Presentata l’opera “Sotto le stelle del Giglio” in vista della “Giornata nazionale del mare e della cultura marinara” dell’11 Aprile prossimo

 

Ieri – nell’ambito delle iniziative promosse in vista della “Giornata nazionale del mare e della cultura marinara” che si terrà il prossimo 11 aprile – nella splendida cornice del teatro Politeama di Bisceglie, si è svolto l’evento di presentazione dell’opera “Sotto le stelle del Giglio” dello scrittore e sceneggiatore pugliese Salvatore De Mola.

L’evento, che ha visto la partecipazione del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola CARLONE, e delle massime autorità locali, è stato impreziosito – in apertura – dall’esecuzione dell’Inno Nazionale a cura di un’orchestra composta da alcuni alunni dell’Istituto “Riccardo Monterisi” di Bisceglie.

A introdurre l’evento, il Capo Ufficio Comunicazione della Guardia Costiera, il Comandante Cosimo NICASTRO, che dopo aver rivolto un indirizzo di saluto alle autorità e agli oltre 400 studenti presenti in sala, ha passato la parola al Sindaco di Bisceglie, il Dott. Angelantonio ANGARANO, per gli onori di casa.

L’iniziativa virtuosa ha messo così al centro i giovani nella promozione della cultura del mare quale patrimonio ambientale, economico, storico.

Ad accompagnare il Comandate Nicastro nel “viaggio culturale”, la Dott.ssa Chiara SPAGNOLO, giornalista de “La Repubblica”.

Intenso il programma di contenuti che hanno arricchito la presentazione, con il coinvolgimento del Contrammiraglio Vincenzo LEONE, Direttore Marittimo della Puglia e Basilicata Jonica, che ha raccontato l’impegno comune tra Guardia Costiera e l’Ufficio Scolastico Regionale pugliese per promuovere, in occasione della ricorrenza nazionale, una intera “settimana blu”, con una serie di iniziative dedicate al mare che coinvolgeranno le quattro città rivierasche della BAT (la cui costa rientra nella giurisdizione della Capitaneria di porto di Barletta), con incontri rivolti alle scolaresche di Margherita di Savoia, Barletta, Trani e Bisceglie.

L’evento è poi entrato nel vivo con la presentazione del progetto editoriale “Storie di mare”, curato dal Comando Generale della Guardia Costiera in collaborazione con le Edizioni All Around, di cui il romanzo “Sotto le stelle del Giglio” è l’ultimo numero.

Un progetto, quello della collana, che in poco meno di due anni ha portato alla pubblicazione di ben sei titoli, con l’obiettivo – ha dichiarato il Comandante Nicastro, suo Direttore editoriale – di investire su un percorso culturale volto a preservare la memoria del nostro mare e a riconoscere il valore di chi, nel tempo – come le donne e gli uomini della Guardia Costiera –  lo ha protetto e tutelato.

Quindi è stata la volta, sul palco, di Salvatore DE MOLA, autore del libro, sceneggiatore, già premiato nel 2017 con un David di Donatello che, invitato dalla Dott.ssa Spagnolo, ha ripercorso la genesi del suo libro spiegando come, a dieci anni dal naufragio della nave Costa Concordia, abbia inteso narrare in chiave romanzata gli avvenimenti di quella tragica notte.

A cadenzare il racconto dell’autore, con la recita di alcuni suggestivi passaggi dell’opera, l’attore pugliese Antonio PALUMBO.

Infine, ad arricchire ulteriormente il racconto sugli eventi del Concordia, si è aggiunta la testimonianza dell’Ammiraglio Ilarione DELL’ANNA, già Comandante della Guardia Costiera di Livorno durante il drammatico evento, che ha ripercorso quei momenti per poi divenire protagonista, in chiave romanzata, dello stesso racconto.

A conclusione dell’evento, il Comandante Generale, Ammiraglio Carlone, invitato dalla Dott.sa Spagnolo, ha preso la parola ricordando quanto già aveva espresso nella sua prefazione al libro: “La storia della nave Costa Concordia” ha detto “è una vicenda che ha messo a dura prova il dispositivo di emergenza del Paese, misurandone le capacità operative e quelle decisionali.

La tecnologia, oggi sempre più, ci supporta nella delicata e fondamentale attività di monitoraggio, mettendoci in condizione di capire ciò che accade in mare.

