Contratto dipendenti della Regione Sicilia,l’assessore Andrea Messina: «Prorogare il mandato del commissario Aran Accursio Gallo»

 

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Palermo,

 

«Abbiamo un’importante priorità che è quella di chiudere rapidamente la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro 2019-2021 dei dipendenti del comparto della Regione Siciliana e del fondo della dirigenza per l’anno 2023. Considerando, però, che il mandato dell’attuale commissario straordinario dell’Aran Sicilia, Accursio Gallo, è di prossima scadenza, abbiamo chiesto al presidente della Regione Renato Schifani di sottoporre alla Giunta, nella prima seduta utile, una proroga per ulteriori tre mesi». Lo dichiara l’assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, che nella nota inviata alla Presidenza sottolinea la necessità di scongiurare ulteriori ritardi nel rinnovo del Ccrl.

«L’iter per l’approvazione del contratto – sottolinea l’assessore Messina – è ormai giunto a una fase avanzata e siamo prossimi alla chiusura con la sottoscrizione da parte dell’Aran e delle organizzazioni sindacali della bozza prodotta grazie al confronto degli ultimi mesi. La decadenza del commissario rischierebbe, quindi, di provocare un rallentamento che potrebbe causare disagi per i dipendenti dell’Amministrazione e conseguenti disservizi alla collettività».

SINDACATI REGIONALI SVUOTATI DELLE LORO PREROGATIVE E DEI LORO …”POTERI”

Perviene alla Redazione di Sud Libertà un Comunicato stampa dei Sindacati regionali maggiormente rappresentativi. Eccolo:

 

Fiom-Cgil nazionale - Acc Wanbao. I lavoratori di Mel protestano al  consolato cinese

Archivi -Sud Libertà

 

“Premesso che l’art. 90, comma 2, del vigente CCRL stabilisce che la contrattazione deve procedere, entro il 31 marzo di ogni anno, a definire la ripartizione e la programmazione delle risorse del FORD per consentire un corretto uso delle somme disponibili, convocare il 14 dicembre le delegazioni trattanti per ripartire il FORD 2022 ha un valore mortificante per i Sindacati che sono chiamati a ratificare in sanatoria le attività che sono state già realizzate.
Le continue disattenzioni nei confronti del personale hanno portato nel corso dell’anno ad un uso scriteriato delle risorse pubbliche che invece di servire a migliorare i servizi resi ai cittadini, hanno determinato l’autorizzazione di eccessive prestazioni di lavoro straordinario (circa 13 milioni), di indennità, di posizioni organizzative, di incentivi alla mobilità, tutte azioni non programmate e non concertate con le organizzazioni sindacali.
Tale operato, palesemente esagerato, che emerge dalla proposta presentata oggi dall’ARAN Sicilia, lede anche la dignità dei lavoratori che, nonostante le gravi carenze organiche di personale che hanno fatto aumentare a dismisura i carichi di lavoro, si vedono ridurre le risorse destinate alla produttività ad importi talmente miseri che sono, oramai, i più bassi di tutte le pubbliche amministrazioni d’Italia.
L’assenza dei dati economici e degli elementi giustificativi rendono poco chiara la proposta, per non parlare poi di una nota pervenuta nel corso dell’incontro da parte del Dipartimento Beni Culturali, che pare essere una provocazione, ma che conferma le perplessità delle scriventi, in quanto restituisce solo oggi circa 1,1 ml di straordinario non utilizzato. Non osiamo immaginare il dato reale complessivo di tutti i restanti Dipartimenti che sottrae risorse dalle tasche del personale.
Pertanto, le scriventi Segreterie che hanno chiesto senza alcun esito anche l’accantonamento delle somme necessarie per erogare la PEO a tutto il personale che a qualsiasi titolo è rimasto escluso, non hanno avuto la possibilità di sottoscrivere l’accordo, nonostante l’imminente chiusura dell’esercizio finanziario. ”  (Il documento comunicato è a firma della Cgil, Cisl, Cobas Codir, Uil, Sadirs, Siad,Ugl)

 

Cambia d’ora in poi il volto giuridico dei giornalisti pubblici- Rivedere adesso i contratti giornalistici esistenti degli uffici stampa siciliani, dove maggiormente si è creato il privilegio

libertà di stampa – Reference POST

 

ROMA

Sottoscritto  all’Aran, l’accordo per la specifica regolazione di raccordo del personale profili informazione che si applica ai dipendenti delle amministrazioni ricomprese nei comparti di contrattazione collettiva di cui al CCNQ 13 luglio 2016, che svolge le attività di informazione negli uffici di cui all’art. 9 della legge 7 giugno 2000, n. 150, inquadrato nei profili professionali appositamente istituiti dai CCNL comparto Funzioni centrali del 12 febbraio 2018 e dal CCNL comparto Sanità del 21 maggio 2018.

