Le tenebre avvolgono la Soprintendenza etnea –

S I A D
Prot.n…534/2016…………………….
Al Tribunale di Catania –
Al Dirigente Generale Dr.Gaetano Pennino
– Palermo –
Al Dirigente del Servizio12 –Dott.ssa M.Grazia Patanè
– Catania
Oggetto: Avviso di Contestazione Sindacale- Richiesta Convocazione/assemblea entro 48 ore
L’Organizzazione sindacale autonoma SIAD
Visti gli Ordini di Servizio della Soprintendente ai b.c. di Catania e, in particolare la disposizione. Prot.n.del 25 Ottobre 2016 “ Spostamenti logistici di personale”.
Accertata la Violazione dell’art.7 del CCRL comma C p.2 che dispone l’obbligo nella materia- trattandosi di Spostamento e mobilità di massa –della Consultazione sindacale.
Vista la Nota Prot.n.533/16 con la quale i dipendenti interessati hanno espresso vibrata protesta contro l’irrazionalità e l’arbitrario esercizio del potere- messi in luce dalla disposizione di servizio in esame- che non tiene conto pure del benessere della collettività
Visti i danni effettivi e il conseguente malessere del personale della Soprintendenza
Ritenuto che per giurisprudenza consolidata nessun atto od ordine di servizio può essere condizionato al futuro e riportare la strabiliante motivazione “…l’atto sarà oggetto di futura contrattazione sindacale”
A V V I S A
La Soprintendente-protempore ( con domicilio in Via Luigi Sturzo n.80 P.I) dott.ssa Maria Grazia Patanè che il presente atto vale quale

CONTESTAZIONE
Sindacale con invito per la stessa entro il 7 Novembre c.a. di disporre la revoca dell’atto precitato ai fini di ricreare un rapporto alla pari di correttezza e una convocazione assembleare che, a termini del contratto vigente, si richiede per la fattispecie in esame “entro 48 ore” dalla
data della presente.
Qualora non vi provveda , ai sensi dell’art. 369 bis c.p.p., questa Segreteria trasmetterà –Suo malgrado-gli atti al Pubblico Ministero con richiesta formale del compimento di atti di Indagine oltre che la verifica della sussistenza dell’eventuale ipotesi del reato di Abuso d’ufficio ai sensi dell’art. 323 cp.
Il SIAD non ha alcuna contrarietà a migliorare l’organizzazione del personale e la disciplina dell’Ufficio. Ma non si può più accettare che ciò avvenga senza il consenso ufficiale sindacale, e con il paradosso Incautamente attestato nella preriferita disposizione, “che l’organizzazione finale sarà oggetto di apposita contrattazione”.
Riteniamo che quando si voglia fare una scelta organizzativa,cioè uno spostamento massiccio di personale, prima occorre interrogare direttamente o in qualsiasi altro modo, l’organizzazione sindacale che ne ha il ruolo e compito per legge, non soltanto un dipendente con una planimetria d’ufficio in mano o altra dipendente-appena arrivata- già orientata con la smania di avere spazi e stanze.
Deontologia professionale e correttezza – forse appare opportuno ricordare – non consentono ai dirigenti della Soprintendenza di riunirsi, anche se impropriamente “convocati” , per sostituirsi all’Organismo Sindacale e disquisire su un tema o l’altro come quello delle Stanze aggiuntive e altre cose misteriose.
Appare infatti singolare che per stessa affermazione della gentile Soprintendente -resa g.25 Ottobre nel corso di un brevissimo colloquio allo scrivente Segretario – -“ la dirigente Luisa Maniscalco dell’Unità Archeologia si sia azzardata a richiedere specificatamente una stanza attigua già occupata da altro Settore e con ampi spazi e stanze già a propria disposizione”.
Nei tempi attuali –coerentemente con un Esposto documentato del SIAD del 2012 all’esame della Guardia di Finanza (sono noti diversi interrogatori ed avvisi giudiziari agli ex soprindententi (esclusa la Caffo) e della Procura sul fenomeno pure delle strane rilevazioni delle presenze dirigenziali – appare invece estremamente necessario dialogare con i dirigenti della Soprintendenza –la gran parte dei quali fa il proprio dovere e sembra condividere l’assunto del SIAD – per eliminare il privilegio dell’unica timbratura al giorno e la probabile attestazione dell’orario completo che non da certezze all’utenza e può realizzare –loro malgrado- una condotta fraudolenta (art.640 c.p.) perché induce il Dipartimento ai b.c. in errore circa la presenza sul luogo di lavoro.
Ribadiamo pertanto al dirigente generale Dr.Pennino l’opportunità- di bloccare in autotutela l’atto in oggetto per l’inopinata gestione amministrativa che può essere ancora corretta in tempo . Anche nell’interesse della stessa Soprintendente perché pensando la dott.ssa Patanè di operare bene crea una fatica di Sisifo, una politica destinata cioè al fallimento se è vero com’è vero che “nella futura Contrattazione sindacale” (Dio permettendo) almeno il SIAD opporrà un veto deciso.
Qualora non si verifichi la revoca , il SIAD depositerà -dal 7 Nov.c.a.- Nota al Tribunale competente.

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