Abrogazione dell’abuso d’ufficio e intercettazioni, Nordio favorisce “i fenomeni corruttivi”

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Roma,

I magistrati non ci stanno.In un documento approvato a maggioranza dal Comitato direttivo centrale dell’Anm, le toghe pongono in luce come il disegno di legge in discussione al Senato sulla cancellazione della fattispecie di reato rischi di «rendere priva di sanzione la violazione degli obblighi di astensione, la dolosa alterazione di concorsi pubblici, l’assegnazione di appalti, lavori o servizi pubblici: una fascia di impunità che non appare in linea con le esigenze, riconosciute dallo stesso Guardasigilli, di serio ed effettivo contrasto ai fenomeni corruttivi».

Anche la relazione del Guardasigilli alle Camere, non è esente da vibrate contestazioni ,l’Anm si sofferma poi sulla legge sulle intercettazioni e parla di una «nuova manifestazione del timore per il preteso eccessivo potere degli uffici di procura e per i pretesi abusi delle intercettazioni o di altri strumenti di ricerca della prova, essenziali nel contrasto delle forme di criminalità organizzata o di gravi delitti contro l’economia e la pubblica amministrazione.

Nel doveroso rispetto delle decisioni delle corti nazionali e sovranazionali in materia di utilizzazione delle conversazioni acquisite tramite i telefoni cellulari — continuano — e nel parimenti dovuto rispetto dei principi costituzionali di tutela della riservatezza delle conversazioni private, va quindi riaffermata la necessaria difesa e salvaguardia dello strumento delle intercettazioni».

Disco verde del Cdm alle semplificazioni, “salvo intese” e con riserva sull’abuso d’ufficio

SI VUOL RIDURRE LA “DISCREZIONALITA’ DEI PUBBLICI UFFICIALI SULL’ABUSO D’UFFICIO: UN REGALO ALLA CLASSE DIRIGENZIALE

Consiglio dei Ministri n. 31 | www.governo.it

 

 Seduta fiume del Consiglio dei ministri ma alla fine il decreto Semplificazioni è passato con la clausola “salvo intese”. 

L’elenco delle grandi opere da sbloccare è abbastanza lungo ma gli  appalti  potranno viaggiare su una ‘corsia preferenziale’ su ispirazione del cosiddetto ‘modello Genova’.

La riunione al Mit ha visto ‘partorire’ una lista di 50 opere, che potranno essere affidate a dei commissari nominati con Dpcm ad hoc da qui a fine anno. La lista non compare nel testo del decreto, ma nell’allegato infrastrutture adottato insieme al Programma nazionale di riforma, approvato anch’esso nella riunione di ieri assieme all’assestamento di bilancio e al rendiconto dello Stato.

Anche sulla riforma dell’abuso d’ufficio, altra ‘partita’ difficile del dl semplificazioni, sarà necessaria una riformulazione tecnica del testo, rispetto al quale però, nel corso della riunione,  capodelegazione di Iv,  ministro Teresa Bellanova, ha “confermato le riserve già espresse”.

L’accordo raggiunto però, riferiscono fonti di governo, ha ristretto i margini di responsabilità per abuso d’ufficio elencando ipotesi e violazioni che fanno scattare il penale, riducendo dunque la rilevanza della ‘discrezionalità’ di pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio.       Un omaggio in sostanza alla classe dirigenziale e un freno all’azione sindacale .Il danno erariale – altro tassello della riforma – scatterà solo in presenza di  dolo.

Nel testo – 48 articoli in 100 pagine – trova spazio poi la digitalizzazione della Pa, con servizi e pagamenti che potranno essere gestiti da un’App e la carta d’identità digitale che assume un ruolo sempre più centrale per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione. Procedure speciali, e più veloci, poi, per la valutazione di impatto ambientale e per le autorizzazioni da parte degli enti locali: passa anche da qui la strada per la semplificazione del Paese.