Cade il titolo di Credit Suisse ed innesca la tempesta dell’intero comparto bancario- In allarme il popolo dei Mutui a tasso variabile

Credit Suisse, per il mercato ora rischia davvero. Le ...

 

Credit Suisse corre ai ripari. Dopo la caduta del titolo a Zurigo che ieri ha innescato una tempesta di vendite sull’intero comparto bancario in Europa, l’istituto di credito svizzero ha annunciato l’intenzione di esercitare la sua opzione per prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri, circa 54 miliardi di dollari, dalla Banca Centrale Svizzera.

In una nota l’istituto di credito ha fatto sapere che questo servirà a rafforzare la sua liquidità. E che “sosterrà le attività core e i clienti di Credit Suisse mentre la banca prende le misure necessarie per creare una struttura più semplice e concentrata sulle necessità dei suoi clienti”.

La banca si offre anche di riacquistare debito per circa tre miliardi di franchi. Il Ceo Ulrich Koerner ha spiegato che il prestito arriva nell’ambito di una “queste misure mostrano un’azione decisa per rafforzare Credit Suisse mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per offrire valore ai nostri clienti e agli stakeholder”.

Intanto grande popolo dei mutui a tasso variabile con Euribor  un po alto è in allarme ,oggi    c’è la riunione della Bce , dove si prevede un nuovo  rialzo dei tassi di 50 punti base.

Comune di Messina:ammessi a finanziamento PNRR due progetti di servizi e processi cybersecurity

 

Messina,

 

Sono stati ammessi a finanziamento due progetti presentati dal Comune di Messina a seguito dell’Avviso pubblico relativo alla presentazione di proposte di interventi di potenziamento della resilienza cyber delle Regioni, dei Comuni capoluogo facenti parte di Città metropolitane, delle Province autonome a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 1 – Componen-te 1 – Investimento 1.5 “Cybersecurity” M1C1I1.5Avviso dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale PNRR Missione 1 – Componente 1 – Investimento 1.5 “Cybersecurity”.

A comunicarlo l’Assessore al ramo Roberto Cicala, che nell’esprimere soddisfazione, unitamente al Sindaco Federico Basile, “in particolare sono stati finanziati al 100 per cento – ha aggiunto Cicala – due progetti denominati, il primo “POTENZIAMENTO SOC E NUOVI SERVIZI/FORNITURE CYBERSECURITY” per un importo di 846.456,19 euro, il secondo “FORMAZIONE E PROCESSI PER LA CYBERSECURITY” per un importo pari a 721.220,45 euro”.

 

Si tratta di progetti di potenziamento dell’infrastruttura di sicurezza e dei servizi di monitoraggio e gestione degli eventi di sicurezza che consentiranno un aumento della capacità di analisi/risposta agli incidenti di sicurezza rendendo più efficace la protezione dell’infrastruttura e dei dati, con l’obiettivo di aumentare la resilienza cyber e migliorare la capacità complessiva di far fronte ad attacchi massivi volti a bloccare l’erogazione dei servizi. Inoltre è prevista anche la realizzazione di processi per rafforzare la governance e diffondere la cultura della sicurezza cibernetica nell’Amministrazione attraverso sessioni di formazione e sensibilizzazione rivolte ai dipendenti e sessioni di formazione specialistica rivolte al personale IT.

“Il Comune di Messina si impegna a utilizzare i fondi a disposizione per garantire una maggiore sicurezza informatica ai propri cittadini e ai propri dipendenti, attraverso l’adozione di specifiche misure e controlli di sicurezza – ha concluso l’Assessore Cicala – derivanti dai principali standard e best practice di settore e dal Framework Nazionale di Cybersecurity”.

Alla stesura della proposta progettuale avviata, dal Segretario Generale Rossana Carrubba durante il già incarico di Direttore Generale dell’ente, hanno lavorato il RUP Pietro Giglio; l’RTD del Comune di Messina Maurizio Mondello; il Responsabile tecnico dei Sistemi Informativi Enzo Brunello; e il sistemista comunale Antonio Caridi.

 

 

 

 

 

Regione Sicilia, “creazione di posti di lavoro e sostegno alle imprese per il rilancio della Sicilia”

 

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Archivi – Sud Libertà

PALERMO

«La Nadefr messa a punto dal governo Schifani segue e attualizza le tendenze del quadro macroeconomico italiano e siciliano, declinando anche la strategia generale della Regione per i prossimi mesi». Lo ha detto l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, dopo che l’Ars ha dato il via libera al documento di programmazione economica e finanziaria regionale e alla sua nota di aggiornamento.

