Satira dissacrante al Carnevale di Acireale

ACIREALE – C’è la bella Italia, in sembianze femminili, che fa lo spogliarello delle sue ricchezze imprenditoriali, e c’è anche baby Donald Trump che fa i capricci e gioca con le vite degli stranieri. Poi c’è la maniaca dei selfie, il polpo siciliano insaporito col limone, e il Ciclope che si gode le bellezze naturali della nostra terra. La satira dissacrante del Carnevale di Acireale quest’anno prende di mira anche la “dormiente” economia nazionale, la mazzata del canone tv, la fuga dei cervelli all’estero e l’esportazione delle armi nei Paesi Arabi.

Ecco i temi rappresentati dalle sette maschere isolate e dai due testoni in concorso per l’edizione 2017. Sono opere più piccole e meno complesse degli imponenti carri allegorici, ma sono un altro ingrediente fondamentale del mix di creatività e maestria artigianale voluto dalla Fondazione Carnevale Acireale. A realizzarle sono infatti le giovani leve della cartapesta, la cui crescente manualità e passione per la tradizione alimentano la storia e il futuro del “Più Bel Carnevale di Sicilia”. 

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