Tecnologia a cui si uniscono la specificità delle nostre competenze e la professionalità specialistica delle nostre figure operative, che in circostanze drammatiche come quella rivissuta oggi, sono elementi determinanti”.

 

anteprima immagine

Disabilità, la Senatrice Paola Binetti  studia la ricerca di un nuovo approccio tra inclusione sociale e conversione culturale. Impegno civico e ricerca di ponti culturali come missione istituzionale

La foto ritrae la senatrice Paola Binetti

Abbiamo bisogno di costruire una società inclusiva. Il rischio dell’esclusione è permanente e insidioso. Ogni giorno dobbiamo scovare le tentazioni di esclusione e capovolgere la prospettiva” sono parole della Senatrice Paola Binetti

Negli ultimi anni, il tema della disabilità è stato affrontato con sempre maggior attenzione. Anche l’intervento legislativo si è speso per tutelare i diritti dei meno fortunati, come dimostrano in Italia la Legge 104 del 1992 e a livello globale la Convenzione ONU del 2006 per i diritti delle persone con disabilità. Tuttavia, per una società più inclusiva che tuteli i diritti individuali, oggi diventa necessario uno sforzo che favorisca l’inclusione sociale e la conversione culturale. Sono questi i messaggi che emergono dal nuovo libro della Senatrice Paola Binetti “Abili, disabili, ma tutti diversamente abili. Cosa sta cambiando nell’ottica dei diritti umani”,( Edizioni Magi, Roma..)

– Su iniziativa della Senatrice Paola Binetti, il libro “Abili, disabili, ma tutti diversamente abili. Cosa sta cambiando nell’ottica dei diritti umani” significa avere un nuovo approccio verso la disabilità

Un approccio giuridico. Sono infatti le norme statali a rimuovere gli ostacoli e sociali, a garantire libertà, eguaglianza, pieno sviluppo delle proprie capacità e partecipazione alla vita del Paese. Affinché il processo di inclusione delle persone disabili sia completo, intervengono però altri processi, di stampo sociale, etico, culturale, scientifico. Solo lavorando su molteplici piani si può ottenere un pieno concetto di integrazione. I progressi in questi anni sono stati notevoli, come si intuisce anche dalle diverse discipline che hanno affrontato il tema e dalle innovazioni tecnologiche ideate per colmare alcune lacune: si va dalle scienze della formazione all’ingegneria biomedica, passando per l’architettura impegnata nella rimozione delle barriere. Per una società senza discriminazioni e per la tutela dell’individuo resta ancora molto da fare: dalla applicazione di norme e principi alla rimozione degli ostacoli persistenti, fino a un’integrazione del paradigma medico-scientifico nel più vasto ambito dei diritti umani.

Ciò che vuole proporre l’autrice Binetti con il suo testo è un approccio alla disabilità che superi la chiave antidiscriminatoria per passare a una piena legittimazione dei diritti umani. La stessa diversità deve essere superata favorendo l’inclusione: è un processo sociale, etico e culturale, che avvalora il percorso giuridico, che necessita comunque di un ulteriore slancio per completarsi. In questo quadro si colloca anche il Testo Unico sulle Malattie rare approvato dalla Camera nel 2021 e attualmente in esame al Senato.

Anche l’ambito sanitario, infatti, rientra nel discorso della disabilità e necessità di una riforma come previsto anche dal PNRR: una sanità che non sia più ospedalo-centrica, ma che sia più presente sul territorio prendendosi cura del paziente grazie anche alla tecnologia che permette di sviluppare sempre più una medicina di precisione. “Oggi vi è la necessità di costruire una società inclusiva – sottolinea la Senatrice Paola Binetti – Il rischio dell’esclusione è permanente ed è molto insidioso. Ogni giorno dobbiamo scovare le tentazioni di esclusione dell’altro e capovolgere la prospettiva. Abbiamo bisogno degli altri e gli altri hanno bisogno di noi. Le nostre fragilità e i nostri difetti possono diventare gli agganci propositivi per creare legami forti, che aiutano noi e gli altri a superare le proprie debolezze e a colmare i propri limiti. Nella nostra società si è parlato di ‘legami liquidi’, una condizione di solitudine che deve essere rovesciata con relazioni forti che conferiscano la certezza di non essere mai soli”.

