Pietro Salini: “Il Ponte sullo stretto con Webuild sarà la sfida del secolo e la crescita del SUD prevarrà”

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L’imprenditore  Pietro Salini si dichiara pronto con l’azienda di cui è amministratore, a lavorare subito per il ponte sullo Stretto di Messina. Anche se i tempi  dal percorso decisionale e autorizzativo che il progetto sta seguendo. Il comitato scientifico ha approvato il progetto all’unanimità, ulteriori verifiche saranno svolte durante la fase esecutiva”.
L’imprenditore  Pietro Salini chi è ?       In pochi sono a conoscerlo , ne diamo alcune tracce. Nato nel 1958 ,laureatosi in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, nel 1985 inizia il suo percorso imprenditoriale nella storica azienda di famiglia, la Salini Costruttori, fino a diventarne Chief Executive Officer nel 1994, incarico che ricopre tuttora. E’ inoltre Membro del Consiglio direttivo di Assonime e del Consiglio Direttivo di Confindustria.
Salini ha ricordato che “la società Stretto di Messina, che ha approvato l’ aggiornamento del progetto definitivo, ha indicato come data di avvio l’estate 2024, a seguito della chiusura dell’iter autorizzativo da parte del Cipess, e il 2032 come data di apertura del ponte al traffico stradale e ferroviario. Il ponte sullo Stretto serve ad attraversare un braccio di mare lungo 3 chilometri che separa dall’Italia un’isola che conta 5 milioni di abitanti, quanti la Danimarca che è collegata alla Germania da tre ponti”, ha continuato Salini.
In Italia tutte le grandi infrastrutture sono state oggetto di polemiche prima e durante la loro costruzione. Basta pensare alle grandi critiche riservate all’Autostrada del Sole o all’Alta Velocità fra Roma e Milano, oggi spina dorsale del Paese. Lo stesso accadrà per il ponte. Siamo ottimisti e siamo convinti che il buon senso e la voglia di crescere del Sud prevarrà”.
Salini ha poi sottolineato la resilienza e la capacità di adattamento del Gruppo nel gestire le sfide del periodo storico attuale, trasformando potenziali impatti in opportunità di crescita. “Webuild è un gruppo di 87.000 persone, con un fatturato di oltre 10 miliardi, che negli ultimi 10 anni ha visto una crescita esponenziale, di oltre 4 volte.

Abbiamo perseguito- e conclude Salini –  la nostra visione di realizzare grandi infrastrutture complesse su scala globale, ampliando la nostra dimensione, assumendo il ruolo di partner per clienti e istituzioni per la crescita dei territori, attraendo capacità e competenze di giovani e di una filiera di eccellenza”. Nel 2023, il portafoglio ordini del Gruppo ha raggiunto i massimi storici di 64 miliardi, superando già il target atteso di fine Piano al 2025. Oltre a coprire il 100% del fatturato ed Ebitda target del business plan 2023-2025, il backlog dà una visibilità di oltre 6 anni sui ricavi del Gruppo, tracciando in maniera evidente il percorso di crescita del Gruppo. “Webuild ha dimostrato grande capacità di adattarsi e flessibilità nel governare incrementi dei prezzi e riduzione di manodopera disponibile sul mercato, due dei fattori più complessi in questo periodo. Ci siamo spostati progressivamente su mercati a basso rischio, come Australia, Europa, Stati Uniti e Medio Oriente. Abbiamo rivisto il processo di partecipazione a gare, selezionando i progetti migliori, e ha vinto il 90% dei nuovi ordini negli ultimi due anni grazie alla qualità dell’offerta e non solo ai prezzi”

Fsc 2021-2027, programmate le risorse della Regione Sicilia. Il governatore Schifani: «Interventi strategici »

 

 

 

 

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Palermo,

Definita la proposta di programmazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 previste per la Sicilia. Nel corso della seduta di questa mattina, la giunta regionale ha apprezzato il piano del presidente Renato Schifani relativo alla ripartizione di 6,8 miliardi di euro da destinare a interventi in dodici ambiti.

