Ucraina: morire per la libertà fino all’ultima goccia di sangue e sotto gli occhi dei potenti d’Europa che non chiudono lo spazio aereo

 

Ucraina-Russia, le notizie di sabato 26 febbraio: pesanti bombardamenti su  Kiev- Corriere.it

Ancora bombardamenti nella notte in Ucraina,tra l’indifferenza dell’Occidente che non concede gli aerei a Zelenski e non chiude lo spazio aereo,e  nonostante l’annuncio della Russia di una riduzione delle operazioni militari dopo i negoziati di ieri a Istanbul. Putin dal canto suo ha dichiarato che l’Ucraina, se vuole arrivare alla pace, deve deporre le armi e dichiarare la neutralità con esclusione di procedere al riarmo nucleare”    In altre parole arrendersi.   

Parola che suona come una bestemmia per le truppe dell’Ucraina che difendono all’ultimo sangue il proprio territorio a costo della vita.   Nella notte sono state avvertite diverse esplosioni a Kiev, ma la capitale non è stata colpita dai russi nelle ultime ore. Lo ha detto il vice sindaco di Kiev Mykola Povoroznyk citato dalla televisione russa. ”La notte è passata relativamente calma, il suono delle sirene e il suono dei colpi di arma da fuoco si sono sentiti attorno alla città, ma la città vera e propria non è stata bombardata”, ha spiegato. Alle prime ore di oggi le sirene sono suonate anche a Zhytomyr, Kharkiv, Dnipro e Poltava.

Il governatore di Chernihiv Viacheslav Chaus sul suo canale Telegram afferma:”Nessuna tregua degli attacchi russi su Chernihiv, a 150 chilometri a nord est di Kiev. “Crediamo Certo che no”,  che le forze russe hanno “effettuato attacchi contro Nizhyn, compresi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv”.

Afferma il governatore regionale di Luhansk Serhiy Gaidai   ” Bombardate stamattina dall’artiglieria pesante anche le zone residenziali della città di Lysychansk, nella zona sud orientale del paese. “Un certo numero di grattacieli sono stati danneggiati. Ci sono vittime”, ha aggiunto, spiegando che ”molti edifici sono crollati” e che ”i soccorritori stanno cercando di salvare le persone che sono ancora in vita”.

Un’altro dramma nel Mediterraneo: naufragio di gommone con cento migranti a bordo fra cui bambini e un neonato

Migranti, barcone con 50 persone si capovolge nelle acque libiche. Marocco,  sette morti - Esteri

Ogni giorno un dramma nel Mediterraneo

Un altro dramma nelle acque del Mediterraneo.   Finora sono  cinque i morti nel naufragio di un gommone che aveva a bordo 100 migranti, soccorsi nel Mediterraneo da Open Arms. 

Nell’area non si vedono soccorsi e non si avvistano nè la guardia costiera libica né quella italiana. ”  La Ong deve pensare ad altre tre segnalazioni – ha comunicato  la ong – . la segnalazione e’ arrivata da Frontex”. L’equipaggio di Open Arms -si apprende – conta 20 persone… 

I nostri soccorritori sono in acqua tentando di recuperare circa 100 persone tra cui bambini e un neonato. L’imbarcazione ha ceduto, è quello che accade quando si abbandonano per giorni le persone in mare”, aveva diffuso nelle scorse ore in un social la Ong. Un’altra strage nell’indifferenza dell’Ue.