L’INCLUSIONE IN AZIENDA – Un modello di inclusione della diversità nell’ambito privato è stato sperimentato con successo da un’azienda del settore biofarmaceutico, Gilead Sciences Italia. L’impegno nella ricerca e nello sviluppo di farmaci per patologie letali e per malattie rare che caratterizza questa realtà già rappresenta uno sforzo verso chi soffre; l’applicazione di un paradigma inclusivo nell’approccio lavorativo ha rappresentato un valore aggiunto unico nel panorama nazionale. “Nella nostra realtà è stato inserito il concetto di inclusione nel modello aziendale – sottolinea Michelangelo Simonelli, Senior Government Affairs dell’azienda – Valori come il lavoro di gruppo, l’integrità, l’eccellenza fanno parte di numerose imprese. Nel nostro caso, assieme al Direttore Generale Valentino Confalone, ci siamo chiesti come potessimo dare ancora maggior valore alle persone e alle loro competenze a prescindere dalle diversità. Grazie al supporto di specialisti del settore, abbiamo rimosso ogni barriera per un percorso denominato ‘Accademia dell’inclusione’ e abbiamo attuato una rivoluzione culturale, che ci ha permesso di crescere sia umanamente che professionalmente”.

Nuovo album dal vivo e controcorrente di Luca Bonaffini :« Campo Ligure, 25 luglio 2021 »

DI  LUCILLA CORIONI

Terza pubblicazione in questo 2021 di rinascita, per Luca Bonaffini (cantautore e scrittore mantovano classe 1962) che – in occasione del suo ultimo tour – ha co-prodotto con Long Digital Playing Srl un album « tutto live ».
Certo che si aspetta un disco dal vivo con « the best » dell’artista, potrebbe restare stupito, perplesso o deluso, normalmente ; al contrario, « Campo Ligure – 25 luglio 2021 » è l’ennesima anomalia, controcorrente e anti-mainstream che il pubblico Bonaffiniano vorrebbe : nove brani, dei quali la maggior parte sono omaggi ai grandi cantautori italiani (solo alcuni…) scomparsi, cantati dalla bravissima Mara Tinto.
Mara, vocalist piemontese, incanta con la sua voce potente ed eclettica gli ascoltatori, riproponendo capolavori di Tenco, De André, Battiato, Jannacci, Battisti. Condivide infine con Luca Bonaffini, una splendida inedita versione dell’indimenticabile «Chiama piano » e due chicche de « Il paracadute di Taccola » (ultima fatica di Bonaffini) ovvero il singolo « il futuro ero » e « quando l’amore si faceva in bianco e nero ».
Troviamo Roberto Padovan al pianoforte e tastiere, Davide Vevey alla chitarra elettrica, Tony Raiola al basso e Paolo Narbona alla batteria.
Dal 1 ottobre, rigorosamente online
Note d’autore
Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni Ottanta come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo, tra le quali “Chiama Piano”, all’interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista. Altre canzoni sue sono state interpretate anche da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri.
Ha pubblicato, come cantautore, diversi album aventi un unico filo conduttore, affrontando tematiche impegnate e sociali; ha vinto il Premio Rino Gaetano (1988) Targa critica giornalistica e il Premio Quipo (1999) al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (miglior progetto multimediale); ha partecipato al Festival del Teatro Canzone  Premio Giorgio Gaber (2005) e due volte al Premio Tenco (edizioni 2008 e 2012). Nel 2013 ha debuttato come scrittore con il libro La notte in cui spuntò la luna dal monte (edito da PresentArtSì), ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli.
Nel 2015 Mario Bonanno ha pubblicato un libro dedicato ai suoi trent’anni di carriera, intitolato “La protesta e l’amore. Conversazioni con Luca Bonaffini” (edito da Gilgamesh editrice).