«Grazie alla proficua e costante interlocuzione con il governo nazionale – dichiara il governatore Schifani –, abbiamo definito la strategia per l’utilizzo delle risorse privilegiando fortemente interventi significativi in settori chiave, evitando così la parcellizzazione delle opere. Adesso, così come previsto dal nuovo assetto ordinamentale introdotto con il decreto “Sud e Coesione”, acquisiti i prescritti pareri parlamentari, sarà avviato un processo di condivisione con il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto. Terminata questa fase, firmeremo l’accordo con il presidente Giorgia Meloni. Intendiamo avviare le opere il prima possibile e seguirne passo dopo passo la realizzazione, vigilando sul pieno rispetto dei tempi».

La parte più consistente delle somme di circa 2,4 miliardi è prevista per interventi nel settore “Trasporti e mobilità”, di cui 1,3 miliardi da destinare al cofinanziamento per il Ponte sullo Stretto.

Per l’ambito “Ambiente e risorse naturali” sono stati programmati 2,1 miliardi. Agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche e rifiuti (340 milioni), depurazione (350 milioni), interventi su alvei fluviali (250 milioni), per il contrasto al dissesto idrogeologico (400 milioni) e all’erosione costiera (50 milioni).

Una parte dei fondi, pari a circa 450 milioni, è prevista per il finanziamento di misure sulla competitività delle imprese, in particolare nel comparto dell’industria e dei servizi e in quello del turismo e dell’ospitalità. La programmazione prevede anche 120 milioni di euro per gli impianti sportivi all’interno dell’area tematica “Cultura”, che comprende altri 170 milioni per interventi su patrimonio e paesaggio.

Per il settore “Sociale e salute” sono previsti 250 milioni di euro, che includono anche investimenti in strutture e attrezzature sanitarie. Una somma di 100 milioni di euro ciascuno è stata prevista per i settori “Energia” e “Riqualificazione urbana” e per l’edilizia scolastica.

La proposta di accordo sarà adesso inviata all’Ars per il parere delle commissioni competenti e successivamente sarà messa all’ordine del giorno dell’aula. I passi successivi saranno la firma dell’accordo con il premier Giorgia Meloni e l’adozione da parte del Cipess della delibera di approvazione, che dovrà essere poi registrata dalla Corte dei conti nazionale.

Ponte sullo stretto, siamo più vicini all’ora x

Tunnel o ponte sullo stretto di Messina? Legambiente: "Resta ...

 

 

Ok  della Regione Siciliana e della  Regione Calabria, espresso oggi, sul Comitato tecnico che compone l’organismo indipendente cui sono demandati compiti di supporto e consulenza per il progetto del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

  I nomi forniti dal Mit: Alberto Prestininzi (Coordinatore), ordinario di Ingegneria della Terra presso l’Università di Roma “La Sapienza”, con specializzazione in geologia; Claudio Borri, ordinario di Scienze delle Costruzioni presso il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze, con specializzazione in strutture e aerodinamica, Direttore del “Centro Interuniversitario di Aerodinamica delle Costruzioni e Ingegneria del Vento”; Andreas Taras, ordinario di costruzioni in acciaio e strutture composite presso l’ETH di Zurigo; Sara Muggiasca, professore associato del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del POLIMI, direttrice della Galleria del Vento.; Mauro Dolce, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università “Federico II” di Napoli, esperto in Rischio Sismico e Vulcanico; Francesco Karrer, professore ordinario di Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma (in quiescenza); Giuseppe Muscolino, ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Messina; Paolo Fuschi, ordinario di Meccanica delle Strutture presso l’Università di Reggio Calabria e di Alessio Ferrar, professore ordinario di Ingegneria Geotecnica presso l’Università degli Studi di Palermo.

BISOGNA CREDERE AL PONTE SULLO STRETTO, AL TESTO GOVERNATIVO, SE IL NUOVO E AGGUERRITO PD E M5S , SI APPRESTANO A SUPERARE LA MAGGIORANZA DI GOVERNO?

