Fumata nera dopo la prima votazione dei Cardinali: domani secondo scrutinio

 

 

Fumata nera dal comignolo della Cappella Sistina dopo il primo scrutinio del Conclave che ha preso il via oggi, mercoledì 7 maggio, per l’elezione del 267esimo Papa della storia della Chiesa cattolica dopo la morte di Francesco avvenuta il 21 aprile scorso. In Piazza San Pietro si 45mila fedeli hanno atteso, secondo una stima del Vaticano, l’esito della prima votazione dei cardinali.

Il fumo nero dal comignolo della Sistina (Afp)

Con l'”Extra Omnes” pronunciato dal Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, è iniziata nel pomeriggio la prima riunione dei 133 cardinali elettori chiamati a scegliere il prossimo Pontefice.

Il Conclave si è aperto di fatto alle 16.30 con l’ingresso dei cardinali nella Cappella Sistina ma i riti per l’elezione del nuovo Papa sono iniziati alle 10 con la messa ‘pro eligendo Papa’ aperta a tutti, nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, che non entra in Conclave per l’elezione del nuovo Papa.

Il giuramento in latino prima dell’Extra Omnes

I 133 cardinali hanno prestato giuramento sul Vangelo con la formula in latino: ‘Et ego cardinalis… spondeo, voveo ac iuro sic me Deus adiuvet ed haec sancta Dei evangelia quae manu mea tango’ (E io card… prometto, mi obbligo, e giuro. Così Dio mi aiuti e questi santi Evangeli che tocco con la mia mano’.

In più di 5mila per la messa ‘pro eligendo Papa’

Il cardinale decano Giovanni Battista Re nella messa ‘pro eligendo Papa’ nella basilica di San Pietro, a cui hanno partecipato oltre 5mila fedeli    ha spiegato :.”Tra i compiti di ogni successore di Pietro vi è quello di far crescere la comunione… Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture, avendo a cuore che la Chiesa sia sempre ‘casa e scuola di comunione'”

È inoltre forte il richiamo a mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli. L’unità della Chiesa – ha osservato il porporato – è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga nella piena fedeltà al Vangelo. Ogni Papa continua a incarnare Pietro e la sua missione e così rappresenta Cristo in terra; egli è la roccia su cui è edificata la Chiesa”.

“L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna”, ha quindi ricordato aggiungendo: “I cardinali elettori esprimeranno il loro voto nella Cappella Sistina, dove – come dice la Costituzione Apostolica Universi dominici gregis – ‘tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato’.

Nel Trittico Romano Papa Giovanni Paolo II auspicava che, nelle ore della grande decisione mediante il voto, l’incombente immagine michelangiolesca di Gesù Giudice ricordasse a ciascuno la grandezza della responsabilità di porre le ‘somme chiavi’ nelle mani giuste”.

“Preghiamo perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e grandi, ci regali un nuovo Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità. Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”, è stata l’invocazione.

La fumata nera

La prima fumata era prevista oggi attorno alle 19 ma è ormai slittata di quasi due ore. Nei giorni successivi, salvo elezione del nuovo Papa, ci saranno due fumate al giorno: una a metà mattina (verso le 12) e una nel tardo pomeriggio (indicativamente le 17.30).

Se si raggiunge la maggioranza dei due terzi, la fumata sarà bianca e il mondo saprà che il 267esimo Papa è stato eletto. All’interno della Sistina, una stufa brucia le schede dopo ogni scrutinio. Dal 2005, per evitare confusioni, il fumo nero (niente elezione) è prodotto mescolando le schede bruciate a cartucce chimiche a base di perclorato di potassio, antracene e zolfo. Il bianco (eletto il Papa) si deve all’aggiunta di lattosio e clorato di potassio.

Vaticano,Cellulari ‘schermati’ per evitare fuga di notizie

Dalle 15 di oggi “tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano sono disattivati”, ha comunicato l’ufficio di presidenza del Governatorato. “Il ripristino del segnale sarà effettuato all’annuncio dell’avvenuta elezione del Sommo Pontefice”. Una misura volta a scongiurare fughe di notizie.

