Imprese, intesa tra Regione Sicilia e Simest per promuovere i mercati esteri. Tamajo: «Sostegno all’internazionalizzazione»

 

Immagine

 

 

Promuovere la presenza delle aziende siciliane sui mercati esteri. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa, siglato questa mattina a Palazzo dei Normanni, dalla Regione Siciliana e da Simest, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. A sottoscrivere l’accordo l’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo, e l’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo. «Le imprese che decidono di investire all’estero – sottolinea l’assessore Tamajo – spesso si trovano ad affrontare sfide legate alle elevate barriere informative che riflettono diversità culturali, legislative e ostacoli burocratici.
Con la sottoscrizione di questo accordo con Simest, la Regione Siciliana intende potenziare le proprie politiche di sostegno all’internazionalizzazione, rendendo più facile il percorso delle aziende della nostra Isola sui mercati esteri e favorendo, così, i processi di “learning-by-exporting”, “learning by investing” e la contaminazione di capacità e competenze». L’intesa definisce i termini della collaborazione che, nel rispetto delle procedure e competenze di ciascun ente, ha come principali obiettivi analizzare e proporre congiuntamente iniziative a supporto dell’export delle imprese regionali, selezionare progetti meritevoli di finanziamento e sostegno, monitorare lo sviluppo delle attività promozionali e diffondere la conoscenza degli strumenti per la crescita internazionale messi a disposizione da Simest. Verrà inoltre istituito un tavolo tecnico permanente tra la società e la Regione per coordinare le azioni e capitalizzare le reciproche competenze a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia siciliana nel suo complesso. Inoltre, sarà sottoscritto un protocollo operativo per potenziare lo sportello regionale “Sprint Sicilia”, così da agevolare il percorso di apertura ai mercati esteri delle aziende dell’Isola.
«La collaborazione con la Regione Siciliana – aggiunge l’ad di Simest, Regina Corradini D’Arienzo – è strategica per supportare le imprese dell’Isola nei processi di internazionalizzazione. Si tratta di un impegno che rafforza il sostegno fornito negli ultimi due anni alle oltre 200 pmi siciliane già partner di Simest, con finanziamenti a tasso agevolato per circa 60 milioni di euro rivolti a investimenti in digitalizzazione e “green”, in capitale umano, per lo sviluppo dell’e-commerce e la partecipazione a fiere di carattere internazionale. Sono certa che questo importante accordo potenzierà l’impegno comune a sostenere la competitività all’estero del Made in Italy e delle filiere produttive del territorio, con un maggior focus sulle pmi del Sud Italia».

Valorizzazione del territorio e del comparto agricolo

 

Il direttore del PdV di via Pietro Leone (Caltanissetta) Giuseppe Martorana, e un consumatore (Fabio Gangi)

 

Ambiente, salute, valorizzazione del territorio e vitamina C per i consumatori

 

IN SICILIA CON LA BIO-SHOPPER SI PROMUOVE LA FILIERA AGRICOLA

 

Iniziativa  per “addolcire” la polemica di questi giorni:
ogni tre sacchetti ultraleggeri un’arancia che profuma di Etna

PALERMO – In Sicilia la polemica sulle bio-shopper a pagamento – che in questi giorni sta rimbalzando sui media – si trasforma in promozione per l’ambiente e la salute. Un’operazione legata alla valorizzazione del territorio e del comparto agricolo, che mira a costruire fiducia nei consumatori, oggi trascinati dalla rivolta digitale (e non solo) contro la legge 123/2017 entrata in vigore l’1 gennaio.

Acquistando tre prodotti al banco dell’ortofrutta (e quindi tre sacchetti ultraleggeri), si regala un’arancia: simbolo di un mondo – quello agrumicolo – che rappresenta l’Isola con la sua Natura ma anche con le criticità che spesso non consentono di potenziarla; emblema di una filiera che oggi più che mai richiede dignità a gran voce, partendo proprio dalle campagne, dai coltivatori, dal valore di un prodotto che rappresenta un pezzo (importante) di economia.

Così il sapore amaro dei 2 centesimi alla cassa per l’acquisto obbligatorio delle buste biodegradabili e compostabili per i prodotti da banco, verrà addolcito dal succo di una Sicilia operosa e ingegnosa: «Per questa operazione, che vuole essere un’iniezione di fiducia per i consumatori della grande distribuzione – spiega Angelo Agliata, direttore generale Gruppo Cds (Centro distribuzione supermercati) – abbiamo scelto come partner “Rosaria”, azienda che produce nella Piana di Catania: una zona collocata tra i 200 e i 300 metri di altitudine, densa di storia e tradizione e con una grande vocazione per la coltura delle Arance rosse. Un marchio che punta prima di tutto alla qualità e alla promozione del brand Sicilia, in Italia e all’estero». Perché grazie alla forte escursione termica tra giorno e notte, causata dall’Etna, il frutto acquista quel particolare processo di pigmentazione che ne esalta sì il sapore, ma che richiede soprattutto attenzione, difesa e grande dedizione.

Così chi andrà a fare la spesa, durante il pit stop tra frutta, verdura e prodotti freschi, avrà due buoni motivi per spingere il carrello oltre la polemica: da un lato, infatti, il consumatore siciliano con i 2 cent in aggiunta allo scontrino, sosterrà l’economia circolare, strizzando l’occhio all’ambiente; dall’altro, proverà il sapore di raccogliere un frutto che parla la sua lingua e racconta la sua terra.

«Il nostro Gruppo – continua Agliata – investe da sempre sul territorio a sostegno dell’economia locale: vogliamo dimostrare ai consumatori, nell’ottica di un rapporto di collaborazione tra impresa e comunità, che le sfide si affrontano insieme e che il valore dei sacchetti bio viene riscattato da un gesto che esalta i nostri sapori, i nostri profumi e la nostra passione. Il meglio che la Sicilia produce e offre».