Personaggi di Catania – Conversazione con Raffaele Lanza

LANZA : “ALLA SOVRINTENDENZA  TENEBRE E FINTA TRASPARENZA”    

Tutti i dirigenti e capiufficio in Sicilia, a Catania lo temono: Raffaele Lanza esponente regionale del SIAD Sindacato autonomo -detto Achille dagli amici – è forse il principe della contestazione della Cosa pubblica. Denunce, querele, esposti, servizi giornalistici . Un giornalista di razza proiettato nel Settore pubblico siciliano: la Regione.

Sposato, due lauree in Giornalismo e Filosofia , tre riconoscimenti nazionali antimafia, due volumi pubblicati nel circuito internazionale e tante vittorie e soddisfazioni nelle Contrattazioni pubbliche. Adesso anche lui lascia la pubblica amministrazione.

Chiediamo a Raffaele Lanza cosa ne pensa del modus vivendi della pubblica amministrazione: “Chi ha una formazione professionale e giornalistica come la mia si accorge subito delle storture e disfunzioni della Pubblica amministrazione siciliana. Il problema è che tutto ruota attorno ai padrini della politica che mettono sulle poltrone i dirigenti che non ascoltano l’opinione pubblica scambiano la Cosa pubblica per casa propria e non amano certo la trasparenza”.

E’ anche uno dei motivi perchè ho detto no al rituale “festino” di addio alla Soprintendenza perchè inopportuno in un momento in cui questo Ufficio ai beni culturali brucia , sembrava segnare una fine e chi conosce la mia correttezza sa che il mio cuore non ne è capace dal momento che- chissà – vorrei forse dare continuità alla mia azione sociale.

Parliamo della Sovrintendenza di Catania……

E’ divisa in due, una parte rappresenta l’onestà l’altra è quella fatta della difficoltà di essere onesti, di discredito e di invidie: questa rimarrà solo un triste ricordo per tanti e un peso di cattiva coscienza per i protagonisti.

Presso la Presidenza della Regione lei -è noto -ha depositato al tempo un dossier documentato contro diversi dipendenti della Sovrintendenza autori di “testimonianza falsa” e altro per proteggere il loro padrino .Il suo pensiero Lanza…..

All’epoca la Procura di Catania archiviò un caso incredibile contro G.Campo e Giuseppe Russo nei confronti dei quali un avviso giudiziario avrebbe dovuto indurli a dare spiegazioni concrete in ordine a consulenze illegali e a spese non autorizzate dal dipartimento del Russo.

Ma la Presidenza della Regione diversamente da un giudizio frettoloso e pigro di una giovane giudice catanese di primo pelo, affermò le nostre ragioni e annullò la procedura intimidatoria nei nostri confronti promossa da quei due elementi inquinanti che con l’aiuto-testimonianza falsa di una ex contrattista con aspirazione sindacale in servizio allòra alla Unità Sicurezza alla Soprintendenza, cercarono all’epoca di far credere cose diverse per fermare la lotta antimafia e , comunque molto forte del sottoscritto e del gruppo che rappresento”.

Le cronache successivamente le hanno dato ragione perchè su questi dipendenti da lei citati -in particolare il primo -sembra aleggiasse l’ombra della Mafia. ..

Lanza : Sono problematiche legate alla gestione puramente mafiosa e clientelare dei due ex governatori della Sicilia , anche se oggi risultano pentiti   .”Il servizio alla Sicurezza del Dipartimento ad es.è stato inventato da quel Campo per favorire e piazzare a Palermo il Russo perchè la Presidenza della Regione tramite l’Ufficio  legislativo e legale ne aveva sancito con un parere l’illeciità “

E’ trasparente oggi la Sovrintendenza di Catania?

“E’ ripiombata dopo un intervalllo positivo con la Caffo, nuovamente nell’oscurità e antidemocraticità .Persino il mio fascicolo personale risulta manipolato dal 2012. Anche su questo ho fatto un esposto insieme al tenebroso “Protocollo informatico “ritenendo in primis che l’ex responsabile dell’Unità personale e la dirigente del servizio Soprintendenza abbiano precise responsabilità a riguardo. La cancrena è estesa perchè non è avvenuto il ricambio degli operatori di cui parla la legge anticorruzione. E nella Regione-lumaca, pur dandoci tutti ragione, non si smuove nulla”.

Raffaele Lanza non risponde poi alla nostra domanda se proseguirà la lotta contro la mafia della pubblica amministrazione e dei “dirigenti criminali” che sorreggono i soprusi e le storture negli uffici. …Sorride, forse , chissà, il copione di questo protagonista siciliano sarà uguale nei prossimi anni a ricordare davvero, come pensano i suoi amici, il mitico guerriero della mitologia greca e dell’Iliade: Achille.

                                                                                                                         S.S.

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