“Labirinto Bosè”, Giovanni Verini Supplizi racconta la lunga carriera di Miguel Bosè

 

DI LUCILLA CORIONI

 

Esistono dei personaggi straordinari nella Storia del Novecento che c’hanno traghettato nel nuovo secolo con classe ed eleganza, attraversando diversi linguaggi artistici. È il caso di Miguel Bosé, figlio della bellissima attrice Lucia e del torero Luis Miguel Dominguín.
Dall’esordio cinematografico nel 1973 Giovanni Verini Supplizi ci accompagna lungo la carriera di Miguel Bosé, raccontandoci quarantacinque anni di musica, cinema, teatro e tv attraverso un’analisi dettagliata dell’attività del poliedrico artista spagnolo che tanto successo ha avuto in Italia.
  Il libro è corredato da schede dettagliate della discografia di Bosè e dei film ai quali ha partecipato, arricchito da dichiarazioni dell’artista e di suoi colleghi e amici tratte da riviste, trasmissioni TV, comunicati stampa, interviste, ma soprattutto con interviste originali realizzate appositamente per il libro a: Luigi Faccini, Red Canzian, Janis Ian, Lindsay Kemp, Danilo Vaona, Mauro Sabbione, Oscar Gómez, Russ Ballard, Graham Preskett, Maurizio Fabrizio, Steve Kipner, Peter Hammill, Guido Harari, Sergio Cossu, Paolo Gianolio, Daniele Tedeschi, Carlo Massarini, Luisa Corna, Gary Clark, Martin Ansell, Alan Childs, Arturo Soriano, Larry Mitchell, Carlo Marrale, Graziano Accinni, Luca Vittori, Simon Toulson-Clarke, Emilio Farina, Giovanni Boscariol, Paolo Costa, Maurizio Sgaramella, Pedro Andrea, Noa, Spankox, Nicolás Sorin, Davide Rampello.
Giovanni Verini Supplizi, titolare di Wanted Record, negozio di dischi a Bari alle cui bizzarre vicende ha dedicato il suo primo libro, “Bassa Fedeltà” (edito da SGEdizioni).  Ha collaborato con alcune radio locali e ora è critico musicale sul Quotidiano di Bari.
Prefazione di Enzo Gentile, giornalista, scrittore e critico musicale. L’immagine di copertina è firmata da Andrea Fumagalli (@andy_bluvertigo) Edito da Crac Edizioni    Distribuito da Messaggerie

MESSINA, DOMANI IL GIUDICE DI BELLA SI SOFFERMA SU “LIBERI DI SCEGLIERE”

 

 

“Alemanna. Storie di cultura”: la battaglia di un Giudice  per spezzare la catena familiare della “indrangheta”

Messina

Un ospite d’eccezione per il quinto appuntamento della rassegna “Alemanna. Storie di cultura”. La kermesse del centro multisperimentale “Progetto Suono” inaugura gli appuntamenti in presenza con un evento che porta a Messina il giudice e presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria Roberto Di Bella. Per venticinque anni si è occupato dei minori della provincia reggina, spesso coinvolti in reati di ‘ndrangheta. Ha dato impulso al progetto “Liberi di scegliere” che oggi è diventato un protocollo governativo e ha permesso a sessanta ragazzi e alle loro famiglie di sperimentare nuovi orizzonti di vita.

La sua attività ha ispirato il film “Liberi di scegliere” prodotto da Rai Fiction e Bibi Film Tv. L’appuntamento è domani, sabato 22, alle ore 18, a Santa Maria Alemanna, cuore pulsante e teatro di tutti gli eventi di questa rassegna dedicata ad arte, musica, cultura e soprattutto ai giovani. Un progetto tutto messinese, ideato e promosso dal centro sperimentale Progetto Suono e co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un cartellone ricco di eventi che animeranno Santa Maria Alemanna. Uno degli obiettivi del progetto è infatti la valorizzazione del patrimonio storico-culturale della città. Partner dell’iniziativa sono il Comune di Messina, il Conservatorio Arcangelo Corelli, l’Accademia Filarmonica, la Feltrinelli Point e Confcommercio Messina.
L’evento di domani con il giudice Di Bella è ad ingresso libero, ma a causa delle limitazioni ancora vigenti per l’emergenza Covid i posti saranno limitati. Per partecipare è necessario prenotarsi, rivolgendosi alla libreria Feltrinelli Point, partner di questo appuntamento che si inserisce nell’ambito degli “Incontri d’autore”. Al centro ci sarà il libro “Liberi di scegliere” scritto dal giudice Di Bella e Monica Zapelli.