PAPA FRANCESCO ERA STATO ELETTO DOPO LA QUINTA VOTAZIONE

 Guardando all’elezione degli ultimi Pontefice, la convergenza sulla persona da eleggere si è trovata in due-tre giorni. Nel dettaglio, per l’elezione di Paolo VI – nel 1963 – sono occorsi tre giorni: dal 19 al 21 giugno e quattro fumate. La scelta di Giovanni Paolo I è arrivata dopo due giorni il 26 agosto del 1978 (quarto scrutinio, seconda fumata). Giovanni Paolo II è stato eletto in tre giorni il 16 ottobre 1978 alla quarta fumata. L’elezione di Benedetto XVI è avvenuta nel secondo giorno di conclave, il 19 aprile 2995 al quarto scrutinio. Per papa Francesco, i cardinali si ritrovarono in conclave il 12 marzo 2013. Il suo nome uscì il 13 marzo, al quinto scrutinio.

 

Una ex papamobile come carro funebre di Papa Francesco verso la Basilica di S.Maria Maggiore, dove sarà sepolto

 

A sua Immagine - Insieme a Papa Francesco" su Rai1 - RAI Ufficio Stampa

 

 

Roma,

 I potenti del mondo saranno  fra poco li tutti visibili, ma anche la gente comune, senzatetto, migranti. Alle 10 di oggi in Piazza San Pietro si celebreranno i funerali di Papa Francesco, un l’addio alla presenza di oltre 160 delegazioni da tutto il mondo. E a due ore all’inizio delle esequie solenni, sono già migliaia le persone in piazza e in coda per ore ed ore per assistere. Via della Conciliazione è già un lunghissimo fiume umano.  Si parla di oltre 250 mila persone

Altra novità.Sarà una ex papamobile utilizzata dal Santo Padre in un viaggio in Oriente il carro funebre per l’ultimo viaggio verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove sarà sepolto,  – dal momento. afferma il Vaticano-  che la bara sarà visibile all’esterno – il pianale della papamobile è stato riadattato per essere aperto durante il corteo funebre.  Alcuni sacerdoti spiegano pure che il desiderio del Papa di scegliere la Basilica di S.Maria Maggiore è nato da un sogno ispiratore della Madonna a Papa Francesco nel 2022

Il corteo funebre e la sepoltura

Un corteo di mezz’ora in auto, che la gente potrà seguire dalla transenne, attraverserà luoghi simbolici di Roma. E sulla gradinata della Basilica di Santa Maria Maggiore, a dare l’addio al Pontefice prima della tumulazione che avverrà lontano dalle telecamere, ci saranno una quarantina di poveri con una rosa bianca in mano: senzatetto, sei detenuti di Rebibbia che hanno ottenuto il permesso dalla magistratura di sorveglianza, anche transessuali. Quindi la sepoltura: la tomba è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione ‘FRANCISCUS‘ e la riproduzione della sua croce pettorale.

La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore, ed è situata nei pressi dell’Altare di San Francesco. Tutto fatto secondo le disposizioni di papa Bergoglio. Da domani i fedeli potranno visitare la tomba.

Le scelte liturgiche di Papa Francesco approvate nel 2024: le esequie devono essere “da pastore e non di un sovrano”

 

 

 

Roma,

Domani alle 10.00 i funerali solenni del Pontefice in Piazza San Pietro, quindi la traslazione lungo le vie di Roma fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove avverrà la tumulazione.

Si apprende che da  mercoledì scorso alle 12 di oggi circa 150mila persone hanno reso omaggio a Papa Francesco nella Basilica di San Pietro.

Questa sera, il rito della chiusura della bara di Papa Francesco sarà un atto privato e non sarà aperto al pubblico o informata la stampa.

C’è un protocollo da seguire:  tutti i rappresentanti saranno disposti sul lato destro guardando la Basilica. In prima fila, i presidenti dell’Argentina e dell’Italia; seguiranno i sovrani regnanti poi i capi di stato, secondo l’ordine alfabetico francese degli Stati rappresentati.

I CARDINALI DOMENICA VISITERANNO LA TOMBA 

La quarta Congregazione Generale dei cardinali, questa mattina, era formata da  149 cardinali. Ha avuto luogo il giuramento di coloro che non lo avevano ancora compiuto, secondo le modalità previste dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Nel corso della Congregazione è continuata la lettura della Costituzione, dal capitolo 27 al 32. È stato deciso che, nella giornata di domenica, i cardinali compiranno una visita insieme alla tomba del Santo Padre Francesco, a Santa Maria Maggiore: l’arrivo è previsto alle 16:00. I cardinali attraverseranno la porta santa, visiteranno la tomba di Francesco e poi la cappella dove è esposta la Salus Populi Romani. Infine-si apprende – i celebreranno insieme i vespri.

