S.AGATA ICONA DI LIBERTA’ PER LE DONNE CHE SI AUTODETERMINANO

 

Incontro di riflessione tra gli eventi in programma per le festività della Patrona

AGATA, “SANTA” E “CITTADINA”: «IL SUO ESEMPIO DI DONNA PER COMBATTERE LA DISPARITÀ DI GENERE»

CATANIA –

«Cu n’coccia l’occhi to, Santa carusa, finisci intra n’saccu, immensu a via / Ma a Catania nudda fimmina è gilusa su l’omu so è innammurato i’tia». Una poesia popolare, una preghiera devota, un sentimento cantato e tradotto in immagini nel nuovo video pensato e realizzato dall’artista catanese Giuseppe Castiglia: il titolo è semplice ma significativo “Agata”, non solo la Santa ma anche la Cittadina. Un video – prodotto da Filmkam per la regia di Vladimir Di Prima – che ha aperto anche il convegno dedicato al valore dell’autodeterminazione della Donna, di cui la Patrona di Catania ne è un emblema assoluto.

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Un incontro – tenutosi nell’Aula Magna del Dipartimento universitario di Scienze Politiche e Sociali – che si è svolto ieri, non a caso il 3 febbraio perché «giorno dell’apertura di un rapporto simbolico fra il popolo, la città e le istituzioni – ha affermato il direttore del Dipartimento Giuseppe Vecchio – l’invocazione di base “Cittadini, Viva Sant’Agata” non è cosa da poco, e sottolinea il momento topico della vita di Catania in cui il popolo si proclama cittadino». «In questi giorni in cui la città si autodisciplina abbiamo voluto accostare l’icona di Libertà di Agata a quelle donne che si autodeterminano scegliendo di rivolgersi ai centri antiviolenza, ma anche a quegli uomini e a quelle donne che dicono il proprio No alla sopraffazione nel rispetto di valori universali come la legalità e l’antimafia» ha aggiunto Margherita Ferro, consigliera di Parità della Regione Siciliana che nel convegno ha fortemente voluto gli interventi di Vincenza Bifera (presidente Associazione nazionale antimafia “Alfredo Agosta”), Anna Agosta (presidente Associazione Thamaia), e Maria Concetta Tringali (vicepresidente Centro antiviolenza Galatea).

Tra le relazioni anche quella del procuratore aggiunto di Catania Marisa Scavo, la quale ha focalizzato l’attenzione sul tema del femminicidio in letteratura «dove ritroviamo esempi di amori e passioni così forti che poi degenerano nell’uccisione della donna – ha detto – mi riferisco alla storia di Paolo e Francesca nella Divina Commedia, alla tragedia di Otello, o a casi come quello della baronessa di Carini. È bene interpretare questi passi correttamente, facendone comprendere il significato più profondo e non quello deviante di un amore così potente che può giustificare il sangue».

«La considerazione di Agata come figura non solo religiosa ma anche civica è il motivo che ha spinto il Comitato delle Festività Agatine a inserire questo evento nel programma dei festeggiamenti» ha aggiunto la segretaria Maria Grazia Tomasello Spitaleri, rimarcando come la figura della Santa sia centrale nella riflessione collettiva verso il drammatico fenomeno del femminicidio. L’assessore comunale alle Pari Opportunità Barbara Mirabella – che ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione etnea per iniziative di sensibilizzazione sul tema – utilizza proprio la definizione agatina “martire” per ricordare le vittime dei recenti delitti consumati nel territorio siciliano.

Cresce del 15% la tendenza a Catania di donare per cause umanitarie la propria eredità

 

L’iniziativa dei Notai per la “Giornata internazionale del lascito solidale”

EREDITÀ IN BENEFICENZA: TREND IN CRESCITA ANCHE A CATANIA

 Anteprima immagine

«Bastano piccole somme, senza dover ledere il patrimonio destinato ai familiari»

CATANIA

In Italia oggi sono oltre 1 milione gli over 50 che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. Una platea destinata ad estendersi – coinvolgendo anche i giovani sempre più attenti alle tematiche del sociale – registrando una crescita del 15% di questa forma di beneficenza (fonte GFK Italia). Anche Catania è tra le città che confermano questa tendenza, eppure nella penisola, rispetto agli altri Paesi europei, c’è ancora un gap culturale da colmare. Basti pensare che in Germania donare per cause umanitarie e benefiche parte della propria eredità è un’opzione concreta per un over 60 su 10 e i propensi sono oltre il 30% dei senza figli; in Inghilterra già nel 2013 il 6% dei testamenti aperti includeva una quota a favore di un’organizzazione umanitaria.

Cosa è necessario quindi affinché questo importante atto di solidarietà in Italia sia più frequente e convinto? «Occorre che i cittadini sappiano con certezza che non è indispensabile avere ingenti patrimoni per fare elargizioni significative. Inoltre, sottoscrivere un testamento solidale non significa ledere i diritti intangibili dei propri eredi. La filantropia non ha bisogno di grandi numeri, né di appropriarsi di ciò che è destinato ad altri, ma necessita soltanto di slanci di solidarietà che non muoiano mai», ha affermato il presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Andrea Grasso in occasione dell’«Open Day Solidale» che si è svolto ieri pomeriggio (13 settembre) con la partecipazione dei notai Grazia Manuela Banna, Giuliana D’Angelo, Maristella Portelli e Giovanni Vacirca.

Aderendo all’iniziativa del Consiglio Nazionale del Notariato e del Comitato Testamento Solidale, i notai etnei hanno aperto al pubblico le porte della propria sede per fornire, gratuitamente e con un linguaggio semplice, consulenza sulle disposizioni testamentarie, sulla legge italiana in materia di successioni, e sull’importanza del lascito solidale quale gesto alla portata di tutti, non vincolante e pienamente rispettoso dei diritti dei familiari e degli eredi.

Quella notarile è la principale professione esperta in materia, non solo per il contributo tecnico in grado di fornire, ma anche per l’esperienza maturata nel corso degli anni in termini di cooperazione con gli enti del Terzo Settore. «A Catania da oltre quattro anni abbiamo stretto sinergie con Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e Unicef – hanno affermato i notai del Consiglio etneo – proseguendo nel percorso di valorizzazione della pubblica funzione della nostra categoria».

Durante l’incontro i notai hanno distribuito la “Guida ai Lasciti Testamentari”, dove è possibile trovare tutte le informazioni pratiche e operative sul testamento in generale e su come effettuare un lascito solidale. Ad esempio, il testatore può decidere di devolvere somme di denaro, azioni, titoli d’investimento, beni immobili (casa, appartamento, terreni) o mobili (auto, arredi, gioielli, opere d’arte), e anche la polizza vita. In qualunque caso si lascia in eredità anche un immenso valore intangibile: la generosità.