La Regione siciliana senza progetti esecutivi o cantierabili. Il Movimento 5stelle comunica all’Ars

 

Recovery plan,Comunicato M5S all’Ars: “ Nessun documento è passato all’Ars”

La solita, inutile, sterile e rancorosa propaganda politica contro il governo Conte. I programmi che Musumeci sventola oggi sotto gli occhi dei siciliani non erano altro che aria fritta che l’Europa, senza progetti esecutivi o meglio ancora cantierabili, avrebbe rispedito al mittente. Altro che, ponte,  porto di Marsala o Metro di Palermo, saremmo rimasti con un pugno di mosche in mano”.

Lo affermano di deputati del M5S all’Ars, in risposta alle critiche di Musumeci alla programmazione del governo Conte per le risorse del recovery Fund.

“Il cliché del governo Musumeci  – comunicano i parlamentari regionali 5 stelle della Sicilia  – è  sempre lo stesso: sparare ad alzo zero contro il governo nazionale per distrarre l’attenzione dallo sfacelo  che sta causando in casa in casa nostra. Poi  -aggiungono – vorremo sapere con chi il governo Musumeci ha concertato queste proposte da inviare a Roma, non certo con l’Ars, visto che nessun documento su questa materia è passato dalle parti di Palazzo dei Normanni. Ma come, le opposizioni  a Roma sbraitano  perché , a suo dire, poco coinvolte, e Musumeci qui fa molto peggio, ignorando totalmente il Parlamento, sperando probabilmente di accontentare, con questa manovra carbonara, i deputati e i partiti che più gli servono per sorreggere il suo  governo?”. 

 “Altro che schiaffo all’isola  – concludono i deputati M5S –,  a Musumeci ricordiamo che  alla Sicilia sono destinati il  10 per cento delle risorse, mica bruscolini. I veri schiaffi ai siciliani  li dà, senza soluzione di continuità, la sua maggioranza parlamentare: uno degli ultimi, con la complicità di parte dell’opposizione,  quello relativo all’aumento delle pensioni e delle liquidazioni regalato a se stessi, in piena pandemia,  dalla quasi totalità dei deputati, tranne il M5S, forse anche dal presidente stesso, che però sulla vicenda non ha mai proferito parola”.

Provvedimento della Regione, Comune di Catania: 20 milioni di euro in arrivo, boccata d’ossigeno per tutti i dipendenti e società

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La Presidenza della Regione siciliana comunica che la giunta regionale presieduta dall’On.Nello Musumeci ha approvato uno stanziamento di circa 20 milioni di euro per consentire all’Amministrazione comunale di Catania di pagare arretrati e stipendi ai dipendenti e alle società debitrici.Dopo l’esame di rito da parte della Commissione finanze, il provvedimento della Giunta andrà sotto i riflettori dell’Ars per l’approvazione definitiva

Per il sindaco Pogliese una vera boccata d’ossigeno per riprendere a governare un ente finito nel baratro da diversi anni e mai ammesso dai precedenti amministratori

 

La Regione Sicilia non rispetta ancora la norma di abolire i vitalizi ai parlamentari- ” ROMA NON DARA’ PIU’ FINANZIAMENTI” AVVERTE DI MAIO

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La Sicilia rischia di perdere finanziamenti pubblici da Roma . In legge di Bilancio non daremo più i  soldi alle Regioni se vogliono continuare a pagare i vitalizi”.   A comunicarlo è Luigi Di Maio, severo con la Regione Sicilia che svolge un ruolo di “double face”. 

Se la promessa sarà mantenuta la Regione Siciliana dovrà fare di necessità virtù, come dice il proverbio, a meno che non voglia perdere le risorse che vengono dallo Stato.

Naturalmente fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E ci sono i diritti quesiti che non possono essere toccati, e tanti altri ostacoli sulla strada, ma di questi problemi Di Maio non sembra essere afflitto. Per intanto fa conoscere la sua volontà, come è capitato tante altre volte. E se qualcosa non va per il verso giusto, resta questa, la volontà, a riprova del buon governo. Infine ci sono i poteri forti, quelli che tramano nell’ombra, i nemici del popolo In Sicilia, abbiamo registrato solo iniziative, anche all’Ars, provenienti dal M5S e dal Pd, tendenti ad ottenere l’abolizione dei vitalizi.     

