Potrà essere licenziato chi si assenta il venerdì o a ridosso di una festività importante. Il decreto Madia sul pubblico impiego vuole così aggirare la recente bocciatura della Corte Costituzionale ed entro la metà di febbraio sarà presentato al Consiglio dei ministri. Il provvedimento (punitivo contro i dipendenti pubblici) rappresenta un vero e proprio decalogo sulle situazioni di allerta che potranno portare al licenziamento disciplinare per gli statali e presto ai dipendenti regionali.
Si va dalla “falsa attestazione della presenza in servizio, allo “scarso rendimento”, sino alle gravi e reiterate violazioni del codice di comportamento. Tra queste ad esempio rilevano, l’accettazione di regali costosi o l’abuso dell’auto di rappresentanza. Il decreto specificherà inoltre “i periodi in cui, dal punto di vista lavorativo, è bene non assentarsi, come, appunto, i giorni che allungano il fine settimana (venerdì e lunedì), le assenze in concomitanza di scadenze importanti (per esempio, l’iscrizione a scuola o la presentazione della dichiarazione dei redditi)”. Tra i periodi più monitorati rilevano anche quelli coincidenti con i ‘grandi eventi’, durante i quali la Pubblica Amministrazione non può permettersi di avere carenze di personale.
L’espulsione “nei casi più gravi riguarderà, altresì, il responsabile gerarchico del dipendente che dinanzi agli illeciti faccia finta di non vedere e non si attivi per segnalarli”. Resta ferma anche la procedura sprint che prevede il licenziamento entro 30 giorni per i furbetti del cartellino.