Nessuno nella Politica italiana sembra immune da peccati /illeciti-Ora nei guai finisce Antonio il padre di Di Maio

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Verifiche e  sequestro di alcune aree in un terreno del padre del vicepremier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio  ..La Polizia municipale di Mariglianella, piccolo comune in provincia di Napoli,ha eseguito accertamenti  all’interno di un terreno di proprietà al 50% di Antonio Di Maio, padre del vicepremier(nella foto sopra)     All’interno di detti terreni  erano presenti rifiuti inerti.                           

                LUIGI DI MAIO      “NON POTEVA  NON SAPERE “

Ma non è finita. Nella vita politica c’è da aspettarsi di tutto. Soprattutto quando si rivestono cariche di governo ed amministrazione di un Ministero. Si apprende che gli agenti  hanno svolto il sopralluogo trascrivendo pure in un verbale  le misure su tre immobili presenti all’interno del terreno al fine di comprendere la compatibilità urbanistica dei fabbricati e per ulteriori  verifiche che saranno svolte dagli uffici comunali. Il personale della Polizia municipale è arrivato nel terreno al civico 69 di corso Umberto intorno alle 10. Guai in vista per Di Maio.   Di fronte alle prove eclatanti da più parti si chiedono le dimissioni sia dalla carica di vicepremier che da leader del M5s secondo il teorema “non poteva non sapere delle cose illecite di cui è accusato il padre..”

Manovra : rilanciati la crescita e lo sviluppo, si farà un ritocco per l’Ue

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Non è una questione di decimali, obiettivo del governo è rilanciare la crescita e lo sviluppo” comunicano il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i suoi vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio, al termine del vertice sulla manovra svoltosi a Palazzo Chigi. “Per quanto riguarda il dialogo in corso con le istituzioni europee, si è concordato – hanno aggiunto – di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti, con particolare riferimento a quelle necessarie per mettere in sicurezza il territorio e a contrastare il dissesto idrogeologico“. “Confermati gli obiettivi già fissati – hanno detto ancora Conte, Salvini e Di Maio – in particolare sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e sulla tutela del risparmio”La quota 100 non sarà modificata nonostante le pressioni gigantesche che piovono su questo punto ed anzi entro febbraio una bella fetta della popolazione potrà fruirne..

CORLEONE: TENSIONI NEL M5S PER LA FOTO CHE RITRAE IL CANDIDATO PASCUCCI COL NIPOTE DI PROVENZANO

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CORLEONE

PASCUCCI:” MA E’ NATURALE CHE IN UN PAESE SICILIANO TUTTI SI CONOSCANO. CHE MALE C’E’ ,IL NIPOTE NON E’ IL SUPERBOSS PROVENZANO….”

Il ministro Luigi Di Maio non vuol sentire ragioni. Anche se moralmente le colpe dei boss non possono ricadere, per legami di sangue, sui figli e parenti, nello stabilimento Fincantieri a Palermo così si è espresso.” I rischi a Corleone sono molto alti. Ed io non metterò mai in dubbio che questo governo è contro la mafia. Io tornerò a Corleone e andrò a incontrare la stragrande maggioranza dei cittadini. Se lunedì mattina ci sarà un solo eletto del M5s in Consiglio comunale ritirerò il simbolo. Anche se il nostro candidato, come presumo, sia in assoluta buonafede .Perché non possiamo rischiare che ci sia anche solo un voto della mafia”. 

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Pascucci intanto proseguirà la battaglia politica e così si esprime: “…E’ naturale che in un paese siciliano, come quello di Corleone, tutti si conoscano, che male c’è, il nipote non è il superboss Provenzano, defunto…….”

Dopo avere disertato la visita a Corleone a seguito del caso della foto social che ritrae il candidato sindaco M5s Maurizio Pascucci col nipote del boss Bernardo Provenzano il vicepremier e leader dei grillini, nel giorno del silenzio stampa alla vigilia delle elezioni comunali di Corleone, resta sempre categorico e non cambia minimamente idea: se lui continuerà la sua corsa con il movimento, sarò costretto a ritirare il simbolo  del Movimento 5 Stelle dal Comune di Corleone....”.

