Operazione “Tir Camaleonte”: la Guardia di Finanza scopre un meccanismo illecito di società commerciali

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Nei  guai il Gruppo Reitano

Sequestro preventivo per equivalente, delle disponibilità finanziarie degli indagati fino alla concorrenza di circa 10 milioni di euro, pari al profitto delittuoso originato dalla perpetrazione dei reati tributari è stato operato dalla Guardia di Finanza di Catania.
Due società commerciali attive ed incriminate, RTN s.r.l. con sede legale a Milano e la JBC s.r.l.s. con sede legale a Misterbianco (CT), entrambe esercenti l’attività di trasporto merci per conto terzi.   Da queste sono venute fuori tante galassie e “sistemi solari” di imprese commerciali fittizie

L’accusa degli investigatori è piombata sui  fratelli Riccardo,63 anni, allo stato irreperibile, e Giovanni Reitano, 71 anni, e il figlio di quest’ultimo Antonio Luca Maria Reitano di 42 anni, per gestione truccata con prestanome di un gruppo di imprese attive nel trasporto di merci per conto terzi e operanti, in modo apertamente sleale, in frode al Fisco e ai creditori.

L a Guardia di  Finanza ha comunicato pure che il Gruppo Reitano aveva dichiarato fallimento di sette società commerciali. L’operazione, condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania e convenzionalmente nota come “Tir Camaleonte”, ha messo in luce un meccanismo illecito di periodica sostituzione di società del gruppo, gestite da persone incompetenti e con il medesimo numero di dipendenti.

Guai anxche per il commercialista Fabio Saccuzzo di 40 anni, che teneva la contabilità i gran parte delle imprese  Reitano”,  Luisa Spampinato di 58 anni, ex convivente di Riccardo Reitano, formalmente mera dipendente ma in realtà spesso chiamata, secondo l’accusa, a partecipare alle fasi gestionali cruciali relative al passaggio di assetti  patrimoniali dalla società avviate al fallimento a quella di nuova creazione; Antonio Lo Presti di 42 anni, titolare di partita IVA quale libero professionista.

La  Guardia di Finanza comunica anche i soggetti “prestanome”:due cittadini di nazionalità cubana, Alberto David Victoria, 42 aanni, amministratore di diritto in 5 società del “gruppo Reitano” e Jimenez Josè Fonseca Zamora 71 anni, suocero di Riccardo Reitano, allo stato latitanti  sul territorio nazionale; Maria Correnti, anch’ella amministratore di diritto di 5 società del gruppo, proposta ai Reitano dal commercialista Saccuzzo; a differenza dei primi due destinatari della misura carceraria, anche in ragione delle dichiarazioni rese dalla stessa nel corso delle indagini, il G.I.P. ha disposto la misura cautelare personale dell’obbligo giornaliero di firma/presentazione alla polizia giudiziaria