Oggi hanno inizio le celebrazioni per il 250 Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza Coniate pure due monete commemorative

Per l’evento alla Nuvola di Fuksas, tantissime le Autorità presenti.

 

Realizzato un percorso espositivo Hi-Tech – aperto al pubblico il 21 marzo – per far conoscere le numerose attività del Corpo.

Presso il Centro Congressi “La Nuvola” di Roma, hanno avuto inizio le celebrazioni per il 250° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza. L’evento si è aperto alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con la presentazione del logo ideato appositamente per l’anniversario, insieme al motto “Nella tradizione il futuro”. A introdurre la serata Alberto Angela che, con l’ausilio di immagini e cimeli provenienti dal Museo Storico della Guardia di Finanza, ha raccontato l’evoluzione del Corpo negli anni.

Dopo i saluti istituzionali, il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro, ha annunciato il programma degli eventi celebrativi che si terranno nei prossimi mesi in varie città italiane.

In particolare: dal 23 aprile al 25 giugno, presso il Museo del Vittoriano di Roma, sarà allestita la mostra “250 anni – Tradizione e Futuro”, che ripercorrerà la storia del Corpo; dal 22 al 24 giugno, a Roma in Piazza del Popolo e sulla terrazza del Pincio si potrà visitare il “Villaggio Guardia di Finanza”, un’opportunità per far conoscere più da vicino il mondo delle Fiamme Gialle; il 24 giugno, a Piazza di Siena, all’interno del parco di Villa Borghese a Roma, avrà luogo la cerimonia militare celebrativa del 250° Anniversario di fondazione; il 10 e 11 luglio a Gaeta, presso la Scuola Nautica della Guardia di Finanza, si terrà un convegno internazionale con esibizione dei mezzi aerei e navali; infine, il 5 ottobre a Torino, sarà riproposta a Palazzo Madama la mostra “250 anni – Tradizione e Futuro”, accompagnata per l’occasione da una rievocazione storica in Piazza Castello e

un concerto della Banda Musicale del Corpo, presso le Officine Grandi Riparazioni. Il 5 ottobre è una data emblematica per la Guardia di Finanza poiché proprio in quel giorno del lontano 1774, il Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, istituì la Legione Truppe Leggere, un Corpo a difesa dell’erario e delle frontiere, precursore della moderna polizia economico-finanziaria italiana.

La serata è proseguita con l’intervento del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che si è soffermato sull’importanza dell’operato della Guardia di Finanza sul territorio, a beneficio dei cittadini e della sana imprenditoria.

Presentazione di due monete commemorative

In occasione dell’evento celebrativo, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), nella collezione numismatica 2024, ha coniato due monete commemorative.

Nel corso dell’evento, il Presidente IPZS, Paolo Perrone, ha consegnato il primo conio al Comandante Generale.

Si tratta di una rielaborazione dell’emblema araldico della Guardia di Finanza, stilizzato in chiave moderna dalla Fondazione Triennale di Milano, che ne celebra il passato, coniugandolo con il futuro e le sfide che l’attendono.

L’incisione incorpora diversi elementi: la montagna, il mare e il cielo – rappresentativi degli ambienti in cui la Guardia di Finanza opera -, la corona turrita e il Grifone, animale mitologico che, secondo la leggenda, vigila a tutela dell’Erario.

Presentazione del francobollo celebrativo

Successivamente il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, e l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, hanno raggiunto sul palco il Comandante Generale, Andrea De Gennaro, per presentare il francobollo celebrativo dei 250 anni della fondazione della Guardia di Finanza. Per l’occasione si è proceduto all’annullo filatelico del francobollo apponendo un timbro e firmando la gigantografia stampata dello stesso.

A conclusione dell’evento, il Coro dei Bambini di Santa Cecilia ha eseguito l’Inno Nazionale, suscitando grande emozione nei presenti. In seguito gli ospiti sono stati invitati a visitare il percorso espositivo Hi-Tech,uno spazio con futuristiche modalità di interazione per descrivere compiti, attribuzioni e attività del Corpo e che sarà aperto al pubblico il 21 marzo, dalle ore 11.00 alle ore 21.00.

Percorso espositivo Hi-Tech

Tra gli spazi tematici troviamo:

  • l’area “Operazioni”, con la raccolta di oltre 600 filmati, proiettati su più di 50 schermi di differenti dimensioni, installati sulle pareti e sul soffitto di un tunnel multimediale. I video riproducono scene girate dai Reparti del Corpo nel corso delle operazioni di servizio e immagini d’epoca tratte dall’archivio del Museo Storico della Guardia di Finanza. Un modo coinvolgente per ripercorrere, in pochi minuti, le più significative tappe evolutive del Corpo, dalla seconda metà del secolo scorso a oggi;
  • l’area “People”, dove sono posizionati 7 totem digitali bifacciali nei quali 14 finanzieri, appartenenti a diversi ruoli e specializzazioni, parlano della loro esperienza professionale. Quattordici storie di vita, da cui emerge un patrimonio comune di tradizioni e valori.
  • l’area “Data Challenge”, installazione che rappresenta quanto la gestione dei dati sia importante per una moderna forza di polizia;
  • “Proiezione Internazionale”, ove, attraverso uno schermo touchscreen, è possibile acquisire informazioni sulle missioni internazionali e sulla composizione del network estero della Guardia di Finanza;
  • “Soccorsi”, con video di interventi di soccorso del Corpo in occasione di calamità e catastrofi naturali;
  • l’”Area 5.0″, in cui un’intelligenza artificiale, realizzata in collaborazione con il partner tecnologico Microsoft, assume le sembianze di un Finanziere virtuale capace di interagire con i visitatori e rispondere alle domande sulla storia del Corpo.

Infine, lungo il percorso, attraverso un simulatore di realtà aumentata interattivo, è possibile provare l’esperienza di volare a bordo di un elicottero della Guardia di Finanza o ritrovarsi al comando di un’unità navale.

02

 

03

 

04

05

 

Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna

Il Palazzo del Quirinale in occasione  della “Giornata Internazionale della Donna”

Il Palazzo del Quirinale in occasione  della “Giornata Internazionale della Donna”

Il Palazzo del Quirinale in occasione  della “Giornata Internazionale della Donna”

C o m u n i c a t o

È stata celebrata oggi  8 marzo al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Giornata Internazionale della Donna, quest’anno dedicata a: “Donne dell’Arte”.
La cerimonia, aperta dalla proiezione di un video di Rai Cultura dal titolo “Lavinia e Artemisia, donne pittrici del ‘600”, è stata condotta da Teresa Saponangelo.
Sono intervenute, portando la loro testimonianza, Etta Scollo, cantautrice, Francesca Cappelletti, Storica dell’arte, direttrice della Galleria Borghese, Helena Janeczek, scrittrice, Chiara Capobianco, street artist, e Eugenia Maria Roccella, Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità. Teresa Saponangelo ha letto brani tratti da “Una stanza tutta per sè” di Virginia Woolf e da uno scritto di Carla Accardi.
Nel corso della cerimonia sono stati eseguiti i brani musicali dal titolo: “Ho eletto l’amore a mio rifugio”, testo di Mascha Kalèko, musica di Etta Scollo, “Cantanotte” e “Donna vita libertà”.
La celebrazione si è conclusa con l’intervento del Presidente Sergio Mattarella.
Erano presenti il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte costituzionale, Augusto Antonio Barbera e il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Licia Ronzulli.
Al femminile, come di consueto, la Guardia d’Onore del Palazzo del Quirinale.