La notizia è fornita dal sito giornalistico “Giornalisti.it” e adesso stravolge i contratti giornalistici in vigore presso gli enti pubblici, sia regionali che comunali.  Le amministrazioni dovranno rivedere la posizione dei giornalisti inseriti negli Uffici stampa visto che l’accordo Aran
si applica anche ai dipendenti di ruolo in servizio negli uffici stampa delle amministrazioni ricomprese nei comparti di contrattazione collettiva definiti dal CCNQ 13 luglio 2016 ai quali, in data antecedente all’entrata in vigore dei contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al triennio 2016-2018, risulti applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico per effetto di contratti individuali sottoscritti sulla base di quanto previsto dagli specifici ordinamenti dell’amministrazione di appartenenza.

L’accordo  è particolarmente importante nella sua applicazione in Sicilia che ha vissuto situazioni inusitate, diverse illecite e condannate dalla Magistratura della Corte dei conti siciliana (Comune di Catania con l’ex Sindaco Enzo Bianco; Regione siciliana con Totò Cuffaro; Raffaele Lombardo successivo governatore. Altre situazioni felici ma rimaste impagate perchè prive di questi capisaldi Aran. Ci riferiamo al  Servizio Stampa Sovrintendenza Catania-   dimenticato o mai esaminato all’Ordine dei Giornalisti presieduto dall’ex presidente Francese- per i numerosi Comunicati ed articoli stampa emessi in piena autonomia,nell’arco di tre,quattro anni,dal 2014 registrati, con la firma del giornalista incaricato.   Una realtà  creata con la competenza e la tenacia professionale, aggiungiamo noi, ma “invidiata” da altri settori “giornalistici” del fronte palermitano
A sottoscrivere  tale accordo con l’Aran, presieduta da Antonio Naddeo, sono state le  confederazioni sindacali rappresentative nei comparti di contrattazione (Cgil, Cgs, Cisal, Cisl, Confsal, Cse, Uil, Usb) che hanno firmato- secondo le comunicazioni del sito giornalistico – l’ipotesi di accordo il 5 maggio 2021, più la Fnsi per la specifica regolazione di raccordo del personale dei profili informazione.
Con questo accordo, infatti, sparisce definitivamente dalla Pubblica Amministrazione il Contratto nazionale di lavoro giornalistico “Fieg-Fnsi” facendo confluire il personale cui veniva applicato nel Ccnl dei comparti pubblici e, solo laddove necessario, si riconosce un assegno ad personam con i relativi criteri di riassorbibilità.
Cancellato anche l’obbligo della Casagit. La possibilità di aderire alla Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani (oggi Casagit Salute) è, infatti, facoltativa e l’eventuale adesione potrà avvenire con il solo contributo a carico del lavoratore interessato.
Con l’Accordo appena siglato si dà, così, attuazione alle previsioni del comma 5-bis dell’art. 9, Legge 7 giugno 2000, n. 150, il quale stabiliva espressamente che «Ai dipendenti di ruolo in servizio presso gli uffici stampa delle amministrazioni di cui al comma 1 ai quali, in data antecedente all’entrata in vigore dei contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al triennio 2016-2018, risulti applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico per effetto di contratti individuali sottoscritti sulla base di quanto previsto dagli specifici ordinamenti dell’amministrazione di appartenenza, può essere riconosciuto il mantenimento del trattamento in godimento, se più favorevole, rispetto a quello previsto dai predetti contratti collettivi nazionali di lavoro, mediante riconoscimento, per la differenza, di un assegno ad personam riassorbibile, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 2, comma 3, ultimo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con le modalità e nelle misure previste dai futuri contratti collettivi nazionali di lavoro».
Nell’accordo viene, infine, ribadito che «è diritto insopprimibile dei giornalisti iscritti all’albo la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori».

Congelate le trattative per il personale con qualifica “Dirigente” nella Regione siciliana. Gli “autonomi” proclamano lo sciopero per il 20 Marzo

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Sono congelate le trattative nella Regione siciliana per il personale personale con qualifica dirigenziale della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’art. 1 della L.R. 10/2001 per il triennio 2016-2018..
I sindacati regionali escono dal loro torpore e “nel proclamare lo sciopero generale dei dirigenti della regione ,in atto confermano lo stato di agitazione della categoria hanno chiesto l’attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione e pertanto di essere convocate secondo i tempi previsti dalla L. 146/90 per l’espletamento del tentativo di conciliazione del conflitto “..