«Vero è – aggiunge Falcone – che le previsioni per il 2023 parlano di decrescita, ma rispetto a questi dati il governo Schifani indica una piano di sostegno all’economia già in fase d’attuazione attraverso gli aiuti alle imprese e alle famiglie, già stanziati, la moratoria sui mutui Irfis e i sostegni a Comuni e agli enti locali su bollette e progettazioni. Il nostro orientamento, che si tradurrà a breve anche nelle ulteriori misure offerte con la legge di Stabilità, è di fronteggiare la prevista recessione con un’imponente immissione di denaro nel mercato siciliano, quasi in una logica keynesiana che mira a utilizzare al meglio le risorse di Po Fesr, Fsc e gli altri fondi strutturali. Per altro verso, comunque, intendiamo lavorare con rigore alla regolarizzazione dei documenti contabili della Regione, così come da indicazioni dalla Corte dei Conti».

«Archiviata questa fase sul Defr, adesso ci concentreremo su bilancio e legge di stabilità – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – e gli obiettivi sono ben delineati: spinta alla creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno alle imprese per il rilancio del tessuto produttivo siciliano e un forte supporto agli enti locali soprattutto sul fronte delle progettazioni per metterli nelle condizioni di cogliere le nuove opportunità di finanziamento».

Bando tributi locali, Falcone: «Già disposta sospensione procedura, valutiamo annullamento»

 

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Nella foto l’assessore regionale Marco Falcone

 

Palermo,

«Su segnalazione del Presidente Schifani, abbiamo concordato e, già nella giornata di ieri, abbiamo dato mandato al dirigente dell’ufficio Cuc (Centrale unica di committenza)  di sospendere la procedura di affidamento dell’accertamento e della riscossione tributi degli enti locali della Regione.
La sospensione si rende necessaria, dopo aver preso atto anche di aspettative parlamentari, per valutare attentamente ogni aspetto utile a verificare la linearità dell’iniziativa a garanzia dei principi di trasparenza e di libera concorrenza e, ove fosse necessario, a procedere all’annullamento della gara».
Lo afferma l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, a proposito del bando per i servizi relativi alla riscossione dei tributi da parte di Comuni ed enti locali della Regione, emanato nei mesi scorsi dall’Ufficio speciale – Centrale unica di committenza per l’acquisizione di beni e servizi dell’assessorato all’Economia.

“Banca d’Italia :la manovra del governo favorisce in realtà l’evasione.fiscale.”

In Italia ci sono quasi sei milioni di poveri, ma per nessuno sono un'emergenza - Il Riformista

Archivi -Sud Libertà

 

Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura Economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia così si è espresso   in audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla manovra 23:

“Soglie più alte” per l’utilizzo del contante “favoriscono l’economia sommersa” mentre “l’uso di pagamenti elettronici permettendo il tracciamento delle operazioni ridurrebbe l’evasione fiscale”. 

I limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione”, 

Sul Pnrr .”La piena attuazione delle riforme e investimenti del Pnrr potrà fornire un contributo determinante alla crescita economica e di riflesso al miglioramento della finanza pubblica”.

RAI, SOTTO LA LENTE DELLA CORTE DEI CONTI: TANTE INEFFICIENZE, SPRECHI,OCCORRE EQUILIBRIO GESTIONALE

 

lA SEDE DELLA CORTE DEI CONTI IN SICILIA A PALERMO- ARCHIVI SUD LIBERTA’

 

la  Corte dei conti -informa l’ufficio stampa – ha posto sotto controllo contabile l’esercizio 2020 di Rai spa . Esso evidenzia un risultato in perdita per 20,7 milioni di euro, in miglioramento sui 35 registrati nel 2019. Quello del Gruppo Rai, costituito dalla capogruppo e dalle quattro società Rai Way, Rai Cinema, Rai Com e Rai Pubblicità presenta, invece, un risultato in pareggio, come l’anno precedente.

E’ la  relazione sulla gestione 2020 della società, approvata con Delibera n. 60/2022 della Sezione controllo enti della Corte dei conti.

L’esercizio 2020, su cui – osserva la magistratura contabile – ha significativamente inciso l’emergenza pandemica, fa registrare, nel gruppo, una riduzione complessiva dei costi pari a 156,3 milioni di euro (-5,93%), a fronte di un decremento dei ricavi di 146,8 milioni (-5,52%). Si riduce anche il patrimonio netto, che raggiunge quota 315,1 milioni di euro (erano 347,1 nel 2019), mentre cresce l’indebitamento finanziario netto, che si attesta a 606,4 milioni di euro, rispetto ai 541,3 dell’anno precedente. Scendono di 21,8 milioni di euro, rispetto allo stesso anno, i costi riferiti al personale, che ammontano nel 2020 a 1.014,2 milioni.