 

 

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di    R.LANZA

Ponte sullo stretto. una promessa eterna. Mai realizzata probabilmente per la complessità tecnica ma soprattutto per la breve vita dei governi italiani da dopoguerra ad oggi. Oggi la svolta?  C’è un primo passo, un testo legislativo. Vogliamo sperare…..vedremo nei prossini anni. E soprattutto vedere se il governo inizierà con i fondi europei l’avvio dei cantieri di lavoro……

Dopo l’approvazione al  Consiglio dei Ministri del  testo del decreto per procedere nei prossimi anni alla progettazione e alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina con la finalità di collegare stabilmente la Calabria e la Sicilia, si susseguono dibattiti pubblici.

Il testo non è ancora stato reso pubblico nella sua forma definitiva, come dichiarato in una nota dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti), perché va integrato ancora con alcuni dettagli tecnici che hanno bisogno di approfondimento.

Il testo prevede la stretta collaborazione del MIT e del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e la rinascita della Società Stretto di Messina, pur con una forma e una governance nuove. Per quanto riguarda il progetto, invece, cambia poco rispetto al passato: si riprenderà in mano il progetto definitivo del 2011, adeguandolo però a eventuali norme ambientali, tecniche e di sicurezza approvate negli ultimi anni. L’attuale cronoprogramma prevederebbe la stesura e l’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi l’inizio dei lavori.

Questo, in sintesi, significa che l’Italia si avvia alla costruzione del ponte strallato più lungo al mondo (circa 3,3 km). Il  ponte cioè sarebbe sospeso in cui l’impalcato (la struttura longitudinale sopra cui poi passano i messi di trasporto) è retto da numerosi cavi, detti stralli, che vengono ancorati a dei piloni di sostegno.

Secondo l’opposizione, Conte leader del Movimento pentastellato, la Sicilia dovrebbe pensare prima al miglioramento del percorso ferroviario e all’occupazione giovanile per tutti nel Sud

Secondo il vice-presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministro Matteo Salvini,, maggior promotore dell’opera dopo Silvio Berlusconi e tanti altri, il progetto presenterebbe numerosi vantaggi: permetterebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica rispetto all’attuale traffico navale, di accorciare i tempi di percorrenza e le spese per passare da una regione all’altra, di far aumentare i flussi turistici in Calabria e Sicilia e di creare un volano economico per il Sud Italia. Si tratta naturalmente di dichiarazioni e auspici che andranno valutati e verificati concretamente.

L’opera avrebbe comunque una valenza simbolica per la Sicilia trattandosi di una struttura grandiosa che rilacerebbe il turismo e creerebbe una simbiosi tra Nord e Sud  Vedremo…..

 

 

Messina, Ponte sullo Stretto:” Necessaria una reazione di popolo del Meridione..”

Infrastrutture al Sud e Ponte sullo Stretto: Quali e quanti benefici…?”. È stato il tema del convegno tenutosi oggi, venerdì 4, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca organizzato dal Rotary Club Messina, Kiwanis Distretto Italia – San Marino, dall’Associazione Centro Studi Diodoro e E-Campus Università. Alla cerimonia di apertura dei lavori è intervenuto il Sindaco Cateno De Luca, dopo i saluti istituzionali e i ringraziamenti per l’invito a partecipare si è soffermato sulle ultime notizie relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Proprio stanotte nel corso dell’ennesima riunione di Commissione è stata definita – ha riferito il Sindaco De Luca – la relazione per evidenziare gli elementi scientifici che portano ahimè, alla non realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Da tempo assistiamo al cosiddetto ‘festival delle fesserie sul Ponte’, poiché a partire da, è meglio fare il Tunnel al Ponte a tre campate, ciò che è emerso qualche ora fa è veramente inverosimile cioè, tra 15-20 anni non oltre, la Sicilia si unirà alla Calabria e dunque il Ponte non è più necessario realizzarlo, per cui questi convegni diventano inutili. Ecco perché le nostre iniziative politiche insieme a questi convegni diventano addirittura un incubo.