Sulla Chiesa e il mondo 33 cardinali hanno     dialogato. . Al termine della Congregazione, monsignor Diego Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie è intervenuto per illustrare la genesi del rito delle esequie. È stata ribadita la volontà che si tratti delle esequie di un pastore, e non di un sovrano, secondo le scelte liturgiche volute dal Santo Padre Francesco e da lui approvate nel giugno 2024. La Congregazione si è conclusa alle ore 12:20. La quinta Congregazione generale dei cardinali si riunirà lunedì mattina alle 9:00.

Papa Francesco, prima di morire: “La morte non è fine di tutto ma un nuovo inizio, l’eternità..”

 

 

Papa Francesco, diffusa prima immagine salma. Oggi si decide data funerali

 

 

Roma,

Nella foto sopra il Vaticano concede la foto della  salma di Papa Francesco, morto ieri all’età di 88 anni. Il Pontefice, in una semplice bara di legno, indossa la mitra, un rosario tra le mani, la veste liturgica rossa. Accanto al feretro, il cardinale Pietro Parolin, raccolto in preghiera.

Oggi la Congregazione dei cardinali si incontra per decidere la data dei funerali, parte un processo che culminerà nell’elezione di un nuovo Pontefice. “Ora siamo chiamati a discutere di organizzazione, poi si vedrà”,ha detto il card. Fernando Filoni entrando alla prima Congregazione dei cardinali in Vaticano. “La cosa più importante – ha aggiunto – è la preghiera, accompagniamo il Papa con la preghiera . Intanto siamo chiamati a discutere dell’organizzazione poi si vedrà”.

Secondo la Costituzione Apostolica, le esequie dovrebbero tenersi tra il quarto e il sesto giorno dopo la morte, quindi tra venerdì e domenica di questa settimana. Ma i dettagli saranno decisi dai cardinali,   c onvocati per la prima di una serie di congregazioni  generali    dalle 9.00  nell’Aula del Sinodo. I cardinali stabiliranno anche l’esposizione della salma di Francesco che da domani dovrebbe essere traslata a San Pietro per poi essere esposta, fino a venerdì sera, alla devozione della folla di fedeli. Il Papa ha chiesto di essere sepolto nella Basilica di S.Maria Maggiore.

Testo inedito del Pontefice: “La morte non è fine di tutto ma nuovo inizio”

La morte non è la fine di tutto, ma l’inizio di qualcosa. È un nuovo inizio, come evidenzia saggiamente il titolo, perché la vita eterna, che chi ama già sperimenta sulla terra dentro le occupazioni di ogni giorno, è iniziare qualcosa che non finirà. Ed è proprio per questo motivo che è un inizio ‘nuovo’, perché vivremo qualcosa che mai abbiamo vissuto pienamente: l’eternità”, si legge nella prefazione che Papa Francesco aveva scritto il 7 febbraio scorso per il libro del cardinale Angelo Scola, arcivescovo emerito Milano, intitolato ‘Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia’. Il volume, della Libreria Editrice Vaticana, sarà nelle librerie da giovedì 24 aprile.

“Angelo Scola ci parla della vecchiaia, della sua vecchiaia, che scrive con un tocco di confidenza disarmante ‘mi è venuta addosso con un’accelerazione improvvisa e per molti aspetti inaspettata’ – scriveva il Papa – Già nella scelta della parola con cui si auto-definisce, ‘vecchio’, trovo una consonanza con l’autore. Sì, non dobbiamo aver paura della vecchiaia, non dobbiamo temere di abbracciare il diventare vecchi, perché la vita è la vita ed edulcorare la realtà significa tradire la verità delle cose. Restituire fierezza a un termine troppo spesso considerato malsano è un gesto di cui esser grati al cardinale Scola. Perché dire ‘vecchio’ non vuol dire ‘da buttare’, come talvolta una degradata cultura dello scarto porta a pensare. Dire vecchio, invece, significa dire esperienza, saggezza, sapienza, discernimento, ponderatezza, ascolto, lentezza… Valori di cui abbiamo estremamente bisogno!”. “È vero, si diventa vecchi, ma non è questo il problema: il problema è come si diventa vecchi – osservava Papa Francesco – Se si vive questo tempo della vita come una grazia, e non con risentimento; se si accoglie il tempo (anche lungo) in cui sperimentiamo forze ridotte, la fatica del corpo che aumenta, i riflessi non più uguali a quelli della nostra giovinezza, con un senso di gratitudine e di riconoscenza, ebbene, anche la vecchiaia diventa un’età della vita, come ci ha insegnato Romano Guardini, davvero feconda e che può irradiare del bene”.

