Troppi “Papponi” per il festival di Sanremo

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di    R.Lanza

Ancora alti -ed offensivi per i lavoratori italiani- i compensi del festival di Sanremo

Sanremo 2020, quanto guadagnano Amadeus , conduttori e ospiti- Tanti cachet -elevatissimi- non rappresentano nulla nè socialmente nè culturalmente.

Non lasciamoci abbagliare dalle statistiche sull’audience del Festival di Sanremo.  Oltre 10 milioni di spettatori (10.058.000) e più della metà della platea televisiva, ovvero il 52,2%, hanno visto ieri la prima serata della manifestazione canora      Lo scorso anno la media della prima serata  fu di 10.086.000 telespettatori e del 49,5% di share.

Amadeus direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2020, il suo compenso seppur in linea con quello dei suoi predecessori, è elevatissimo e contrasta con la situazione economica italiana e dei lavoratori. Cinque serate del Festival Amadeus  liquidate in termini economici in  500-600.000 euro (l’anno scorso il compenso di Baglioni è stato 585mila euro), cifra che però non tiene conto dell’impegno contrattuale dello showman che parte dal primo squillo di scelta conduzione , circa cinque mesi prima della data d’inizio del festival.

Sul palco Tiziano Ferro e Fiorello.         Il  cachet del primo si aggira intorno ai 250mila euro . Cachet che il cantautore di Latina- come comunicato- devolverà in beneficienza a 5 enti: Avis (della quale Tiziano è ambasciatore da quasi vent’anni), Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Centro Donna Lilith (che offre accoglienza, assistenza e supporto alle donne e ai minori vittime di violenza e maltrattamenti), Associazione Valentina Onlus (che su base volontaria offre assistenza ai malati oncologici) e Associazione Chance For Dogs (organizzazione no-profit che si prende cura dei cani randagi e abbandonati e della loro adozione).

La giornalista Rula Jebreal  co-conduttrice della prima serata, ha un compenso di  25mila euro. Compenso che, ha confermato, sarà devoluto in beneficienza.

I compensi previsti per Diletta Leotta e Francesca Sofia Novello dovrebbero aggirarsi intorno ai 25mila euro a serata (le due saranno all’Ariston per due puntate, quindi cachet raddoppiato). Per Antonella Clerici si ipotizza un cachet- alto in rapporto al tempo e all’impegno utilizzato – pari a 50mila euro, cifra verosimile anche per Mara Venier  Le giornaliste del TG1 Laura Chimenti ed Emma D’Aquino potrebbero ricevere solo un rimborso spese da Rai ed essere trattate da dipendenti in trasferta.

La richiesta economica di Georgina Rodriguez,  si rivela troppo sostanziosa per salire sul palco al fianco di Amadeus nel corso della terza serata il 6 febbraio avrebbe chiesto ben 140.000 euro. Un cachet -che si sarebbe potuto evitare , non rappresenta nulla di culturale ed anche la presenza del fidanzato Cristiano Ronaldo -visibile sui campi di gioco italiani -non accresce la “performance”

Per gli ospiti il compenso dovrebbe variare tra i 20mila e i 50mila euro a testa. Previsti  due  ospiti stranieri  a Sanremo: Lewis Capaldi e Dua Lipa. una 25enne popstar e modella inglese di origini albanesi-kosovare che conta  un numero elevato di visualizzazioni su social e emittenti  sociotelevisivi.                       Secondo noi di Sud Libertà anche  questa partecipazione non ha alcun senso e significato sia socialmente che culturalmente….

I cantanti big in gara riceveranno un indennizzo a titolo di “rimborso spese” – si fa per dire – di un importo di circa 48 mila euro equivalente ad una liquidazione di una vita intera di un dipendente pubblico, di media qualifica, o privato direttivo o manager.

Secondo uno degli autori,  Claudio Fasulo, presente, durante la tradizionale conferenza stampa di presentazione,il festival “si autofinanzia”Ma dimentica che il prodotto viene offerto agli italiani con il vestito della Rai, apparato semipubblico.  E sorprende come non ci sia alcuna presa di posizione da parte del Presidente della Rai, sulla compressione dei compensi in linea con le nuove strategie economiche dell’Italia    Lo spettacolo non è toccato dalla crisi. Vergogna, vergogna anche per chi all’azienda Rai avrebbe dovuto – e certamente potuto- rivedere tutti i compensi previsti.

 

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Achille Lauro : ma chi vuol stupire questo ragazzo indecente com’è?

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Alcuni costi si rivelano poi davvero superflui. Apprendiamo che  il costo sostenuto per l’allestimento di Ariston Roof e Palafiori è stato di 121.250,00€. Per la fornitura dei tavoli, si è registrata una spesa  di 17.055,60€.