Vi ringrazio ancora una volta per l’invito, in quanto anche voi per l’ennesima volta portate al centro dell’attenzione la necessità di realizzare questa importante opera. Intendo esprimere il mio pensiero sotto il profilo politico e per certi aspetti socio – economico, non mi permetto di entrare nel merito degli aspetti tecnici. Sotto il profilo politico quest’opera – ha sottolineato De Luca – rappresenta un delitto di Stato, da quel momento in cui una legge cancella con il governo allora Monti ciò che era stato fatto concretamente perché eravamo quasi ormai all’apertura dei cantieri. Un provvedimento anomalo collegato ovviamente ai poteri forti dell’Europa del nord cioè a quelli che sono i poteri legati alla potenza e alla politica dei loro porti che riescono ad intercettare le merci provenienti dal canale di Suez. Noi invece, mancando le infrastrutture ferroviarie, l’alta velocità che consentono ai nostri porti di diventare punti di riferimento, di conseguenza non siamo nelle condizioni di potere fare una sana concorrenza al nord Europa. Per cui è chiaro che c’è un interesse forte che si è sostituito a quello che nel 2006 aveva portato a coniare definitivamente il corridoio Berlino- Palermo.

Tralasciando questo aspetto dal punto di vista politico in merito alla nostra rappresentanza meridionale in Parlamento – ha continuato il Sindaco – superato lo Stretto questa si consegna al nemico, e chi continua ad agire contro la realizzazione del Ponte lo considero un nemico. E’ indispensabile mostrare la nostra forza meridionalista che declini in termini chiari ciò che è necessario per il Sud, ma ad oggi ancora non si è riusciti. Non si può parlare di Ponte solo qualche anno prima delle elezioni e una volta fatte le elezioni regna il silenzio totale. Lo scandalo a cui abbiamo assistito di recente con il Recovery plan è quello che il Ponte non si poteva inserire perché non previsto nel cronoprogramma relativo al collaudo di questa infrastruttura. Di conseguenza noi riceviamo dall’Europa quasi 200 miliardi perché esiste il Meridione, riconoscono al sud delle risorse con l’obiettivo di tentare il livellamento socio-economico per superare il divario tra nord e sud.

Quindi il 70 per cento di quelle risorse sono state assegnate perché c’è il meridione, e non è altrettanto vero che sono state attribuite al sud il 40 per cento di queste risorse, in quanto a monte ci sono progetti già coperti da appositi finanziamenti che sono stati definanziati e rimessi in circolazione in quel 40 per cento, e quindi a mala pena del Recovery plan se arriverà a noi, circa il 15%, è già una fortuna. Questo è il trattamento che hanno riservato al Sud.

A seguire, si sono inventati il ‘fondino’, peccato che pure in quest’ultimo non hanno introdotto il Ponte sullo Stretto e tutto continua serenamente a tacere. Noi sicuramente, dobbiamo organizzarci perché questa impostazione non ha dato risultati, è necessaria una reazione di popolo del meridione al fine di essere livellati ad avere tutte le opportunità per essere competitivi. Basta – ha concluso il Sindaco de Luca – ad essere lì pronti a chiedere con un cappello in mano”.

Il programma dei lavori è proseguito con gli interventi di Agata Rinciari, presidente Kiwanis Peloro, Tonino Brancato, chairman del convegno, Piero Luccisano, testimonial per il Centro Studi Diodoro e il Prorettore vicario dell’Università degli Studi di Messina Giovanni Moschella. In qualità di relatori hanno partecipato Enzo Siviero, Rettore Università e-Campus su “Connessioni Mediterranee”; Giovanni Mollica, imprenditore e appassionato meridionalista ed esperto di trasporti con “Il ponte e le reti ten-ti”; Fernando Rizzo presidente Rete Civica per le Infrastrutture del Mediterraneo su “Recovery Fund, i fondi assegnati per il Meridione e la violazione dei diritti umani dello Stato centrale”; Salvatore Sciliberto, chair distrettuale “Mantenimento e sviluppo”.

A conclusione dei lavori gli interventi di Francesco Garaffa, segretario Kiwanis Distretto Italia- San Marino; Alfredo Buttafarro, Lgt. Kiwanis Divisione I Sicilia Due Mari Valdemone; e Maura Magni, governatore Kiwanis Distretto Italia-San Marino.