Decreto fiscale: Retromarcia sul condono , si ricuciono i rapporti tra Lega e M5S

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Vertice notturno di governo sul decreto Fiscale: troppi dibattiti e veleni, Salvini rinuncia al condono di Ischia, Di Maio al carcere per gli evasori Anche  Luigi Di Maio ha fatto retromarcia.”Cambiare idea , afferma Conte, si può, questa è la prova”Il MoVimento ha infatti accettato di rinviare la discussione sul carcere per gli evasori – tema che sarà trattato in un apposito disegno di legge -, cavallo di battaglia della campagna elettorale pentastellata. Il vero vincitore è il comandante Gregorio De Falco che così “conserva i veri valori del Movimento”

Decreto fiscale, niente ‘dichiarazione integrativa speciale’ nel testo definitivo

La versione definitiva del decreto Fiscale non dovrebbe dunque prevedere la dichiarazione integrativa speciale con la quale si sarebbe potuto dichiarare il 30% in più di quanto dichiarato fino a un massimo di 500.000 euro. Il contribuente avrebbe versato solo il 20% delle tasse dovute e sarebbe stato esonerato dal pagamento delle aliquote. Questa via non avrebbe garantito allo Stato incassi utili e sarebbe stato sfruttato come via d’uscita di comodo da parte di possibili evasori. “Pieno accordo sul decreto fiscale. Confermata l’assenza del condono, restano tutte le misure della pace fiscale come la possibilità di spalmare in 5 anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio“

PRESCRIZIONE: PROVVEDIMENTO “SCIAGURATO” PER GLI AVVOCATI PENALISTI

  PRESCRIZIONE: AVVOCATI IN DISACCORDO, QUATTRO GIORNI DI SCIOPERO DA MARTEDI’, 20 NOV A VENERDI’ 23 NOV

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Dopo tanti dibattiti, convegni, polemiche sull’emendamento voluto dai Cinquestelle e che prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado (sia in caso di condanna sia di assoluzione) la prescrizione entra subito nel ddl anticorruzione, e sarà in vigore tra un anno. 

 – Il titolare del Viminale ha spiegato che la norma sulla prescrizione “sarà nel ddl ma entrerà in vigore da gennaio del 2020 quando sarà approvata la riforma del processo penale”. La legge delega, invece, che scadrà a dicembre del 2019, “sarà all’esame del Senato la prossima settimana”. Tempistiche ribadite anche dal ministro per la Semplificazione Giulia Bongiorno, che ha sottolineato come la riforma del processo penale “camminerà insieme” alla riforma della prescrizione.

 – Esulta Luigi Di Maio: “Ottime notizie! #BastaImpuniti –  -. La norma sulla prescrizione sarà nel disegno di legge anticorruzione! E entro l’anno prossimo faremo anche una riforma del processo penale. Processi brevi e con tempi certi. Finalmente le cose cambiano davvero!”. 

“Questa mattina abbiamo raggiunto un accordo su quello che c’era scritto nel contratto di governo. Ci sono casi di stupro, stragi”, situazioni “in cui i familiari chiedono giustizia e quello che è colpevole si salva perché scatta la prescrizione. Ora se tu vieni condannato in primo grado, non scatta la prescrizione, prima devi arrivare all’ultimo grado”

“La norma – ha spiegato – si approva a gennaio 2019 e entrerà in vigore nel 2020 perchè metteremo più soldi nelle strutture e faremo la riforma processo penale per non congestionare la giustizia”. “Oggi l’opposizione occupa i banchi del governo. Noi lo facevamo perché davano soldi alle banche, ora Forza Italia lo fa per protesta perché noi abbiamo bloccato la prescrizione che salva i furbetti. Se ne facciano una ragione, hanno perso le elezioni”.

– Intanto, a Montecitorio, le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno dato beneplacito all’ampliamento della prescrizione al ddl corruzione. L’opposizione, però,  ha contestato l’assenza del Guardasigilli Bonafede, impegnato nel vertice di Palazzo Chigi. Alla sala del Mappamondo la tensione è arrivata alle stelle tanto che si è addirittura sfiorato lo scontro fisico tra i rappresentanti dell’opposizione, che hanno rumorosamente contestato la regolarità della votazione, e gli esponenti della maggioranza.

