Turpiloqui alla politica “che sguazza dentro la fogna del potere”

 

 

Sabato 7 e domenica 8 aprile | MusT Musco Teatro (via Umberto 312)

 

“STRABUTTANISSIMA SICILIA” DEBUTTA A CATANIA

L’opera editoriale di Pietrangelo Buttafuoco sarà in scena con la regia di Giuseppe Sottile

 

CATANIA – Dopo lo straordinario successo editoriale dell’opera scritta dal giornalista Pietrangelo Buttafuoco, la viscerale pièce teatrale “Strabuttanissima Sicilia”, diretta dal regista Giuseppe Sottile del Basto, debutta a Catania sul palcoscenico di MusT Musco Teatro, nell’ambito del cartellone artistico firmato dal direttore Giuseppe Dipasquale, con un doppio appuntamento in programma sabato 7 (ore 21) e domenica 8 aprile 2018 (ore 17.30).

“Strabuttanissima” – che arriva dopo Buttanissima Sicilia e completa il dittico di opere firmate da Buttafuoco – rappresenta una lunghissima maratona di turpiloqui alla politica dei pesci grossi che sguazzano dentro la fogna del potere, dove non c’è più lotta politica senza il mascariamento e dove è necessario stare dentro la linea d’ombra per non essere scoperti. “Quale altra rovina dopo Crocetta?”: una domanda corrosiva e necessaria dello scrittore per poter aprire il nuovo capitolo che punta i riflettori sulle contraddizioni, sui fatti di cronaca politica contemporanea e sugli inciuci di palazzo, sulle ombre del passato e del presente, senza dimenticare «i giganti eterni che fanno grande la Sicilia», come Andrea Camilleri.

Una fiaba veritiera ricca di aneddoti miscelati sul palcoscenico in un cocktail di risate e amarezze, che pochi giorni fa ha fatto registrare il sold out al Teatro Biondo di Palermo; un odi et amo nei confronti della Sicilia, musicato da Ruggero Mascellino – al pianoforte e alla fisarmonica – insieme al contrabbassistaMassimo Patti, e narrato dai satiri Salvo Piparo e Costanza Licata, con la partecipazione del Maestro puparo Nicola Argento. Il coordinamento artistico è curato da Antonio Raffaele Addamo.

Tragedia a Caltanissetta: tre donne che stavano andando a Messa falciate da un’auto

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La Pasqua in Sicilia ha le sue vittime..      Tre donne stavano andando a Messa, a partecipare alla veglia pasquale quando un’auto le ha investite in pieno..  L’episodio è successo a Caltanissetta.

Una Fiat Panda, condotta da una donna di 61 anni, per cause ancora da verificare – i carabinieri della Compagnia del luogo indagano – ha falciato in via De Cosmi le tre donne che stavano attraversando la strada appresso le strisce pedonali,  per la rituale  veglia di Pasqua della parrocchia di San Pietro.

 I soccorsi e il trasferimento in ospedale sono avvenuti con tempestività . Gravi le condizioni delle altre due rispettivamente di 93 e 82 anni.

La sessantunenne che era alla guida – secondo una sommaria ricostruzione dei  carabinieri – è in stato confusionale e non riesce a spiegare come abbia fatto a non accorgersi delle tre anziane”. Le forze dell’Ordine stanno raccogliendo altri elementi per la trasmissione del fascicolo alla Procura competente.

 

PAPA FRANCESCO COME GESU’ : LA STORIA DEL MONDO E’ SEGNATA DA TANTE INGIUSTIZIE E VIOLENZE- I POTENTI DEL PIANETA PORTINO LA PACE

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“LA RESURREZIONE DI CRISTO E’ LA VERA SPERANZA DEL MONDO”

 Papa Francesco lancia un messaggio di Pace a Pasqua che precede la tradizionale benedizione ‘Urbi et Orbi’ – ovvero alla città di Roma e all’intero pianeta – rivolgendosi dalla finestra del palazzo Apostolico in Vaticano ai fedeli presenti in piazza San Pietro. Bergoglio si rivolge ai potenti politici e militari “perchè portino frutti di pace in tutto il mondo” e cita espressamente la martoriata  Siria, la Terra Santa, lo Yemen, l’intero Medio Oriente e poi l’Africa e in particolare il Sud Sudan, la Penisola Coreana, l’Ucraina, il Venezuela.

 “Cristo è la vera speranza del mondo, quella che non delude – dice il Pontefice – E’ la forza del chicco di grano che caduto in terra se non muore rimane solo; se invece muore produce molto frutto. Noi cristiani crediamo e sappiamo che la risurrezione di Cristo è la vera speranza del mondo, quella che non delude, è la forza che davvero rinnova il mondo”.

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 – Una speranza che “porta frutto anche oggi, nei solchi della nostra Storia, segnata da tante ingiustizie e violenze; dove ci sono miseria ed esclusione, dove c’è fame e manca il lavoro, in mezzo ai profughi e ai rifugiati tante volte respinti dall’attuale cultura dello scarto, alle vittime del narcotraffico, della tratta di persone e delle schiavitù dei nostri tempi”.

 – Oggi, esclama Papa Francesco, “domandiamo frutti di pace per il mondo intero, a cominciare dall’amata e martoriata Siria, la cui popolazione è stremata da una guerra che non vede fine. In questa Pasqua, la luce di Cristo risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso, si rispetti il diritto umanitario e si provveda ad agevolare l’accesso agli aiuti di cui questi nostri fratelli e sorelle hanno urgente bisogno, assicurando nel contempo condizioni adeguate per il ritorno di quanti sono stati sfollati”.

  – Prosegue il Pontefice: “Frutti di riconciliazione invochiamo per la Terra Santa, anche in questi giorni ferita da conflitti aperti che non risparmiano gli inermi, per lo Yemen e per tutto il Medio Oriente, affinché il dialogo e il rispetto reciproco prevalgano sulle divisioni e sulla violenza. Possano i nostri fratelli in Cristo, che non di rado subiscono soprusi e persecuzioni, essere testimoni luminosi del Risorto e della vittoria del bene sul male”.

– Frutti di speranza” sono invocati dal Papa anche per “quelle parti del continente africano travagliate dalla fame, da conflitti endemici e dal terrorismo. La pace del Risorto risani le ferite nel Sud Sudan: apra i cuori al dialogo e alla comprensione reciproca. Non dimentichiamo le vittime di quel conflitto, soprattutto i bambini! Non manchi la solidarietà per le molte persone costrette ad abbandonare le proprie terre e private del minimo necessario per vivere“.

 – Il Pontefice implora “frutti di dialogo per la Penisola Coreana, perché i colloqui in corso promuovano l’armonia e la pacificazione della regione. Coloro che hanno responsabilità dirette agiscano con saggezza e discernimento per promuovere il bene del popolo coreano e costruire rapporti di fiducia in seno alla comunità internazionale. Frutti di pace chiediamo per l’Ucraina, affinché si rafforzino i passi in favore della concordia e siano facilitate le iniziative umanitarie di cui la popolazione necessita“.

 -“Frutti di consolazione supplichiamo per il popolo venezuelano, il quale vive in una specie di ‘terra straniera’ nel suo stesso Paese. Possa, per la forza della Risurrezione del Signore Gesù, trovare la via giusta, pacifica e umana per uscire al più presto dalla crisi politica e umanitaria che lo attanaglia e non manchino accoglienza e assistenza a quanti tra i suoi figli sono costretti ad abbandonare la loro patria”.