Nuovo singolo del cantautore Maurizio Ferrandini, un invito a riflettere sul percorso della vita e i suoi mutamenti

 

 

 

DI  LUCILLA CORIONI

 

Quello che fa bene” il nuovo singolo del cantautore sanremese Maurizio Ferrandini, un invito a riflettere sul percorso della vita e i suoi mutamenti talvolta impercettibili, altre volte sconvolgenti, che ostacolano il cammino lungo la strada della passione.

Alla fine si può comprendere che, nonostante tutte le deviazioni di percorso e le contrarietà del viaggio, l’indole di una persona non cambia .
In una società ingiusta e noiosa dominata dall’ignoranza e dal senso di vuoto, si muove l’avatar del cantautore, nato da un’idea del fumettista aronese Alessandro Beccaria.
Maurizio Ferrandini ha ideato un clip originale dove le scene animate sono intervallate da immagini reali dell’artista; il matuziano che, come al solito, suona tutti gli strumenti e trova nuova linfa compositiva in un sentito omaggio alla memoria del grande autore statunitense Tom Petty (scomparso nell’ottobre del 2017).
La ballata scorre liscia tra distorsioni gibsoniane ed hammond di woodstockiana memoria con un rock melodico dall’incedere deciso che, pur mantenendo inalterata la consueta colorazione vintage, porta il musicista verso un sound più nero rispetto ai precedenti lavori. Il clip è un viaggio più dolce che acido come il sogno di un bambino che non ha condizionamenti di sorta , una corsa serena e divertita che riporta alla mente il mitico ” Runnin’ down a dream” del compianto musicista di Gainesville.
Quello che fa bene, è una sfida esaltante, un consiglio appassionato, l’opportunità di un ampliamento culturale, la spinta verso una meticolosa informazione per non dipendere dalle imposizioni dei media, la scelta di vivere come un fiore selvaggio consapevole che ovunque ti porterà la strada, sarai per sempre un uomo libero.
Per dirla alla Petty:
“You belong among the wildflowers You belong in a boat out at sea.
You belong with your love on your arm You belong somewhere you feel free”.
Oltre ad una laurea conseguita nel ramo amministrativo, fin da giovanissimo Maurizio Ferrandini si appassiona di grafica, di montaggio video e di liuteria, ma nel frattempo la sua arte originaria non si disperde: Ferrandini diventa polistrumentista e realizza una dozzina di album in circa 10 anni.
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Nel 2020, complice il lockdown dell’emergenza sanitaria, incontra “virtualmente” il vecchio amico Luca Bonaffini col quale realizza un format in cinque puntate per Globus Television dedicate alle “storie dietro alcuni vinili d’arte”: si tratta di Mash Up Kult che, andrà in onda durante il Natale successivo, ottenendo un grande successo. Nel 2021, per lo stesso Bonaffini, realizza il videoclip de “Il futuro ero” (singolo del cantautore mantovano) e sarà proprio in quel contesto che riceverà da Luca la proposta per la pubblicazione di un album.

 

 

 

Il 10 settembre esce “Truman Show” Il nuovo singolo del cantautore Fabio Cardullo dove si nascondono dubbi e segreti della vita attuale

 

DI  LUCILLA   CORIONI

 

Il 10 Settembre 2021 uscirà il nuovo singolo Truman Show di Fabio Cardullo in distribuzione digitale su Spotify e sulle maggiori piattaforme online. Ispirato dall’omonimo film, il nuovo ed ermetico singolo Truman Show di Fabio Cardullo dipinge la realtà attuale attraverso efficaci metafore e nonsense.
Il protagonista del racconto, dal tono autobiografico, è alle prese con una “mini apocalisse” paragonabile al percorso dell’artista ma anche al percorso che ognuno di noi affronta per il raggiungimento dei propri obiettivi. La realtà attuale secondo Cardullo supera il concetto espresso dal film The Truman Show visto che ognuno di noi è divenuto cameramen di se stesso e delle proprie disavventure. “Non siamo santi ma neanche scemi, siamo il filmato amatoriale degli alieni” così cita un passaggio del testo che si presenta come un rocambolesco gioco di parole, accompagnato da un orchestrina pop in stile “cartoon” arrangiata dal producer Simone Piccoli.
L’apparente simpatia del brano, avverte Cardullo, nasconde al suo interno numerosi spunti di riflessione, dubbi, segreti e vicissitudini del mondo attuale.
In questo nuovo singolo Fabio Cardullo accompagna l’ascoltatore all’esplorazione di un sentiero virtuale, un bosco surreale dove i gufi in realtà sono telecamere nascoste e dove oltre agli scoiattoli potrete osservare biberon volanti, incontrare principesse che mangiano libri a mezzanotte e Socrate che confabula con la luna. Con questo brano bizzarro, a dispetto delle mode musicali, il cantautore si ripresenta al pubblico come un artista ‘scanzonato’ per definizione: “che prende le cose allegramente, con sereno e ironico distacco, senza tuttavia venir meno al proprio senso di responsabilità e dignità”.
L’immagine di copertina che ritrae un enorme biberon è stata realizzata dall’artista Fabiano Verza.
Il brano ha di recente ricevuto il Premio omaggio a Rino Gaetano 2021 allo storico evento dedicato alla musica Italiana d’autore Spazio d’Autore 2021, svoltosi l’8 Agosto a San Gimignano. In giuria erano presenti Alberto Fortis e Pino Scarpettini storico cantautore nonché presidente dell’evento.