Il Presidente Mattarella ha conferito 30 onorificenze OMRI

 

discorso

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per la scelta di una vita come volontario,  per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.

Il Presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.

La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 20 marzo alle 16 e 30.

Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato:

 

Mattia Abbate, 35 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per il suo impegno volto ad offrire un aiuto concreto a chi vive situazioni di disabilità

Affetto da malattia rara, distrofia muscolare di Duchenne (DMD), ha scritto alla redazione di un giornale per denunciare disservizi di uno stadio che impedivano l’accesso dei disabili. Mattia scrive bene e la direzione del quotidiano gli ha proposto di curare una rubrica sul mondo delle disabilità.

Mattia Aguzzi, 37 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver salvato una bambina precipitata da un palazzo rischiando per la propria incolumità fisica”

Mentre camminava per il centro di Torino e accortosi della situazione di grave pericolo di una bambina appesa alle grate di un balcone di un piano alto di un edificio, senza esitare, si è preparato per prendere la bambina al volo salvandole la vita.

Licia Baldi, 88 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per il suo costante impegno in attività educative e di assistenza ai detenuti nella Casa di reclusione di Porto Azzurro

Offre da anni la sua esperienza di insegnante a sostegno dei detenuti ristretti nel carcere del territorio e ha contribuito fattivamente alla realizzazione del plesso scolastico all’interno della stessa casa circondariale.

Simone Baldini, 42 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per l’immediata disponibilità offerta alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna

Simone, costretto sulla sedia a rotelle, è un atleta paralimpico. Rappresenta il contributo offerto da tanti volontari accorsi da tutta Italia per spalare le strade dal fango nelle città romagnole colpite dall’alluvione.

Lucia Bevilacqua, 65 anni e il marito Salvatore Pilato 64 anni, Ufficiali dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per il loro impegno volto ad offrire opportunità di lavoro e di inclusione sociale a persone diversamente abili.”

Lucia e Salvatore gestiscono la cooperativa La Melagrana che si occupa di fornire ai ragazzi diversamente abili competenze idonee per un inserimento nel mondo del lavoro.

Antonio Bodini, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per aver contributo ad ideare il Baskin, disciplina sportiva ispirata al basket che consente a persone con diverse abilità di giocare insieme

È fra gli ideatori del baskin, disciplina sportiva le cui regole consentono di far giocare insieme persone con diverse abilità.

Vincenzo Bordo, 67 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per le azioni di solidarietà intraprese, da più di trenta anni, accanto alle persone più povere di Seul”

Perfettamente integrato fra la popolazione coreana svolge attività di aiuto ai più poveri. Ha fondato la “Casa di Anna” che ospita, assiste e nutre i poveri e i senzatetto della periferia della città.

Marco Caprai, 60 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Per offrire lavoro nella sua azienda vitivinicola a persone immigrate

Amministratore delegato di un’importante azienda vitivinicola ha dato la possibilità ad oltre duecento persone richiedenti asilo, di trovare un impiego presso la cantina della sua attività.

Giuseppina Casarin, 65 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per facilitare, attraverso il canto, i rapporti tra persone appartenenti a diverse culture”

Con il suo coro Voci dal Mondo riesce a facilitare le relazioni tra persone anche di diversi Paesi divenendo così un esempio di inclusione sociale.

Dario Cherici, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per la sua lunga attività di volontario che lo ha portato anche ad operare per le popolazioni colpite da calamità naturali quale è stata l’alluvione nella provincia di Prato

L’età non lo ha scoraggiato e ha prestato soccorso, insieme a tanti altri volontari, alle popolazioni della provincia di Prato colpite dall’alluvione.

Marina Clerici, 68 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per l’aver dato impulso ad un’attività familiare volta all’ accoglienza e all’ospitalità di persone con malattie o con difficoltà di carattere psico – sociale”.

Le figlie di Marina hanno ora ampliato le finalità dell’associazione offrendo nella proprietà soggiorni alle famiglie in difficoltà facendole vivere in un ambiente immerso nella natura.

Marta Delle Piane, 35 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e Gabriele Bona, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per la loro attività di sostegno e di promozione a favore della ricerca scientifica sulle malattie reumatiche infantili e il sostegno offerto ai bambini malati ricoverati e alle loro famiglie”

Con l’associazione per le malattie reumatiche infantili (AMRI) sostengono la ricerca scientifica collaborando al lavoro svolto dalla Clinica Pediatrica e Reumatologia dell’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova.

Nicola Di Lena, 42 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver avviato un’attività imprenditoriale etica volta ad includere persone con differenti disabilità

Nicola dopo una brillante esperienza di chef in un ristorante stellato ha deciso di rientrare nella sua terra dove ha fondato una pasticceria che offre lavoro a persone vittime di violenza o con disabilità.

Maria Eleonora Teresa Galia, 53 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: Per la tenacia e la costanza con la quale, nel ricordo della figlia, aiuta i bambini malati rallegrandoli con giocattoli e finanziando investimenti nelle strutture ospedaliere che li ospitano”

Continua con tenacia ad esaudire il desiderio della figlia Giulia che prima di morire ha chiesto di donare giocattoli e di aiutare i bambini meno fortunati di lei.

Francesco Giannelli Savastano, 74 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per l’impegno che pone al servizio dei piccoli malati e delle loro famiglie offrendo loro ospitalità e assistenza per poter effettuare le cure ospedaliere lontano dalla loro casa”

Francesco ha fondato un’associazione che ha lo scopo di ospitare gratuitamente bambini con patologie e le loro famiglie, facilitandoli nel raggiungere l’ospedale ove effettuare le cure lontano dalle loro case.

Marta Grelli, 26 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver ideato una piattaforma informatica orientata a consigliare e semplificare i viaggi e gli spostamenti delle persone con diversi gradi di abilità”

La piattaforma informatica ideata da Marta offre l’opportunità a persone diversamente abili di poter viaggiare in modo consapevole conoscendo i posti più adatti alle loro esigenze.

Pietro Literio, 54 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per favorire e promuovere gratuitamente la prevenzione e la cura della salute nel suo territorio coinvolgendo professionisti che dedicano come volontari, il loro tempo e la loro esperienza

Ha realizzato un ambulatorio che offre gratuitamente visite mediche e screening per la popolazione del suo territorio.

Leonardo Lotto, 25 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: Per aver con un messaggio raccontato il suo necessario cambio di vita e l’importanza del valore della libertà e di chi ha lottato per garantirla”

A seguito di un recente incidente che lo costringe sulla sedia a rotelle si è laureato e ha conseguito un Master al termine del quale ha pronunciato un discorso motivazionale diventato virale in rete.

Michele Mele, 32 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per divulgare con cura e precisione le problematiche delle persone ipovedenti impegnandosi per eliminare le difficoltà e gli ostacoli”

Michele ricercatore presso l’Università del Sannio si occupa nella sua attività di ricerca delle problematiche delle persone ipovedenti e individua nuovi strumenti per facilitarne la quotidianità.

