Contrabbando di prodotti alcolici, contraffazione, adulterazione e frode agroalimentare, ricettazione e autoriciclaggio Napoli – Misure cautelari personali nei confronti di 12 soggetti

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Napoli,

Nelle prime ore della mattinata odierna, i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e gli Ispettori dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’Agricoltura, diretti dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali.

Tale ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord, nei confronti di 12 soggetti (3 dei quali attinti dalla custodia cautelare in carcere e 9 dalla misura degli arresti domiciliari) gravemente indiziati, in associazione tra loro, dei reati di adulterazione e contrabbando di prodotti alcolici, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcool e sulle bevande alcoliche, frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, contraffazione di marchi, segni distintivi e valori di bollo.

 

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L’attività di indagine ha consentito di far emergere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla sussistenza di un sodalizio criminale strutturato e con ramificazioni anche al di fuori della regione Campania, formato da soggetti pluripregiudicati che interagivano tra loro mediante un ben collaudato modus operandi. In particolare, attraverso il minuzioso lavoro degli investigatori diretti dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, è stato possibile accertare come l’associazione per delinquere, attiva tra le province di Napoli e Salerno, anche sfruttando il contesto emergenziale connesso alla pandemia da Covid19, si sia procacciata ingenti quantitativi di alcool denaturato di illecita provenienza estera, mediante la predisposizione di documenti di trasporto falsi e l’utilizzo di società fittiziamente intestate a terzi, al fine di introdurre nel territorio dello Stato, in regime di contrabbando, un prodotto in apparenza destinato alla sanificazione.

L’alcool denaturato di provenienza illecita veniva poi impiegato per la realizzazione di bevande alcoliche contraffatte ed adulterate, che venivano realizzate all’interno di opifici clandestini (ubicati in Sant’Antimo, Sarno e Pagani) presso cui avveniva anche la materiale contraffazione del prodotto, attraverso l’utilizzo di materiale falsificato utile all’imbottigliamento (segni distintivi, tappi ed etichette). Le bevande contraffatte ed adulterate dall’associazione venivano, poi, immesse in commercio in evasione dell’IVA e dell’accisa sui prodotti alcolici, attraverso attività di vendita realizzate in favore di cantine, distillerie, grossisti e rivenditori al dettaglio siti in Campania, Puglia e Calabria.

 

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Le analisi chimiche eseguite dai laboratori dell’ICQRF sulle bottiglie sottoposte a sequestro hanno permesso di rilevare un titolo alcolometrico diverso da quello riportato nelle etichette apposte sui prodotti, oltre a far emergere l’aggiunta di materie prime non idonee al consumo umano e pericolose per la salute, riconducibili ad un mercato occulto e parallelo. Le sostanze nocive riscontrate all’interno delle bevande commercializzate dall’associazione (alcool isopropilico e metiletilchetone) sono tipiche, infatti, della composizione dell’alcool destinato alla produzione di disinfettanti chimici, sicché si tratta di sostanze non utilizzabili nel ciclo produttivo dei prodotti alimentari. In un caso, la manipolazione dei vini spumanti e degli alcolici sequestrati è avvenuta rimuovendo i sigilli apposti ad una cisterna sequestrata in precedenza dall’Autorità Giudiziaria, sottraendo l’alcool ivi contenuto e sostituendolo con quello denaturato fornito dagli associati, avente requisiti fisici ed organolettici non idonei allo scopo commerciale.

 

 

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L’articolata attività investigativa ha evidenziato, inoltre, la contraffazione dei contrassegni di stato che devono essere apposti per legge sui prodotti alcolici, in quanto i tagliandi utilizzati dall’associazione venivano materialmente contraffatti da una stamperia gestita da un coindagato, il quale si occupava di realizzare contrassegni che recavano plurime difformità rispetto a quelli originali, come accertato dalle perizie redatte dal personale appartenente all’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato. Gli esiti delle indagini hanno fatto emergere non solo la produzione di bevande contraffatte contenenti alcool lavorato con materie pericolose per la salute umana, ma anche attività illecite di falsificazione di bottiglie di champagne apparentemente recanti nomi di noti marchi internazionali; bottiglie che, pur esponendo abusivamente il marchio DOP, in realtà, contenevano solo vino spumante “generico”, e recavano etichette prive delle indicazioni prescritte dalla normativa europea di settore.