Un libro che racconta la battaglia di Di Bella che cerca di spezzare la catena familiare della ‘ndrangheta che porta ragazzi a seguire i destini dei propri padri verso una vita di violenza e carcere. Oltre all’autore Di Bella, interverranno Salvo Trimarchi della libreria Feltrinelli, Ketty De Gregorio, psicologa forense presso il Tribunale per i Minori di Reggio Calabria e di Messina; e Maria Baronello, funzionario di servizio sociale dell’USSM di Messina.
Il romanzo e la testimonianza del giudice Di Bella saranno occasione per dialogare e riflettere sulle possibilità di un futuro diverso per giovani nati e cresciuti in contesti che sembrano condannarli ad una vita di criminalità e violenze. L’importanza di creare reti capaci di offrire un futuro diverso. Il coraggio di opporsi e far assaporare il sapore della libertà. Questo primo evento in presenza apre inoltre la strada ai prossimi appuntamenti estivi. Tra giugno e agosto, infatti, sono in programma degustazioni enogastronomiche, concerti per celebrare la Festa della Musica e tante

“L’eros segreto di Dante” svela tutti i segreti del Sommo Poeta con una nuova lettura allegorica della Divina Commedia

 

Questo libro porta alla luce questa nuova visione, scoprendo e spiegando l’esistenza di questi passi, che si possono definire delle vere e proprie schegge impazzite di erotismo, mai gratuite ma dal carattere mistico, ispirato a un testo sacro come Il Cantico dei cantici, nel tentativo di conciliare i due aspetti dell’umanità, carne e spirito, in un’integrazione suprema” sottolinea l’autore Renato Ariano

Ci siamo, ecco l’anniversario più atteso e con esso una serie di straordinarie riflessioni e innovazioni sulla vita dell’Alighieri. L’anno di Dante, come è stato ribattezzato il 2021, è destinato a portare alla luce anche i tratti più curiosi del Sommo Poeta. Quest’anno, infatti, con le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, offre la grande occasione per analizzare con occhi inediti la personalità del poeta fiorentino e per cercare di comprenderne i messaggi segreti o meno facili da decifrare. Secondo questo approccio, uno degli aspetti meno noti ma più sorprendenti è quello dell’eros dantesco, che fa capolino, a sorpresa, in mezzo ai versi teologici della Divina Commedia.

La scoperta di questo messaggio è di Renato Ariano, medico, scrittore e studioso di Dante, che ne parla nel suo ultimo libro “L’eros segreto di Dante”, edizioni Youcanprint.

LA LETTURA ALLEGORICA DELLA COMMEDIA E LA VENA EROTICA – Tutti sanno che la Divina Commedia di Dante è un’opera allegorica, con diversi livelli di lettura. Ariano ne propone uno inedito e clamoroso, di solito ignorato o addirittura rimosso dai commentatori ufficiali: quello dell’eros dantesco. “Nel corso dei secoli, il Poeta è stato trasformato, nell’immaginario collettivo, in una figura rigida e stereotipata – sottolinea Ariano – Eppure, sono numerosissimi i passi oscuri e ambigui che il poeta sciorina sotto il naso del lettore, a volte avvertendolo, ma più spesso dissimulandoli con voluta noncuranza. La rivelazione di canti della Commedia, soprattutto del Paradiso, in cui Dante, con grande ambiguità e dissimulazione, inserisce aspetti di evidente sessualità ed erotismo, sino alla descrizione dei suoi rapporti erotici con Beatrice, sarà certo sconvolgente per quanti siano ancora legati alla visione di un Dante bigotto e ortodosso. Al termine del libro il lettore potrà capire che il messaggio segreto di Dante è ancora oggi attuale e rivoluzionario, in una società solo apparentemente permissiva”.

IL LINGUAGGIO COLORITO E LA COMMEDIA COME SOGNO – A testimonianza di un linguaggio molto libero e non senza doppi sensi osceni, l’autore rileva nella Commedia il frequente uso di espressioni molto sboccate come bordello, culo, femmine da conio, puttana, puttaneggiar, meretrici, merda, natiche, sconcia, sozzo”. A questi elementi facilmente intuibili, va aggiunto il fatto che la Commedia è una “mirabile visione”, quindi è come un sogno e in quanto tale va interpretata non tanto con la razionalità, quanto con l’intuizione. “Nella Commedia Dante utilizza non la prosa ma la poesia, ossia lo strumento più idoneo per trasmettere il rumore di fondo delle energie e degli archetipi che si agitano nell’inconscio collettivo – evidenzia Ariano – È anche vero che le pulsioni più profonde, come quelle sessuali, che proprio laggiù risiedono, talvolta possono emergere a sorpresa, violando i confini dell’autocensura dell’autore. I sogni descritti da Dante vengono reinterpretati, in questo libro in chiave psicoanalitica”.