(Com.Ad.)

L’ARS RICORDA RITA BORSELLINO, “PATRIMONIO DEI SICILIANI E DELL’ITALIA”

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Perviene alla Redazione di SUD LIBERTA’ comunicato stampa ag.

Ricordata all’Assemblea regionale siciliana, nel corso della seduta d’Aula pomeridiana, Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso in via D’Amelio, ex deputata regionale, venuta a mancare lo scorso 15 agosto. La proposta di una commemorazione a sala d’Ercole era stata avanzata, durante l’ultima seduta, dal capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo. “Una protagonista della migliore antimafia, quella lontana dalle passerelle, ma concreta e sempre presente”, ha sottolineato il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciche’, prendendo la parola.

“Ha rappresentato un’opposizione ferma e senza compromessi – ha aggiunto -. Tra i suoi disegni di legge, quello sulla modifica delle competenze della Commissione antimafia, con l’intuizione di mettere il fenomeno della corruzione intimamente legato all’azione dell’infiltrazione mafiosa. Non posso che essere fiero che quella intuizione, che in quella legislazione non e’ stata raccolta, sia stata trasfusa in uno dei primi atti che questo Parlamento ha approvato, modificando le competenze della Commissione”.

Rita Borsellino e’ patrimonio di tutti, non solo del partito Democratico. E’ un esempio da seguire anche per Forza Italia”, ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Tommaso Calderone. Dello stesso avviso il deputato di “Diventera’ bellissima”, Giorgio Assenza, presidente del Collegio dei Deputati questori, che ha aggiunto: “Fu antesignana e scopri’ con dolore che, dietro una antimafia parolaia e di facciata, si nascondevano interessi particolari”.
“Rita Borsellino ci rende orgogliosi di essere siciliani ed era riuscita in un’opera incredibile: mi ha fatto votare il Partito Democratico, perche’ l’ho votata quando venne candidata alla presidenza della Regione”. Cosi’ il vicepresidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle, durante la commemorazione a Sala d’Ercole, di Rita Borsellino. “Vorrei che da oggi cominciassimo davvero un nuovo percorso – ha aggiunto -. Dobbiamo vivere dei suoi insegnamenti”.
Rita e’ un patrimonio di quest’Aula, dei Siciliani e di tutta l’Italia. Ha portato addosso tutto il peso della sua vicenda familiare”. ha detto Claudio Fava,(nella foto sopra) presidente della Commissione regionale antimafia.”

La Sicilia nelle mani di Roma: impugnata dal governo nazionale la legge di stabilità

 

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La Sicilia nelle mani dello Stato, bruciata nella sua autonomia e desiderio di uscire dalla palude. La giunta di governo Conte ha impugnato la legge della legge Regione Sicilia numero 8 dell’8 maggio 2018, recante “ Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2018. Legge di stabilita’ regionale”, (Ars) visto che varie norme eccedono dalle competenze statutarie e violano principi costituzionali. “Infatti – specifica il comunicato stampa del Cdm – alcune norme in materia di assunzioni e di collocamento in quiescenza del personale regionale invadono la competenza legislativa esclusiva statale in materia di ordinamento civile e in materia di previdenza sociale con conseguente violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettere l), ed o), della Costituzione, nonche’ dei principi costituzionali di uguaglianza, buon andamento e imparzialita’ della pubblica amministrazione previsti dagli articoli 3 e 97 della Costituzione. Altre norme riguardanti la spesa sanitaria contrastano con i principi fondamentali riservati al legislatore statale in materia di ‘tutela della salute’ e di ‘coordinamento della finanza pubblica’, di cui all’articolo 117, terzo comma della Costituzione, ledendo altresi’ i livelli essenziali delle prestazioni, in violazione dell’art. 117, lettera m), della Costituzione”.