Il 10 settembre 2021 Truman Show uscirà su tutte le piattaforme digitali e sul Canale Spotify di Fabio Cardullo ..:
A fine settembre è prevista anche l’uscita del videoclip ufficiale su Youtube.

Otre all’attività discografica Fabio è noto per esibirsi dal vivo con una speciale chitarra realizzata con un lampione stradale ed altri materiali di riciclo detta Lampion Guitar. Attualmente il cantautore è impegnato nella realizzazione del suo prossimo album che uscirà in autunno.

LDPVISION, nuovo brand strategico alla ricerca dell’identità imprenditoriale perduta

Venerdì 27 agosto 2021 resterà un’altra data storica per Long Digital Playing Srls, la società milanese che – nata nel 2018 – ha già fatto parlare molto di sé nel campo discografico. Perchè?

Perché è nata LDPVISION.
Fu lo stesso Luca Bonaffini, amministratore unico e fondatore della Srls, che dichiarò che « non esiste impresa, senza la sua visione ».              Ed è così che, a tre anni e mezzo dalla sua fondazione, la start up visionaria dell’instancabile Luca apre l’orizzonte a nuove idee, progetti e modalità.
Promuovere, divulgare, comunicare. Tre verbi potenti come i suoi tre artefici : Lucilla Corioni (già LC Comunicazione e ufficio stampa di LDP records) ricoprirà l’incarico di direttore commerciale ; Maurizio Ferrandini (musicista e conduttore televisivo) sarà invece il direttore creativo (art director) ; infine, alla guida del progetto, lo stesso Bonaffini che, già in passato, si è occupato di comunicazione per diverse società artistiche e di marketing.
L’obiettivo ?                     Valorizzare le start up e sostenere la mission delle piccole imprese italiane..

L’estate del cantautore Maurizio Ferrandini si tinge di Horror-rock con la struggente canzone “Il buio”

 

DI LUCILLA CORIONI
Ed ecco “Il buio”, quarto singolo per Maurizio Ferrandini, il cantautore sanremese che – nei mesi scorsi – ha fatto parlare molto di sé. Si tratta di una canzone scura e intensa che, tratta dal suo album e dal suo concept-progress animato “Io non c’entro col rock”, da una parte rivela un’anima guerriera incapace di adeguarsi ma al tempo stesso inarrestabile. Si presenta come canzone d’amore, ma in realtà racconta un passaggio di vita doloroso dove la ragione vince la guerra dei sensi, mentre i termini “tesoro e amore” assumono un significato ben diverso dal consueto.
Nel buio dei sentimenti rimane accesa una debole fiamma che non si spegnerà mai, alimentata dall’eterna passione dell’autore laddove indole ed estro consentono ai fragili il riscatto sugli indifferenti illuminando i pensieri più profondi.
Il clip (notevole…) è stato realizzato utilizzando la più antica delle tecniche di animazione scomponendo le immagini in fotogrammi per colorarli uno ad uno con certosina pazienza. L’effetto finale è un fumetto che prende vita dal bianco e nero al colore in un susseguirsi di immagini tra sogno e realtà.
Maurizio Ferrandini, cinquantenne sanremese, figlio della città dei fiori e della canzonetta da mainstreamer, è in realtà uno dei tanti fratellini scomodi e mai riconosciuti dal sistema, perché non si è mai uniformato, non si è mai lasciato plasmare dalle mode e da un settore discografico che, per sua natura e storia, tende a corrompere tutti i suoi protagonisti con i generi e le sotto-categorie del pop.
I dischi, Ferrandini, nonostante i corteggiamenti di label Indie e produttori alternativi, ha sempre preferito farseli e finanziarseli da soli, a costo di renderli talmente rari da essere quasi introvabili. Oltre ad una laurea conseguita nel ramo amministrativo, fin da giovanissimo Maurizio si appassiona di grafica, di montaggio video e di liuteria, ma nel frattempo la sua arte originaria non si disperde: Ferrandini diventa polistrumentista e realizza una dozzina di album in circa 10 anni.
Nel 2020, complice il lockdown dell’emergenza sanitaria, incontra “virtualmente” il vecchio amico Luca Bonaffini col quale realizza un format in cinque puntate per Globus Television dedicate alle “storie dietro alcuni vinili d’arte”: si tratta di Mash Up Kult che, andrà in onda durante il Natale successivo, ottenendo un grande successo. Nel 2021, per lo stesso Bonaffini, realizza il videoclip de “Il futuro ero” (singolo del cantautore mantovano) e sarà proprio in quel contesto che riceverà da Luca la proposta per la pubblicazione di un album.