Giovanni Neri, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: Per l’impegno e la professionalità mostrata nell’offrire la sua esperienza di medico a giovani ricercatori che si occupano di malattie oncologiche”

Giovanni, dedica il suo tempo per sostenere la ricerca nel campo dell’oncologia pediatrica, impegnandosi anche per accrescere la cultura della solidarietà e della condivisione negli adolescenti andando nelle scuole.

Nicolina Parisi, 82 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per rappresentare lo spirito di solidarietà mostrato dalla popolazione calabrese nell’offrire un aiuto dopo il terribile naufragio di Cutro

Ha subito offerto la propria disponibilità ad accogliere nella tomba di famiglia le salme dei migranti deceduti dopo il naufragio di Cutro.

Antonio Piccolo, 74 anni e Carlo Sagliocco, 71 anni, Commendatori dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: Per aver offerto, attraverso la fondazione di una Scuola Calcio, un posto dove i giovani di Scampia si possano ritrovare e promuovere iniziative sociali”

Antonio e Carlo da molti anni gestiscono una Scuola Calcio nel quartiere Scampia di Napoli dove offrono ai ragazzi la possibilità di condividere il gioco e iniziative sociali e culturali.

Marco Randon, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: Per essere intervenuto nei paesi colpiti da calamità naturali preparando e distribuendo pane e focacce alle popolazioni”

Marco nella sua vita, in diverse occasioni è stato al fianco di popolazioni colpite da calamità naturali preparando e distribuendo pane e prodotti da forno.

Sarah Sclauzero, 51 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per affrontare con competenza il tema dell’aiuto alle persone vittime di violenza”

Sarah con altre donne ha fondato il centro antiviolenza APS “Me.Dea” Onlus con la finalità di formare le persone alla non violenza in tutte le sue manifestazioni.

Gianni Stinziani, 54 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per la sua determinazione nel voler creare una rete nel territorio per aiutare chi vive la gestione quotidiana dei figli con spettro autistico”

Gianni con l’associazione da lui fondata nel 2015 “Il mondo e noi” realizza diversi progetti volti a rafforzare la solidarietà, l’inclusione e la riabilitazione delle persone con spettro autistico.

Paola Maria Tricomi, 32 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per la sua determinazione nel voler abbattere gli impedimenti e gli ostacoli in modo che sia garantito il diritto allo studio delle persone disabili”

Fin dall’inizio del suo percorso universitario, confrontandosi con i responsabili delle università, si è impegnata per poter garantire alle persone con disabilità il diritto allo studio.

Stefano Ungaretti, 42 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: Per l’energia profusa nel voler sensibilizzare le persone al mondo del primo soccorso”

Stefano, dopo la morte del papà e del fratello entrambi colpiti da un arresto cardiaco, ha deciso di fondare, insieme alla madre, un’associazione attraverso la quale intende portare la cultura della rianimazione cardiopolmonare all’interno delle scuole coinvolgendo i docenti.

 

 

Incontro con il Segretario generale della Cei, Mons. Baturi e con il Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa, Mons. Coccia, in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Massimo Porfiri, Amministratore delegato di Rete Blu Spa,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Massimo Porfiri, Amministratore delegato di Rete Blu Spa,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Vincenzo Morgante, Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Vincenzo Morgante, Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio,

in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei, e S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa, accompagnati da Massimo Porfiri e da Vincenzo Morgante, rispettivamente Amministratore delegato di Rete Blu Spa e Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio, in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Segretario generale della Cei, S.E. Mons. Giuseppe Baturi, e il Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa, S.E. Mons. Piero Coccia, accompagnati dal Dott. Massimo Porfiri e dal Dott. Vincenzo Morgante, rispettivamente Amministratore delegato di Rete Blu Spa e Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio.

L’Ispettorato vaticano- e il Capo della Polizia Pisani- in udienza da Papa Francesco

 

Il capo della Polizia ricevuto da Papa Francesco

DAL 2004 AVVIATO IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE PER IL COMMISSARIO GIOVANNI PALATUCCI, DEPORTATO E UCCISO IN CAMPO DI CONCENTRAMENTO

 

Ieri mattina, nella sala Clementina in Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il capo della Polizia Vittorio Pisani assieme ai dirigenti ed il personale in servizio presso l’Ispettorato di Pubblica sicurezza “Vaticano”.

Le auto azzurre diventano spesso punto di riferimento anche per tanti altri bisogni meno istituzionali, ma non meno importanti a livello umano, di cui pure vi fate carico: dalla richiesta di informazioni, ai piccoli imprevisti, o a chi si rivolge a voi per manifestare un disagio, o perché, sentendosi emarginato, cerca un po’ di comprensione ed empatia. Sì, perché la gente sa che dove c’è la divisa, ci si può fidare. E questo è molto importante”. Con queste parole, Sua Santità ha rivolto il suo personale ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, che quotidianamente garantiscono la sicurezza dei cittadini e si prendono cura delle persone più fragili.

Il Pontefice ha inoltre ringraziato i poliziotti dell’Ispettorato Vaticano “per il lavoro fedele e paziente con cui garantite, a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza”.

Al termine dell’udienza il Capo della Polizia ha consegnato a Papa Francesco un libro che ricorda la storia del commissario Giovanni Palatucci, poliziotto Giusto tra le Nazioni, deportato e ucciso nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945. Dal 2004, la Chiesa lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione

Celebrazione del “Giorno del Ricordo”

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella con Ignazio La Russa, Presidente del Senato della Repubblica,Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri,e con Augusto Antonio Barbera, Presidente della Corte costituzionale in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

l Presidente Sergio Mattarella con Ignazio La Russa, Presidente del Senato della Repubblica,Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri,e con Augusto Antonio Barbera, Presidente della Corte costituzionale in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

Il Presidente Sergio Mattarella saluta  Egea Haffner, bambina ritratta nella foto simbolo 
dell’esodo in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Egea Haffner, bambina ritratta nella foto simbolo dell’esodo in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

Intervista ad Alessandra Rivaroli, protagonista del docufilm “Kevina Jama – La Foiba Grande”

Intervista ad Alessandra Rivaroli, protagonista del docufilm “Kevina Jama – La Foiba Grande”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

L'intervento di  Davide Rossi, Professore di Storia e Tecnica delle costituzioni europee presso Università degli Studi di Trieste

L’intervento di Davide Rossi, Professore di Storia e Tecnica delle costituzioni europee presso Università degli Studi di Trieste

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del merito,in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del merito

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna i premi ai vincitori del concorso nazionale promosso dal Ministero dell'Istruzione e del merito, dal titolo “10 febbraio" -“Un mondo e un passato”.Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna i premi ai vincitori del concorso nazionale promosso dal Ministero dell’Istruzione e del merito, dal titolo “10 febbraio” -“Un mondo e un passato”.Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella osserva ilavori realizzati dagli studnti vincitori del concorso nazionale promosso dal Ministero dell'Istruzione e del merito, dal titolo “10 febbraio" -“Un mondo e un passato”.Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella osserva ilavori realizzati dagli studnti vincitori del concorso nazionale promosso dal Ministero dell’Istruzione e del merito, dal titolo “10 febbraio” -“Un mondo e un passato”.Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati

C o m u n i c a t o

Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno del Ricordo”.