“Altre norme ancora – spiega il comunicato del la Giunta Conte  – incidendo sulle autorizzazioni per gli impianti eolici e fotovoltaici e sulle modalita’ di svolgimento e i criteri di partecipazione alle gare per l’affidamento della gestione del servizio di distribuzione del gas naturale, nonche’ sulle concessioni per i beni demaniali marittimi, contrastano rispettivamente con il principio di liberta’ di iniziativa economica di cui all’articolo 41 della Costituzione, nonche’ con il principio di tutela della concorrenza previsto dall’articolo 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione. Ulteriori norme infine in materia, tra l’altro, di edilizia e di previdenza violano l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione, risultando prive della necessaria copertura finanziaria”.

Insomma ,- domanda di SUD LIBERTA’ -possibile che la Sicilia debba restare sempre al guinzaglio dei potenti di Roma e continuare ad obbedire sempre ai contenuti di quella “politica”‘?     Cosa ne pensa il Presidente della Regione On. Nello Musumeci ?

UN’ALTRA VERGOGNA DELL’ARS: I DEPUTATI HANNO ASSUNTO 88 PORTABORSE SERVILI. UNA “NORMA”(INVENTATA DALL’ARS) LO CONSENTIREBBE

 

 

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DEPUTATI SICILIANI SENZA VERGOGNA : DOVREBBERO CIRCOLARE CON UNA MASCHERA PER GLI SPRECHI ED ILLECITI DI CUI SONO AUTORI ESCLUSIVI

Raffaele Lanza

Un’altra vergogna siciliana si aggiunge nel libro dell’Ars.  I nuovi collaboratori esterni dei gruppi sono centoundici. Se a questi si aggiungono i dipendenti diretti dei gruppi, gli uomini di staff e i consulenti la cifra sale a 226: 162 sono inquadrati dai gruppi parlamentari (88 portaborse e 74 stabilizzati) e 64 sono stati arruolati nei propri staff dai nove componenti del Consiglio di presidenza dell’Ars. Venti sono i collaboratori che fanno parte dello staff del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Paradossalmente ed invertendo la regola che i servizi della Regione devono essere assicurati dal personale interno ricco di quasi tutte le professionalità,gli esterni sono, dunque, di più degli interni visto che i dipendenti dell’amministrazione sono 177.       La comunicazione perviene direttamente alla casella “direzione” di SUD LIBERTA’.

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In atto vige una “norma (in realtà taciuta dai parlamentari)“che al momento assegna a ciascun deputato 58.800 euro all’anno per l’assunzione di funzionari portaborse che ha prodotto la contrattualizzazione di 88 persone nei gruppi parlamentari. Altro problema riguarda il bacino degli ‘stabilizzati’ (una ottantina), 74 quelli assunti finora e chi non ha trovato collocazione ha presentato una diffida ai capigruppo. Tra le proposte in esame  quella del M5s, che ha suggerito di dare ai gruppi la libera facoltà di scelta dei propri collaboratori e di parametrare il numero di portaborse a quello dei deputati componenti del gruppo, fissando la quota al 30%. “In questo modo l’Ars risparmierebbe 3 milioni di euro”

Un’osservazione: SUD LIBERTA’ RITIENE UNA VERA INDECENZA LA NORMA VIGENTE CHE CONSENTE AL DEPUTATO SICILIANO DI “REGOLARIZZARE CON CONTRATTO” IL PORTABORSE SERVILE.

 

Troppa nebbia sulla Regione siciliana: la nave sta per affondare

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Valentina Zafarana, capogruppo del Movimento 5 Stelle comunica l’attuale situazione politica della Regione siciliana: “E’ sotto gli occhi di tutti che il governo regionale non ha più una maggioranza. Musumeci venga all’Assemblea Regionale Siciliana per spiegare come intende uscire da questa paralisi istituzionale. Ci dica in sostanza con quali numeri vuol portare avanti le cose che aveva annunciato in campagna elettorale. Venga all’Ars prima della seduta d’aula di lunedì”.

La maggioranza non c’è più. Probabilmente non c’è mai stata anche se i numeri rivelavano che una risicata presenza di deputati di maggioranza (36 su 70) potesse alleviare il disagio del governo Musumeci.

Oggi si contano 7 deputati formalmente di maggioranza che ad ogni occasione  mettono in crisi – al fine di porre i dovuti correttivi -gli atti del governo.  Musumeci dal canto suo vuol vedere in faccia chi lo tradirà e chiede di abolire il voto segreto dell’Ars. Staremo a vedere.

 

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