 

Esce il secondo “capitolo discografico” di Flavio Oreglio & Staffora Bluzer

DI     LUCILLA CORIONI

Fresco di pubblicazione on line, non poteva mancare – per i collezionisti della musica d’autore contemporanea e storica – la nuova opera discografica di Flavio Oreglio realizzata a quattro mani con gli Staffora Bluzer, anche su supporto fisico.Secondo capitolo del progetto Anima Popolare, un work in progress voluto e ideato insieme a Luca Bonaffini (qui in veste di produttore) nel 2018, racchiude un percorso e conserva i sentimenti e le idee che l’hanno generato.

“Milano OltrePop”, titolo azzeccatissimo, come avrebbe detto Pierangelo Bertoli “con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” sarà reperibile dal 26 agosto prossimo, anche su CD.
Tre, dunque, i mondi artistici che convergono in questo lavoro: cabaret, canzone d’autore e musica prog, ambiti frequentati nel corso degli anni che rivelano in questo disco la loro complementarietà e coerenza come frammenti di un unico puzzle che una volta ricomposto mostra un’immagine unica, chiara e definita.
Ci sono tante Milano in questo disco… C’è la Milano della tradizione popolare (El magnan, La povera Rosetta) e la Milano degli anni ’30 che ne amplia i confini con le canzoni di Giovanni D’Anzi (El biscella), c’è la Milano degli anni ’60 che mentre rispolvera queste radici (El me gatt di Ivan Della Mea) getta le basi dell’innovazione con un occhio ai poeti della beat generation e l’altro ai canoni del jazz e della nuova canzone francese. Così facendo, racconta personaggi e piccole storie di periferia (Il Riccardo di Gaber-Simonetta, Faceva il palo, Ma poi di Valdi-Jannacci) e regala perle di filosofia minimalista (Se l’è un cojon di Brassens-Svampa-Amodei). Nel giro di poco tempo si passa dal linguaggio surreale di Cochi e Renato (La canzone intelligente, ultimo grido dell’approccio originario) alla nuova cultura coltivata nei neonati teatri off e in altri ritrovi e che si manifesterà in brani come La radio di Eugenio Finardi o Stranamore di Roberto Vecchioni, testimonianze di un avvenuto cambiamento dei modelli di riferimento che si sovrappone ai precedenti. Milano conserva il suo spirito di là dai codici espressivi. Gli echi d’oltreoceano e d’oltralpe si accavallano, a volte prendono vicendevolmente il sopravvento, o tornano ciclicamente a ripresentarsi (Sorrisi e lacrime). In questo panorama di rielaborazioni trova perfetta collocazione anche il brano Non c’è Milano di Stefano Covri e Fabrizio Canciani.
Ospiti del progetto, Enrico Intra, Cochi Ponzoni, Paolo Tomelleri, Umberto Faini, Fabio Treves e Alex “Kid” Gariazzo, Ricky Gianco, Roberto Vecchioni, Alberto Fortis, Lucio “violino” Fabbri, Germano Lanzoni, Alberto Patrucco, David Riondino e Roberto Brivio, scomparso recentemente a cui Oreglio e Staffora hanno dedicato l’album.

