Accusa dell'Ordine degli architetti: la Sovrintendenza sposta il dibattito sul piano politico

 

PIANO REGOLATORE GENERALE DI CATANIA:

«STOP A POLEMICHE, RIPORTARE DIBATTITO SUI TEMI CONCRETI»

  

CATANIA – «Le polemiche che stanno montando in questi giorni in merito alla nota inviata all’Amministrazione di Catania dalla Regione Siciliana sulla necessità di predisporre il Piano Regolatore Generale del Comune, rischiano di spostare il dibattito esclusivamente sul piano politico, mettendo in ombra il dato più rilevante: ovvero che la città etnea attende da circa cinquant’anni l’adozione di un nuovo strumento urbanistico». Con queste parole si apre la nota congiunta di Santi Maria Cascone e Giuseppe Scannella, rispettivamente presidenti degliOrdini di Ingegneri e Architetti di Catania. «Le nostre categorie professionali – affermano – si sono adoperate spesso, com’è noto, nel tentativo di contribuire al superamento di una impasse che dura da tempo e che di certo non è imputabile direttamente agli amministratori che si sono alternati negli ultimi anni a Palazzo degli Elefanti. Per questo crediamo che riportare la questione sui temi concreti possa aiutare gli attori coinvolti e la città tutta, a intraprendere un percorso partecipato che conduca finalmente alla definizione dell’idea urbanistica che immaginiamo e vogliamo. Una necessità – concludono – che non può essere più rimandata poiché in gioco non c’è il consenso politico di una parte o di un’altra, ma il futuro della città e delle generazioni a venire».

Il riferimento alla Regione siciliana – è noto – è sugli uffici della Sovrintendenza di Catania la cui guida (Maria G.Patanè) ammette candidamente di essere orientata politicamente come nelle sue decisioni.

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