PRONTI A PARTIRE, MATTARELLA TASTA IL POLSO AL “FALSIFICATORE” G.CONTE ,PREMIER “GIA’ CONTESTATO”

SUD LIBERTA’ ai lettori: ecco il Video

 Il presidente Mattarella dovrebbe formalizzare  l’incarico di formare il nuovo governo M5 stelle e Lega. La convocazione ha comprensibilmente suscitato soddisfazione in casa Lega, con fonti di via Bellerio che assicurano: “Siamo pronti a partire”. Il leader grillino Luigi Di Maio esprime soddisfazione noncurante delle pesanti critiche piovute su Conte: ”  Finalmente è iniziata la Terza Repubblica, una Repubblica in cui i cittadini fanno un passo avanti e la politica un passo indietro. Il presidente del Consiglio verrà incaricato su indicazione di due forze politiche che si sono messe insieme. Questo è un governo votato che non si regge sui voltagabbana”.

“Sarà il governo più politico di tutti. Giuseppe Conte, se sarà incaricato, sarà il presidente del Consiglio più politico che abbiamo mai avuto”, sottolinea Di Maio. “I ministri? Li sceglie il Presidente della Repubblica, non c’è nessuna discussione in atto, non fate retroscena su questo”.

Potrebbe esserci già martedì o mercoledì la seduta del Senato per la votazione di fiducia al nuovo governo, mentre il voto sul Def a Palazzo Madama si terrà dopo quello di fiducia al nuovo governo.

Intanto le critiche arrivano anche dall’estero su G. Conte che non sarebbe un politico ma un “mistificatore”, un tecnico come Monti, uno degli artefici del disastro Italia

 

Turbolenza nella coalizione Centro destra: primo atto di ostilità di Salvini a Berlusconi che pensa ad un governo con Di Maio

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Silvio Berlusconi dopo il dietrofront a sorpresa di Salvini, convoca a palazzo Grazioli una sorta ‘consiglio di guerra’ e controbatte con una nota di fuoco del partito, che non esclude la rottura dell’alleanza: “I voti alla Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altro smaschera il progetto per un governo Lega/M5s’‘.

Il Cavaliere, raccontano, in queste ultime ore è tra due fuochi: in casa azzurra c’è chi lo tira da una parte e gli consiglia di forzare la mano e arrivare alla quarta votazione in Senato sempre con Romani  coinvolto- si sa- in una vicenda giudiziaria (convinto che “tirare in ballo il nome della Bernini significa bruciarlo” e che alla fine il soccorso del Pd “spianerà la strada a Fi”) e chi, invece, gli suggerisce di fare un passo indietro e cambiare subito candidato senza aspettare il segreto dell’urna, domani. Il botta e risposta Salvini-Berlusconi fa presagire una resa dei conti interni, ma i pontieri si sono già messi al lavoro per scongiurare il peggio. ”La coalizione, dicono, deve restare unita se vuole battere il Movimento 5 Stelle”.

Vedremo come andrà a finire. Certamente Berlusconi non è uomo che si potrà mettere da parte vista l’ambizione perenne di primeggiare ad ogni costo.

ADESSO IL REBUS : TRA LE DUE FORZE ANTISTEMA – DI MAIO E SALVINI- CHI AVRA’ L’INCARICO DI GOVERNO?

Elezioni 2018, la notte del trionfo di Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Puntano ora ad avere l’incarico di governo sia il leader del  M5S, che con il 32% si afferma senza rivali come primo partito, sia il leader della Lega e la coalizione del centrodestra con il 37%. Entrambi però non arrivano al 40%, la quota dell’autosufficienza. Un rebus di non facile soluzione. Anche perché sulla carta tutti si dicono contrari a fare compromessi

Luigi Di Maio, ricorda: “Siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche“. “Sentiamo la responsabilità – ha poi aggiunto – di dare un governo all’Italia”.

Guardando i numeri, le alleanze possibili sono tra M5S-Pd o tra le due forze antisistema M5S-Lega ma entrambi gli scenari appaiono politicamente difficili da concretizzare. Il Pd, tramortito dalla gigantesca sconfitta, appare defilato nella partita e sembra più orientato a collocarsi all’opposizione. Le banche tremano , hanno perduto il loro paladino, Renzi.  Oggi non più credibile Ettore Rosato, nella notte, commentando i risultati, ha assicurato: “Il Pd andrà all’opposizione”, chiarendo anche che il partito “non è interessato a un governo con i 5 Stelle”. “Opposizione”, del resto era  l’indicazione di Renzi. Ma se il segretario dovesse dimettersi o fare un passo indietro lo scenario potrebbe cambiare. Un Pd diverso da quello conosciuto fino a ieri potrebbe essere tentato di aprire al dialogo con il M5S.

“Un governo Di Maio-Salvini onestamente proprio non lo vedo“afferma Matteo Salvini. I 5 stelle ”cambiano idea troppo spesso”, ha spiegato, dicendosi sicuro che c’è la possibilità di un governo del centrodestra senza “andare a fare coalizioni strane”. Ma siamo solo all’inizio.  E tra le fila dell’area moderata azzurra serpeggia proprio il timore che si possano creare convergenze inedite tra il partito di Salvini e M5S.