STELLA BASSANI AL MUSEO DIOCESANO DI MANTOVA IN CONCERTO

 

 

di   LUCILLA CORIONI

Domenica 5 settembre alle ore 17.30 presso il Cortile del Museo Diocesano di Mantova (in piazza Virgiliana) ritorna Stella Bassani, cantante mantovana di famiglia ebraica, con un concerto dedicato alla festività di Rosh haShana (ovvero il Capodanno Ebraico).

Stella, coadiuvata dai colleghi mantovani Emiliano Paterlini (al pianoforte) e Luca Bonaffini (alla chitarra) si esibirà con una scaletta varia, comprendente canzoni Sacre e quello tradizionali folcloriche, per toccare le corde più pop e melodiche del repertorio israelitico, per raccontare – in musica – le emozioni dell’anno 5782 che, per il popolo ebraico,  inizierà il 6 settembre.

L’evento, organizzato dalla agenzia milanese Long Digital Playing Srls, sarà ad ingresso gratuito ma con obbligo di prenotazione. Inoltre, i partecipanti dovranno essere in possesso di Green Pass e mostrarlo all’entrata come a norma di legge.

(Per la prenotazione gratuita, è sufficiente telefonare al 333 7695979).

 

BIOGRAFIA

Chi è STELLA BASSANI

Stella (Iolanda Elena) Bassani inizia fin da bambina a girare con il nonno Cesare Galli, polistrumentista e direttore d’orchestra, nonché fondatore della Fisorchestra di Verona, respirando musica e diventandone piano piano parte integrante.

Gira con lui l’Italia, la Svizzera, la Francia e altri paesi, ben presto imparando anche il significato del palco, del musicista e del pubblico.

Crescendo inizia a scoprire il pianoforte, il solfeggio, la chitarra e soprattutto la voce. Soprano, con un’inclinazione naturale verso le note lunghe, inizialmente viene introdotta al canto lirico che, però ben presto, abbandona perché troppo competitivo e rigido.

Stella ama anche la danza, il movimento fisico, il ballo.

Infatti, attraverso le feste tradizionali della Comunità organizzate dal padre Italo (attivissimo a livello locale, nazionale e internazionale) conosce la musica TRADIZIONALE EBRAICA, antica e religiosa, ma soprattutto laica e vivace, tipica della terra mediorientale che ha conosciuto in Europa e nel mondo diverse contaminazioni.

Dopo la scomparsa del nonno e anche del padre (il quale, dopo essere scampato al genocidio della shoah e che nel dopoguerra diventò Presidente della Comunità Ebraica di Mantova dal 1973 al 1985, all’età di soli cinquant’anni restò gravemente paraplegico a causa di un ictus) Stella – dopo essersi occupata per oltre dieci anni della cura del papà – decide di intraprendere un viaggio spirituale, e materiale, di conoscenza verso il suo popolo, facendosi da sola.

Israele, l’Olocausto, il dolore ancestrale e la rabbia per ogni tipo di genocidio e discriminazione, la portano verso la sua lingua (l’ebraico) e la canzone popolare.

Proprio in questi anni incontra Luca Bonaffini (cantautore e chitarrista che aveva già collaborato col nonno Cesare) che, ispirato dalla lettura appassionante di Tanzbah di Italo, scrive per lei una canzone, intitolata I GIARDINI DI ISRAEL.

Nel 2011, a quindici anni dalla scomparsa del padre, Luca crea un evento a lui dedicato, chiedendo a Stella di riprendere in mano il vecchio progetto.

La serata scatena consensi e applausi e, nel gennaio 2012, riceve una targa a Roma per l’impegno sociale, al Campidoglio, in occasione dell’evento ambientalista “UN BOSCO PER KJOTO” e viene invitata a numerose manifestazioni per LA GIORNATA DELLA MEMORIA.

Nel gennaio 2013 pubblica il suo primo album, intitolato I GIARDINI DI ISRAEL, ed è subito un successo.

La maggiori associazioni e riviste ebraiche accolgono il progetto come importante e coraggioso, in un momento estremamente complicato dal punto di vista internazionale.

L’album viene presentato nelle maggiori città italiane come Milano, Roma, Siena, Brescia, Mantova e Parma.

Il repertorio di Stella è però ben più ampio: è stata invitata nelle maggiori feste tradizionali e ricorrenze. Come ad esempio a Verona – Giornata Europea della Cultura Ebraica 2013 e al Festival della Canzone Ebraica a Milano nel 2014.

Il 9 novembre 2014 è uscita la ristampa di “I GIARDINI DI ISRAEL” con un nuovo titolo “TRA PACE E MEMORIA”, dedicato al 25° anniversario della CADUTA DEL MURO DI BERLINO.

Nel 2015 ha partecipato al Festival Ascoli Holy Music, festival internazionale della musica per la preghiera, duettando con il trio gospel Anno Domini.

Nel 2017 è stata testimonial della Giornata Europea della Cultura Ebraica con un concerto presso la Sinagoga di Mantova, sul tema “Diaspora: identità e dialogo”.

Nel 2019 ha partecipato a numerosi eventi  in occasione della Giornata della Memoria, presentando in anteprima internazionale il singolo “VIHUDA LEOLAM TEHESHEV – IN ESILIO”, prodotto da Long Digital Playing Edizioni Musicali e realizzato da Dave Rodgers, pubblicato sulle piattaforme digitali (itunes, Spotify) in 240 Paesi del Mondo dal 21 luglio 2019.

“Estate 2021”: venerdì 6 a villa Dante di Messina gli Unavantaluna in concerto

 

Messina

Nell’ambito degli spettacoli estivi 2021, promossi dal Comune di Messina, venerdì 6, alle ore 21.30, all’arena di Villa Dante, si esibiranno in concerto gli Unavntaluna, cumpagnia di musica siciliana composta da Pietro Cernuto, zampogna a paro, friscalettu e voce; Carmelo Cacciola, lauto cretese e voce; Luca Centamore, chitarra; e Francesco Salvadore, voce e tamburi a cornice. “. In occasione del concerto in programma venerdì 6, gli Unavantaluna hanno  deciso di offrire 500 ingressi gratuiti a coloro che, essendo già vaccinati, si prenoteranno al numero telefonico 0909488007. Il servizio di prenotazione è gestito dalla Messina Social City”.

Il cartellone degli spettacoli estivi all’arena di villa Dante proseguirà con i concerti di Max Gazzè sabato 7 e Fiorella Mannoia domenica 8.
Gli Unavantaluna si formano nella primavera del 2004 a Roma dall’incontro di quattro musicisti originari della Sicilia orientale (in particolare dell’area etnea e peloritana). Fin dall’inizio il repertorio è caratterizzato da un equilibrio tra le forme musicali della tradizione siciliana e l’innovazione, sempre nel solco dei canoni musicali isolani: spiccano l’interpretazione di grandi classici della musica siciliana (La pampina di l’alivu, Mi votu e mi rivotu, Ciuri, ciuri, Vitti ‘na crozza), nonché tarantelle, contraddanze, cunti, canti della tradizione marinara e contadina, oltre agli inediti in lingua siciliana. Il nome riprende l’inizio di una filastrocca siciliana («Unu avant’a Luna, due il bue […]») pronunciata durante il gioco della cavallina, diffuso in tutta la Sicilia e accompagnato da versi che mutano da zona a zona dell’isola. Nel 2006 pubblicano il primo album, Cumpagnia di musica sixiliana, seguito quattro anni dopo da Novi jorna novi misi. Frammenti di un oratorio popolare, interamente incentrato sui canti tradizionali siciliani del periodo natalizio, in particolare della novena.

Nel 2013 esce il terzo lavoro discografico, Isula ranni (‘Isola grande’), composto da un doppio cd, il secondo dei quali interamente inciso con brani inediti. Nello stesso anno vincono la sesta edizione del “premio Andrea Parodi”, un festival della world music organizzato annualmente a Cagliari dalla fondazione dedicata al cantautore sardo di origini liguri, con il brano Isuli, riconoscimento ulteriormente accresciuto dai premi per il miglior testo (ex aequo con Francesca Incudine) e per il miglior arrangiamento.

