POLITICA<!–
POLITICA
–>
–>
Immagine di repertorio (Fotogramma)
Il Cda della Rai, ha approvato il limite massimo retribuitivo di 240mila euro anche agli artisti, salvo diversa indicazione del Mef. Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità il Budget di Gruppo Rai per il 2017, illustrato dal Direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.
“Le proiezioni economiche evidenziano, nonostante la contrazione delle risorse pubbliche per circa 120 milioni di euro per effetto della riduzione dell’importo unitario del canone ordinario da 100 Euro a 90 Euro, un risultato economico in sostanziale pareggio e un livello di indebitamento finanziario netto allineato al valore previsto per il 2016. In questo contesto di minori risorse, il segno positivo della gestione operativa e il sostanziale pareggio previsto derivano dagli interventi di razionalizzazione impostati nell’area dei costi e degli investimenti di Gruppo, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro“, spiega la Rai in una nota.
Gli interventi di “razionalizzazione”, dettaglia la Rai, sono stati “identificati con una logica selettiva, al fine di: preservare l’elevata qualità dell’offerta editoriale che ha caratterizzato il palinsesto 2016; proseguire il piano di sviluppo tecnologico, fattore questo abilitante per la trasformazione di Rai in una Media Company; mantenere la leadership nella qualità del prodotto e negli ascolti”.
In apertura di seduta il cda aveva “discusso della questione dell’applicazione del limite di 240mila euro annui introdotto dall’art 9 della legge 198/26 ottobre 2016 anche ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica”, ricordando anzitutto che “dal momento dell’approvazione della legge, l’Azienda ha chiesto a più riprese supporto interpretativo al Mef ma, allo stato, non è ancora pervenuta risposta”.
Il dettaglio delle previsioni di Budget sono vede, riferisce viale Mazzini, “ricavi totali per 2.624 milioni di Euro, di cui 1.768 milioni di Euro ascrivibili al canone, in flessione per 153 milioni di Euro rispetto al Forecast 2016. Costi complessivi, inclusi ammortamenti, per 2.596 milioni di Euro, in calo di 155 milioni di Euro rispetto al 2016”.
E, ancora, “investimenti di prodotto per 460 milioni di Euro e tecnici per 126 milioni di Euro per un totale di 586 milioni di Euro, con una diminuzione sul 2016 di circa il 2%. Gestione operativa in utile per 28 milioni di Euro e risultato di esercizio in sostanziale pareggio. Posizione finanziaria netta stabile nell’ordine di 430 milioni di Euro”.
(Agenzia)