Tik – Tok multato dall’Antitrust per diffusione di contenuti suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti…”

 

 

Tik Tok  ritenuto responsabile “nella diffusione di contenuti suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili” senza assumere “misure adeguate ad evitare la diffusione di tali contenuti”. L’azienda: “Siamo in disaccordo”

LA DECISIONE  DELL’ANTITRUST (CHE APRE LA STRADA AI MILIONARI AMERICANI PER IMPEDIRE ALLA CINA LA RACCOLTA DEI DATI DI MILIONI DI PERSONE)
L’attività istruttoria “ha consentito di accertare la responsabilità di TikTok nella diffusione di contenuti – come quelli relativi alla challenge ‘cicatrice francese’ – suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili. Inoltre, prosegue la nota, TikTok non ha assunto misure adeguate ad evitare la diffusione di tali contenuti, non rispettando pienamente le Linee Guida di cui si è dotata e che ha reso note ai consumatori rassicurandoli che la piattaforma è uno spazio ‘sicuro’. Le Linee Guida vengono infatti applicate senza tenere in adeguato conto la specifica vulnerabilità degli adolescenti, caratterizzata da peculiari meccanismi cognitivi dai quali derivano, ad esempio, la difficoltà a distinguere la realtà dalla finzione e la tendenza ad emulare comportamenti di gruppo”.

Infine, “i contenuti – pur essendo potenzialmente pericolosi – sono diffusi tramite un “sistema di raccomandazione” basato sulla profilazione algoritmica dell’utenza, che seleziona costantemente quali video destinare a ciascun consumatore nelle sezioni denominate “Per Te” e “Seguiti”, con l’obiettivo di aumentare le interazioni tra utenti e il tempo speso sulla piattaforma così da accrescere la redditività degli introiti pubblicitari. Ciò causa un indebito condizionamento degli utenti che vengono stimolati ad adoperare sempre di più la piattaforma“.

TikTok non condivide la decisione dell’ Antitrust

“Siamo in disaccordo” con la decisione dell’Antitrust: “Il contenuto legato alla cosiddetta ‘cicatrice francese’ registrava una media giornaliera di soltanto 100 ricerche al giorno in Italia prima che l’AGCM annunciasse l’avvio delle indagini l’anno scorso. Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di tali contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni, escludendoli anche dalla pagina dei ‘Per Te’“….

Le dimissioni di Vittorio Sgarbi , un errore di valutazione e l’immagine di un critico come ” Patrimonio dell’Unesco vivente”

 

Vittorio Sgarbi - Raffaello

 

DI  RAFFAELE  LANZA

Che un genio come Vittorio Sgarbi, critico d’arye d’alto livello, si dimetta da una carica pubblica ci sta. Non ci sta il fatto che Vittorio l’abbia fatto adesso,in un momento cruciale della sua vita, che coincide con l’accusa -grave- di acquisto di un’importante quadro del seicento, candela o senza candela

.    Chiaro che vi siano strumentalizzazioni politiche.  Il personaggio serve ai  nemici per colpire  il governo dove lui riveste la carica, non indifferente, di sottosegretario alla Cultura.  Il prof Sgarbi tuttavia ha fatto un’errore di valutazione: avrebbe dovuto prevedere, prima di accettare la carica di sottosegretario, quel che oggi è successo e lo sta collocando sull’altare del sacrificio mediatico

Il governo tira in realtà un sospiro di sollievo così pure  il Ministro Giuliano al quale Sgarbi ha rivolto alcune critiche di incapacità o di uomo di secondo ordine

Ma la presenta incompatibilità del critico rappresenta in realtà una perdita per la promozione della Cultura italiana nel mondo.  “Lui era sottosegretario in quanto Sgarbi. Come tale faceva il conferenziere, le mostre 

Sgarbi era un’eccezione alla regola dell’Antitrust di dover pronunciare il provvedimento di   contestazione.  Sgarbi cioè -avrebbe potuto fare il conferenziere, promuovere le mostre e intervenire pure come sottosegretario. 