Nel 2016 si esibiscono presso la cappella Paolina del palazzo del Quirinale nell’ambito de I concerti al Quirinale trasmessi da Rai Radio 3, insieme con Eleonora Bordonaro (voce) e Puccio Castrogiovanni (marranzano). Nel 2017 vengono annoverati, insieme con Alfio Antico, Mario Incudine, Carlo Muratori e i fratelli Mancuso, tra le «figure di spicco della musica folk siciliana» nella sesta edizione italiana della guida Lonely Planet sulla Sicilia. L’ensemble si avvale della collaborazione con artisti come Ashraf Ahmad Mohamed (tabla egiziana), Elvin Dhimitri (violinista albanese), Yannis Vassilakos (bouzoukista greco), Nando Citarella (cantante) e Gaspare Balsamo, cantastorie siciliano. Nel 2016 gli Unavantaluna avviano Sònira e Sonos, un progetto artistico con Elena Ledda sulla musica tradizionale delle due maggiori isole italiane, Sicilia e Sardegna; nel 2017 con Ziad Trabelsi e Simone Pulvano realizzano La petite Sicile, uno spettacolo pertinente alla comunità siciliana di Tunisi, e partecipano a Caruso, un’opera coreografica ideata da Mvula Sungani, dedicata a Enrico Caruso e messa in scena al teatro Olimpico e al teatro Vascello di Roma.

Domani, 25 Luglio, grande serata a Genova con Luca Bonaffini che ritorna con un omaggio ai grandi cantautori e la sua storia artistica

 

 

DI   LUCILLA CORIONI

 

Sarà una serata sorprendente, quella che ,domani, il 25 luglio si svolgerà in piazza a Campo Ligure in provincia di Genova, e sarà affidata alle corde artistiche della prodigiosa band scelta da Luca Bonaffini.
Un gruppo eterogeneo di musicisti preparati che vanno dal jazz alla new age fino al rock blues.
Tra di loro, Mara Tinto (vocalist solista), Roberto Padovan (pianista e direttore del gruppo musicale), Davide Vevey (chitarrista elettrico), Tony Raiola (basso) e Paolo Narbona (batterista).
Bonaffini, naturalmente, folletto della serata che, con charme, vestirà ben tre ruoli : regista in scena, narra-attore e cantautore.
Tre i capitoli di questo libro musical-visuale che Luca Bonaffini & friends ci propongono : il primo, doveroso, un omaggio a sette grandi della Storia del cantautotato italiano, tutti (purtroppo) scomparsi. Rivive il vinile, quel magico cerchio nero che, dal 1948 ai primi anni Novanta, ha letteralmente invaso le librerie delle case dei giovani e non solo, di almeno tre generazioni.
Tenco, Modugno, De Andrè, Battiato, Dalla, Battisti e Jannacci non potevano mancare.
E quelli assenti, avranno altri spazi sicuramente.
Secondo capitolo (o tempo), Luca Bonaffini s’incarna e diventa sé stesso, cantautore a tutti gli effetti.
Qualche canzone, tratta dal suo 17° album « Il paracadute di Taccola » (uscito pochi mesi fa), che traccia una chiara identità dell’artista, melodico e intenso, volutamente conservatore, almeno nel genere musicale che ama. Niente antologie, ma il nuovo.
Infine, immancabile, il racconto di Luca Bonaffini passerà al 1991, trent’anni fa, quando lui – giovanissimo – ebbe il privilegio di condividere il successo di Pierangelo Bertoli (al culmine del suo percorso mediatico) di « Spunta la luna tour ». In quel contesto, scaturito anche dal successo di « Chiama piano » (scritta da Bonaffini stesso per Bertoli), Luca si ritrovò – per puro caso – a sostituire la voce di Andrea Parodi dal vivo per 130 lunghe date, imparando cosa significa « essere famosi ».
Eccoci al dunque, mancano poche ore al 25 luglio e la gente freme, mentre i musicisti sono in fibrillazione.
Lo spettacolo inizierà alle 21 e 45 ed è organizzato dalla Pro Loco di Campo Ligure, ad ingresso gratuito.

Max Rasa e i Cani Bastardi Band tra i protagonisti della 34 Edizione -dal 6 al 12 Settembre prossimo-del Festival Sanremo Rock

 

