Riordino personale dei Beni culturali

LA   REGIONE VUOLE ISTITUIRE L’AREA DELLA VIGILANZA E UTILIZZARE

LE CATEGORIE A, B, C  PER LE QUALI IL CONTRATTO PREVEDE TURNAZIONI

DI CUSTODIA NEI SITI E NELLE SOPRINTENDENZE

Riceviamo un Comunicato Stampa da parte della Segreteria Regionale del Siad e della Segreteria

generale di Palermo

Palermo, 16 marzo

Si comunica che a seguito dell’ennesimo riordino della pubblica amministrazione il Dipartimento Beni Culturali ha iniziato ieri gli incontri con le OO.SS., per definire la sua dotazione organica. In particolare, I’obiettivo dowebbe essere quello di determinare le esigenze, sia per quanto riguarda la dotazione organica del personale del Comparto, sia per quanto riguarda i profili professionali che, in un mondo del lavoro in evoluzione, necessità di continui aggiornamenti. Purtroppo, però, I’Amministrazione ha presentato un prospetto di dotazione organica incompleto e limitato al solo personale delle categorie A, B, e C di una presunta area della vigilanza (mai istituita sino ad oggi) e limitatamente alle sole strutture periferiche, garantendo però che a breve awebbe trasmesso il Piano completo. Il SIAD, nel suo intervento, preso atto che la dotazione complessiva del personale del Comparto, nell’anno zot6, è pari a 9.336 unità, ha chiesto di conoscere preliminarmente qual è I’attuale dotazione organica del personale dei Beni Culturali e, alla luce dei processi di prepensionamento awiati, quale sarà la dotazione prevista sino al 91.12.2020. Inoltre, ha chiesto di conoscere anche il numero del personale della SAS, distinto per categoria, che il Dipartimento utilizza presso tutte le strutture. Tale richiesta è stata effettuata solo per evitare che al termine della determinazione della dotazione organica e della creazione di tutti i profili professionali necessari (non solo quelli dell’area della vigilanza), siano attuati processi di mobilità selvaggia da parte del politico moralizzatore di turno. In particolare, è stato sottolineato che occorre prima di tutto determinare il numero delle unità di personale distinto per categoria e profilo professionale che occorre ad ogni singola struttura per garantire dei servizi ottimali ai cittadini, nonché individuare la corrispondente indennità/remunerazione per lo svolgimento delle attività professionali. ma mancato, a vantaggio dell’Amministrazione che riesce, così, a garantire i servizi senza corrispondere al personale le somme per lo svolgimento delle mansioni superiori e delle correlate indennità.

Il SIAD, pertanto. nel dire basta ad una Regione datore di lavoro che sfrutta i suoi dipendenti per il suo illecito arricchimento, invita i dipendenti che svolgono mansioni superiori a ricorrere nelle sedi giudiziarie per avere riconosciuti i loro giusti diritti e di pretendere, da chi li rappresenta, che siano awiati i percorsi di riconoscimento delle mansioni svolte e l’istituzione di profili professionali che non prevedono la teoria che tutti possono fare tutto, senza soldi e senza alcuna prospettiva di avanzamento di carriera. In caso’contrario, i dipendenti per costringere costoro alla ragione farebbero meglio ad attenersi allo svolgimento delle mansioni corrispondenti alla categoria di appartenenza e a non presentare istanze per essere inseriti in codesti profili burla Tutti devono rendersi conto che non sono i lucratori privati che possono far funzionare la macchina e che la Regione deve investire parte delle risorse che il personale regionale produce e fa introitare nelle casse regionali, sulla loro riqualificazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *