Colpo di scena a Genova- E adesso il M5S accetterà la sentenza del Giudice'?

 

Disco verde dei Giudici a Marika Cassimatis,ex candidata sindaco di Genova del M5S

 POLITICA

  

Genova, tribunale dà ragione a Cassimatis. Lei: Sono io il candidato sindaco M5S Su Twitter: E adesso chi ti vota?

Marika Cassimatis (foto dal suo profilo Facebook)

Il leader del M5 Stelle B.Grillo viene ridimensionato dai giudici del  tribunale di Genova.  I magistrati hanno accolto il ricorso presentato da Marika Cassimatis, ex candidata sindaco del M5S di Genova sulla cui candidatura il leader Beppe Grillo aveva posto il veto.  Il sign ificato dei giudici è chiaro: “Nessun movimento politico può dimostrare tanto strapotere da intervenire direttamente sui candidati”

“La conferma c’è stata, abbiamo vinto su tutti i fronti – commenta all’Adnkronos Cassimatis – hanno accolto tutte le nostre richieste e siamo soddisfatti, siamo contenti ed è stata una battaglia per la libertà di espressione”. “Un ‘Fidatevi di me’ – continua – non fa giurisprudenza”.

 “A questo punto – risulto la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle per le amministrative di Genova, essendo state accolte le istanze che avevamo presentato. Siamo molto contenti per questa vittoria e spero che ci sia un incontro di chiarimento con lo staff e con Beppe Grillo”.

La decisione del giudice della I sezione civile del tribunale di Genova Roberto Braccialini è arrivata questa mattina dopo l’udienza fiume di venerdì. Annullate le due delibere con le quali la Cassimatis veniva esclusa e con cui Luca Pirondini era stato scelto per rappresentare alle prossime amministrative il M5S a Genova.

L’ordinanza specifica che Beppe Grillo, in quanto garante del Movimento 5 Stelle, non ha “alcun potere di intervento” nel processo di selezione “delle candidature locali”. Il Codice Etico – sottolinea il giudice – nella parte in cui introduce la figura del ‘garante’ del M5S, fa riferimento ai “comportamenti richiesti ai portavoce dell’associazione nonché a coloro che sono stati eletti a cariche pubbliche, ma non concerne invece i semplici candidati alle elezioni locali”. Più avanti si legge che al ‘capo politico’ del Movimento – figura presente nel Regolamento pentastellato – “è riconosciuto un ruolo di indirizzo e impulso particolarmente penetrante che però, proprio nella specifica materia della selezione delle candidature, non si identifica nel ‘diritto di ultima parola’”.

La decisione finale è infatti affidata alle “deliberazioni/votazioni assunte dalle assemblee telematiche che il capo politico può convocare a sua discrezione nel rispetto delle forme e dei tempi statutari, le quali alla fine producono deliberazioni ‘vincolanti per il capo politico del Movimento 5 Stelle e gli eletti’ sullo specifico oggetto delle candidature da sottoporre all’elettorato”.

(Agenzia)