Palermo, biglietto unico- di euro 23,20- per 4 siti culturali. Scarpinato: «Arte, natura e storia in un solo tagliando pronto a trainare i siti meno conosciuti»

 

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Nasce “Palermo Culture Pass”, un biglietto unico per visitare quattro tra i luoghi più conosciuti di Palermo: il Museo Salinas, lo Steri, l’Orto botanico, Palazzo Riso. Il costo del ticket è di 23,20 euro, con un risparmio del 20 per cento rispetto all’acquisto dei singoli tagliandi.

«Arte, natura, cultura e storia, tutti in un unico tagliando. Un progetto atteso da tempo, soprattutto dagli operatori culturali e turistici – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – esempio di sinergia tra istituzioni, Università e Regione Siciliana, e un privato come Coopculture che ne gestisce i servizi.

Siamo convinti che quest’iniziativa possa rivelarsi un ottimo veicolo di promozione del nostro patrimonio culturale, con i siti più visitati pronti a trainare anche quelli meno conosciuti, creando così un virtuoso effetto domino». Un unico biglietto, quindi, con il quale sarà possibile intraprendere un percorso storico, naturalistico e artistico che parte dalle origini della città, con i reperti archeologici del Salinas, passa dalle carceri dello Steri, alla scoperta del periodo dell’Inquisizione spagnola, attraversa il polmone verde dell’Orto Botanico e si conclude tra le sale del Museo d’arte moderna e contemporanea Riso.

“Palermo culture pass” sarà acquistabile sul sito di Coopculture oppure direttamente in biglietteria. Avrà una durata di 7 giorni dal primo accesso e consentirà una sola visita in ciascun sito

Cultura, nuova vita per l’Anfiteatro Romano Dopo la gestione fallimentare e ingovernabile con i “custodi”dei decenni scorsi della Soprintendenza , un nuovo padre:il Comune

 

 

 Trantino: “Un ritrovato orgoglio per Catania”

Riapertura anfiteatro romano

 

Una gran folla di cittadini e di numerose autorità in testa il prefetto Maria Carmela Librizzi, il questore Giuseppe Bellassai e il rettore Francesco Priolo, hanno risposto all’invito del sindaco Enrico Trantino di partecipare all’inizio della nuova vita dell’Anfiteatro Romano di piazza Stesicoro, riaperto dopo tre anni, con la gestione passata dalla Regione al Comune che elaborato un piano di valorizzazione turistica e culturale del secondo monumento romano più grande dopo il Colosseo .

Un esempio unico al mondo perché realizzato in pietra lavica e per questo definito il “Colosseo Nero”, che coi suoi leggendari sotterranei è tornato a incantare i visitatori, accorsi in gran numero per vedere anche gli scorci finora interdetti dei resti di un’arena capace di ospitare 15 mila spettatori.

Non si siamo fermati –ha detto il sindaco Trantino- al facile non è nostra competenza e alle carenze di personale che ne avevano paralizzato la fruizione. Abbiamo sfidato la burocrazia e abbiamo fatto vincere Catania e i catanesi che per troppo tempo hanno visto mortificato un vero e proprio scrigno di bellezza, un’azione che auspico sia un segno di un ritrovato orgoglio cittadino. Un obiettivo che con tutta l’Amministrazione Comunale abbiamo inseguito e finalmente raggiunto adeguando il sito dell’Anfiteatro alle moderne esigenze del turismo e della fruizione senza soluzione di continuità, con nuovi servizi che a breve incrementeremo, ma anche con video e didascalie scientifiche realizzate grazie al contributo di Cnr e all’Università, segno di una Catania ritrovata grazie a virtuoso un gioco di squadra”.

A rendere ancora più gradevole la giornata della rinascita dell’Anfiteatro Romano, l’intrattenimento musicale degli orchestrali del Conservatorio Vincenzo Bellini e le illustrazioni dell’associazione provinciale delle Guide Turistiche che hanno affascinato i partecipanti con cenni di storia e racconti di particolari non sempre conosciuti.

Il monumento rimarrà aperto ogni giorno dalle ore 9 alle 19, con i servizi di biglietteria e di gestione degli accessi affidati dal Comune a CoopCulture uno dei colossi del settore, che cura gli stessi servizi anche nella Valle dei Templi e in molti altri siti archeologici, con il supporto dei giovani del servizio civile messi a disposizione dal Comune di Catania.

 

Foto Comune di Catania -UffStampa  Com.