Viene rilevato, sul fronte contratti, un inappropriato ricorso alle proroghe di quelli già in essere, dovuto – rileva la Corte – all’avvio non tempestivo di procedure aperte di affidamento e a una mancata programmazione operativa, necessaria per un’attività contrattuale corretta ed efficiente.

Sul versante del consistente patrimonio immobiliare, la Corte rimarca l’esigenza di misure organizzative per la valorizzazione degli asset aziendali e la riduzione delle spese di affitto per locali, anche attraverso una razionalizzazione degli spazi disponibili, legata alle opportunità offerte dal lavoro agile e alle ridotte dimensioni degli apparati tecnici di nuova generazione.

E’ necessario – conclude la Corte – che la Rai spa ponga in essere ogni misura organizzativa, di processo e gestionale, per eliminare inefficienze e sprechi, assicurando un maggior contenimento dei costi e migliorando l’equilibrio economico e gestionale, viste le perdite, per il terzo anno consecutivo, di conto economico.

Zes, insediato il comitato Sicilia orientale.Trampolino di lancio per l’economia siciliana

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Palermo,

«L‘assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso della riunione del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale convocata oggi ad Augusta dal commissario straordinario del Governo, Alessandro Di Graziano, nella sede dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale ad Augusta ha avuto occasione di dichiarare:

“. Le Zes sono pienamente funzionanti. Oggi si mette un tassello importante al puzzle delle Zone economiche speciali, dal momento che abbiamo insediato il comitato di indirizzo della Sicilia orientale, che è di fatto la struttura di governo della stessa e che concretamente consentirà la reale partenza delle Zes siciliane».  «Siamo soddisfatti del fatto che delle 69 Zes presenti in Europa, due sono siciliane grazie all’impegno del governo Musumeci – spiega ancora  l’assessore Turano –.

Con la norma approvata all’Ars, le SuperZes oggi costituiscono un reale trampolino di lancio per l’economia siciliana, su cui il governo regionale sta puntando con ulteriori agevolazioni fiscali parametrate ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa. L’obiettivo è incrementare gli investimenti produttivi nella regione e attrarre nuovi capitali da parte di imprenditori interessati a localizzare nell’Isola le loro aziende».

Il comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale si compone, oltre che del commissario straordinario di Governo, Di Graziano, e dell’assessore alle Attività produttive, Turano, anche del presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, del presidente dell’Autorità del Sistema portuale Stretto, Mario Mega, del rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giuseppe Assenza, del rappresentante del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Roberto Liotta, e del rappresentante dell’Irsap, Salvatore Maugeri. «Già la composizione del comitato individua le opportunità di relazione e di indirizzo che si possono dare alla Zes Sicilia orientale – dichiara il commissario Di Graziano –

Lo strumento permette già oggi di avere approvato tre convenzioni con i due principali istituti di credito nazionali, Unicredit e Intesa, e con Irfis, l’istituto finanziario più rilevante in Sicilia: si tratta di strumenti da consegnare agli imprenditori per agevolarli ulteriormente negli investimenti». Nel corso della riunione è stato approvato il regolamento interno del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale e sono state sottoscritte le convenzioni con gli istituti di credito e finanziari. La presentazione del comitato di indirizzo relativo alla Zes Sicilia occidentale è prevista per il prossimo 25 maggio a Palermo.

Consiglio Comunale di Catania, approvato il bilancio rendiconto della gestione 2020

 

Consiglio 2 marzo

Foto Ufficio Stampa

 

CATANIA

Il consiglio comunale di Catania ha approvato -comunica l’Ufficio stampa dell’Ente –  il rendiconto della gestione del 2020, ultimo adempimento contabile che consente al Comune di Catania di rimettersi in “bonis” e ricevere i trasferimenti nazionali da un anno e mezzo bloccati, tenuto conto che l’ipotesi del bilancio stabilmente riequilibrato è stato approvato nel novembre del 2019, a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario  e un saldo negativo finanziario  di 914 milioni di euro.

Il rendiconto è stao elaborato dalla Ragioneria Generale con gli indirizzi del sindaco facente funzioni e assessore al bilancio Roberto Bonaccorsi, che nell’aula di palazzo degli elefanti ha illustrato il documento contabile al consiglio comunale. Il rendiconto si chiude con un avanzo di amministrazione di 34,97 milioni, “perfettamente in linea a quanto programmato con il bilancio stabilmente riequilibrato quale quota annuale di riduzione del disavanzo che si concluderà nel 2023” – ha detto Bonaccorsi.

