Apocalisse in Libia: oltre 20 mila morti per l’inondazione quasi uguale al tsunami ma il bilancio è destinato a salire

Le immagini della Libia prima e dopo le inondazioni causate dalla tempesta Daniel sono arrivate a Terra dai satelliti.

Il deserto della Libia nelle immagini da satellite del 2 e del 12 settembre (fonte: European Union, Copernicus Sentinel-FloodsinLybia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il colore del deserto, uniforme nell’immagine del 2 settembre, è costellato dal blu e dall’azzurro degli acquitrini nella foto del 12 settembre, dove anche il verde delle zone costiere si perde fra miriadi di macchie azzurre e biancastre.

I satelliti Sentinel 2, del programma Copernicus di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea hanno scattato queste immagini che consentono un  controllo dettagliato e particolarieggiato  dei  gravissimi danni sia una risposta tempestiva

Un disastro colpa dell’uomo”. Mentre il bilancio delle vittime dell’apocalisse a Derna continua a salire – fino a 20mila morti – analisti libici puntano il dito contro l’incompetenza e i ritardi che avrebbero amplificato i numeri della tragedia causata dal passaggio della tempesta Daniel sulla Libia nordorientale. Diversamente che dal Marocco, devastato venerdì scorso da un potente terremoto, “questo disastro – secondo alcuni analisti sociali – è stato scritto dall’uomo, che ha le mani sporche di sangue”.

“La Libia, anche quando ci si avvicina dalle sue città più avanzate come Tripoli o Bengasi, non è attrezzata” dinanzi ai disastri naturali, ha dichiarato Jalel Harchaoui, ricercatore associato specializzato in Libia presso il Royal United Services Institute (Rusi) di Londra, aggiungendo che la situazione è aggravata dal fatto che le inondazioni hanno colpito la “municipalità più trascurata” (Derna) della Cirenaica. Anche dopo che il generale Khalifa Haftar ha ripreso nel 2018 il controllo della città, per quattro anni roccaforte dell’Isis, i piani per la ricostruzione non hanno mai avuto seguito e le infrastrutture sono rimaste