Per l’allestimento delle sale stampa queste le cifre fornite:

  • arredi sala stampa radio e TV private: 7.076 euro;
  • apparecchiature informatiche: 5.490 euro;
  • apparecchiature televisive: 2.806 euro;
  • servizio assistenza tecnica sala “Ninfea” Palafiori: 3.538 euro;
  • fornitura linee telefoniche e fax: 3.990,39 euro;
  • consumi linee telefoniche e fax: 1.586 euro;
  • servizio logistica per la sala stampa: 5.734 euro;
  • servizio facchinaggi sale stampa: 5.490 euro;
  • occupazione autostazione RT: 9.760 euro;
  • noleggio sala prove balletto: 14.500 euro;
  • fornitura premi: 8.205,72 euro;
  • noleggio transenne antipanico: 18.178 euro;
  • ufficio accrediti presso Ariston: 2.440 euro;

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Rula Jebreal : il suo compenso in beneficenza

Le indecenze in Italia non finiscono mai: ecco i nomi di “manager” che superano il tetto del milione di euro

Le indecenze in Italia sembrano non finire mai. Abbiamo riferito dei compensi vergognosi degli uomini dello spettacolo, dello sport, della politica dove è più rivolta l’attenzione, adesso si aggiunge un’altra ” perla ” alla torta italiana

Parliamo dei  manager che lavorano in enti pubblici o in alcune aziende partecipate dallo Stato. I loro 740, custoditi dalla Presidenza del Consiglio, rivelano redditi record,. Si tratta dei redditi 2018, ‘anno d’imposta 2017’, da cui emerge che sono ben sette i manager milionari, quelli cioè che superano il tetto del milione di euro.

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In vetta alla classifica c’è Stefano Ambrosini, presidente Finpiemonte, con 3 milioni 991mila 686 euro, seguito da Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale dell’Enel, che dichiara al fisco 3 milioni 373mila 719 euro, e da Claudio Tesauro, presidente dell’agenzia pubblica Invitalia, che dichiara 2 milioni 721mila 922 euro. Al quarto posto Marco Arato, ex presidente dell’Aeroporto di Genova, a quota 1 milione 841mila 190 euro, mentre in quinta posizione troviamo Giovanni Malagò, presidente del Coni, con 1 milione 52mila 855 euro. Chiudono la top seven dei milionari Giovanni De Gennaro, ex capo della polizia e attuale presidente di Leonardo, che dichiara 1 milione 20mila 476 euro, e Gioia Maria Ghezzi, ex presidente di Ferrovie dello Stato, con 1 milione 20mila e 370 euro.

Sotto la soglia del milione di euro ma sopra quella degli 800mila Maria Patrizia Grieco (presidente dell’Enel), l’ex sottosegretario Massimo Tononi, ora presidente della Cassa Depositi e Prestiti, e Giovanni Giol, presidente del Conservatorio di Venezia. Tra i più noti, al 12esimo posto troviamo Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, con 743mila 952 euro, e al 17esimo Giuseppe Vegas, ex presidente Consob, con 569mila 474 euro.

Per legge tutti questi manager di altissimo grado devono depositare la loro dichiarazione dei redditi presso la Presidenza del Consiglio proprio perché hanno lavorato (o tuttora lavorano) in enti pubblici, in aziende partecipate dallo Stato per oltre il 20 per cento, in enti anche privati la cui gestione è sostenuta dallo Stato per oltre il 50 per cento. Le cariche che entrano nel radar della Presidenza del Consiglio sono scritte nella legge 441 del 1982 e i criteri lasciano comunque fuori aziende importanti.  E’ un’altra problematica che rientra nello spreco tipicamente italiano. Che vergogna!

Comunicazione Ag.

 

L’INDECENZA DI ALTI CACHET AGLI ARTISTI PROSEGUE SENZA SOSTE: A CLAUDIO BAGLIONI PER SANREMO 600 MILA EURO

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Svelato il cachet di Claudio Baglioni.  direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2019. Sarebbe  pari a 585.000 Euro, identico a quello dello scorso anno senza alcuna variazione”, rende noto un comunicato Rai “L’impegno contrattuale di Baglioni per l’edizione 2019 –  – è iniziato a giugno 2018 e quindi ben 5 mesi prima rispetto all’edizione precedente che, si ricorda, ha ottenuto una media di 10.971.493 spettatori con il 52% di share”. La Rai ribadisce inoltre “che i costi complessivi della 69° edizione sono in linea con quelli precedenti. Più in generale l’azienda rende noto che gli uffici dell’ad Fabrizio Salini stanno ultimando un piano di razionalizzazione e di contenimento dei cachet per conduttori e talent”..

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Per gli artisti  Claudio Bisio e Virginia Raffaele“, si parla di un precontratto già firmato “per una cifra di 450mila euro (lui) e 350mila (lei)”. Si tratta -afferma la direzione Rai -di “numeri in linea con il mercato televisivo (se no vanno tutti a Mediaset) e in equilibrio – si spiega – con quelli dello scorso anno quando Baglioni incassò 600 mila euro (quest’anno il ritocco all’insù è giustificato dal grande successo del Sanremo 2018), mentre Michelle Hunziker e Favino si portarono in banca rispettivamente 400mila e 300mila euro”.

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Marcello Foa, Presidente Rai nella Foto sopra

Già, ma in un contesto generale di lotta agli sprechi e di disoccupazione incalzante con giovani laureati e diplomati che vanno all’estero per uno stipendio medio europeo di un migliaio di euro, le cifre pattuite con gli artisti e con Claudio  Baglioni, già pieni di soldi, di gloria, di pubblicità, sono un’ulteriore offesa al Popolo italiano che guadagna- e non tutti- solo uno stipendio e non ha alcuna vetrina.    Occorre davvero rivedere politicamente un tariffario onesto e decente.   Quello diffuso da Viale Mazzini oggi è una vera e propria indecenza.