Sequestrate aree destinate alle tumulazioni nel cimitero di Acicatena Altri orrori e verifiche in corso

Aci Catena: ossa e rifiuti, blitz dei carabinieri al cimitero

 

Acicatena,

I Carabinieri della Compagnia di Acireale, coadiuvati dai colleghi specializzati del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) e del Nucleo Ispettorato del lavoro di Catania (NIL), con il supporto tecnico dell’ASP – Igiene Pubblica, nonché con l’ausilio di 2 unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Nicolosi, hanno effettuato un approfondito controllo in materia igienico sanitaria ed antinfortunistica all’interno del cimitero di Aci Catena.

All’interno dell’area cimiteriale, il personale militare ha controllato le aree destinate alle tumulazioni , all’ossario di corpi non identificati, ed il cantiere per la costruzione dei nuovi loculi, estendendo le verifiche anche ai rivenditori di fiori, posizionati nel piazzale antistante al camposanto, rilevando l’occupazione abusiva di suolo pubblico per circa 200 metri quadri.

Catania, Mafia: Operazione “CUBISIA CONNECTION” 14 misure cautelari

 

 

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

 

Catania,
Dall’alba di stamattina oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri), stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, dei reati di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini, svolte dagli investigatori della Compagnia Carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.
L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite. L’operazione è tuttora in corso

Alterava dati informatici al server: arrestato segretario e dirigente del comune di Mascali

 

Risultati immagini per immagine comune di mascali

Guai giudiziari per Raffaele Antonio Milazzo, attuale Segretario Comunale del Comune di Aci Catena e già Segretario Generale e Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria del Comune di Mascali agli arresti domiciliari per un’ordinanza di custodia cautelare del Tribunale etneo.
Si apprende che  dall’agosto 2016, con  mandati di pagamento e atti di liquidazione alterati, il pubblico ufficiale si appropriava di una somma di denaro dell’Ente mascalese pari a 98.786 euro accreditandola su un conto corrente  appositamente aperto.    Pare sia riuscito ad alterare  dati informatici presenti sul server del Comune, attestando l’esistenza di debiti inesistenti e sostituendo e sopprimendo la documentazione amministrativa e contabile corretta con determinazioni e mandati di pagamento creati ad hoc e aventi contenuto differente e quindi mendace.
L’ingente somma di cui si appropriava il Segretario Comunale veniva liquidata apparentemente in ottemperanza ad una sentenza esecutiva emessa dal Tribunale Civile di Catania e registrata tra i “Servizi per conto terzi”, per ingannare ulteriormente il Consiglio Comunale ed eludere le verifiche sul bilancio.
Si procedeva inoltre al sequestro preventivo delle somme presenti su conti correnti intestati all’indagato e al sequestro dell’appartamento di residenza. Milazzo dovrà rispondere di: Artt. 81 – 314 “Peculato continuato”; Artt. 81 – 476 – 479 “Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”; “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”; Artt. 490 – 476 “Soppressione, distruzione e occultamento di atti veri”.      Adesso tocca alla difesa esporre le proprie controdeduzioni.