 

ln alcuni casi, peraltro, le bottiglie immesse in commercio dagli associati costituivano provento di furto, come certificato dalle case madri produttrici delle bevande alcoliche rinvenute nella disponibilità dell’associazione. Le attività di perquisizione e sequestro eseguite nel corso dell’indagine hanno consentito di riscontrare, altresì, la realizzazione e l’immissione in commercio di olio d’oliva non genuino e non conforme agli standard tipici di tale alimento. In particolare, gli accertamenti tecnici sul contenuto delle bottiglie rinvenute all’interno dei locali nella disponibilità degli indagati hanno dimostrato che, a dispetto della dicitura “olio d’oliva”, esse contenevano in realtà olio di semi. La falsità di tale alimento non atteneva solo alla natura ed all’origine, ma anche al confezionamento del prodotto, poiché l’olio di semi era inserito in bottiglie apparentemente identiche a commercializzate dalle rispettive case madri, sulle quali erano anche apposte etichette false. Oltre alla dubbia qualità delle materie prime impiegate, sia per proprietà organolettiche che per ignota provenienza, l’utilizzo di etichettature con la mendace indicazione “made in Italy” e la falsa indicazione di origine delle merci impedivano al consumatore, al momento dell’acquisto, di ricevere le necessarie informazioni sulla esatta provenienza e composizione dei prodotti.

Il sodalizio oggetto d’indagine ha, inoltre, provocato un ingente danno al tessuto imprenditoriale lecito ed all’erario, in quanto l’acquisto di alcool in regime di contrabbando e l’assenza di costi relativi ai controlli di qualità consentiva di praticare prezzi di vendita illecitamente concorrenziali, in ragione dell’evasione dell’accisa conseguente all’utilizzo di alcool non gravato da tale imposta; stante la formale denominazione di alcool denaturato funzionale alla sanificazione.

Su queste basi, oltre alle misure cautelari personali, è stato disposto nei confronti degli indagati il sequestro preventivo delle imposte evase, quantificate in circa 250.000 euro. Sono stati, inoltre, sottoposti a sequestro un liquorificio di Giugliano in Campania (NA), una tipografia di Cava de’ Tirreni (SA), una casa vinicola di Pagani (SA) e tre opifici clandestini siti in Sant’Antimo (NA), Sarno (SA) e Pagani (SA), per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro. In precedenza, nel corso delle indagini, erano state sottoposte a sequestro, tra l’altro, circa 22000 bottiglie di bevande alcoliche varie, 650 bottiglie di champagne contraffatto, 900 bottiglie di olio recanti segni distintivi falsi, 800 bottiglie di liquore e di grappa risultate oggetto di furto e oltre 300.000 contrassegni di stato contraffatti, nonché punzoni e cliché necessari per la produzione di etichette tipiche di champagne e distillati di pregio, prodotti da note marche nazionali ed internazionali.

L’operazione odierna si pone in continuità con una precedente indagine diretta sempre dalla Procura di Napoli Nord, sfociata la scorsa settimana nel riconoscimento giudiziale di un’associazione a delinquere dedita al contrabbando di alcool, nonché alla consumazione di reati di bancarotta fraudolenta e di altre fattispecie di reati criminalità economica. In particolare, all’esito della corposa ma celere fase dibattimentale, il predetto Tribunale ha condannato in primo grado numerosi imputati per i reati finanziari oggetto di contestazione, con irrogazione di pene a carico dei promotori dell’associazione comprese tra 7 anni e 6 mesi e 9 anni di reclusione. A testimonianza concreta, dunque, ancora una volta, dell’efficace collaborazione sinergica tra le Istituzioni dello Stato per la tutela degli interessi erariali, dell’imprenditoria sana e dei diritti (in primis quello alla salute) dei consumatori.