L’AUTORE – Renato Ariano (nella foto sopra )è medico, scrittore e studioso di Dante. In passato ha pubblicato numerosi testi scientifici di argomento allergologico. Si è anche occupato delle relazioni tra cambiamenti climatici e malattie allergiche. Ha già scritto un testo divulgativo per ragazzi “Il vento è un’autostrada per pollini” (Edizioni Leucotea) e nel 2017 un saggio dal titolo “Dante, templare nascosto”. Adesso esce il secondo libro dantesco, “L’eros segreto di Dante” (Editore Bonanno). Nel corso dei suoi studi sul poeta fiorentino e dei suoi scritti e in particolare sulla Commedia, opera straordinaria e in gran parte enigmatica, l’autore ha individuato in essa dei particolari inaspettati e meno ortodossi rispetto a quello che la cultura accademica ci ha tramandato.

Palazzo Bonaparte: Vittorio Sgarbi presenterà,martedì prossimo, un libro sulla luce nelle opere d’arte

Anteprima immagine

In occasione della mostra “Impressionisti Segreti”, martedì 4 febbraio a Palazzo Bonaparte si terrà la presentazione del libro di Francesco Murano, edito da Maggioli

Palazzo Bonaparte – Vittorio Sgarbi e Francesco Murano comunicano la presentazione del  libro “L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte”

Tra gli errori più ricorrenti, in fatto di illuminazione, troviamo macchie sulle pareti, buchi di luce, riflessi sui dipinti e abbagliamenti molesti negli ambienti. “Brevettato, assieme al Politecnico di Milano, un sistema intelligente in grado di individuare, analizzare e illuminare puntualmente i dipinti e le sculture“, spiega l’autore

ROMA-

Nel corso della mostra  “Impressionisti Segreti”, martedì 4 febbraio 2020 alle ore 18 presso Palazzo Bonaparte – Spazio Generali Valore Cultura a Roma, Vittorio Sgarbi presenterà il libro L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte di Francesco Murano edito da Maggioli

Pigna - Palazzo Bonaparte a piazza Venezia 1010179.JPG

Nella foto Palazzo Bonaparte a Roma

 – Francesco Murano è un architetto, oggi  tra i  progettisti italiani d’illuminazione al servizio dell’arte ed è l’autore delle luci di  esposizioni in Italia come quelle ora in corso a Milano, a Trieste, a Bologna, a Napoli, a Melfi e a Roma dove in particolare sono visibili Canova. Eterna bellezza a Palazzo Braschi e Impressionisti segreti a Palazzo Bonaparte. Per l’occasione l’autore presenterà una prima ristampa del volume in oggetto.

“Sono particolarmente contento di questa presentazione romana – dichiara Francesco Murano – Innanzitutto perché la copertina del mio libro riproduce un quadro di Renoir, una delle opere più importanti dell’Impressionismo, corrente artistica ben approfondita nella mostra in corso a Palazzo Bonaparte, le cui tele esposte sono state anche mio oggetto di analisi e lavoro. In aggiunta Roma è la città dove mi sono laureato in Architettura e dove hiniziato la mia attività di Lighting Designer, con l’illuminazione di Edward Hopper”.

Ogni anno in Italia -comunica l’ufficio stampa dell’autore- si svolgono moltissime mostre nelle quali vengono esposte migliaia di opere d’arte, dipinti, disegni e sculture illuminate da luce artificiale o naturale. La luce utilizzata serve principalmente ad illuminare le opere esposte, ma svolge anche altre funzioni. Come quella di permettere la lettura delle didascalie e delle grafiche introduttive, di rendere più o meno luminosi gli ambienti, di delineare i percorsi, le vie d’uscita e quelle di sicurezza, di illuminare i bookshop e le biglietterie, fino a mettere in evidenza i banner d’ingresso delle esposizioni. di luce sulle pareti.

Illuminare una mostra d’arte, quindi, presuppone conoscenze tecniche articolate e specifiche che si maturano in anni di esperienza e che non possono essere apprese solo dalla lettura dei comuni testi di illuminotecnica. L’autore, nel suo libro, argomenta magistralmente quali accorgimenti seguire, quali sono gli errori più comuni e come evitarli.