Il Ministero della Cultura presenta una nuova App del sistema museale nazionale

 

Il ministero della Cultura ha presentato i dati ufficiali relativi agli ingressi e l’app ufficiale del sistema museale nazionale, collegata alla relativa piattaforma (museiitaliani.it).

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ha affermato : “Tutti i cittadini italiani dovrebbero essere orgogliosi del patrimonio culturale italiano. Negli ultimi anni i musei italiani sono cresciuti come qualità dell’offerta. Al valore storico abbiamo abbinato la qualità dell’offerta, un museo deve essere fruibile. Sono aumentati i visitatori e gli introiti che possono essere utilizzati per migliore l’offerta, noi vogliamo creare dei nuovi musei, tra l’altro ricordo che siamo enormemente generosi nel dare i musei gratuiti, 15 giorni l’anno”…
Il numero assoluto di visitatori ha raggiunto nel 2023 il record di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche.
Il confronto con il 2022 indica un aumento di 10,7 milioni di visitatori, pari a un incremento di quasi il 23%.
Se il confronto viene effettuato con il 2018, che con i suoi 55,3 milioni di visitatori rappresenta il picco di epoca prepandemica, si nota una variazione positiva di 2,4 milioni di visitatori, pari a un incremento percentuale di oltre il 4%. Il 2023 rappresenta un record anche per gli incassi che raggiungono la cifra 313,9 milioni, con un incremento di quasi il 34% rispetto al 2022 (+79,3 milioni). Il dato appare ancora più significativo se paragonato al periodo prepandemico e in particolare al 2019, picco massimo della serie storica per gli incassi, con un incremento di quasi il 30% (+71,5 milioni).
Il direttore generale Musei, Massimo Osanna ha spiegato pure : ” L’app. compie un anno dal suo lancio, “un grande traguardo per il Sistema museale nazionale che si è in questo modo dotato di un’interfaccia ufficiale, intuitiva e completa, pensata per rendere il nostro patrimonio culturale sempre più accessibile. Già dai primi mesi di attività, Musei italiani si è affermata come punto di riferimento per tutti i cittadini e i visitatori interessati a scorire i luoghi della cultura italiani”.
“L’innovativo sistema di e-ticketing ha inoltre consentito di superare gli annosi ostacoli amministrativi, economici e logistici che i siti meno noti o di più piccole dimensioni – ma anche alcune realtà maggiori – incontravano nell’organizzare un proprio sistema di bigliettazione completo, nell’ottica di uno sviluppo complessivo ed equo dell’intera rete museale del nostro Paese”, ha aggiunto.

“L’app è da intendersi come uno strumento in divenire ed entrerà a breve in una nuova fase, accogliendo, oltre ai musei di competenza del Mic, anche i luoghi della cultura non statali, realizzando a pieno gli obiettivi del sistema museale nazionale. Sono inoltre in fase di implementazione nuove funzionalità, presto disponibili, come gli itinerari consigliati o le audioguide e le videoguide che potranno accompagnare i visitatori specialmente in chiave di accessibilità e inclusione”, ha concluso. Oltre a una breve presentazione dei singoli siti, è possibile scoprire le varie destinazioni organizzate secondo criteri tematici e topografici, nonchè aggiornarsi sugli eventi e le mostre in corso. Inoltre, nell’ottica di garantire la massima accessibilità, grazie a un semplice sistema di filtri, è possibile cercare i servizi più idonei per ogni visitatore, sia in termini logistici, che di accessibilità.

Cultura Sicilia , biglietto unico per quattro siti archeologici della Sicilia occidentale Tagliando: “La Sicilia dei Templi”

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Un biglietto unico cumulativo per visitare i quattro siti archeologici più importanti della Sicilia occidentale: il Museo Salinas e i Parchi della Valle dei Templi (Agrigento), di Segesta e di Selinunte (Trapani). Il tagliando “La Sicilia dei templi”, che sarà valido 15 giorni, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa al Salinas di Palermo.

«Un provvedimento atteso da anni – ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – che siamo finalmente riusciti a realizzare. Stiamo già lavorando per estendere questa iniziativa anche ai siti della Sicilia orientale, creando così un circuito virtuoso di promozione culturale e turistica che possa valorizzare l’intero patrimonio dell’Isola». Diverse le tipologie di biglietto proposte: dal ticket cumulativo ai quattro siti Salinas, Valle dei Templi, Segesta e Selinunte (36,20 euro e ridotto 20,60 euro); al binomio Valle dei Templi + Salinas (18,20 euro; ridotto 10,60 euro); Salinas + Segesta (15,60 euro; ridotto 8,80 euro); Salinas + Selinunte (13,60 euro; ridotto 6,80 euro). I biglietti comprendono le integrazioni per le mostre in corso e consentiranno, nei 15 giorni, un solo ingresso ai siti coinvolti.