 

Caro voli, Schifani scrive una nota a Ita e Ryanair: «Tariffe più basse per tutelare la Sicilia a Pasqua»

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l presidente della Regione Renato Schifani- comunica – di aver  scritto oggi alle compagnie aeree Ita e Ryanair, e per conoscenza all’Enac, per chiedere di intervenire il prima possibile sulla frequenza dei voli da e per la Sicilia e per calmierare le tariffe, soprattutto in vista delle prossime festività Pasquali. 
Nella condizione di insularità, infatti, “il trasporto aereo riveste un ruolo strategico fondamentale per garantire la continuità territoriale e la mobilità dei suoi abitanti e, non secondariamente, ai fini dello sviluppo di una delle più rilevanti leve economiche per la regione: il turismo”.
Il governatore ha inteso così proseguire nella sua battaglia a tutela dei diritti dei cittadini siciliani, che si ritrovano in questi giorni ad essere “penalizzati doppiamente”: “una volta – è scritto nella nota – a causa delle tariffe applicate ai voli da e per l’Isola, si vedano gli spostamenti cosiddetti ‘di ritorno’ tipici dei periodi festivi, e una volta per la minore capacità di attrarre investimenti e movimento turistico”. Con il risultato che “a causa di politiche commerciali di limitata visione prospettica, i loro diritti sono ridotti e affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma”. 
Dopo aver sottolineato che si assiste già, in prossimità della Pasqua, “ad una ridotta disponibilità di biglietti aerei nei voli operati” e “ad un incremento vertiginoso delle tariffe”, il presidente Schifani, in attesa dell’esito del noto esposto all’Antitrust, ha chiesto “di adottare fin da subito, politiche commerciali tendenti alla riduzione del costo dei biglietti aerei e ad un incremento della frequenza dei voli, attraverso il quale potrebbero anche essere compensate le riduzioni delle tariffe, cercando in questo modo di coniugare il legittimo interesse economico e l’altrettanto legittimo interesse dei cittadini”.

L’eccessiva gelosia che sfocia in atti persecutori contro la ex: intervengono i Carabinieri di San Paolo d’Enza

 

La gelosia non fa parte dell'amore - La Mente è Meravigliosa

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Sottoposta per mesi a violenze fisiche e morali aveva deciso di porre fine alla relazione sentimentale con un 38enne calabrese. Questi non accettando tale decisione ha posto in essere nei confronti della donna gravi e violente condotte persecutorie al culmine delle quali nella tarda mattinata di ieri i Carabinieri di San Polo d’Enza l’hanno colto nella flagranza del reato di atti persecutori aggravati traendolo in arresto.

Lo stesso 38enne residente a Bibbiano, accusato anche di violazione di domicilio e sottrazione e distruzione di corrispondenza, al termine delle formalità di rito è stato ristretto a disposizione della Procura di Reggio Emilia. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato. Una relazione, quella iniziata tra i due nel dicembre del 2020, costellata di violenze che per mesi la donna ha subito passivamente stando in silenzio nonostante la paura e il terrore che viveva.

Alla base delle violenze l’ossessiva gelosia dell’uomo che le impediva di parlare con persone di sesso maschile pretendendo di conoscere ogni suo spostamento. Le conseguenze in caso di “trasgressioni” erano costituite da violenze. La donna, con il passare del tempo, ha maturato la decisione che quella relazione malata doveva finire. Ha incominciato ad aprirsi parlando con amici e familiari ma quando esternava tali intenzioni al compagno questi la riempiva di botte minacciandola di morte.

Una situazione insostenibile per la vittima che oltre ad essere stata costretta a cambiare le abitudini di vita e convivere in un perenne stato d’ansia aveva maturato anche la decisione di farla finita pur di non vivere tale incubo. Ieri mattina l’epilogo quando la donna tornata a casa, dopo essere stata da un amico proprio per evitare di imbattersi nell’uomo, si è ritrovata dentro casa seduto in cucina il suo compagno che, probabilmente utilizzando una copia delle chiavi, era entrato dentro fraudolentemente.

Dopo le urla per lo spavento, l’amico che l’aveva accompagnata a casa e che stava fuori, accorgendosi di quanto accadeva, chiamava i Carabinieri che intervenivano sul posto. I due venivano condotti in caserma dove la donna trovava la forza per formalizzare la denuncia raccontando mesi di violenze subite mentre l’uomo, alla luce della flagranza di reato, veniva arrestato. Da registrare che prima dell’arrivo della donna l’uomo frugando tra gli effetti della stessa aveva rinvenuto una lettera in cui la donna manifestava tutta la sua sofferenza: lettera che l’uomo prima di usare violenza alla donna ha bruciato e i cui resti sono stati rinvenuti dai Carabinieri sampolesi all’atto dell’intervento.