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La richiesta sindacale non è stata riscontrata da parte delle autorità regionali e le organizzazioni hanno recentemente richiesto  al Prefetto di Palermo l’attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione nei confronti dell’Amministrazione regionale in persona del suo Presidente, legale rappresentante, dell’Assessore dell’Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e del Presidente dell’ARAN Sicilia al fine di addivenire ad una soluzione positiva della vertenza, il rinnovo del CCRL.
Spiegano i sindacalisti -Pantano-Amato (Sadirs), Patricolo,Balletta (Dirsi), Masi, Minio, Matranga (Codir), Lo Verso, Scancarello (Fna-Ugl), Bustinto, Lo Curto (Siad) – nota congiunta da essi firmata: ” sono decorsi i termini temporali previsti dalla L. 146/90 entro cui le suddette procedure di raffreddamento e di conciliazione vanno iniziate e svolte senza che sia pervenuto alcun riscontro alla nostra  richiesta  del 28 gennaio scorso. Ed aggiungono: “
“Considerata la determinazione dell’assemblea sindacale dei dirigenti della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’art. 1 della L.R. 10/2000,  svolta in maniera molto partecipativa in data 08/ febbraio/ scorso  in Palermo, in base alla quale l’assemblea medesima si dichiara per la immediata proclamazione dello sciopero generale, ritenendo, in virtù delle esperienze precedenti dal 14 settembre 2018 in poi, strumentale e troppo in avanti nel tempo la convocazione dell’ARAN SICILIA ai fini di una reale volontà di addivenire in tempi celeri al rinnovo del CCRL per il triennio 2016-2018, peraltro già scaduto…  ..”
Proclamazione dunque dello Sciopero dei dirigenti della Regione Siciliana per mercoledì 20 marzo prossimo
Lo sciopero ha lo scopo anche di rinnovare il contratto fermo al 31 dicembre del 2005. Le città dove si svolgeranno le manifestazioni sono Catania e Palermo

Enti locali, Ok- Resta il problema della categoria infermieristica che ancora oggi percepisce uno stipendio da fame

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“Firmato il contratto enti locali. Ora 467mila lavoratrici e lavoratori di regioni, comuni, città metropolitane e camere di commercio avranno un nuovo contratto siglato dall’Aran e dalle organizzazioni sindacali pure..

 “Nove anni di attesa per i dipendenti di Regioni, Province, Comuni, Camere di Commercio, enti e agenzie regionali, circa 467.000 lavoratori..

Da gennaio 2018 i lavoratori delle Regioni e delle autonomie locali avranno un aumento che a regime sarà pari al 3,48%, i lavoratori percepiranno a partire dall’1 marzo, un aumento medio di 80 euro mensili“, ha spiegato Massimo Garavaglia, presidente del Comitato di settore-Sanità.

Credo che vada apprezzato il fatto che ciascuno, dall’agenzia alle organizzazioni sindacali, dalle Regioni agli enti locali, abbia fatto la propria parte – ha osservato Garavaglia – Ora resta un altro importante tassello, quello del comparto sanità. Mi auguro che il risultato odierno sia di buon auspicio”. “Tra l’altro – ha aggiunto –dopo aver sbloccato l’atto integrativo per il comparto sanità, il 19 febbraio abbiamo sbloccato anche l’atto integrativo di medicina convenzionata e di dirigenza sanitaria per cui si può procedere a chiudere tutto il pacchetto sanità”.

Resta il problema più grave da risolvere in Italia, Sicilia compresa: rivedere il contratto degli operatori professionali infermieri che hanno uno stipendio da fame e tante, tante responsabilità

 

 

Disco verde agli aumenti contrattuali per i dipendenti statali

Placet della Corte dei conti

Immagine delle mazze della Corte dei conti

Il rinnovo contrattuale dei dipendenti statali ha avuto il placet della Corte  dei conti, per il triennio 2016-2018. I magistrati contabili hanno detto sì alle coperture agli aumenti contrattuali di 85 euro medi lordi per una platea di circa 250.000 dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali, Inps ed Inail del comparto Funzioni centrali. Ora il contratto deve compiere un ultimo passaggio formale all’Aran per la firma definitiva di governo e sindacati.

I tempi quindi per vedere i primi aumenti nella busta paga di marzo, dopo nove anni di blocco contrattuale, dovrebbero essere rispettati. Nel frattempo entro febbraio dovrebbero essere erogati gli arretrati, somme ‘una tantum’ che vanno da un minimo di 370 euro a 720 euro lordi.

 Ora la situazione si sposta in Sicilia. Anche qui i dipendenti regionali attendono da svariati anni gli aumenti contrattuali e il rinnovo del contratto.