Bonaccorsi ha ricordato dettagliatamente il lavoro svolto in questi anni “imponente e irto di ostacoli. La riduzione dei costi di gestione per importi superiori al 20%;  la razionalizzazione delle partecipate con la fusione di Amt e Sostare e la rinegoziazione dei contratti per Multiservizi e Amt; il contratto di rete”. Il vicesindaco Bonaccorsi ha annunciato che il prossimo 11 marzo si concluderà l’iter per un’altra storica fusione, avviata quasi un anno fa,  tra Sidra e Catania Rete Gas”. Dopo aver citato il giudizio positivo dei Revisori dei Conti sul documento della gestione 2020, il vicesindaco si è soffermato su alcune valutazioni di carattere tecnico e politico.

Quando Salvo Pogliese mi chiamò a ricoprire l’incarico –ha aggiunto Bonaccorsi- mi ero ripromesso di mantenere un profilo basso e così ho fatto in questi anni lavorando. E il risultato è che adesso il dissesto finanziario nella memoria collettiva è stato archiviato in modo indolore, senza licenziare alcun dipendente delle partecipate e ciò è certamente merito dell’azione amministrativa, improntata a rigore e serietà. Abbiamo adottato una decina di atti contabili di enorme complessità, fondamentali per correggere la rotta e  ringrazio dirigenti, funzionari e impiegati della Ragioneria Generale che svolgono un grande lavoro. Per questo –ha proseguito Bonaccorsi– non posso esimermi dal rispondere a illazioni, ad atti di mera propaganda, fondati sul nulla. Gli atti compiuti parlano chiaro, eppure taluni affermano la città non è amministrata.  A chi lo avesse dimenticato o fa finta di averlo dimenticato ricordo che unitamente alla dichiarazione di dissesto nel luglio 2018, la Corte dei conti ha ordinato alla giunta e al consiglio a mettere in atto in appena 60 giorni correttivi contabili per 449 milioni di euro.  Cosa puntualmente eseguita. Voglio ricordare-ha proseguito Bonaccorsi– che nella consiliatura precedente non si riuscì a cambiare, dopo tre tentativi falliti, neppure il piano di rientro, sbagliando persino il termine obbligato dalla magistratura contabile, pur con una consulenza esterna costata al Comune 30 mila euro. Era forse amministrata allora? Gli atti amministrativi e non certo le fake news sono inoppugnabili, il resto sono chiacchere al vento e che gran parte del merito di questa azione la si deve al sindaco Salvo Pogliese e alla sua capacità di mettere assieme persone e capacità molto diverse tra loro”.

Nel dibattito consiliare sono intervenuti i consiglieri Santi Bosco, Orazio Grasso, Graziano Bonaccorsi, Sebastiano Anastasi, Salvo Di Salvo, Lanfranco Zappalà, Giuseppe Gelsomino. Il rendiconto del 2020 è stato approvato in prima seduta con 18 voti favorevoli e 2 astenuti.

In apertura di  riunione Il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno presentato dal presidente della Commissione Urbanistica e Gestione del territorio, Manfredi Zammataro, primo firmatario, e altri consiglieri, relativo alla  proroga del suolo pubblico per le attività commerciali gravate economicamente dal covid19.

In particolare il documento impegna l’Amministrazione comunale a prorogare di un anno la validità del suolo pubblico concesso alle attività commerciali, non legandolo quindi all’obbligo di regolarità contributiva degli ultimi cinque anni  richiesto da un regolamento che recepisce lo specifico decreto legislativo del Governo nazionale.
L’amministrazione è chiamata inoltre a chiedere al  Governo Nazionale di bloccare l’aumento dei costi e prevedere una riforma strutturale della bolletta elettrica che elimini gli oneri di sistema e le tasse e che vengano stanziati ulteriori fondi per il supporto delle attività commerciali in difficoltà.