Cade il titolo di Credit Suisse ed innesca la tempesta dell’intero comparto bancario- In allarme il popolo dei Mutui a tasso variabile

Credit Suisse, per il mercato ora rischia davvero. Le ...

 

Credit Suisse corre ai ripari. Dopo la caduta del titolo a Zurigo che ieri ha innescato una tempesta di vendite sull’intero comparto bancario in Europa, l’istituto di credito svizzero ha annunciato l’intenzione di esercitare la sua opzione per prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri, circa 54 miliardi di dollari, dalla Banca Centrale Svizzera.

In una nota l’istituto di credito ha fatto sapere che questo servirà a rafforzare la sua liquidità. E che “sosterrà le attività core e i clienti di Credit Suisse mentre la banca prende le misure necessarie per creare una struttura più semplice e concentrata sulle necessità dei suoi clienti”.

La banca si offre anche di riacquistare debito per circa tre miliardi di franchi. Il Ceo Ulrich Koerner ha spiegato che il prestito arriva nell’ambito di una “queste misure mostrano un’azione decisa per rafforzare Credit Suisse mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per offrire valore ai nostri clienti e agli stakeholder”.

Intanto grande popolo dei mutui a tasso variabile con Euribor  un po alto è in allarme ,oggi    c’è la riunione della Bce , dove si prevede un nuovo  rialzo dei tassi di 50 punti base.

Caccia ai segreti del drone americano partito da Sigonella ed “abbattuto” dalla Russia

 

Drone Usa abbattuto dai russi nel Mar Nero, le immagini ...

 

Contatto tra Washington e Mosca, ai massimi livelli, dopo l’abbattimento di un grande drone americano da parte della Russia in seguito ad una collisione con un jet Su-27 russo. La fibrillazione non c’è stata. Gli americani mantengono la calma e non si prevede reazione alla perdita del drone il cui cervello elettronico è stato cancellato dagli Usa.

Le parti rimangono sulle rispettive posizioni per quanto riguarda la dinamica dell’episodio: gli Stati Uniti stigmatizzano il comportamento dei piloti di Mosca, la Russia denuncia la condotta americana e respinge ogni accusa. Oggi, nel day after, il segretario della Difesa Usa Lloyd Austin ha chiamato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu.

Austin ha riproposto la ricostruzione a stelle e strisce: i due jet hanno versato carburante per abbattere il drone MQ-9  che “stava conducendo operazioni di routine” nello spazio aereo internazionale. Uno dei due caccia ha “urtato il nostro velivolo MQ-9, provocando l’incidente”. Il jet russo “ha tenuto un comportamento pericoloso, sconsiderato e non professionale”, ha ribadito Austin, aggiungendo che gli Stati Uniti “continueranno a volare dove il diritto internazionale lo permette”.

Da Mosca, invece, si fa notare che la telefonata – la seconda da quando è iniziata la guerra in Ucraina – è avvenuta “su iniziativa statunitense”. Dal ministero della Difesa russo non sono arrivate altre comunicazioni. A parlare è stato in compenso il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov: gli Stati Uniti “cercano ogni tipo di provocazione per intensificare il confronto”, ha detto, sottolineando che lo spazio interessato dall’episodio è stato dichiarato da Mosca “limitato all’uso di qualsiasi velivolo”.

“Questo è un male, perché affermano costantemente di essere una potenza responsabile interessata alla stabilità strategica – ha detto Lavrov alla tv Rossiya-24 – Ma le parole non corrispondono ai fatti”.

 

Il Procuratore Maurizio De Lucia va avanti e scopre altri complici del Capoboss Matteo Messina Denaro

 

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Si scoprono altri complici che hanno protetto la trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro. I carabinieri del Ros hanno arrestato oggi per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, e la moglie Lorena Ninfa Lanceri.

L’inchiesta è  coordinata dal Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Piero Padova e Gianluca De Leo.

 

Secondo gli inquirenti, la coppia avrebbe ospitato «in via continuativa e per numerosi giorni», nella sua casa di Campobello di Mazara, il padrino all’epoca latitante. Abitualmente, dunque, il boss sarebbe andato a pranzo e a cena nell’appartamento dei due, entrando e uscendo indisturbato grazie ai controlli che i Bonafede svolgevano per scongiurare la presenza in zona delle forze dell’ordine.

