Conte: “Presto un Comitato di esperti presso la Presidenza del Consiglio”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato dell’Ufficio Stampa del Prof.Avv.Giuseppe Conte

Un sistema Paese forte, ricco di punte di eccellenza e di talenti, con una capacità di innovazione enorme. Eppure troppo spesso non riusciamo a fare “sistema” e a creare strategie sinergiche per esprimere le nostre grandissime potenzialità.

Oggi ho avuto il piacere di accogliere a Palazzo Chigi la Consulta dei Presidenti degli enti pubblici di ricerca e ci siamo confrontati proprio su questi temi. Nell’incontro, il primo con il Presidente del Consiglio dall’istituzione della Consulta nel 2016, è emersa la necessità di una collaborazione continua e proficua per l’elaborazione di proposte e progetti. Per questo costituirò, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un Comitato permanente formato da esperti di alta qualificazione, da rappresentanti della Consulta dei presidenti degli enti pubblici di ricerca, nonché da rappresentanti della Conferenza dei rettori delle università italiane.

Vogliamo disegnare una strategia pluriennale e di ampio respiro per valorizzare e incentivare la qualità della ricerca italiana, non solo quella scientifica, ma anche quella umanistica. Dobbiamo diventare più attrattivi, abbiamo tutte le carte in regola per esserlo. Le giovani menti italiane non devono più fuggire all’estero, e anzi, dobbiamo attrarre quelle straniere in Italia.

Lavorerò fin da subito con i Presidenti degli enti di ricerca per ripensare e rivoluzionare il sistema del reclutamento, in linea con gli standard internazionali. Poi sarà necessario procedere ad una semplificazione burocratica ed esplorare nuove forme e strumenti di finanziamento, ricorrendo anche a nuove tipologie di partenariato pubblico e privato.

Sono consapevole che è necessario investire di più nella ricerca, nell’innovazione, nell’università e nella scuola. Al Governo non sfugge che ricerca e istruzione sono settori chiave per lo sviluppo del Paese e l’Italia non può permettersi di rimanere indietro.

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Foto Uff.Stampa

Crisi della ristorazione: “un ristorante su quattro chiude in due anni”

Successo per l’evento formativo con l’esperto dell’Università dei Sapori di Perugia Paolo Guidi

 

Tutto esaurito per Ristomeglio che ha visto una platea di imprenditori siciliani con un fatturato complessivo di oltre 100milioni di euro l’anno

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CATANIA

Che la ristorazione non sia solo una questione di gusto ma anche di business, non è certo un segreto. Come per ogni attività economica, anche il mercato del food richiede agli imprenditori del comparto la capacità di ascoltare e interpretare l’attuale cambiamento con nuove metodologie gestionali e competenze manageriali. Conoscenze tanto strategiche e fondamentali quanto la creazione di un nuovo piatto o di un nuovo menu, che sappiano aiutare a migliorare le performance imprenditoriali in un mercato caratterizzato da tassi di “mortalità” di straordinaria intensità: basti pensare che in Italia – secondo l’ultimo rapporto Fipe Confcommercio – un ristorante su quattro chiude i battenti entro i primi 24 mesi, perché non riesce a produrre utili con prezzi di mercato medi. 

Lo sanno bene i ristoratori siciliani che ieri – mercoledì 21 novembre – hanno deciso di guardare oltre i fornelli della propria cucina, prendendo parte all’evento formativo-pratico Ristomeglio, tenutosi per la prima volta nella città di Catania. In un’aula studio partecipata da imprenditori e addetti ai lavori della ristorazione made in Sicily con un fatturato complessivo di oltre 100 milioni di euro l’anno, il progetto ideato da Massimo La Manna di Orderman Italia e organizzato da Fabrizio Reitano di Ristò Systems, ha dato vita a un percorso formativo d’eccellenza grazie al contributo dell’esperto del settore Paolo Guidi, professore all’Università dei Sapori di Perugia, primo in Italia ad aver parlato di marketing della ristorazione nel lontano 2006.

Tra trend di consumo, tabelle di costi, processi di produzione, leve, criticità e valori di break even point, i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi e condividere nuove visioni: «Oggi l’enogastronomia italiana rappresenta la chiave per accendere il motore turistico del nostro Paese – spiega il docentePaolo Guidi, autore di diverse pubblicazioni sull’argomento – le attività sono sempre più vincolate a nuove dinamiche e la cattiva gestione porta inevitabilmente a non intercettare le opportunità di business presenti. Il nostro obiettivo è quello di fornire skill manageriali adeguate e informazioni tecniche legate ai nuovi trend di mercato, per rendere le imprese del settore capaci di riscrivere la propria ricetta aziendale di successo».

Una giornata full immersion di formazione che ha registrato il sold out in poche ore, segno evidente di una richiesta crescente di personale sempre più qualificato e competente, pronto a gestire in maniera proficua l’attività e ad affrontare le sfide del mercato attraverso strumenti analitici. Del resto, non esiste luogo al mondo in cui la cucina italiana non sia apprezzata: i sapori, la tradizione del nostro cibo e gli innovativi piatti preparati da oltre 300milaattività distribuite lungo tutto lo Stivale, la rendono una preziosa risorsa per la nostra economia. Un valore che richiede studio, professionalità e modelli di business fattibili concreti.

Formazione dei giornalisti: l’Ordine in campo

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Data: 25/05/2018
Titolo Evento Riprogettare il mestiere del giornalista ai tempi di internet. Basi efficaci per scrivere, trovare e leggere online
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Denominazione Referente ORG Sicilia
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Data/Ora
Ora Inizio: 15:00
Ora Fine: 18:00
Docenti: Rosario Faraci Giornalista e Presidente del corso di laurea in Economia Aziendale – Daniele Lo Porto, segretario Assostampa – Giuliana Avila Di Stefano giornalista e consulente marketing – Marialuisa Sanfilippo, digital marketing – Giovanni Amato SEO Copywriter
Sede
Intestazione Sede: Dipartimento di Economia e Impresa Università degli Studi di Catania
Indirizzo: Aula 1 di Palazzo delle Scienze
Comune: Catania
Provincia: CT
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