.. Grazie alla collaborazione tra i direttori del Museo e dei Parchi e CoopCulture, che ne gestisce i servizi, i visitatori potranno seguire le tracce delle civiltà che hanno “abitato” l’Isola, usufruendo di un risparmio pari a circa il 20 per cento sul costo totale degli ingressi. «Si potranno leggere i nomi dei faraoni sulla Pietra di Palermo al Salinas, interrogarsi sui misteriosi elimi a Segesta; scoprire l’acropoli che domina il mare a Selinunte e percorrere la Via sacra in uno dei siti più importanti al mondo, patrimonio Unesco dal 1997. Ovunque – conclude l’assessore – santuari, templi, rovine, agorà e poi ancora reperti, collezioni, mosaici, un viaggio nella storia unico al mondo». Ognuno dei siti archeologici coinvolti, inoltre, presenta un suo programma di eventi, mostre, concerti, esperienze e visite guidate, diurne e in notturna, consultabile sui rispettivi siti web.

Beni culturali in Sicilia, il pluripremiato regista americano Scorsese sceglie l’Isola per girare un docufilm. Riprese con la collaborazione della Soprintendenza del mare

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Martin Scorsese sceglie la Sicilia per girare un docufilm sui naufragi dell’antichità. Il nuovo lavoro del famosissimo e pluripremiato regista americano sarà basato su un progetto dell’archeologa subacquea Lisa Briggs, docente e ricercatrice dell’Università di Cranfield in Inghilterra, e sarà coprodotto dall’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana, da “Sikelia Productions” che fa capo allo stesso Scorsese, da Sunk Costs Producions, Chad A. Verdi e LBI Entertainment.

«Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa – ha detto l’assessore Francesco Paolo Scarpinato – mettendo a disposizione tutti i siti, i parchi archeologici e i musei di pertinenza dell’assessorato, considerata la rilevanza del progetto e il grandissimo ritorno d’immagine per la Sicilia e per il suo patrimonio culturale».

Le riprese saranno realizzate nel corso dell’estate oltre che nel Canale di Sicilia, con la collaborazione della Soprintendenza del mare per tutta la parte marina e subacquea, anche nel Trapanese, ovvero nel parco archeologico di Selinunte, nel sito di Marsala-Lilibeo, delle Cave di Cusa, a Pantelleria, a Marausa – dove è recente il ritrovamento del relitto “Marausa 2”-  e, ancora, al  museo del Satiro danzante di Mazara del Vallo, al museo regionale Agostino Pepoli di Trapani, e, infine, al museo archeologico regionale Salinas di Palermo. Tra le location prescelte ci sono, inoltre, la Tonnara di Favignana, l’isola di Mozia, Erice mentre, in provincia di Palermo, Polizzi Generosa, cittadina d’origine dei nonni del regista. Altri luoghi sono ancora in corso di individuazione.

Fsc Sicilia, 182 milioni per oltre trenta interventi sui beni culturali Chi controlla spese e fatture?

 

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Palermo,

Sono oltre trenta gli interventi finanziati con i 182 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione destinati ai beni culturali della Sicilia. Numerosi quelli mirati alla valorizzazione, alla conservazione e al restauro del patrimonio culturale dell’Isola, grazie all’accordo firmato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

«Si tratta di un’occasione unica per la salvaguardia e la promozione della ricchezza storica, artistica e culturale siciliana, un patrimonio di inestimabile valore che merita di essere preservato. Questo finanziamento, inoltre – afferma l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – rappresenta una straordinaria opportunità anche per il rilancio del turismo e dell’economia locale. Siamo pronti a mettere in atto tutte le misure necessarie per realizzare questi interventi e garantire che i benefici raggiungano tutte le comunità dell’Isola».

Tra i principali finanziamenti, partendo da Palermo, 15 milioni di euro sono stati destinati per il restauro della volta e le decorazioni del Teatro Politeama; quasi 3 milioni per la valorizzazione dell’itinerario del Decò a Palermo, con Casa Savona (900 mila), e del Liberty attraverso il restauro architettonico, decorativo e degli esterni di Villino Ida Basile (un milione) e di Villino Florio all’Olivuzza (un milione); e ancora un milione servirà per migliorare la fruizione della Real Casina Cinese, con annesso restauro del giardino storico. In provincia, destinati 1,2 milioni per il restauro delle decorazioni delle navate del Duomo di Monreale e 1,1 milioni per il ripristino degli apparati decorativi interni e la riqualificazione esterna del Duomo di Cefalù.