Il presidente di turno Ettore Rosato ha comunque fatto proseguire la seduta – che aveva all’odg la relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla domanda di autorizzazione all’utilizzazione dei verbali e delle registrazioni delle intercettazioni nei confronti di Lello Di Gioia – affermando che sulla convocazione della capigruppo deciderà il presidente Roberto Fico, assente questa mattina per un impegno istituzionale

.Sud Libertà è convinta che se la geografia politica si modificherà in vista delle elezioni il provvedimento sulla prescrizione sarà certamente modificato nella sua interezza

Avvocati penalisti in sciopero  – L’Unione delle Camere penali, parlando di “sciagurate iniziative” dell’attuale maggioranza di governo, a cominciare dalla riforma della prescrizione, ha proclamato quattro giorni di sciopero. L’agitazione è stata indetta da martedì 20 a venerdì 23 novembre. 

Sicilia: “Dobbiamo sbloccare le esportazioni degli agrumi verso la Cina”, afferma Di Maio

Comunicato Stampa di Luigi Di Maio     – Riceviamo e pubblichiamo:

 

 

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Volevo dedicare un pensiero ai siciliani e alla Sicilia, per due ragioni: prima di tutto un grande abbraccio per quello che state vivendo, adesso dovrete anche sorbirvi qualche sciacallo politico che si aggirerà per la Sicilia… E poi già nella mia prima visita in Cina, la Sicilia era ed è nel mio cuore, perché avevo chiesto all’ambasciata italiana qui in Cina, di sbloccare il problema delle esportazioni degli agrumi dall’Italia verso la Cina, che si potevano fare soltanto via nave.

Ho conosciuto tanti agricoltori siciliani, negli ultimi 5 anni, insieme a Giancarlo Cancelleri: sono stati loro a parlarmi di questo problema, cioè che i loro agrumi, le loro arance che volevano esportare in Cina, non si potevano esportare perché le potevano mettere solo su nave e non era possibile per via aerea. Ho incontrato tante imprese che mi hanno detto la stessa cosa, poi ho conosciuto Federica Argentati, la presidente del Consorzio Agrumi di Sicilia. Quando sono venuto qui ho portato questo problema: l’ambasciatore Sequi, con tutta la sua squadra, si è messo al lavoro da subito e sono contento di dirvi che abbiamo raggiunto l’intesa affinché si possano esportare gli agrumi siciliani (ma italiani in generale, non solo dalla Sicilia) in Cina per via aerea.

C’è una grande richiesta delle cose ben fatte, il nostro buon mangiare, il nostro cibo, il nostro made in Italy enogastronomico, il nostro agroalimentare, che è fortissimo. Adesso le imprese avranno un modo in più per portare all’estero questo genere di prelibatezze e lo potranno fare grazie a un lavoro fatto dal nostro corpo diplomatico, che ci ha portato in pochi mesi ad ottenere questa soluzione.

So che è un momento difficile per il mondo degli agrumi siciliani: sono stato in Sicilia settimana scorsa, la zona di Palagonia è stata colpita fortemente dal fenomeno del dissesto idrogeologico (che ha colpito tante piantagioni), ma proprio per questo può rappresentare una marcia in più per quelle zone, per quel settore.

Noi ce la metteremo tutta, spero di poter venire in Sicilia il prima possibile per essere vicino alle popolazioni colpite anche ieri dalle piogge e dal dissesto idrogeologico, ma anche per far partire il primo carico di arance insieme ai tanti agricoltori che ho conosciuto in questi anni e che hanno ispirato questa modifica all’accordo su cui oggi abbiamo raggiunto l’intesa e che a breve il ministro Centinaio, il nostro corpo diplomatico, sottoscriverà e renderà utile per tutte le imprese italiane.

Ci tenevo a dirvi questo, poi nei prossimi giorni avremo modo di farvi conoscere tutti i dettagli. Un abbraccio a Federica Argentati, alla sua battaglia per favorire gli agrumi siciliani perché in questi anni ha rappresentato una certezza nella tutela del made in Italy, nella tutela delle nostre prelibatezze, alcune uniche in molte zone del nostro Paese e nelle nostre regioni. Ciao a tutti!