  Una vera eccezione che l’Antitrust ha messo però all’angolo considerando il genio di Ferrara come personaggio comune . Che comune però, tutti sanno non è.     Non solo per la sregolatezza del linguaggio  Ai giornalisti di “Report” ,nel corso di un contatto indesiderato del programma della Rai, avrebbe detto:”Facce di m.er……”  Facce di ca…..” Eccetera

Sgarbi è in realtà – checchè si possa dire –  autentico Patrimonio  vivente dell’Unesco”     Leggete i libri d’arte del critico:  Un vero spettacolo di genialità e di linguaggio italiano.  Tanto di cappello!   L’arte viene vista sotto altre angolazioni e sfumature …. Dovrebbe essere maggiormente tutelato in Italia.  Vediamo quel che ha detto Sgarbi:

“Mi dimetto e lo faccio per voi”, ha aggiunto Sgarbi, parlando alla platea che stava seguendo la sua lecture su Michelangelo. “L’Antitrust – ha spiegato – ha mandato una molto complessa e confusa lettera, dicendo che, avendo accolto due lettere anonime che ha inviato all’Antitrust il ministro della Cultura, io non posso fare una conferenza da Porro”.

Il ministro Gennaro Sangiuliano “non l’ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre, quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della torre Garisenda”. “Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime“. Nella sua indicazione “l’Antitrust dice ‘dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto’, le ha inviate il ministro. Tutto quello che hanno dichiarato arriva da lettere anonime”, ha sottolineato Sgarbi. “Sangiuliano ha compreso la lettera anonima, ha ritenuto che fosse degna e ha avuto ragione, mi compiaccio con lui. Lui rimane ministro e io solo Sgarbi”.

“Pongo il problema anche per Nordio, che questa sera parla. Se sono incompatibile io, chiunque faccia una conferenza da ministro o da sottosegretario, è incompatibile”, ha detto ancora. Le dimissioni – ha spiegato – sono dovute a un’indicazione dell’Antitrust sulla compatibilità tra la sua attività di conferenziere con gli incarichi di governo, giunta poche ore fa. “L’Antitrust ha ritenuto le indicazioni di lettere anonime come delle indicazioni credibili e ha dichiarato l’incompatibilità. Io ne ho avuto notizia verso le 14.30. Ho preso l’aereo e quando sono sceso, il tempo di meditare quale scelta fare, ho pensato di fare questa conferenza libero. Questa è la prima conferenza della nuova stagione in cui non c’è incompatibilità, altrimenti non avrei potuto farla”, ha detto Sgarbi.

Sono “oggetto di una persecuzione mediatica, è evidente, su questioni inesistenti o su questa supposta incompatibilità”. L’altro giorno su un “giornale di 65 articoli, in una sola edizione su di me c’erano 5-6 articoli e una vignetta in cui mi si dava della ‘testa di cazzo’, tanto per dire la delicatezza”, ma – ha assicurato – “non ho paura della satira. Poi ho avuto trasmissioni televisive, 5 o 6 contro, su costruzioni inverosimili, su dipinti acquistati, come uno acquista dipinti, non è che uno è colpevole perché acquista dipinti”.

“Io sono noto per le mie imprecazioni, per le ‘capre’, ma non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno”, ha proseguito, facendo riferimento allo scontro con i giornalisti di Report e del Fatto Quotidiano. “Mi scuso con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte”, ha detto il critico d’arte, ribadendo che però si è trattato di una “intervista non autorizzata, non voluta”. “A un certo punto, non essendo un’intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive. Io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche in sottosegretario. D’ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario“.

Prima dell’intervento dal palco, incalzato dai cronisti sulla vicenda degli insulti ai giornalisti, Sgarbi aveva parlato di “immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole. Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le miei imprecazioni come fa chiunque. Non rifarei l’intervista anche perché non l’ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo”.

Si apprende che l’Antitrust avrebbe chiuso il procedimento che era stato avviato a fine ottobre su attività del critico che potevano “porsi in contrasto” con quanto previsto dalla legge Frattini sul conflitto di interessi. Lunedì dovrebbe essere reso noto il provvedimento relativo alle possibili condotte illecite per attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo. La delibera di apertura del procedimento fissava peraltro una data di chiusura entro il prossimo 15 febbraio.