Spazio come alternativa alla cultura della violenza

 

SE IL GIOCO TRASFORMA PICANELLO IN “PICABELLO”

Avviata raccolta fondi online per realizzare un’area ludico-sportiva nel cuore del quartiere storico catanese

CATANIA – Sarà lo spazio dove poter provare a immaginare una reale alternativa a quella strada piena di insidie. Sarà il rifugio dove condividere esperienze, emozioni, valori legati alla socializzazione e condivisione. Un luogo d’incontro e di crescita sana fondata sul rispetto e sulla disponibilità, nato grazie all’impegno e al desiderio di chi è da sempre in prima linea nella realizzazione d’interventi di recupero dei più giovani che rifiutano la cultura della violenza. Sarà l’idea di cambiamento spinta da quell’immensa voglia di riscatto e passione per il proprio territorio, la vera protagonista della nuova campagna di raccolta fondi “Il nostro spazio a Picabello” accolta su Laboriusa, la piattaforma siciliana di crowdfunding nata per sostenere iniziative culturali, sociali, etiche e solidali che nascono “dal basso”.

 

Un progetto approdato sul web, che vede all’opera Padre Arquímedes Sánchez Ginés, i suoi confratelli e tantissimi volontari, impegnati ogni giorno nella Parocchia San Giuseppe in Ognina di via Grasso Finocchiaro (nel cuore di Picanello, a Catania) per insegnare ai ragazzi i valori della legalità, della solidarietà e del bene comune di ogni società. Con un semplice segno “Picanello” si trasformerà in “Picabello”: l’iniziativa si pone l’obiettivo di allestire un’area ludico-sportiva per offrire ai giovani delle scuole medie e superiori del quartiere un ambiente “sano” e lontano dalle avversità, dove poter trascorrere il tempo libero. Grazie ai contributi dei donatori digitali sul portale laboriusa.it potranno infatti essere acquistati gli strumenti adeguati e utili per migliorare gli spazi dell’oratorio, offrendo un luogo per le nuove generazioni, rinnovato e rigenerato.

In particolare raggiungendo l’obiettivo posto dalla campagna di 1.530 euro sarà possibile comprare: due calcio balilla, due tavoli da ping pong, due reti da pallavolo, tre kit per giocare a badminton, due set per giocare a tamburello e diversi palloni da calcio. Un appello rivolto alla #gentelaboriusa pronta ancora una volta a dare una risposta concreta alle esigenze del territorio e al desiderio di quei ragazzi di giocare in “libertà”; pronta a rompere quella solitudine presente tra i vicoli di un quartiere che, ancora oggi, non ha spazi dov’è possibile coltivare la speranza di un futuro migliore.

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