CORRUZIONE E SPIONAGGIO: MONTANTE NEI GUAI

 

Arrestato Montante, paladino dell'antimafia

Antonello Montante (Fotogramma- Agenzia)

L’imprenditore  Antonello Montante,  per anni ritenuto paladino dell’antimafia, è di nuovo nei guai. Con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione la Squadra mobile di Caltanissetta ha arrestato l’ex presidente di Confindustria Sicilia, attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi srl di Confindustria Nazionale. In manette anche altre cinque persone. Un altro indagato è stato colpito dalla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’ufficio pubblico per la durata di 1 anno. Ma lo stupore non finisce qui. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta ci sono anche esponenti delle forze dell’ordine.

L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia, è stata rimessa alla Sezione Mobile di Caltanisetta.  Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati per avere informazioni riservate a loro carico , quindi commettendo più delitti contro la pubblica amministrazione e  accesso abusivo a sistema informatico; nonché infine – informa la Procura -più delitti di corruzione.  Il  Montante, per anni ritenuto , a detta degli investigatori, paladino dell’antimafia, avrebbe fatto parte di una rete di ‘spionaggio’ per sapere lo sviluppo delle  indagini della magistratura a suo carico.

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L’ex presidente degli industriali siciliani avrebbe provato a corrompere anche esponenti delle forze dell’ordine e , con regali costosi e soldi, avrebbe pagato alcuni investigatori per avere notizie sull’indagine della Dda a suo carico.

Due anni fa Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa per presunti legami con esponenti mafiosi. Gli inquirenti nel 2016 nell’abitazione dell’ex presidente degli industriali siciliani avevano trovato un vero e proprio archivio, sia cartaceo che elettronico, su cui Montante conservava tutto, dai telegrammi, alle email, sms, i regali fatti, contributi concessi, fotografie con ministri, politici, capi della polizia. Un archivio segreto, diviso in cartelle di colore diverso e cd-rom custoditi in un bunker allestito dietro una parete segretadella sua stanza da letto. Nella stanza era stato trovato anche una sorta di memoriale di oltre mille pagine su cui gli inquirenti hanno indagato in questi due anni.

La Procura nell’inchiesta per concorso esterno a carico di Montante comunica quanto segue.   SUD LIBERTA‘NON HA ANCORA LE DICHIARAZIONI DI DIFESA DEL MONTANTE ma pubblica intanto le dichiarazioni della Procura di Caltanissetta: “Per avere concorso nelle attività dell’associazione mafiosa mettendo in modo continuativo a disposizione in particolare di Vincenzo e Paolino Arnone (consigliere e reggente della famiglia mafiosa di Serradifalco, ndr) la propria attività imprenditoriale consentendo al clan di ottenere l’affidamento di lavori e commesse anche a scapito di altri imprenditori, nonché assunzioni di persone segnalate dagli stessi, ricevendone in cambio il sostegno per il conseguimento di incarichi all’interno di enti e associazioni di categoria, la garanzia in ordine allo svolgimento della sua attività imprenditoriale in condizioni di tranquillità, senza ricevere richieste di estorsioni e senza il timore di possibili ripercussioni negative per l’incolumità propria e dei beni aziendali, nonché analoghe garanzie per attività riconducibili a suoi familiari e a terzi a lui legati da stretti rapporti “

 

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