Catania, oltre 6 milioni saranno investiti per la riqualificazione di Castello Ursino; 1,5 milioni per il restauro del transetto, delle torri e della copertura delle absidi della Cattedrale; 5 milioni per il recupero funzionale del secondo piano e il restauro dei prospetti dell’ex Manifattura Tabacchi, sede del Museo interdisciplinare.

Siracusa, 2,3 milioni saranno impiegati per il restauro delle torri del Castello Maniace e sempre 2,3 milioni per il consolidamento e il restauro del Tempio di Apollo. Mentre, nella provincia di Ragusa, quasi 5 milioni sono destinati alla riqualificazione e valorizzazione funzionale del Parco archeologico di Kamarina e più di un milione per la musealizzazione del “Relitto delle Colonne”; infine, 8 milioni andranno alla riqualificazione e sistemazione dei percorsi del quartiere rupestre di Chiafura a Scicli.

Enna, oltre 7 milioni per il recupero, la valorizzazione e il completamento della rocca di Gagliano Castelferrato e 6,4 milioni a Piazza Armerina per il completamento del restauro, oltre che per interventi strutturali e nuove coperture della Villa Romana del Casale.

Più di 16 milioni a Messina per i lavori di rifunzionalizzazione della cittadella della Cultura, ex complesso ospedaliero Regina Margherita. E ancora, in provincia, 6 milioni a Lipari per la musealizzazione del relitto di Capistello; circa 800 mila a Motta d’Affermo per il restauro della chiesa di San Pietro; 1 milione a San Marco d’Alunzio per la manutenzione straordinaria e il restauro della chiesa di Maria SS. Aracoeli.

Caltanissetta, 2 milioni per la tutela e la valorizzazione delle Mura Timoleontee e delle strutture arcaiche, oltre che per il completamento dei percorsi e il collegamento con il mare; quasi 4 milioni per la riqualificazione del castello Manfredonico di Mussomeli.

Ad Agrigento, poco più di 6 milioni per la risistemazione del museo Pietro Griffo; 4 milioni per il risanamento conservativo e il miglioramento strutturale del complesso monumentale di Santo Spirito.

Per la provincia di Trapani, infine, 1,5 milioni saranno impiegati per la manutenzione straordinaria del porticciolo e la sistemazione delle aree esterne della Tonnara di Favignana, ex stabilimento Florio; 3 milioni per la realizzazione di una serie di opere tra cui un visitor center con parcheggio adiacente al Cretto di Burri a Gibellina; 1,4 milioni per la manutenzione straordinaria del castello arabo normanno di Castellammare del Golfo.

 

Riapre interamente al pubblico dopo dieci anni il Museo archeologico di Centuripe che ha ampliato la sua collezione

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Da diversi giorni aperto al pubblico, dopo dieci anni, il Museo archeologico di Centuripe, nell’Ennese. Si sono conclusi, infatti, i lavori di ristrutturazione necessari per mettere in sicurezza due piani della struttura. Ampliata anche la collezione esposta, che racconta la storia millenaria della città dell’entroterra siciliano, le cui origini sono nel Neolitico e che vanta una stagione di particolare importanza storico-artistica nell’epoca imperiale romana.

Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione tra l’assessorato regionale dei Beni culturali, il Parco archeologico di Catania e della Valle dell’Aci (di cui il Museo fa parte) e il Comune. Oltre alla bellissima Testa di Augusto, in prestito a Centuripe dal Museo Paolo Orsi di Siracusa fino al 2026 e considerata dagli storici il più bel ritratto ritrovato in Sicilia dell’imperatore, saranno esposti anche i busti di due suoi familiari e altri numerosi pezzi di epoca romana, del I e del II secolo dopo Cristo, provenienti dai depositi del Museo, dove erano stati conservati per mancanza di spazio nei luoghi dell’allestimento.

Ad arricchire la collezione anche alcuni tipici esemplari di vasi centuripini, una produzione di ceramica propria della città siciliana, caratterizzati dai decori in rilievo con pittura policroma in cui prevalgono le sfumature del giallo e del rosa. 

