Ancora rialzo dei tassi variabili sui mutui, la politica italiana e quella internazionale non riescono a frenare la BCE

 

Quasi unanime la visione degli esperti dopo la riunione del Consiglio direttivo che ha ritoccato di 25 punti i tassi di riferimento

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Una decisione attesa che quindi è una ‘non decisione’ che lascia il futuro aperto a quasi tutte le possibilità (per un taglio dei tassi bisognerà aspettare il 2024). E’ quasi unanime la visione degli analisti dopo la riunione del Consiglio direttivo della Bce che ha ritoccato di 25 punti i tassi di riferimento, portandoli al massimo storico, a un livello toccato solo nel 2001, al debutto dell’euro.   Siamo arrivati ad un punto che la maggior parte delle famiglie destinatarie di un mutuo variabile ha dovuto sospendere il pagamento del mutuo variabile.

Ma questo ciclo, secondo molti analisti, potrebbe ormai essere alla fine. “Sebbene il rialzo odierno dei tassi dello 0,25% fosse ampiamente previsto, i dati recenti fanno pendere la bilancia dei rischi verso un inasprimento minore piuttosto che maggiore dopo la riunione di settembre. Questo sentimento sembra essere condiviso dalla Bce, che ha apportato piccole modifiche alla dichiarazione post-riunione rispetto a quella pubblicata a giugno”.

Alcuni analisti commentano  le decisioni odierne dell’Eurotower ponendo l’accento sulla modifica di una parola (relativa al fatto che i tassi saranno ‘fissati’ e non più ‘portati’ verso livelli sufficientemente restrittivi). Peraltro,  “i dati delle indagini PMI hanno sorpreso al ribasso, l’indagine sui prestiti bancari condotta dalla BCE mostra la trasmissione di una politica più restrittiva all’economia reale e l’inflazione sta lentamente ma inesorabilmente superando il suo picco”.

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