Che Sanremo suoni rock, non è certo una novità.
Il pianeta della canzone, italiana ed europea, ha visto passare i grandi e i miti della Storia di tutte le categorie della popular music, nessuna esclusa. Quindi, non ci stupiamo quando – tra neomelodici e allegri mainstreamers, si “sporca” di elettricità.
Max Rasa e i Cani Bastardi Band sbarcano a Sanremo Rock
Tra le news di quest’anno, invece, ci piace segnalare la presenza di un artista e della sua band che da un pò di tempo a questa parte continua a far parlare di sé.
Si tratta di Max Rasa e dei Cani Bastardi band, melodici ed energici, controcorrente ma nelle righe, portatori sani di valori e di sentimenti buoni che, dal 6 al 12 settembre 2021, saranno protagonisti della 34° edizione del Festival Sanremo Rock & Trend, e presenti alla finale che si terrà al Teatro Ariston.
Presenteranno “Sta cambiando” , pubblicato qualche tempo fa in una sorta di versione psichedelico-elettronica che, per l’occasione, verrà proposto con sonorità rock.
Cani Bastardi Band band nascono nel 2019,grazie all’incontro tra Max Rasa e un suo vecchio amico Mike Sardanu, chitarrista potente. Dopo alcuni avvicendamenti a far parte della band , oltre a Max Rasa e a Mike Sardanu, arrivano Carlos Branagan (basso), Emiliano Nalon (Piano e tastiere), Corrado Macchion (Batteria)       Per gli arrangiamenti dei brani più conosciuti , ha collaborato Michele Bonivento musicista conosciuto a livello internazionale e già produttore artistico di Max.
Recentemente hanno conquistato la prestigiosa menzione di “band più originale” al concorso musicale “La Settima nota 2021”.

 

Premio alla carriera « La settima nota 2021 » al cantautore Flavio Oreglio

 

 

 

DI LUCILLA CORIONI

Sarà assegnata a Flavio Oreglio, cantautore e scrittore milanese, la prestigiosa scultura de « La Settima Nota 2021 ». L’opera, realizzata dall’artista Raffaele Darra, gli verrà consegnata nei prossimi giorni, presso la sede dell’Archivio Storico del Cabaret Italiano a Peschiera Borromeo, del quale Oreglio – oltre che fondatore – è anche direttore.
La motivazione, molto semplice e lineare come sempre, scritta dalla direzione artistica della rassegna, indica Flavio Oreglio come operatore culturale e artista italiano, che ha saputo far dialogare la canzone d’autore e la musica popolare e ha profuso il suo impegno per divulgare la Storia del Cabaret e della Popupar Music da oltre trent’anni.
La scultura è stata consegnata dal 2015 a oggi a numerosi artisti italiani tra cui : Ernesto Bassignano, Marco Ferradini, Luisa Corna, Dario Baldan Bembo, Mimmo Cavallo e Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik.
Dal 2020 è invece nata una sezione concorso, dedicata alla musica « nuova » che, giunta alla seconda edizione ha premiato i seguenti artisti : SONA & ARAM (MIGLIOR PROGETTO DISCOGRAFICO), GIULIO PERIZZOLO (MIGLIOR STRUMENTISTA), GIORDANO COVA (MIGLIOR AUTORE DI TESTI), MATTEO MURGIA (MIGLIOR ARTISTA MASCHILE),
STONA (PERSONAGGIO PIU’ ORIGINALE), MILENA MINGOTTI (MIGLIOR ARTISTA FEMMINILE), DAVIDE BENVENUTI (MIGLIOR COMPOSITORE).
Dalle selezioni sono inoltre emersi cinque progetti che hanno attirato l’attenzione della commissione :
RITO PAGANO (MIGLIOR ROCK BAND), THE CHOOLERS (MIGLIOR BAND CANTAUTORALE), DOMENICO RUGGIERO (MIGLIOR CANZONE A TEMA SOCIALE), PIERO STRADA (MIGLIOR ARTISTA POP), CANI BASTARDI band (BAND PIU’ ORIGINALE).
Infine, fuori concorso, la menzione “MIGLIOR CONCEPT ALBUM 2021” è andata alla band ROSSOMETILE.
Luca Bonaffini, produttore discografico di Flavio Oreglio e ideatore de La Settima Nota, ha dichiarato: ” Sono felice che un artista interno alla nostra etichetta sia riuscito a superare tutti pregiudizi dei nostri sponsor, partner e collaboratori. Essendo fuori concorso, non è il primo anno che lo propongo; anzi, è dal 2018. E’ stato proprio il suo ultimo album MIlanoOltrePop, un lavoro eccezionale realizzato con gli Staffora Bluzer uscito sulle piattaforme in anteprima il 28 maggio scorso e che vedrà forma fisica su cd il prossimo settembre, a convincere gli organizzatori “.
I 7 vincitori e i 7 ospiti saranno presenti nel format tv “La settima nota 2021” che andrà in onda il prossimo autunno su Globus Television.