I coniugi – secondo l’accusa – avrebbero dunque fornito al boss “prolungata assistenza finalizzata al soddisfacimento delle sue esigenze personali e al mantenimento dello stato di latitanza». Lorena Lanceri, inoltre, secondo gli inquirenti, era inserita nel circuito di comunicazioni che ha consentito all’ex latitante di mantenere contatti e interessi on alcune persone a lui particolarmente care.

Un frame tratto dal video dei Ros all'interno del covo del boss Matteo Messina Denaro, Palermo, 27 Gennaio 2023. ANSA/US CC

Il nipote del boss di Campobello, Emanuele Bonafede e fratello di Andrea Bonafede, arrestato nelle scorse settimane con l’accusa di aver fatto avere al Capoboss le prescrizioni sanitarie compilate dal medico Alfonso Tumbarello, finito in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, ed è cugino di un altro Andrea Bonafede, il geometra di Campobello che ha prestato l’identità a Messina Denaro per consentirgli di sottoporsi alle terapie oncologiche. Le indagini e le novità proseguono….

Operazione ‘Catito’: stop allo spaccio di droga

Droghe: cosa si vende in Piazza di Spaccio? - Focus.it

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 Trapani –
I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della competente D.D.A., nei confronti di 4 indagati (2 divieti di dimora nella provincia di Trapani e 2 obblighi di presentazione alla p.g.) per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, in relazione al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, mentre ulteriori sette sono stati deferiti all’A.G. in stato di libertà per i medesimi reati.
Il provvedimento trae origine dalle meticolose indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Erice e della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, volte a reprimere la fiorente attività di spaccio insistente nel centro storico trapanese, alla via “Catito”.
Secondo gli inquirenti, la cessione della droga era gestita da un gruppo di spacciatori trapanesi ed extracomunitari che agivano, in concorso fra loro, negli stretti vicoli del centro cittadino durante l’intero arco della giornata, con un modus operandi ormai ben collaudato. Parte dello stupefacente veniva invece periodicamente inviato sull’isola di Marettimo, utilizzando come copertura il locale commercio ambulante della frutta.
Durante le investigazioni, mediante lo svolgimento di attività tecniche e di molteplici servizi di osservazione e pedinamento, i militari dell’Arma hanno raccolto gravi elementi indiziari a carico degli indagati per numerosi episodi di cessione di sostanze stupefacenti, avvenuti tra i mesi di settembre 2019 ed ottobre 2021. Durante l’indagine erano stati già arrestati in flagranza di reato dieci soggetti, nonché segnalati numerosi assuntori non terapeutici alla Autorità Amministrativa, residenti nel capoluogo trapanese e nel comune di Favignana.

Arte, a Messina l’evento “Verso_Altrove” con la mostra di Michela Sbuelz “che incarna afferma l’assessore Scarpinato- lo spirito dell’isola”

