Tensioni nel Clan di Matteo Messina Denaro, la primula rossa: sodalizio più debole con i 14 arresti di oggi

Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro
Matteo Messina Denaro è un criminale italiano, legato a Cosa Nostra. Era soprannominato U siccu a causa della sua costituzione fisica ed è considerato tra i latitanti più ricercati al mondo. Capo e rappresentante indiscusso della mafia trapanese.è l’erede di Toto Riina.

Il cerchio sembra stringersi sempre più intorno al superlatitante Matteo Messina Denaro, l’imprendibile dal 1993. E’ in corso dall’alba di oggi un maxiblitz, condotto da Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani che hanno arrestato 14 persone, ritenute vicine alla rete di fiancheggiatori del superboss Messina Denaro. I provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo di Palermo. I reati contestati alle persone fermate vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, detenzione illegale di armi e altri reati aggravati dalle finalità mafiose. Al centro delle indagini del Ros la famiglia mafiosa di Marsala “di cui sono state delineati gli assetti e le gerarchie”, dicono gli inquirenti.

Sono state documentate anche liti nella divisione del denaro e “tensioni interne al sodalizio per la spartizione delle risorse finanziarie derivanti dalle attività illecite” con l’intervento “pacificatorio di Messina Denaro nel 2015”. Dall’inchiesta antimafia del Ros e dei Carabinieri di Trapani emergono “inediti e importanti elementi, per l’epoca riguardanti l’operatività e la possibile periodica presenza del latitante nella Sicilia occidentale”, spiegano gli inquirenti che da anni indagano sul boss latitante.

Intanto il superbossMatteo Messina Denaro prosegue nelle sue attività illecite anche se già sente il fiato delle forze dell’ordine che sembrano non gli diano tregua. Una certezza: la rete di protezione è ancora molto larga come conferma il procuratore Lo Voi e i sostituti Carlo Manzella, Pierangelo Padova e Gianluca De Leo componenti della direzione distrettuale antimafia.  E’ lui l’erede del sanguinario ” capo dei capi “Totò Riina e l’archivista segreto di tutti gli affari mafiosi del passato per consenso pure di Bernardo Provenzano fiancheggiato da politici bendati e favorevoli alla trasfusione della nuova organizzazione.

(Agenzia)

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