Mattarella: “Papa Francesco ha segnato un cambiamento d’epoca..”

 

 

Sergio Mattarella e Papa Francesco  (Fotogramma/Ipa)

 

 

Ho appreso con grande dolore personale la notizia della morte di Papa Francesco, avvertendo il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La morte di Papa Francesco – prosegue il capo dello Stato – suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità”. “La riconoscenza nei suoi confronti – conclude Mattarella – va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”.

Amicizia e sintonia con Mattarella, insieme per le sfide del cambiamento d’epoca

Punti di riferimento nelle drammatiche settimane del Covid, come il 27 marzo del 2020, quando uno dopo l’altro lanciarono un messaggio di speranza ed incoraggiamento all’Italia e al mondo. L’impegno comune mai venuto meno, pur da una inevitabile diversità di prospettiva legata ai rispettivi ruoli svolti, per evitare che la ‘guerra mondiale a pezzi’ porti “a un mondo in pezzi”, sollecitando “la soluzione pacifica dei conflitti in atto”, a cominciare da quelli in Ucraina e Medio Oriente. Gli appelli rivolti alla comunità internazionale praticamente all’unisono, a partire soprattutto dalla fine del 2023 e l’inizio del 2024, per sviluppare un dibattito sui rischi e le opportunità connessi alle nuove tecnologie, in primo luogo l’intelligenza artificiale. Un’identità di vedute frutto di una vera e propria familiarità, andata oltre quella sintonia, anche sul piano umano e dell’amicizia, che ha caratterizzato il rapporto tra diversi Capi di Stato italiani e Papi.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e Papa Francesco, grazie anche al loro rapporto personale, nei dieci anni durante i quali hanno incrociato le loro strade, sono stati capaci di parlare lo stesso linguaggio, nella forma e nei contenuti, rispetto a tutti i temi forti e controversi che caratterizzano quello che il Pontefice non ha esitato a definire un cambiamento d’epoca: pandemia, guerre, sfide tecnologiche, immigrazione, lavoro, povertà, minaccia terroristica, tutela del pianeta.

Questioni alcune delle quali subito centrali a partire dalla visita ufficiale del Capo dello Stato oltre Tevere il 18 aprile 2015 e da quella ricambiata dal Papa al Quirinale il 10 giugno del 2017, momenti culminanti di una continua interlocuzione fatta di occasioni pubbliche di incontro, scambio di messaggi, colloqui privati. E da ultimo con quel “richiamo alla speranza”, tema guida del Giubileo in corso, che “tocca a noi saper tradurre in realtà”, di fronte a problematiche che richiedono risposte coerenti con i doveri di solidarietà e di rispetto della dignità umana, ma anche in linea con i principi fondamentali della Costituzione e con i valori che ispirarono i padri fondatori dell’Unione europea, oggetto di ripetute esortazioni sia da parte di Mattarella che di Francesco.

Così se per l’uno “l’occupazione, e la dignità -che ad essa è intrinsecamente legata- deve costituire il centro dell’esercizio delle responsabilità di istituzioni e forze sociali, così da prevenire e curare fenomeni di emarginazione, povertà, solitudine e degrado”, per l’altro “il disagio giovanile, le sacche di povertà, la difficoltà che i giovani incontrano nel formare una famiglia e nel mettere al mondo figli trovano un denominatore comune nell’insufficienza dell’offerta di lavoro, a volte talmente precario o poco retribuito da non consentire una seria progettualità. È necessaria un’alleanza di sinergie e di iniziative perché le risorse finanziarie siano poste al servizio di questo obiettivo di grande respiro e valore sociale e non siano invece distolte e disperse in investimenti prevalentemente speculativi”.

