L’AFGHANISTAN CHE CERCA PAESI AMICI E CONTATTI, SEMPRE PIU’ NEL BARATRO

A lezione dall'Albania, subito in soccorso del popolo afghano | L'HuffPost

Gli Usa, ha spiegato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sono “determinati” a ritirare le truppe dall’Afghanistan entro – e possibilmente non oltre – il 31 agosto prossimo. “Prima finiamo, meglio è”, l’indicazione di Biden, che ha sottolineato come “ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe”. Terminato il G7 con una dichiarazione congiunta, i termini del ritiro restano quindi gli stessi e nonostante la richiesta di Boris Johnson di prorogare il ponte aereo anche oltre la deadline imposta dai talebani.

Intanto, le operazioni britanniche di evacuazione da Kabul termineranno entro “24-36 ore”, hanno rivelato al ‘Guardian’ fonti del ministero della Difesa britannico dopo il G7. Secondo le fonti, l’esercito americano necessita di almeno altri due-tre giorni per chiudere le sue operazioni a Kabul, mentre Londra lascerà fino all’ultimo momento la possibilità di evacuare persone a rischio e vulnerabili.

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Coopereremo con i Paesi vicini e gli altri della regione per sostenere i rifugiati afghani” nel quadro di una risposta “regionale coordinata a lungo termine. Chiediamo a tutti i partner dell’Afghanistan di sostenere questo sforzo”, hanno affermato i leader del G7 nella dichiarazione finale diffusa ieri al termine del vertice sull’Afghanistan. “L’Afghanistan non deve diventare mai più un rifugio sicuro per il terrorismo né la fonte di attacchi terroristici contro altri. Lavorando insieme con i partner, in particolare con gli alleati della Nato, continueremo a combattere il terrorismo con determinazione e solidarietà, ovunque“.

Esprimiamo grave preoccupazione per la situazione in Afghanistan e facciamo appello alla calma ed alla moderazione per garantire la sicurezza degli afghani vulnerabili e dei cittadini stranieri e per prevenire una crisi umanitaria”.

“Chiediamo a tutte le parti in Afghanistan di lavorare in buona fede per stabilire un governo inclusivo e rappresentativo, che veda anche la partecipazione significativa di donne e minoranze”.

“Ogni futuro governo afghano dovrà rispettare gli obblighi e gli impregni internazionali contro il terrorismo, per salvaguardare i diritti umani di tutti gli afghani, in particolare delle donne, dei bambini e delle minoranze etniche e religiose, difendere lo stato di diritto, permettere l’accesso umanitario incondizionato e contrastare in modo efficace il traffico di droga e di esseri umani”.

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USA

Siamo in linea per concludere” l’evacuazione dall’Afghanistan “per il 31 agosto: prima finiamo, meglio è”. Biden si è espresso così sull’operazione. “Mi sono riunito con i miei colleghi del G7, i vertici dell’Onu, della Nato e dell’Ue. Ho ringraziato per la solidarietà vista, ci siamo impegnati in uno sforzo senza precedenti. Abbiamo evacuato 70.700 persone dal 14 agosto, nelle ultime 12 ore ci sono stati altri 19 voli militari Usa che hanno trasportato 6.400 persone evacuate. Oltre 50 voli e 12.000 persone” nel complesso dai Paesi della coalizione nelle ultime 12 ore. “Continueremo a collaborare per portare fuori le persone nel modo più efficiente e sicuro. Ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe. La conclusione entro il 31 agosto dipende dalla cooperazione dei talebani, consentendo l’accesso all’aeroporto” delle persone che devono essere evacuate. “Ho chiesto al Pentagono e al Dipartimento di Stato piani per modificare il calendario se dovesse necessario. Sono determinato a garantire la conclusione di questa missione”.

ITALIA

Mario Draghi ha spiegato che l’obiettivo è riuscire a concludere in sicurezza le operazioni di evacuazione a Kabul entro fine agosto. In merito, il premier ha sottolineato la necessità di “mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall’Afghanistan in modo sicuro”. “

Ad oggi, dall’Afghanistan “abbiamo evacuato tutti gli italiani che ci hanno chiesto di lasciare il Paese, rispondendo alla comunicazione inviata dall’Ambasciata. Abbiamo portato in Italia quasi 2.700 afghani, principalmente collaboratori delle istituzioni italiane, a partire dal nostro contingente militare, e loro familiari”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo ieri sulla crisi afghana e sui suoi sviluppi davanti alle Commissione riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato. “Un numero destinato a crescere, considerati circa mille afghani già in sicurezza in aeroporto e previsti imbarcarsi sui prossimi voli italiani”, ha aggiunto.

In Afghanistan “ci sono ancora 32 italiani che non vogliono tornare”, ha reso noto il ministro. Secondo Di Maio, qualora alcuni di loro dovessero cambiare idea, l’Italia è pronta a rimpatriarli negli ultimi giorni del processo di evacuazione da Kabul.

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