Il Procuratore Cascini: “ROMA E’ STATA DEVASTATA DALLA MAFIA PERCHE’ E’ STATO UTILIZZATO IL METODO MAFIOSO….”

Si aggrava adesso la posizione di 43 persone imputate nell’inchiesta “Mondo di mezzo” con la sentenza emessa dai  giudici della terza Corte di Appello .    L’ ex terrorista dei Nar Massimo Carminati e il ras delle coop romane, Salvatore Buzzi.devono rispondere anche del  reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, accusa caduta nel verdetto di primo grado di luglio 2017, che aveva riconosciuto l’esistenza di due associazioni a delinquere “semplici”  Si è chiusa infatti un’altra tranche dell’inchiesta “Mondo di mezzo”

L’ex terrorista dei Nar e il ras delle Coop romane sono stati inoltre condannati rispettivamente a 14 anni e mezzo e a 18 anni e 4 mesi.  Il pg aveva chiesto una condanna a 26 anni e mezzo per l’ex Nar e 25 anni e 9 mesi per Buzzi, condannati in primo grado rispettivamente a 20 e a 19 anni. Sono stati due i patteggiamenti e otto le assoluzioni. In particolare, Luca Odevaine, ex componente del tavolo sull’immigrazione, ha patteggiato una pena complessiva a 5 anni e 2 mesi. Claudio Turella, ex funzionario del Comune di Roma, ha concordato una pena a 6 anni per corruzione. I giudici hanno invece assolto Stefano Bravo, Pierino Chiaravalle, Giuseppe Ietto, Sergio Menichelli, Daniele Pulcini e Nadia Cerrito, Rocco Ruotolo e Salvatore Ruggiero.

L’avv. Naso, difensore di Carminiti: “In questo Paese la Magistratura mette bocca su tutto e si arroga il compito di moralizzare la società”

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Il Procuratore Giuseppe Cascini : …”Forze criminali condizionavano la vita economica e politica di ROMA….”

– “…. La Corte d’appello ha deciso che l’associazione criminale che avevamo portato in giudizio era di stampo mafioso e utilizzava il metodo mafioso.Lo dice il Giudice Giuseppe Cascini . Ed aggiunge :  Era una questione di diritto che evidentemente i giudici hanno ritenuto fondata”. “La Corte d’Appello di Roma ha accolto l’impugnazione della Procura Generale e della Procura della Repubblica di Roma e ha riconosciuto il carattere mafioso dell’associazione. Questo è il punto di arrivo di un intenso impegno e al tempo stesso di partenza. La consapevolezza dell’esistenza anche a Roma e nel Lazio di forze criminali in grado di condizionare la vita economica e politica e di indurre timore nella popolazione resta il centro di riferimento delle iniziative giudiziarie, che devono necessariamente essere accompagnate dalla crescita della coscienza civile e dal risanamento della struttura della pubblica amministrazione”.

 

RICONOSCIUTO METODO MAFIOSO PER 18 IMPUTATI – Su 18 dei 43 imputati al processo al Mondo di Mezzo i giudici della III corte d’Appello hanno riconosciuto a vario titolo l’associazione a delinquere di stampo mafioso, l’aggravante mafiosa o il concorso esterno, oltre che a Carminati e Buzzi, anche per Claudio Bolla (4 anni e 5 mesi), Riccardo Brugia (11 anni e 4 mesi), Emanuela Bugitti (3 anni e 8 mesi), Claudio Caldarelli (9 anni e 4 mesi), Matteo Calvio (10 anni e 4 mesi). Condannati anche a Paolo Di Ninno (6 anni e 3 mesi), Agostino Gaglianone (4 anni e 10 mesi), Alessandra Garrone (6 anni e 6 mesi), Luca Gramazio (8 anni e 8 mesi), Carlo Maria Guaranì (4 anni e 10 mesi), Giovanni Lacopo (5 anni e 4 mesi), Roberto Lacopo (8 anni), Michele Nacamulli (3 anni e 11 mesi), Franco Panzironi (8 anni e 4 mesi), Carlo Pucci (7 anni e 8 mesi) e Fabrizio Franco Testa (9 anni e 4 mesi).

 

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