La cerimonia, condotta dall’attrice Viola Graziosi, è stata aperta dalla proiezione del docufilm dal titolo “Kevina Jama – La Foiba Grande”, cui ha fatto seguito l’intervista alla protagonista Alessandra Rivaroli.

Sono intervenuti il professor Giuseppe de Vergottini, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, lo storico Davide Rossi, professore di Storia e Tecnica delle costituzioni europee presso l’Università degli Studi di Trieste e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Viola Graziosi ha, quindi, letto un brano tratto dal libro “Chi ha paura dell’uomo nero” di Graziella Fiorentin e due estratti tratti dal libro “Bora. Istria, il vento dell’esilio” di Anna Maria Mori e Nelida Milani.
La Sig.ra Egea Haffner, la bambina ritratta nella foto simbolo dell’esodo, ha portato la sua testimonianza.

L’orchestra di archi del Conservatorio G. Tartini di Trieste ha eseguito l’Adagio dal Quartetto in Re maggiore op. 8 n. 1 di Luigi Boccherini e le arie “Italiana” e “Siciliana” dalla Suite n.3 “Antiche danze e arie” di Ottorino Respighi

La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera, il Vice Presidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli, esponenti del Governo, del Parlamento, autorità civili e appartenenti alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

In precedenza nella Sala degli Specchi, dopo l’indirizzo di saluto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Presidente Sergio Mattarella, coadiuvato dal Ministro e dal Presidente della FederEsuli, ha premiato le Scuole vincitrici del Concorso “10 febbraio – Un mondo e un passato. Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati”.

 

Esecuzione di abbattimento, da parte di un insensibile ed inutile “Corpo Forestale”, dell’Orso M90,condannato a morte da un decreto tenebroso ( e “velocissimo”) dal Presidente Fugatti della provincia di Trento

L'orso M90 - (Fotogramma)

L’Orso M90 ucciso dalle Istituzioni italiane, Presidente della Provincia di Trento e Corpo Forestale

 

di   RAFFAELE LANZA

 

L’orso M90 è stato ucciso. Nel corso del pomeriggio di ieri, martedì 6 febbraio, è stata data esecuzione al decreto firmato  dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare tramite abbattimento. Lo comunica- con molta fretta prima della ipotizzabile pioggia di critiche – la Provincia autonoma di Trento.  

Cosa dire?   Siamo in un Paese in cui tanti Stati e persone invidiano la nostra democrazia e civiltà. Poi episodi come questi proiettano le istituzioni italiane -Provincia di Trento e Corpo Forestale esecutrice – al periodo buio del Medioevo e della legge della giungla.    Possibile che il Presidente Fugatti , persona che deve incontrare il consenso della popolazione per ricoprire la carica che occupa, non abbia aperto un democratico dibattito sull’ipotesi di abbattimento dell’Orso M90?          Possibile che una persona del genere  non abbia immaginato o pensato di trovare un’altra soluzione alternativa all’uccisione del plantigrado?
Ma esiste anche una precisa corresponsabilità: quella del Corpo Forestale.       Si sa che il Corpo Forestale tra le sue prerogative e peculiarità annovera la tutela dell’ambiente e , quindi anche degli animali che vi popolano.  I vertici del Corpo Forestale non hanno pensato ad un altro rimedio al barbaro abbattimento?   Non possono rifiutare di eseguire quei “decreti”  discutibili se non illeciti, certamente immorali di fronte alla legge di Dio e del tutto contrastante – se non il contrario dei loro compiti istituzionali-  con le loro mansioni di “vigilantes dell’ambiente?     Non si professano loro gli “angeli custodi” degli animali dei parchi?      Ma non fateci ridere …..      Facile sbrigare il lavoro premendo il grilletto di una carabina alla pari di un killer appostato nell’ombra. Vergogna!
Questa uccisione rivela ancora una volta l’insensibilità e la mancata autonomia decisionale di un organismo che avrebbe potuto – e , secondo noi, anche dovuto- rifiutare l’ingrato compito di uccidere l’orso
Non si poteva rifiutare di fronte ad una Ordinanza?   Non scherziamo, il Corpo Forestale è fatto di uomini pensanti e non di robot artificiali.   Che vergogna, Presidente Fugatti e vertici Corpo Forestale.
Questo il comunicato : ”Una squadra del Corpo forestale trentino è entrata in azione in una zona di montagna della Bassa Val di Sole: l’animale è stato identificato mediante l’osservazione del radiocollare e delle marche auricolari. M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane”.

Più volte aveva seguito intenzionalmente le persone. Episodio culmine lo scorso 28 gennaio, quando aveva seguito una coppia di escursionisti per oltre mezzo chilometro lungo una strada forestale nel comune di Mezzana. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva confermato la necessità di rimuovere l’orso M90 al più presto”.

IL  MINISTRO PICHETTO FRATIN: “LA SOPPRESSIONE NON DOVEVA ESSERE L’UNICA ALTERNATIVA MA UNA SOLUZIONE ESTREMA”
Pichetto Fratin a Ecomondo spiega le linee guida del governo sull'ambiente - la Repubblica
Ministro dell’Ambiente Fratin

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin- ( nella foto ) -si sa- ha commentato l’abbattimento dichiarando che “la soppressione non può essere l’unica alternativa”, ma piuttosto “una soluzione estrema”.

Afferma inoltre di aver  “mobilitato tutte le strutture che fanno capo al ministero per definire una strategia tempestiva”, così che in futuro si possano individuare soluzioni che garantiscano “una convivenza pacifica nei territori”.

Oipa: “una vera esecuzione la caccia all’orso. Le  carabine erano già fumanti mentre si pubblicava il decreto…”

“Quella della Provincia Autonoma di Trento è una politica miope e nemica degli animali, che non tutela la biodiversità. Il presidente Fugatti è sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. Lo sostengono i vertici dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annunciano l’intenzione di presentare una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda “perchè nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario”.

La denuncia arriva anche da Lav (Lega anti-vivisezione): “Mentre pubblicavano il decreto di uccisione erano già pronti con le carabine per impedirci di difendere l’orso”. Una “caccia all’orso”, l’ha definita Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici dell’associazione, iniziata con “una vera e propria esecuzione”.

I tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e la notizia di esecuzione della condanna “ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti – commenta Vitturi –. Tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre”

 

 

Flussi turistici incoraggianti in Sicilia Clima di ottimismo per un consuntivo migliore rispetto agli anni precedenti

 

 

Immagine

 

 

I dati sull’andamento dei flussi turistici in Sicilia sono senz’altro incoraggianti e restituiscono l’immagine di un comparto dinamico e in costante crescita. Un risultato – comunica la Regione Sicilia -che è frutto dell’efficacia delle politiche di settore poste in essere dal governo regionale e del lavoro fatto in termini di individuazione dei mercati-target e di azioni di promozione della destinazione. Seppur provvisori e verosimilmente sottostimati e suscettibili di variazioni al rialzo poiché in costante aggiornamento, i dati sulle presenze turistiche forniscono già elementi che concorrono a un clima di ottimismo e fanno intravedere buoni margini per un consuntivo migliore rispetto a quello degli anni più recenti.
Il governo regionale informa che metterà in campo politiche mirate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, anche sulla base dei dati statistici che confermano nei periodi di bassa stagione un trend fortemente positivo di presenze turistiche». Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, intervenendo a Milano alla Bit alla conferenza stampa di presentazione delle strategie turistiche della Sicilia, alla presenza dell’assessore al Turismo, Elvira Amata.
Importanti i dati relativi ai flussi turistici 2023. Flussi in costante crescita, grazie ad un progressivo allungamento della stagione e a una maggiore attenzione a target diversi. Ma, soprattutto, grazie a un sempre più consolidato lavoro di rete tra Regione e realtà territoriale. Il dato annuo 2023, con oltre 16 milioni 462 mila presenze complessive, rileva un incremento del 10,8% rispetto al 2022 a conferma del superamento della situazione pre-pandemica (2019) quando i pernottamenti nell’Isola avevano contabilizzato poco più di 15 milioni 115 mila unità. Il dato è ancora più macroscopico se si guarda alla componente straniera (+24,8% rispetto al 2022) che ha di fatto trainato l’andamento dei flussi turistici della Regione.
Infatti, in valore assoluto, nel corso del 2023 le presenze straniere ammontano a oltre 8 milioni. Altro elemento interessante, che emerge dall’analisi dei dati più recenti, è relativo a uno degli obiettivi principali della programmazione regionale, ossia l’allungamento della stagione turistica e la diversificazione dell’offerta turistica. In tal senso, i dati provvisori del 2023 rilevano un flusso turistico non più concentrato esclusivamente nei mesi tipicamente estivi, come in passato, ma meglio distribuito nel corso dell’anno, caratterizzato da incrementi percentuali considerevoli specie nei mesi di bassa stagione – e in modo particolare tra gennaio e marzo – soprattutto per la componente straniera. Questo è un dato che la Regione rileva con sempre maggiore evidenza negli ultimi anni.
Anche nel 2023 stando ai dati provvisori, il comparto alberghiero, con oltre 11 milioni 778 mila presenze domina il panorama regionale della ricettività, ma resta assolutamente soddisfacente anche il dato dell’extra-alberghiero che, con oltre 4 milioni 680 mila presenze (di cui oltre 2 milioni 370 mila stranieri, +36,5%) registra un incremento del 13,5% sul 2022. Il mercato straniero continua a caratterizzarsi per una forte presenza francese e tedesca, ma si sta assistendo a una decisa avanzata di altri mercati, tra cui spiccano quello americano e quello britannico, rispettivamente al terzo e quarto posto nella classifica dei paesi di provenienza che, con 953.794 e 708.652 presenze registrano, nell’ordine, un +53,6% e un +20,7% sul dato dell’anno precedente.
Anche la sostenibilità del turismo diventa un impegno sempre più centrale per le politiche regionali. Lo conferma l’assessore Amata che sottolinea come «coerentemente con gli strumenti di programmazione nazionali ed europei intendiamo sostenere la competitività delle imprese turistiche, la loro valorizzazione, la fruizione integrata e sostenibile delle risorse e dei beni culturali e naturali, e la promozione delle destinazioni turistiche con il preciso intento di invertire la tendenza della stagionalità attraverso l’incremento, la diversificazione e la destagionalizzazione dei flussi turistici, grazie anche ai nuovi trend di cambiamento del comportamento di viaggio emersi durante il periodo pandemico e i nuovi fabbisogni del turista, sempre più orientato verso un turismo di prossimità, lento ed esperienziale».
L’intento è quello di rendere la destinazione Sicilia sempre più pronta ad attrarre e accogliere una nuova domanda, più green, orientata alla natura, alla cultura e alla sostenibilità, attraverso un’offerta in linea con le nuove tendenze della domanda che appare sempre più focalizzata su forme di turismo che esulano dai percorsi più tradizionali. Concretamente, molte località turistiche siciliane possono perseguire un allungamento della stagione turistica, sia diversificando l’offerta attraverso la promozione di specifici segmenti che concorrono all’attrattività della destinazione quali lo sport, il teatro, la musica, il cinema, il turismo scolastico, il wedding, che attraverso specifiche iniziative coinvolgono l’intera filiera del turismo e rafforzano l’azione degli operatori turistici siciliani.
«I viaggiatori – prosegue la Amata – cercano sempre più soluzioni di viaggi che sposino il valore della sostenibilità che va considerata sotto due diversi aspetti: quello della sostenibilità dell’uso/gestione delle risorse turistiche, cioè dei beni naturali e culturali e quello della sostenibilità del turismo in chiave di innovazione e di inclusione sociale, ampliando quanto più possibile le opportunità di accesso a pratiche di turismo inclusive rafforzando le filiere settoriali, dall’accoglienza, all’ospitalità e promozione». Proprio allo scopo di rafforzare le azioni finalizzate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, l’assessorato intende consolidare sempre più quelle iniziative che già hanno fatto registrare un incremento dei flussi turistici nella bassa stagionalità.
ARTE, EVENTI, CULTURA, MUSICA e COMUNICAZIONE Come sempre, ricco il palinsesto delle manifestazioni culturali e dello spettacolo che fanno della Sicilia un palcoscenico vivace e sempre attrattivo, ma tra queste vanno ricordati: • Evento di punta in calendario è certamente il “Sicilia Jazz Festival” organizzato tra giugno e luglio a Palermo, per il quale quest’anno è prevista una circuitazione regionale che comprende anche il territorio di Agrigento, in relazione alla sua nomina di Capitale italiana della Cultura per l’anno 2025. • “Treni Storici” – iniziativa ormai consolidata, in collaborazione con la Fondazione Ferrovie dello Stato, con la quale vengono riproposti antichi treni che durante i weekend, e seguendo linee ferroviarie secondarie, attraversano la Sicilia per la conoscenza e la valorizzazione di antichi borghi, parchi archeologici e scenari di incomparabile bellezza, spesso sconosciuti. • “Coppa degli Assi”, manifestazione storica nel panorama degli sport equestri, che, con l’edizione prevista nei giorni dal 20 al 22 e dal 26 al 29 settembre 2024, giungerà alla 39^ edizione e che, dopo Piazza di Siena, è il più antico e longevo concorso ippico internazionale d’Italia, con un’entusiastica affluenza di oltre 10.000 spettatori che si ritrovano nel suggestivo parco naturale de La Favorita di Palermo. • “Stati Generali del Cinema” – Siracusa dal 12 al 14 aprile 2024. La Regione Siciliana continua a supportare ed incentivare le produzioni audiovisive sul proprio territorio, forte propulsore per il cineturismo, che in Sicilia affonda le radici ad inizio secolo con il caso “Il Commissario Montalbano” che ha saputo cambiare le sorti del ragusano.
Più recentemente, l’esperienza di “The White Lotus”, la nota serie televisiva americana la cui seconda stagione (ed. 2022), ambientata proprio in Sicilia, ha scatenato una vera e propria febbre per l’Isola confermando il cineturismo quale strumento di promozione del territorio e leva propulsiva per il turismo, movimentando ingenti flussi verso la Sicilia. Da Taormina a Cefalù, location privilegiate della serie, i turisti internazionali nella Regione sono ritornati ai livelli pre-Covid, con un incremento complessivo di presenze turistiche che, per il solo territorio di Taormina, nel 2023 (dato provvisorio), si attesta al +7,6% rispetto al dato pre-pandemico (2019). Anche e soprattutto per questo, tra il 2021 ed il 2023, l’assessorato ha messo a bando contributi alle produzioni cinematografiche per quasi 21 milioni di euro cofinanziando oltre 100 progetti audiovisivi tra lungometraggi, film/serie tv, documentari e cortometraggi, determinando una ricaduta economica sul territorio, in termini di spesa diretta da parte delle case di produzioni, con un moltiplicatore di oltre il 300% dell’investimento pubblico regionale.
Presentati anche i 6 spot tematici della durata di 30”, recentemente realizzati, che, tradotti nelle principali lingue straniere, saranno oggetto di una campagna mediatica che coinvolgerà anche i paesi esteri. Tra i temi scelti, oltre a natura, cultura, gastronomia, attività all’aria aperta per un turismo sostenibile e borghi, anche uno spot interamente dedicato ad Agrigento, designata capitale della Cultura 2025. «Un prodotto di tipo cinematografico che racconta la Sicilia attraverso immagini scandite dal sentimento della parola. I testi sono stati curati dall’attore-cuntista Salvo Piparo, mentre altri sono tratti dal Cantico dei Cantici e da S. Agostino. La regia è di Nico Bonomolo, la drammaturgia e la voce dello stesso Salvo Piparo a garanzia della qualità del risultato», osserva nuovamente l’Assessore Amata.
Presentate anche quattro grandi mostre, organizzate dall’assessorato ai Beni culturali, per raccontare la Sicilia al mondo: “Lo sguardo” la più grande mostra di Igor Mitoraj mai realizzata: dal 26 marzo 2024 al 31 ottobre 2025, 30 opere distribuite in un’esposizione senza precedenti nel Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa; “La Sicilia di Caravaggio” il formidabile percorso siciliano di uno dei massimi maestri della pittura universale: dal 29 marzo al 3 novembre 2024 a Noto, una tra le più complete mostre su Caravaggio ed i caravaggeschi in Sicilia; “I Tesori d’Italia” in vista di Agrigento Capitale della Cultura, dal 22 aprile 2024 un racconto che coinvolgerà tutte le Regioni d’Italia con le opere dei nostri più grandi pittori di tutti i tempi a Villa Aurea della Valle dei Templi in Agrigento. Un’opera per ogni singola Regione. Sono 20 opere complessive in mostra da aprile ad ottobre/novembre 2024; “Guernica di Picasso”: l’arazzo di Guernica, proveniente dal Museo di Unterlinden Colmar in Francia, esposto da ottobre 2024 a Palazzo Abatellis a Palermo in dialogo con l’incredibile affresco del Trionfo della Morte che ispirò il grande pittore spagnolo.
A conclusione della conferenza è stato dato spazio alle più rilevanti Borse e Fiere di settore, agli eventi di richiamo turistico, alle Fondazioni lirico-sinfoniche e agli itinerari turistico- culturali presenti in Sicilia. Antonella Ferrara ha introdotto la XIV edizione di Taobuk, festival letterario internazionale ideato e diretto dalla stessa Ferrara con il sostegno della Regione che si terrà a Taormina dal 20 al 24 giugno 2024. Tema portante della manifestazione: “Identità”.
Fra gli ospiti, e destinatari del Taobuk Award, il premio Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse, lo scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, la drammaturga e scrittrice francese Yasmina Reza e la performing artist di origine serba Marina Abramovic. Toti Piscopo ha presentato Travelexpo, Borsa Globale dei Turismi che si terrà dal 5 al 7 aprile 2024, giunta alla sua XXVI edizione. Costituisce un volano per l’offerta turistica siciliana ed un sicuro punto di riferimento per il mondo del turismo non solo nazionale. Salvatore Basile ha offerto dettagli su BTE, la Borsa del Turismo Extralberghiero di Confesercenti Sicilia che ad ottobre 2024 giungerà all’ottava edizione forte degli ottimi dati provenienti proprio questo ambito del sistema ricettivo dell’Isola.
Presentate in fiera le date e i luoghi 2024 de Le Vie dei Tesori, il più importante progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio della Sicilia in cui le città e i borghi sono pronti ad aprire le porte di centinaia di tesori e ad accogliere i visitatori con tour ed esperienze speciali: la scorsa edizione si è chiusa con 255 mila presenze in quasi tre mesi, per una spesa generata sul territorio che ha superato i 7 milioni e mezzo di euro, e un indice di gradimento dei visitatori di oltre il 90 per cento. Altro evento di grande richiamo a cui è stato dato spazio è “L’Inferno di Dante”, prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily per la drammaturgia e la regia di Giovanni Anfuso.
Un lavoro teatrale che vanta, nell’ultimo lustro in Sicilia, il maggior numero di spettatori: oltre centomila, con una considerevole percentuale di turisti, anche stranieri. Lo spettacolo diventa nel 2024 il cuore di un progetto per la promozione delle Gole e dell’intera Valle dell’Alcantara seguendo il sogno visionario di Carmelo Vaccaro. Annunciata in Bit, anche la riapertura, a distanza di 30 anni, del Castello di Taormina, costruzione imponente situata sulla roccia del Monte Tauro, a un’altezza di 397 metri, che rappresenta uno dei luoghi più importanti dell’acropoli della città, insieme al Teatro Antico. Nella giornata del 5 febbraio presentate, inoltre, le stagioni teatrali di Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Fondazione orchestra sinfonica Siciliana – Foss, Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Inda – Istituto nazionale del dramma antico, Teatro Massimo Bellini di Catania. Ha completato la giornata una carrellata degli itinerari turistico-culturali in Sicilia con presentazioni a cura dei beni Unesco di Palermo Arabo Normanna – Cattedrale di Cefalù e Monreale, Parco Archeologico Valle dei Templi, Siracusa e la Necropoli di Pantalica, Città Tardo Barocche della Val di Noto, Isole Eolie, Parco dell’Etna. Allo stand presenti anche le Aree marine protette, gli aeroporti e le Dmo West of Sicily, Islands of Sicily, Sicilia Centrale, Madonie – Targa Florio e Valle dei Templi.

