Pakistan, vandalizzate le chiese cristiane

 

IncendiatI e vandalizzati  luoghi di culto cristiani a Jaranwala, nell’est del Paese.. La   reazione violentissima dopo un presunto atto blasfemo contro il Corano (strappo di alcune pagine). La polizia ha arrestato più di cento persone.

 La folla, fomentata da estremisti, ha distrutto alcune chiese e quanto in esse era contenuto – Le Bibbie all’interno delle chiese sono state bruciate e fedeli costretti a lasciare le loro case.

La polizia del posto  è sembrata incapace di tenere sotto controllo la situazione.  Non si registrano feriti.

Si apprende che le  pagine strappate sarebbero state visionate da un leader religioso locale che avrebbe incitato la popolazione musulmana a reagire. Secondo ricostruzioni immediate, a essere colpite sono state tre chiese presbiteriane, una chiesa cattolica, una chiesa della Full Gospel Assembly e un’altra dell’Esercito della salvezza. Ma il numero degli edifici di culto attaccati è di 21.

Il primo ministro pakistano ad interim Anwaar-ul-Haq Kakar ha dichiarato : “Sono sconvolto dalle immagini, saranno presi provvedimenti severi contro coloro che violano la legge e prendono di mira le minoranze”, ha scritto l’esponente politico sui canali social, aggiungendo che “a tutte le forze dell’ordine è stato chiesto di arrestare i colpevoli e consegnarli alla giustizia. Siate certi che il governo pakistano – ha concluso – è al fianco dei nostri cittadini su base paritaria”. Nella notte la polizia provinciale ha poi reso noto con un comunicato che oltre 100 persone sono state arrestate in relazione agli attacchi contro la comunità cristiana..

Il presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, l’arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi, monsignor Joseph Arsad, ha condannato l’ accaduto di  Jaranwala rivolgendo un appello al governo del Punjab affinché vengano presi immediati provvedimenti contro gli autori degli attacchi. “Questi incidenti – ha scritto in una nota diffusa dalla diocesi e ripresa da Asianews – aprono la strada all’insicurezza per le minoranze che vivono in Pakistan. I nostri luoghi di culto e la nostra gente non sono al sicuro. Vi sia un’indagine trasparente su questo tragico indicente in modo che sia ristabilito il primato della legge e della giustizia e si costruisca – si legge – una società migliore nell’armonia e nel rispetto delle religioni”.

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