Il capo dello Stato adesso dovrà fare le rituali consultazioni.. Le consultazioni dovrebbero iniziare a fine mese. La partita è appena iniziata.

Vedremo come finirà visto che i 5 Stelle non vogliono regalare poltrone ai professionisti della politica tantomeno a chi non accetterà i loro programmi.

SUD LIBERTA’- Quotidiano : -Apoteosi M5 Stelle, exploit di Salvini, minimo storico del Pd, Sicilia grillina ed astensionista

Movimento 5 Stelle
Camera Senato
32,12% 31,76%
10
seggi
7
seggi
C31,90% .
S31,48%

 

Centrosinistra
Camera Senato
23,28% 23,39%
7
seggi
2
seggi
C18,99% C0,50%
S19,44% S0,50%
C2,63% C0,58%
S2,41% S0,54%
C0,43% .
S0,43% .
Centrodestra
Camera Senato
37,04% 37,44%
14
seggi
7
seggi
C13,95% C17,94%
S14,34% S18,12%
C4,34% C1,30%
S4,28% S1,19%
. .
. .
Liberi e Uguali
Camera Senato
3,45% 3,34%

seggi

seggi
C3,36% .
S3,26% .
. .
. .
.

 

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Il M5 Stelle va in orbita e la  Lega di Matteo Salvini supera Forza Italia e Silvio Berlusconi perde la leadership.

Luigi Di Maio lo si vede euforico e incapace di trattenere l’entusiasmo, festeggiare il risultato insieme ad altri esponenti di spicco del Movimento presenti all’Hotel Parco dei Principi, tra cui il candidato ministro Alfonso Bonafede, Alessandro Di Battista e le new entry Emilio Carelli e Gianluigi Paragone.    A tal punto se più tardi i dati verranno confermati è quasi certo che Di Maio avrà l’incarico di premier e convergerà pure sulla Lega di Salvini per la formazione del nuovo governo.

“Si tratterà di un trionfo del M5S, di una vera e propria apoteosi” che “dimostra che tutti quanti dovranno a venire a parlare con noi”, aveva detto poco dopo la mezzanotte Alessandro Di Battista, commentando i primi risultati. “Questa è la migliore garanzia di trasparenza per il popolo italiano.

Proprio negli ultimi giorni di campagna elettorale , l’ex premier aveva lanciato il suo asso fedelissimo  Antonio Tajani premier e si era ritagliato per sé il ruolo di regista, di king maker del futuro centrodestra.

Se Berlusconi comunque pensa egualmente di essere il punto di maggior equilibrio e di maggior riferimento comunicativo in virtù dei mass-media in suo possesso, subentra tuttavia il  timore, ora, tra le fila dell’area moderata azzurra è che si possano creare convergenze tra Lega e M5S. Si sa che la lega e il M5 Stelle hanno avuto numerose convergenze politiche.

Il Pd nelle prossime ore discuterà la linea e le scelte di Renzi . Tra i dem, circola già l’ipotesi della richiesta di una Direzione da convocare prima dell’avvio delle consultazioni. Renzi ha sempre negato l’intezione di voler cedere il passo. “Resterò fino a 2021”, aveva detto con eccesso di ottimismo  solo pochi giorni fa. Ma un Pd sotto il 20% è un risultato nemmeno ipotizzato nei giorni scorsi che aprirebbe scenari inattesi. Tanto che lo stesso Rosato, di fronte una domanda sul futuro del segretario, ha spiegato: “Deciderà lui”.

Più tardi il vice segretario del Pd Maurizio Martina, al fianco del presidente del Pd Matteo Orfini e del coordinatore Lorenzo Guerini, ha commentato: “E’ chiaro che per noi si tratta di una sconfitta molto evidente, molto chiara e netta“.

Il Pd dovrà rifondare il partito e , probabilmente ricercare un leader brillante e serio fuori dagli intrecci bancari e dai favoritismi personali, mentre Forza Italia dovrà esaminare le cause del regresso e, forse puntare su uomini nuovi e non più su chi ha governato con insuccesso dell’economia.  In casa Lega si respira un clima di grande soddisfazione-si apprende, oltre il 18% con poco più della metà delle schede scrutinate alla Camera e due terzi al Senato.

Il primato storico raggiunto, ovvero l’aver quadruplicato i voti rispetto al 2013, rafforza il partito e la leadership di Salvini, proiettandolo alla guida della coalizione dopo aver vinto una sfida personale con il Cav in questa campagna elettorale. Con conseguente ribaltamento dei rapporti di forza con Fi.   Gli argomenti di forza sono stati: l’espulsione dal nostro Paese degli extracomunitari non aventi i requisiti in regola e per il M5 Stelle la rIduzione delle indennità parlamentari che nessuno ha voluto negli altri partiti seguire l’esempio.