Arrivano gli studiosi dei castelli siciliani, e il Castello di Taormina, dopo i restauri, riapre al pubblico

 

Ieri, XXV Giornata nazionale dei castelli, ha riaperto  il castello di Taormina, edificato nel X secolo e ricostruito tra il XIII e il XIV secolo dopo significativi  lavori di restauro eseguiti dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Messina.
L’intera  struttura muraria  è già  visitabile , e studiosi  dei castelli nonchè autori di approfondite analisi su alcuni importanti castelli siciliani ,si sono soffermati  sui singoli ambienti murari- sala delle armi- sala delle visite ad es. esprimendo la loro opinione nel corso della prima giornata  durante la quale l’Istituto italiano dei Castelli, onlus fondata nel 1964, ha  festeggiato  60 anni con il supporto -patrocinio  dell’ ’assessorato- dipartimento  regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e organizzata dalla Sezione Sicilia dell’Istituto, in collaborazione con Regione, Comuni di Taormina e Messina, Soprintendenza, Parco archeologico Naxos-Taormina e Museo regionale di Messina.

Archeologia Sicilia, da lunedì un mese di scavi nell’Agrigentino, nell’antica Finziade sul monte Sant’Angelo di Licata

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Da lunedì prossimo si tornerà a scavare sul monte Sant’Angelo di Licata, nell’Agrigentino, per ricostruire l‘impianto urbanistico dell’antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell’ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).

Le attività, sostenute dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e dal direttore, Roberto Sciarratta, a seguito di una convenzione stipulata tra l’ente Parco e il Cnr di Catania, rappresentano l’avvio di una nuova stagione di ricerche e si inseriscono nel programma “Finziade project”, diretto dagli archeologi Alessio Toscano Raffa per il Cnr-Ispc Catania, e Maria Concetta Parello, con il coordinamento logistico di Rosario Callea, del Parco della Valle dei Templi.

Ricercatori, archeologi e studenti torneranno in cantiere dal 6 al 31 maggio, a dieci anni dagli ultimi interventi in una delle città della Sicilia ellenistico-romana conservate meglio, e si concentreranno su un settore che custodisce abitazioni visibili fino a due metri di altezza.

Finziade svolse un importante ruolo strategico nel corso del II-I secolo a.C., sia dal punto di vista militare che commerciale, instaurando un precoce legame con Roma durante gli anni Guerre puniche (III sec. a.C.) e beneficiando di una notevole ricchezza, di cui le strutture eccezionalmente conservate sul sito rappresentano un riflesso. Oltre a un nutrito team di ricercatori, archeologi specializzati e studenti provenienti da diverse Università italiane (Catania, Palermo, Napoli, Roma, Milano), prenderanno parte alle attività circa 50 alunni del liceo Linares e dell’istituto Fermi di Licata, oltre 25 volontari dell’associazione Gral (Gruppo di ricerca archeologica licatese) e del Gruppo archeologico Finziade, che si alterneranno durante il mese di scavo.

«Il “Finziade project” si qualifica per la sua forte connotazione pubblica, volta al coinvolgimento attivo della comunità locale, in linea con la politica culturale del Parco – afferma il direttore, Roberto Sciarratta – Vogliamo in questo modo rafforzare il nostro rapporto con l’intera comunità licatese che da sempre si spende per la tutela e la valorizzazione dell’enorme patrimonio archeologico che possiede. Un ringraziamento va, inoltre, alla ditta Edil Pira srl che, nello spirito di collaborazione, ha sponsorizzato la ricerca fornendo le attrezzature per lo scavo».

 

 

Maggio dei Monumenti 2024 “Le acque di Napoli”

 

Maschio Angioino

Castel    Nuovo   di Napoli   (Foto Sabatasso)

 

Inaugurazione venerdì 3 maggio, ore 21.00, con lo spettacolo “La Volta Celeste” Anteprima alle ore 16.00 con l’azione performativa “Acque invisibili”

Sabato 4 maggio al via la mostra diffusa articolata in cinque itinerari attraverso la città

Sold-out per tutte le visite guidate in programma nel weekend

Verrà inaugurata venerdì 3 maggio, con lo spettacolo degli acrobati della Compagnia dei Folli, sotto la “Volta Celeste”, la 30esima edizione del Maggio dei Monumenti, in programma fino al 2 giugno. In Piazza Municipio alle ore 21.00 aprirà la manifestazione uno spettacolo tra trampoli e fuochi d’artificio con un’introduzione scritta ad hoc sul tema scelto per questa edizione: l’acqua.