 

Papa Francesco non è più tra noi nel mondo “e’ tornato – oggi alle 7.35 -alla casa del Padre..” Il triste annuncio stamattina del Cardinale Farrell

PAPA FRANCESCO CI HA INSEGNATO A PREGARE IL SIGNORE IDDIO COME LUI

                                  CI HA INSEGNATO PURE AD ESSERE UMILI NELLA VITA PERCHE’ TUTTI NOI DOBBIAMO MORIRE E RENDERE CONTO A DIO

 

Papa Francesco on è più tra noi,  è tornato alla casa del Padre dopo un Pontificato di 12 anni

A dare il triste annuncio è stato poco fa Sua Eminenza, il Card Farrell, con queste parole: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino».

Il Papa si trovava dal 28 marzo in convalescenza a Casa Santa Marta, dopo il lungo ricovero al Gemelli, 38 giorni, per le complicanze dovute alla polmonite bilaterale emersa dopo la Tac del 18 febbraio scorso. Ieri la decisione, forse si sentiva fisicamente migliorato ma fa un grande sforzo,si era affacciato dalla Loggia di San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi. E nulla lasciava presagire una conclusione così imminente del Pontificato. Francesco non aveva letto personalmente il testo, ma si è affacciato dalla Loggia centrale della della Basilica di San Pietro e ha augurato con voce leggermente rauca «Buona Pasqua», annunciando che il Messaggio sarebbe stato letto dal maestro delle cerimonie liturgiche pontificie, l’arcivescovo Diego Ravelli. o.

Il Pontefice era rimasto sulla loggia per tutto il tempo della lettura del testo. Dopo l’annuncio dell’indulgenza plenaria per quanti hanno assistito di persona o tramite i media, dato dal protodiacono cardinale Mamberti, ha benedetto la folla presente, cresciuta fino a 50mila persone, pronunciando la formula in latino.

La benedizione è stata accolta con un prolungato applauso e grida di “Viva il Papa”. E il Papa aveva voluto ricambiare l’affetto con un giro in papamobile tra i fedeli. Il primo dopo oltre due mesi. Un gesto oltre i suoi limiti fisici ,straordinario che ha acceso l’entusiasmo e la speranza dei fedeli. Francesco è uscito dall’Arco delle Campane, ha percorso i corridoi tra i vari settori e si è spinto fino a quasi metà di via della Conciliazione, tra due ali di gente. Spesso la Papamobile si è fermata per permettere al Pontefice di benedire e accarezzare alcuni bambini. Immagini straordinarie e commoventi, che ricorderemo per sempre nella vita.

Quindi Francesco, alle 12,55 aveva fatto ritorno a Casa Santa Marta, con una voce tuttavia sempre rauca che lasciava pensare ancora alla malattia ,riattraversando l’Arco delle Campane.

Il mondo aveva trepidato per il suo ricovero

Il mondo, che adesso attonito, ha appreso la notizia, aveva trepidato per la sua salute durante il ricovero al Gemelli, in cui era stato per due volte molto vicino alla morte. Era un giorno di febbraio apparentemente come gli altri. Moderatamente freddo, quasi uggioso. Il calendario segnava il 14, San Valentino, con tutta la sua retorica commerciale sugli innamorati. Ma adesso sappiamo che fu una di quelle giornate che non passeranno via come l’acqua sotto i ponti. Perché intorno alle 12,00 dalla Sala Stampa della Santa Sede arriva una notizia che fa scolorire tutto il resto: «Il Papa si ricovera al Gemelli».

Inizia così, in un venerdì non ancora di Quaresima, una via crucis che durerà 38 giorni e che terrà con il fiato sospeso il mondo.

Papa Francesco ha concelebrato la Messa dal “Gemelli” di Roma

 

Roma,

La salute  di Papa Francesco, è stabile, migliora ricoverato al Gemelli dallo scorso 14 febbraio. Adesso  il Vaticano ha diffuso la prima foto del Pontefice: nell’immagine si vede il Papa, sulla sedia a rotelle e ripreso di lato, che concelebra la Messa nella cappellina dell’ospedale.

Le parole del Pontefice nell’Angelus diffuso dalla sala stampa vaticana: “Sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza. Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura. Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili. Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore”

“Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al Gemelli in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini. Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi”, ha aggiunto.

Papa Francesco, riprende la terapia farmacologica per arginare la polmonite

Policlinico Gemelli - (Afp)

 

 

Papa Francesco, dichiarato dai medici specialisti del Gemelli “fuori pericolo” ,dopo aver “trascorso una notte tranquilla”, ha ripreso la terapia farmacologica per arginare ulteriormente la polmonite bilaterale e la fisioterapia motoria e respiratoria. Notizia della Sala stampa del Vaticano, nell’ultimo aggiornamento di oggi 12 marzo sulle condizioni di salute del Pontefice ricoverato al Gemelli dallo scorso 14 febbraio.