\

Le dimissioni di Vittorio Sgarbi , un errore di valutazione e l’immagine di un critico come ” Patrimonio dell’Unesco vivente”

 

Vittorio Sgarbi - Raffaello

 

DI  RAFFAELE  LANZA

Che un genio come Vittorio Sgarbi, critico d’arye d’alto livello, si dimetta da una carica pubblica ci sta. Non ci sta il fatto che Vittorio l’abbia fatto adesso,in un momento cruciale della sua vita, che coincide con l’accusa -grave- di acquisto di un’importante quadro del seicento, candela o senza candela

.    Chiaro che vi siano strumentalizzazioni politiche.  Il personaggio serve ai  nemici per colpire  il governo dove lui riveste la carica, non indifferente, di sottosegretario alla Cultura.  Il prof Sgarbi tuttavia ha fatto un’errore di valutazione: avrebbe dovuto prevedere, prima di accettare la carica di sottosegretario, quel che oggi è successo e lo sta collocando sull’altare del sacrificio mediatico

Il governo tira in realtà un sospiro di sollievo così pure  il Ministro Giuliano al quale Sgarbi ha rivolto alcune critiche di incapacità o di uomo di secondo ordine

Ma la presenta incompatibilità del critico rappresenta in realtà una perdita per la promozione della Cultura italiana nel mondo.  “Lui era sottosegretario in quanto Sgarbi. Come tale faceva il conferenziere, le mostre 

Sgarbi era un’eccezione alla regola dell’Antitrust di dover pronunciare il provvedimento di   contestazione.  Sgarbi cioè -avrebbe potuto fare il conferenziere, promuovere le mostre e intervenire pure come sottosegretario. 