LE IMPRESE DEL SUD PERDONO LA FIDUCIA NELLE BANCHE E DIMINUISCONO LE RICHIESTE DI CREDITO

L’ANDAMENTO DELLE RICHIESTE DI  CREDITO IN ITALIA, IN SICILIA

In atto  il numero delle richieste di credito alle banche  è diminuito del -14,5% ma il saldo complessivo resta comunque positivo rispetto ai livelli pre-pandemia (+5,9% il confronto con il 2019). Mentre  le imprese individuali nel 2021 hanno fatto segnare una contrazione delle richieste del -25,3% contro il -7,5% delle società di capitali.
Si è registrato pure  aumento dell’importo medio richiesto, che nell’ultimo anno si è attestato a 105.109 Euro (+29,36% rispetto agli 81.256 Euro del 2020) nell’aggregato di società di capitali e ditte individuali. Per le società di capitali il valore mediamente richiesto è risultato pari a 139.846 Euro (+24% rispetto al 2020) a fronte dei 38.464 Euro delle imprese individuali (+27,3%).
E’ l’ultima edizione del Barometro CRIF sul credito alle imprese, basato sul patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF.
“L’analisi dell’andamento delle richieste di credito presentate dalle imprese nel corso del 2021 ha visto un progressivo riallineamento sui livelli pre-Covid. Nello specifico, dopo un 2020 in cui le imprese avevano fortemente accentuato la richiesta di finanziamenti per raccogliere le risorse necessarie a compensare il drammatico crollo dei flussi di cassa, avvalendosi anche delle garanzie dello Stato, negli ultimi trimestri la situazione è andata via via normalizzandosi” dicono gli esperti del settore
La Sicilia, dallo studio CRIF emerge come nell’anno appena concluso la dinamica risulti in calo, seppur più attenuata rispetto al trend nazionale, con una variazione del numero di finanziamenti richiesti del -10,0% rispetto all’anno precedente.
A livello provinciale, come al livello regionale, le richieste hanno registrato una diminuzione generalizzata, con una flessione meno accentuata a Ragusa, Enna e Trapani, rispettivamente pari a -5,5%, -5,8% e -6,1%, seguite da Catania, con -8,1%. Chiudono la classifica regionale le provincie di Messina (-13,2%) e Agrigento (-15,9%).
Riguardo  l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, invece, con 61.933 Euro la Sicilia si colloca ben al di sotto della media nazionale (105.109 €). Questo potrebbe essere determinato sia da una minore tensione delle imprese sul fronte della liquidità, sia dalla tendenza a richiedere importi più contenuti, sia dalla preponderanza di richieste presentate da aziende di piccola e piccolissima dimensione. Il valore più elevato si registra a Trapani, con 71.425 Euro mediamente richiesti, seguita da Ragusa, con 71.279 Euro, Catania, con 68.299 Euro, e da Caltanisetta, con 67.100 Euro.
Tra le province siciliane, Palermo, con 61.069 Euro mediamente richiesti, scivola al 90° posto assoluto nel ranking nazionale.

Fabrizio Fronterrè neo presidente Ance giovani: “Nuova programmazione e incontri nelle scuole”

Ance Giovani Catania: eletto il nuovo direttivo

Nella squadra: Emilia Colombrita, Gabriella Ferrini, Ludovico Porto e Giovanni Reina

CATANIA

Cambio al vertice di Ance Giovani Catania: il nuovo presidente è Fabrizio Fronterrè,(nella foto)  che – insieme all’Associazione etnea dei costruttori – ha le idee chiare sul percorso da intraprendere. «Bisogna cavalcare l’onda favorevole dei bonus fiscali e dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che hanno dato slancio all’intero comparto edilizio e che rappresentano un’opportunità per dar vita a una nuova programmazione. Nonostante la pandemia – commenta il neo presidente – dobbiamo pensare ad attività che incentivino la collaborazione, la coesione con e tra i giovani iscritti e che avvicinino piccoli e grandi imprenditori del settore all’Associazione, da intendere quale fucina di idee e proposte per una crescita collettiva».

Un 2022, dunque, che inizia «con grandi obiettivi da raggiungere, ai quali si aggiungono – prosegue Fronterrè – la riqualificazione e rigenerazione di spazi abbandonati ed edifici dismessi attraverso concorsi di idee; e il riavvicinamento delle nuove generazioni al mondo dell’edilizia anche attraverso gli incontri nelle scuole».

Perfettamente in linea con le idee della governance Ance Catania, Fronterrè guiderà dunque il gruppo giovani dell’Associazione, mettendo a disposizione le sue conoscenze e il bagaglio di esperienze accumulato negli anni. Nel curriculum dell’imprenditore – nonché titolare del gruppo omonimo, attivo da oltre 60 anni nel settore dell’edilizia e dell’immobiliare – spicca la laurea alla Luiss in Economia, le innumerevoli esperienze all’estero e la sua partecipazione attiva ad Ance e Confindustria Catania.

A completare il nuovo organigramma di Ance Giovani Catania sono Emilia Colombrita, Gabriella Ferrini, Ludovico Porto e Giovanni Reina.

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