Anche stamani il Pontefice, dalla sua stanza, si è collegato con l’Aula Paolo Vi per seguire gli Esercizi spirituali senza essere visto. Non è stato precisato se Bergoglio stanotte è stato ventilato con la maschera: “Aspettiamo notizie dai medici”.

I medici che hanno in cura il Papa, prima di fare un nuovo punto stampa, attendono che la situazione “da complessa si faccia meno complessa”, si apprende da fonti vaticane. Anche su un eventuale termine della degenza al Gemelli, i medici – sciogliendo la prognosi – hanno parlato di “ulteriori giorni” senza precisare il timing.

Il bollettino medico sulle condizioni di salute di Bergoglio, nei confronti del quale i medici hanno sciolto la prognosi lunedì, tornerà stasera intorno alle 19.

Prima serata di Sanremo 2025 ingigantita solo da un collegamento con Papa Francesco e il suo accorato appello sulle “sorti del mondo e l’auspicio della pace”

 

 

Prima serata ingigantita da un collegamento con Papa Francesco sulle sorti del mondo e l’auspicio della pace. “La guerra è una sconfitta, sempre,- ha affermato Papa Bergoglio, perchè non consente di costruire il futuro. E quanti bambini sono morti e muoiono……”al Festival di Sanremo 2025 .      I cinque migliori della kermesse canora sono stati Brunori SasGiorgiaLucio CorsiSimone Cristicchi e Achille Lauro.

La posizione casuale, non di merito

La Top 5 della prima serata è stata comunicata da Carlo Conti e i due co-conduttori Gerry Scotti e Antonella Clerici. Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Cristicchi e Achille Lauro sono i 5 artisti che hanno più convinto i giornalisti che compongono la  Sala Stampa.   Curiosità, la Top 5 è stata comunicata senza svelare l’ordine di preferenza, quindi i nomi sono stati dettati in ordine casuale e non di merito.

Nella seconda serata, quella di  oggi ,mercoledì 12 febbraio, del Festival si esibiranno 15 Big e questa volta il televoto entrerà in gioco: il pubblico potrà dare la sua preferenza insieme alla Giuria delle Radio. Non sappiamo quale sia la percentuale della popolazione votante ma il meccanismo confermato è il coinvolgimento del telespettatore.Alla fine della gara sarà comunicata solo la prima cinquina, e come nella prima serata, niente ordine di piazzamento.

La scaletta della seconda serata con Malgioglio, Frassica e Bianca Balti

Per la seconda serata del Festival di Sanremo sul palco saliranno tre co-conduttori: Bianca Balti, Cristiano Malgioglio e Nino Frassica. Si potranno seguire le semifinali delle Nuove Proposte con due confronti diretti a eliminazione che vedono sfidarsi Vale Lp-Lil Jolie e Maria Tomba, poi, Settembre e Alex Wyse.

Fra gli ospiti  interpellati  sono Damiano David e in collegamento e BigMama. Al Teatro Ariston anche la campionessa del pattinaggio sul ghiaccio Carolina Kostner, testimonial dei giochi Olimpici di Milano Cortina 2026. Attesi anche ospiti, legati a fiction Rai, come gli attori Francesco Del Gaudio e Alessandro Gervasi, protagonisti della fiction ‘Champagne’ sulla vita di Peppino Di Capri. Sarà, poi, la volta del cast di ‘Follemente’ e di ‘Belcanto’.

Papa Francesco:”Conflitti e guerre, Dio ci invita sempre in questi casi a fare il primo passo”

 

 

L’Angelus a Piazza S Pietro oggi : “C’è bisogno di speranza, di luce e di pace”. Parole di  Papa Francesco  commentando il Vangelo di oggi.

“Dio ci invita sempre a fare il primo passo” ha aggiunto, quindi ha rivolto il pensiero a tutte le regioni martoriate dalla guerra. “Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Siria, Myanmar, Sudan. La comunità internazionale agisca con fermezza perchè nei conflitti sia rispettato il diritto umanitario. Basta colpire i civili, le scuole, gli ospedali, i luoghi di lavoro. Non dimentichiamo che la guerra è sempre una sconfitta” ha aggiunto il Santo Padre.