Sanremo 2019: brutto ricordo di un festival di dilettanti

 

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di   Raffaele Lanza

Sanremo

Sanremo 2019 da dimenticare, alla svelta. L’ultima serata vede una conduzione -costituita da Baglioni, Bisio e Raffaele – corretta , più disinvolta e professionale. Non si ripetono gli errori tecnici di presentazione delle precedenti serate -richiesta continua ad es. di applausi- e Bisio si esibisce in una gag da varietà riabilitativa rispetto alle precedenti esibizioni.   Ma si avverte sempre la mancanza di  un  faro centrale sul palcoscenico, l’emozione travolge anche un cantante esperto come Baglioni che si sforza con sorrisi stretti di nascondere il disagio di “presentare” un festival come Sanremo.    Dove sono i fiori colorati  attorno al palco, segni visibili della tradizione floreale di Sanremo?

       L’impegno – sì- c’è stato, i contenuti espressi nella serata finale sono anche buoni- è innegabile – manca tuttavia la disinvoltura e la spontaneità. E  questo il pubblico lo ha subito percepito. Spiace ribadirlo perchè Baglioni è persona sensibile e tiene molto al suo lavoro.  Come dire: un grande lottatore messo di fronte ad un mastino napoletano che avverte la paura e i timori dell’uomo. Quindi a rischio la persona.         Solo un ricordo bello portiamo da Sanremo: l’immagine del giornalista Mollica, che visibilmente travolto dalla malattia, con le mani tremolanti, gli occhi quasi chiusi, riesce egualmente a trovare il vigore fisico, il sorriso  e l’entusiasmo di sempre nelle sue belle interviste a Baglioni e cantanti affermati come Eros Ramazzotti.  

  Dopo la chiusura della serata finale del Festival di Sanremo 2019, che ha visto Mahmood -egiziano/italiano- vincere questa edizione, Ultimo si è presentato in conferenza stampa visibilmente alterato. Su di lui si sta scatenando una bufera. Sembra infatti che “I tuoi particolari” abbia delle sonorità che ricordano chiaramente una canzone di Marco Masini del 2015. Si sente massacrato dai giornali.   Come fosse un cantante affermato ha dichiarato ai giornalisti in Sala: “Avete questa settimana per sentirvi importanti e dovete rompere il cazzo. Tanto qualsiasi cosa io dico troverete qualcosa da ridire”. 

Non poteva mancare l’opinione di Matteo Salvini: : “Mahmood? La canzone italiana più bella?!? Io avrei scelto Ultimo” – 

Indifferenza di  Vittorio Feltri su Sanremo 2019? Mi interessa come il sesso tra scarafaggi” – Più di 10 milioni di italiani guardano la “festa della canzone italiana”, ma il direttore di Libero commenta il Festival durante il programma “I Lunatici” su Rai Radio2. “Non mi importa un c……..” conclude Feltri

 Don Mazzi critica Baglioni e la sua scelta di portare all’Ariston Achille Lauro – Il servizio pubblico sceglie di mettere nella competizione  una canzone che non solo inneggia alla droga, ma che contiene una frase che mi sconvolge perché va al di là della droga in sé, parla della fine che provoca. Ma la cosa che mi meraviglia di più è che un uomo di grande cultura, un conduttore come Claudio Baglioni, si sia lasciato scappare una cosa del genere”. Don Antonio Mazzi, su Sanremo 2019, esprime un voto altamente negativo così sulla conduzione ritenendola dilettantistica.
  “Manca la satira, si vede il peso delle pressioni politiche”- tuona il giornalista Giletti – Il conduttore sempre più in odor di Rai ha espresso all’Agi il suo giudizio negativo quasi a sollecitare una inchiesta, sul Festival di Sanremo. “Non c’è satira, che è invece necessaria al Festival. Si vede che hanno subito delle pressioni politiche”.
Voltiamo pagina, e ascoltiamo questa insulsa e stupida canzonetta “Soldi” in coerenza con la recessione che l’Italia sta vivendo e le sofferenze degli italiani ad arrivare alla fine del mese. Che indecenza signori!

 

 

 

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