Secondo Murano, in sintesi, sono cinque le regole d’oro per non sbagliare la luce: 1) conoscere le opere e l’artista; 2) studiare il luogo e l’allestimento; 3) calibrare gli apparecchi e la tecnica; 4) stare sempre al servizio dell’artista che è più importante di noi; 5) lasciarsi appagare dall’opera e dalla sua luminosa bellezza.

“Ho recentemente brevettato, assieme al Politecnico di Milano, un sistema intelligente applicato all’illuminazione delle opere d’arte – dichiara Murano – Questo sarà in grado di individuare, analizzare e illuminare puntualmente i dipinti e le sculture. Bisognerà quindi stabilire i parametri che guideranno le loro prestazioni: questo compito spetterà a tutti coloro che lavorano per la conservazione e per la valorizzazione delle opere d’arte”.

 “L’errore principale nel quale spesso si incorre – spiega Francesco Murano – è quello di considerare l’illuminazione delle opere d’arte un’attività secondaria rispetto alla cura che in generale si pone negli allestimenti. Di conseguenza i costi riservati alla progettazione, spesso non prevista, e alla realizzazione dei sistemi di illuminazione sono molto ridotti e vengono perciò impiegati personale e apparecchi non adeguati con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Tra gli errori più ricorrenti troviamo macchie di luce sulle pareti, buchi di luce, riflessi sui dipinti e abbagliamenti molesti negli ambienti. Episodi che ricorrono anche in molte mostre importanti, a causa della pessima abitudine di indire per gli allestimenti gare al massimo ribasso, arrivando a penalizzare proprio tale aspetto. “Per quanto riguarda le mostre ben illuminate – aggiunge l’autore – potrei far riferimento a quella di Leonardo o a quella di Caravaggio, entrambe a Palazzo Reale, con luci realizzate da Barbara Balestrieri, grande professionista dalla grande sensibilità la quale, purtroppo, ci ha lasciato e alla quale voglio dedicare un mio ricordo”.

 – L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte intende riordinare e sistematizzare le conoscenze tecniche e progettuali necessarie a un progettista d’interni per illuminare un dipinto di Raffaello, un disegno di Leonardo, un’opera di Warhol o il teschio di Damien Hirst. Questo breve trattato, anche in formato ebook, illustra gli elementi preliminari da prendere in considerazione (abbagliamenti, riflessi, ombre, vicinanza delle opere), le diverse tecniche da adottare in base al taglio critico adottato dal curatore e al progetto di allestimento (colore delle pareti, sistema di illuminazione già esistente, acquisizione dei dati di progetto, sorgenti da utilizzare, temperatura di colore), e le scelte progettuali di puntamento delle luci per quadri, sculture, ma anche dell’ambiente espositivo e delle grafiche introduttive.

 – 

Il Colonnello “Ultimo” querela Matteo Renzi per “diffamazione” sul caso Consip citato nel libro “L’altra strada”

Risultati immagini per immagine della giustizia

 

'Ultimo' querela Renzi

(Fotogramma)

Il ‘Capitano Ultimo’ querela Matteo Renzi.

Sergio De Caprio, il colonnello dei carabinieri che catturò Totò Riina, giudica diffamatorie con attribuzione di fatti non veri, un passo del nuovo libro di Renzi  sul caso Consip e dell’attività dello stesso ufficiale nell’intelligence. “Leggo che Matteo Renzi nel libro “Un’altra strada” paventa ancora di fantomatici complotti e di azioni eversive contro di lui da parte del Capitano Ultimo e di pochi carabinieri che lavoravano all’Aise. Di Renzi -sottolinea De Caprio- non me ne sono occupato prima e non me ne occupo ora. Non ho mai attribuito ad altri le cause dei miei fallimenti personali e professionali. Ho dato mandato al mio avvocato di agire nelle sedi competenti contro le persone che mi attribuiscono cose che non ho mai detto e azioni che non ho mai compiuto”.

Matteo Renzi  ha replicato con il proprio avvocato Federico Bagattini  :“Attendiamo con curiosità e interesse – dice l’avvocato – l’annunciata querela del colonnello De Caprio nei confronti del mio assistito. Sarà un piacere verificare in aula la fondatezza delle accuse”.