Papa Francesco: “Oggi nella storia ci sono tanti finti pastori che hanno sfruttato il gregge pensando di far politica, carriera o soldi”

 

 

 

Nella Messa a Santa Marta, Papa Francesco, nella domenica del Buon Pastore, rivolge il suo pensiero a ai tanti sacerdoti , medici – finora 154 – infermieri che hanno perso la vita per prendersi cura delle persone in questo tempo caratterizzato dalla pandemia. Nell’omelia, ha affermato che uno dei segni del buon pastore è la mitezza e la tenerezza. È un’idea di comunità, di tenerezza, di bontà, di mitezza. È la Chiesa che vuole Gesù e lui custodisce questa Chiesa

Oggi è la cinquantesima celebrazione eucaristica in diretta streaming dalla cappella della Domus Sanctae Marthae dal 9 marzo scorso, segno di vicinanza del Papa al popolo di Dio che in tante parti del mondo non può recarsi a Messa per l’emergenza coronavirus.

A tre settimane dalla Risurrezione del Signore, la Chiesa oggi nella quarta domenica di Pasqua celebra la domenica del Buon Pastore, Gesù Buon Pastore. Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. E penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente: i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo renderci conto che, soltanto in Italia, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e “pastori medici”, ci aiuti a prenderci cura del santo popolo fedele di Dio.

Nell’omelia il Papa ha commentato la prima lettera di San Pietro in cui l’apostolo dice che dalle piaghe di Gesù siamo stati guariti: “Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime”. Gesù è il pastore che viene a salvare le pecore erranti. Il Vangelo odierno (Gv 10,1-10) parla della porta attraverso la quale si entra nel gregge: tutti quelli che non entrano attraverso questa porta sono ladri e briganti, i finti pastori. Nella storia della Chiesa – ha affermato Francesco – ci sono stati tanti finti pastori che hanno sfruttato il gregge, pensando solo a far carriera o politica o soldi. Ma il gregge li conosce e cerca Dio per le sue strade.

Il buon pastore ascolta il gregge, guida il gregge, lo cura, e il gregge sa distinguere tra i pastori, non si sbaglia, il gregge si fida del buon pastore, di Gesù. Solo il pastore che assomiglia a Gesù dà fiducia al gregge. Lo stile di Gesù deve essere lo stile del pastore. Il buon pastore è mite e tenero, non si difende, ha quella tenerezza della vicinanza, conosce le pecore per nome e si prende cura di ogni pecora come se fosse l’unica. Il buon pastore, Gesù, ci accompagna sempre nel cammino della vita. È un’idea di comunità, di tenerezza, di bontà, di mitezza. È la Chiesa che vuole Gesù e lui custodisce questa Chiesa. Questa domenica – ha concluso il Papa – è una domenica bella, di pace e di tenerezza, perché il buon pastore si prende cura di noi, come dice il Salmo 22: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”.

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