  Una vera eccezione che l’Antitrust ha messo però all’angolo considerando il genio di Ferrara come personaggio comune . Che comune però, tutti sanno non è.     Non solo per la sregolatezza del linguaggio  Ai giornalisti di “Report” ,nel corso di un contatto indesiderato del programma della Rai, avrebbe detto:”Facce di m.er……”  Facce di ca…..” Eccetera

Sgarbi è in realtà – checchè si possa dire –  autentico Patrimonio  vivente dell’Unesco”     Leggete i libri d’arte del critico:  Un vero spettacolo di genialità e di linguaggio italiano.  Tanto di cappello!   L’arte viene vista sotto altre angolazioni e sfumature …. Dovrebbe essere maggiormente tutelato in Italia.  Vediamo quel che ha detto Sgarbi:

“Mi dimetto e lo faccio per voi”, ha aggiunto Sgarbi, parlando alla platea che stava seguendo la sua lecture su Michelangelo. “L’Antitrust – ha spiegato – ha mandato una molto complessa e confusa lettera, dicendo che, avendo accolto due lettere anonime che ha inviato all’Antitrust il ministro della Cultura, io non posso fare una conferenza da Porro”.

Il ministro Gennaro Sangiuliano “non l’ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre, quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della torre Garisenda”. “Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime“. Nella sua indicazione “l’Antitrust dice ‘dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto’, le ha inviate il ministro. Tutto quello che hanno dichiarato arriva da lettere anonime”, ha sottolineato Sgarbi. “Sangiuliano ha compreso la lettera anonima, ha ritenuto che fosse degna e ha avuto ragione, mi compiaccio con lui. Lui rimane ministro e io solo Sgarbi”.

“Pongo il problema anche per Nordio, che questa sera parla. Se sono incompatibile io, chiunque faccia una conferenza da ministro o da sottosegretario, è incompatibile”, ha detto ancora. Le dimissioni – ha spiegato – sono dovute a un’indicazione dell’Antitrust sulla compatibilità tra la sua attività di conferenziere con gli incarichi di governo, giunta poche ore fa. “L’Antitrust ha ritenuto le indicazioni di lettere anonime come delle indicazioni credibili e ha dichiarato l’incompatibilità. Io ne ho avuto notizia verso le 14.30. Ho preso l’aereo e quando sono sceso, il tempo di meditare quale scelta fare, ho pensato di fare questa conferenza libero. Questa è la prima conferenza della nuova stagione in cui non c’è incompatibilità, altrimenti non avrei potuto farla”, ha detto Sgarbi.

Sono “oggetto di una persecuzione mediatica, è evidente, su questioni inesistenti o su questa supposta incompatibilità”. L’altro giorno su un “giornale di 65 articoli, in una sola edizione su di me c’erano 5-6 articoli e una vignetta in cui mi si dava della ‘testa di cazzo’, tanto per dire la delicatezza”, ma – ha assicurato – “non ho paura della satira. Poi ho avuto trasmissioni televisive, 5 o 6 contro, su costruzioni inverosimili, su dipinti acquistati, come uno acquista dipinti, non è che uno è colpevole perché acquista dipinti”.

“Io sono noto per le mie imprecazioni, per le ‘capre’, ma non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno”, ha proseguito, facendo riferimento allo scontro con i giornalisti di Report e del Fatto Quotidiano. “Mi scuso con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte”, ha detto il critico d’arte, ribadendo che però si è trattato di una “intervista non autorizzata, non voluta”. “A un certo punto, non essendo un’intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive. Io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche in sottosegretario. D’ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario“.

Prima dell’intervento dal palco, incalzato dai cronisti sulla vicenda degli insulti ai giornalisti, Sgarbi aveva parlato di “immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole. Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le miei imprecazioni come fa chiunque. Non rifarei l’intervista anche perché non l’ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo”.

Si apprende che l’Antitrust avrebbe chiuso il procedimento che era stato avviato a fine ottobre su attività del critico che potevano “porsi in contrasto” con quanto previsto dalla legge Frattini sul conflitto di interessi. Lunedì dovrebbe essere reso noto il provvedimento relativo alle possibili condotte illecite per attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo. La delibera di apertura del procedimento fissava peraltro una data di chiusura entro il prossimo 15 febbraio.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria

 

 Palazzo del Quirinale, 

Rivolgo un saluto di benvenuto ai Presidenti del Senato, della Camera dei deputati, del Consiglio dei ministri, della Corte costituzionale.

Ringrazio per i loro interventi il Ministro Valditara, la Presidente Di Segni, la Dottoressa della Seta. E Sami Modiano che è stato abbracciato da tutti i presenti.

Un ringraziamento a Sara Zambotti, ad Alessandro Albertin, a Gabriele Coen e al suo gruppo, a Rai Storia per il filmato e, a nome di tutti, vorrei inviare un augurio per la sua salute a Tatiana Bucci.

A tutti i presenti un saluto, sapendo che sono fortemente coinvolti in questo momento di memoria.

“La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. Con queste parole, un sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, Primo Levi, scolpiva, nel 1973, il giudizio sulle radici e sulle responsabilità prime dello sterminio organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, il più grave compiuto nella storia dell’umanità.

Il più abominevole dei crimini, per gravità e per dimensione –  il genocidio di milioni di persone innocenti –  commesso a metà dello scorso secolo nel cuore della civile Europa, dove già da molto tempo gli ideali di libertà, di rispetto dei diritti dell’uomo, di tolleranza, di fratellanza, di democrazia si erano diffusi, e venivano proclamati e largamente praticati.

Il senso di incredulità registrato di fronte a quanto accaduto in quegli anni sventurati, accanto al pudore dei sopravvissuti, rinchiusisi, in un primo momento, nel silenzio, traeva la sua origine anche da una concezione ottimistica della Storia e della natura dell’uomo.

L’uomo del Novecento – immerso nel tempo della ragione, della fiducia incondizionata nell’avanzamento della scienza, della cultura, della tecnica – mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte a un tornante così tragico; mai avrebbe concepito la possibilità di una simile regressione: mentre si confidava – come veniva conclamato – in un’alba radiosa per l’umanità, si trovò improvvisamente precipitato nelle tenebre più fitte.

Auschwitz spalancava – e spalanca tuttora – i suoi cancelli su un abisso oltre ogni immaginazione. Un orrore assoluto, senza precedenti – cui null’altro può essere parificato – ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Un orrore che sembrava inconcepibile tanto era lontano dai sentimenti che normalmente si attribuiscono al genere umano.

