"Ricostruiamo il PD" : Orlando in corsa per " un partito oramai defunto "

 POLITICA

  Pd, Orlando: Non lasciamo che la casa crolli

 

“Abbiamo fatto fatica a costruirla – ha sottolineato – dieci anni fa, abbiamo lasciato vecchie appartenenze e fatte nuove. Ci siamo messi sotto lo stesso tetto, abbiamo fatto bene nonostante tutto”.

 “Il primo risultato del congresso è stata una scissione – ha continuato il Guardasigilli – Sbaglia sempre chi se ne va, ma vedere che tanta gente era contenta della scissione mi ha spinto a candidarmi. Ho sentito dire ‘siamo più leggeri, andiamo più veloci’, il problema è che non si sa dove andiamo più veloci. Poi è arrivato Michele Emiliano e ha smentito le mie più funeste profezie, annunciando la candidatura contro Renzi: questa è lotta libera. A quel punto ho deciso che non potevo stare a guardare perché alla fine è in pericolo il Pd”.

“Io mi candido per guidare il Pd, non mi candido contro nessuno – ha scandito Orlando – perché penso di avere delle idee e delle proposte per far andare avanti il Partito democratico”. Ed ha messo in chiaro: “Rifiuto l’idea di dover fare la sinistra del Pd. Io voglio fare il Pd così come era stato pensato all’origine, quando siamo partiti: Pci, Dc, Pri, Socialisti, e quelli nati dopo”.

“A tenerci insieme – ha sottolineato ancora – non può essere soltanto un leader. Un leader serve ma, se non c’è anche un dibattito, un programma e un modo collegiale per affrontare questioni e sfide, non si riesce. Serve una comunità. Nessun può affrontare da solo le sfide che abbiamo di fronte”.