Un viaggio nel mondo immaginario dei multiformi personaggi che popolano la Volta Celeste. Visioni fantastiche di sole e luna impegnate in una danza aerea, di variopinti uccelli, di strane macchine volanti che si rincorrono come in una giostra, di mezzi fantastici a propulsione pirotecnica, e molti altri misteriosi personaggi. Alla fine del viaggio, la Volta Celeste si accenderà in una spettacolare battaglia in cui angeli e demoni volanti si contenderanno il privilegio di poter portare la propria immagine come ricordo imperituro negli occhi e nel cuore dello spettatore.

Nel pomeriggio, alle 16.00, il Maggio dei Monumenti avrà un’anteprima a Largo Corpo di Napoli e zone limitrofe con lo spettacolo le “Acque invisibili”. Un tableau vivant di Simona Da Pozzo, realizzato in collaborazione con i performer del progetto Arte dal Vivo, Acque invisibili è un’azione performativa che attiva le memorie d’acqua della città: acqua di cui il monumento Corpo di Napoli, detto “il Nilo”, è un segno visibile. Il tableau vivant racconterà le acque di Napoli scomparse, rendendo visibili i putti mancanti della statua: nell’allegoria fluviale i putti rappresentano i cubiti d’acqua portati dalla piena del Fiume Nilo. Colonna portate degli eventi inseriti nell’edizione 2024 sarà la Mostra diffusa dal titolo “Per-corsi d’acqua”, che vuole offrire un racconto vario e articolato sulla storia delle acque a Napoli creando delle relazioni tra luoghi, opere, monumenti e, soprattutto, persone coinvolte negli itinerari per essere degli inediti narratori.

Dal 4 maggio e per tutti i fine settimana fino al 1° giugno turisti e cittadini potranno prendere parte alle visite organizzate in 5 itinerari:

Itinerario 1: L’acqua che purifica: i luoghi di San Giovanni (San Giovanni a Carbonara – Pozzo di Virgilio – Duomo – San Giovanni a Mare – San Giovanni Maggiore)

Partenza: sabato ore 10.00 e ore 12.00; domenica ore 10.00

Itinerario 2: L’acqua allontanata (Fontana del Gigante – Santa Maria della Catena – Molosiglio – Piazza Francese – Santa Maria di Porto Salvo)

Partenza: sabato ore 10.00 e ore 12.00; domenica ore 10.00

Itinerario 3: L’acqua trasportata, infiltrata …scomparsa (Santa Caterina a Formiello – SS. Annunziata – Fontana della Scapigliata – San Pietro ad Aram – Sant’Anna alle Paludi)

Partenza: sabato ore 09.30 e ore 11.00; domenica ore 09.30

Itinerario 4: L’acqua del mito, tra storia e leggenda (Largo Sermoneta – Fontana del Sebeto – Santa Maria del Parto – Fontana del leone – Fontana della sirena – Parco Vergiliano a Piedigrotta)

Partenza: sabato ore 09.30 e ore 11.30; domenica ore 10.00

Itinerario 5: L’acqua di Parthenope (Piazza Trieste e Trento – Giardini di Palazzo Reale – Santa Lucia e il Pallonetto – via Marino Turchi – via Santa Lucia e l’acqua ferrosa del Chiatamone – Fontana del Gigante)

Partenza sabato ore 11.00 e ore 12.00; domenica ore 11.00

Per-corsi d’acqua nasce per offrire a tutti la possibilità di entrare nel mondo profondo, complesso e articolato delle acque a Napoli. Acqua di mare, sorgenti, lave, paludi, acque suffregne diventano il filo conduttore per percorrere la città in lungo e in largo, per mettere in relazione luoghi diversi, fontane e sorgenti, corsi d’acqua sommersi e vagheggiati, ascoltare le voci di inediti narratori, rileggere opere di letterati antichi e moderni, scoprire nelle librerie testi dedicati all’acqua e trovare in alcuni punti anche oggetti e leccornie ad essa dedicati. Il principio della mostra diffusa è: perché spostare gli oggetti quando è possibile senza inquinare creare nessi e connessioni tra luoghi, opere e persone attraversando la città? Cinque sezioni, per altrettante letture trasversali di Napoli, andranno a comporre la mostra diffusa: ciascun visitatore riceverà un kit con le “istruzioni per l’uso”, per entrare ancor più in relazione con i luoghi e scoprire. Il cartellone del Maggio dei Monumenti si completa con tutta una serie di eventi inseriti nel programma “Le iniziative dalla Città”.

 

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