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Messina,

Un incontro sul tema del viaggio come paradigma della vita e la mostra delle sculture dell’artista friulana Michela Sbuelz. “Verso_Altrove. Appunti di un Viaggio” è l’iniziativa promossa dalla Biblioteca regionale universitaria di Messina “Giacomo Longo”, in collaborazione con i Club per l’Unesco di Messina e Udine e il Museo del Novecento, che si apre con un doppio appuntamento in calendario per sabato 18 e domenica 19 marzo. 
Si comincia sabato 18 marzo alle ore 17, nella sala lettura della Biblioteca regionale universitaria, con l’incontro-conferenza sul viaggio come percorso esistenziale e identitario. Interverranno il direttore della Biblioteca, Tommasa Siragusa, i presidenti dei Club per l’Unesco di Messina e Udine, Santa Schepis e Renata Capria D’Aronco, il direttore del Museo del Novecento, Angelo Caristi e il presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, Maria Teresa Prestigiacomo. Sarà presente anche Michela Sbuelz, con un campionario esemplare delle sue opere. Saranno messi a disposizione dei fruitori anche numerosi testi sull’argomento, corredati dalle bibliografie tematiche d’Istituto, che resteranno visitabili fino al 28 aprile (lunedì-venerdì, dalle 9 alle 13; mercoledì anche di pomeriggio dalle 15 alle 17,30).
Domenica 19 marzo, alle 10,30 al Museo del Novecento, sarà invece inaugurata la mostra delle opere scultoree di Michela Sbuelz. L’esposizione sarà visitabile sino al 30 aprile nei seguenti orari: la mattina, dalle 10 alle 13, nei giorni di martedì, giovedì e sabato; il pomeriggio, dalle 16 alle 19, il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
«Questa iniziativa dedicata al tema del viaggio – sottolinea l’assessore regionale ai beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – incarna lo spirito della nostra Isola che è un universo all’interno del quale si incontrano e si fondono diverse culture. Confrontarsi con la ricerca di artisti provenienti da altri territori è un’intuizione felice degli organizzatori, che apre i confini della Sicilia al resto d’Italia e del mondo».
L’artista
Friulana, Michela Sbuelz si interessa per un primo periodo della sua vita alla pittura e al restauro, per avvicinarsi poi alla tridimensionalità affrontando temi come il viaggio, la cura e la dimensione sacra della vita. Prendendo spunto dall’antica tecnica giapponese “Kintsugi”, che letteralmente significa “riparare con l’oro” e consiste nel riparare oggetti in ceramica per le sue sculture sceglie vecchi legni consumati sui quali interviene in modo minimale con la foglia oro, mantenendo la forma originaria per rispettarne la storia e metterne in risalto l’essenza. 
Una metafora che parla di riscatto, di fiducia e ascolto e di necessaria reciprocità. Nelle sue opere tutto è simbolico: il legno e la foglia oro, le pietre e la corda, i nodi e gli specchi. Ogni elemento rimanda a un’altra lettura, a un significato ulteriore e più profondo. Le creazioni di Michela sono impregnate della sua persona, parlano dei suoi valori, raccontano la sua visione del mondo e il suo leggere il senso delle cose.

Regione Sicilia, “concreto impegno del Mimit per garantire lavoratori nel 2023»

 

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Palermo,

«Il governo nazionale, attraverso il ministero delle Imprese e del made in Italy guidato dal ministro Urso, ha mantenuto l’impegno preso al recente tavolo romano a salvaguardia dei posti di lavori Almaviva per i restanti mesi dell’anno. Un segnale chiaro di attenzione e interesse verso il futuro di questi lavoratori e verso le vertenze occupazionali aperte nell’isola che il governo regionale non può che apprezzare a garanzia e tutela dei lavoratori».
Affermazone del  presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando il provvedimento che arriverà sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri annunciato dal ministro Urso per consentire la continuità lavorativa agli addetti Almaviva dei siti produttivi di Palermo, Catania, Rende, Napoli e Milano.
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«Esprimo soddisfazione nei riguardi del ministro Urso e delle rassicurazioni che ha dato ai lavoratori, ad oggi in cassa integrazione – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive. Edy Tamajo – La disponibilità del ministro del Mimit, rispetto alle problematiche siciliane, è indispensabile per la nostra Isola e per tutto il comparto produttivo. È fondamentale creare sinergie tra le amministrazioni e il tessuto sociale per il bene comune».

 

Fenomeno Immigrazione, Mattarella: “Occorre una congiunta azione europea attraverso il Mediterraneo e la rotta balcanica”

 

Il  richiamo del Presidente della Repubblica in visita di Stato in Kenya: “Collaborazione con Paesi origine. Attenzione a rotta mediterranea ma anche balcanica”

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(Foto Quirinale)

Per affrontare il problema dell’immigrazione “cerchiamo un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi, ma sappiamo che la dimensione epocale di questo fenomeno, crescente in ogni parte del mondo, non è affrontabile a livello bilaterale, è affrontabile soltanto con una congiunta, lucida, ben organizzata azione europea, che affronti in maniera sistemica questo grande problema epocale, che si presenta attraverso il Mediterraneo, ma non soltanto attraverso il Mediterraneo, anche attraverso la rotta balcanica”.  Sono parole del  Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell’incontro con l’omologo kenyota William Ruto, primo appuntamento della sua Visita di Stato in Kenya in programma fino a giovedì prossimo….