Eppure Auschwitz e tutto il meccanismo di sterminio –  che ha inghiottito milioni di ebrei, e anche appartenenti al popolo Romanì, omosessuali, dissidenti, disabili, testimoni di Geova –   sono stati concepiti e realizzati da menti umane. Menti che, per quanto perverse, hanno sedotto, attratto e spinto alla complicità centinaia di migliaia di persone, trasformate in “volenterosi carnefici” secondo la lucida definizione di Daniel Goldhagen.

Eppure le ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo, sono stati virus micidiali, prodotti dall’uomo, virus che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa, scatenando istinti barbari e precipitando il mondo intero dentro una guerra funesta e rovinosa.

Siamo uomini – ammoniva ancora Primo Levi – apparteniamo alla stessa famiglia umana a cui appartennero i nostri carnefici”, dimostrando “per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell’uomo dopo millenni di vita civile.”

Nel buio più fitto, nella lunga e oscura notte dell’umanità, prendendo a prestito un’immagine di Elie Wiesel, tante piccole fiammelle hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione.

Sono stati i “Giusti”, secondo una terminologia cara al popolo ebraico perseguitato. Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista. Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento – come abbiamo ascoltato – quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità.

Persone tra le più disparate: donne e uomini, laici e religiosi, partigiani, appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali, contadini. Accomunati dal coraggio, dalla rivolta contro la crudeltà, dal senso di umanità.

C’è chi ha nascosto e protetto, chi ha falsificato documenti e liste, chi ha aiutato a espatriare. Migliaia di gesti, grandi e piccoli, di ribellione contro il conformismo e contro l’ideologia imperante.

Abbiamo ricordato quest’oggi qualche nome: da Giorgio Perlasca a Gino Bartali e gli altri che, nel video e nelle letture, sono stati riproposti alla nostra riconoscenza.

Desidero citarne alcuni altri che hanno condiviso il tragico destino della deportazione delle persone che hanno tentato di salvare.

Odoardo Focherini, amministratore del giornale cattolico Avvenire d’Italia; Torquato Fraccon, partigiano, morto a Dachau insieme al figlio; il domenicano, padre Giuseppe Girotti; Calogero Marrone, capo ufficio anagrafe del comune di Varese, Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume; Andrea Schivo, agente di custodia nel carcere San Vittore di Milano. Scoperti e arrestati dai nazifascisti hanno concluso la vita nei lager tedeschi.

Di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove.

Hanno sconfitto, innanzitutto dentro loro stessi, la paura, l’inerzia complice, l’indifferenza che, come ci ricorda spesso Liliana Segre – cui rivolgo un pensiero affettuoso a ottant’anni della sua deportazione –  è la più perniciosa delle colpe.

I “Giusti” hanno dimostrato, a rischio della propria vita e di quella delle loro famiglie, che il senso di umanità, se rettamente coltivato, resiste in ogni condizione e supera persino i confini del tempo e della morte. Ci hanno insegnato, anche di fronte a tragedie immani, il valore salvifico dei gesti di coraggiosa solidarietà. Perché, per ripetere anch’io questa mattina il celebre detto del Talmud, “chi salva una vita salva il mondo intero.”

L’esempio dei Giusti rischiara la nostra via e il nostro percorso. E consente di ritessere quella trama di fiducia nel genere umano che con la costruzione dei campi di sterminio sembrava per sempre distrutta.

Tuttavia, di fronte a questi esempi di altruismo, di coraggio, di abnegazione, risaltano ancor di più i crimini commessi da altri uomini e altre donne, in nome di regimi dittatoriali e brutali.

Celebrare doverosamente i Giusti non deve far dimenticare i tanti, troppi ingiusti: i pavidi, i delatori per denaro, per invidia o per conformismo; i cacciatori di ebrei; gli assassini; gli ideologi del razzismo.

Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o di riduzione delle colpe, personali o collettive.

Non si deve mai dimenticare che il nostro Paese, l’Italia, adottò durante il fascismo – in un clima di complessiva indifferenza –  le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio; e che gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei.

Un portato inestinguibile di dolore, di sangue, di morte sul quale mai dovremo far calare il velo del silenzio. I morti di Auschwitz, dispersi nel vento, ci ammoniscono continuamente: il cammino dell’uomo procede su strade accidentate e rischiose.

Lo manifesta anche il ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo: del pregiudizio che ricalca antichi stereotipi antiebraici, potenziato da social media senza controllo e senza pudore.

La nostra Costituzione dispone con chiarezza: tutti i cittadini sono portatori degli stessi diritti.

La presenza ebraica è stata fondamentale per lo sviluppo dell’Italia moderna e nella formazione della Repubblica.

Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti.

Anche ai nostri giorni, la ruota della storia sembra talvolta smarrire la sua strada, portando l’umanità indietro, a tempi e stagioni che mai avremmo pensato di dover rivivere.

Le conquiste della pace e delle libertà democratiche sono esaltanti e vanno salvaguardate di fronte a risorgenti tentazioni di risolvere le controversie attraverso il ricorso alla guerra, alla violenza, alla sopraffazione.

Parole d’ordine, gesti di odio e di terrore sembrano di nuovo affascinare e attrarre, nel nostro Continente ma anche altrove.

Su questo occorrerebbe compiere un’approfondita riflessione: indagando le motivazioni che spingono numerose persone a coltivare in modo inaccettabile simboli e tradizioni di ideologie nefaste e minacciose, che hanno portato all’umanità soltanto dolore, distruzione, morte.

Va richiamata, a questo riguardo, l’importanza decisiva della cultura, dell’istruzione. Di quanto – ad esempio – sono preziose le collaborazioni di studio e ricerca tra le Università, sempre positive; sempre fonte di avanzamento di civiltà, al di sopra di ogni frontiera. Sempre affermazione del carattere della cultura, che unisce e non può separare.

Il fanatismo, religioso o nazionalista, che, mosso da antistoriche e disumane motivazioni, non tollera non soltanto il diritto ma neppure la presenza dell’altro, del diverso, ritiene di poter imporre la sua visione con la forza, la guerra e la violenza, violando i principi fondamentali del diritto internazionale e della civiltà umana.

Siamo di fronte a un nuovo “crinale apocalittico” per usare un’espressione cara a Giorgio La Pira.

In alcune zone del mondo, in un’epoca così travagliata come la nostra, sembra divenuta impossibile non soltanto la convivenza, ma persino la vicinanza.

Assistiamo, nel mondo –ripeto -, a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini, persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah.

Siamo convinti che i giacimenti di odio siano stati ingigantiti da parole e atti spietati, persino blasfemi. Il sogno di una pace, sancita dal reciproco riconoscimento e rispetto delle tre religioni monoteiste figlie di Abramo, appare lontano – forse come non è mai stato in tempi recenti – ma rimane l’orizzonte di un riscatto di questa parte del mondo, e non soltanto di questa.

Guardiamo a Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori. Siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza.

Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas.

L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza.

Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio.

Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata.

Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato.

Ci ostiniamo a rimanere fiduciosi nel futuro dell’umanità. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini.

I Giusti, con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte.

I Giusti italiani sono tra le radici migliori della nostra Repubblica. Per questo li celebriamo e li onoriamo, tutti insieme, come popolo italiano e come comunità, oggi, nel Giorno della Memoria.