Disco verde al Dl Genova: la parola ora passa al Senato – “Operazione verità” sul caso Ischia

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Disco verde al dl Genova alla Camera. Dopo un lungo scontro fra governo e opposizione, l’Aula ha infatti ha approvato nella notte il decreto, che passa ora all’esame del Senato. 284 i sì incassati dalla maggioranza, 67 i no, 41 gli astenuti.     Il Partito democratico aveva chiesto – senza successo – di eliminare dal dl la norma sul “condono edilizio” per Ischia per poter procedere a una veloce approvazione del decreto nato dalla tragedia di Ponte Morandi. “Il ministro Fraccaro – aveva spiegato il presidente dem Matteo Orfini nel corso delle votazioni di ieri sera – ci ha appena accusato di fare ostruzionismo sul decreto Genova e di ritardare così l’approvazione di un provvedimento che dovrebbe lenire le sofferenze di quella città. È uno schiaffo alla città, dice Fraccaro. E vedrete che lo stesso argomento useranno gli altri, da Di Maio fino all’ultimo troll. Ma la verità è un’altra. Il decreto – diceva ancora l’esponente Pd – si può approvare in pochi minuti e noi siamo disponibili a farlo. Abbiamo chiesto una sola cosa: di levare dal decreto il condono edilizio per Ischia. Perché lo schiaffo ai genovesi è questo: usare una tragedia come quella di Genova per far passare una norma vergognosa che serve a premiare chi ha violato la legge. Una norma che vuole Di Maio per coltivare il consenso dei furbetti nel suo collegio elettorale“.
Ma  il leader pentastellato riesce a far passare la linea del Movimento perchè aveva lanciato una “operazione verità”sul caso Ischia. “Nessun condono – spiegava-, prevediamo soltanto che i terremotati di Ischia che aspettano una risposta da anni la ricevano entro 6 mesi”. 

 Se la richiesta viene negata, il proprietario dell’edificio non riceverà fondi per la ricostruzione.. Se la richiesta viene approvata, alle volumetrie extra costruite abusivamente non andrà neanche un euro.

Nessun passo indietro sul fronte della legalità dunque. Come sempre, siamo soltanto dalla parte dei cittadini e dei loro diritti.“. Nella notte, l’approvazione della Camera. Ora la parola passa al Senato.

L’UE RISPONDERA’ OGGI AL GOVERNO CHE HA CONFERMATO INTERAMENTE LA MANOVRA

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Nessuna retromarcia del governo.  La manovra resta tale e quale     Il  premier Giuseppe Conte- che intanto ha ridotto del 20 per cento la sua indennità ha spiegato: “Se dicessi ‘sì abbiamo sbagliato’, vorrebbe dire che la manovra è azzardata e imprudente. Non è così”.

Oggi la risposta dell’Italia sarà discussa al collegio dei commissari a Strasburgo. Pressioni naturalmente arrivano da tutte le parti alla Commissione ‘Ue per una bocciatura della manovra che rilancerebbe l’opposizione italiana. Per affrontare l’eventualità ieri si è svolta una riunione a palazzo Chigi tra premier e vice premier, con la partecipazione del  ministro dell’Economia Giovanni Tria, seguita da una cena a tre Conte, Di Maio, Salvini.

Conte ieri ha spiegato che l’Italia è disponibile a sedersi al tavolo per dialogare con le istituzioni europee “in spirito di leale collaborazione e dialogo costruttivo”. Il governo si è detto “fiducioso”, nella lettera inviata alla Commissione europea, che la manovra di bilancio non esporrà a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi membri dell’Unione europea. L’esecutivo si è impegnato a intervenire qualora il deficit dovesse superare gli impegni assunti ma ha anche espresso la convinzione che le riforme strutturali permetteranno il rilancio della crescita, assicurando la sostenibilità delle finanze pubbliche.

Insomma nessun passo indietro al momento.  Oggi arriverà la risposta dell’Ue.

Manovra: le modifiche “arbitrarie” degli “ignoti” ( probabilmente i dirigenti del Tesoro)

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Il vicepremier Luigi Di Maio denuncia la manipolazione arbitraria del documento sulla manovra. L’accusa è pesante. Secondo quanto dichiarato dal capo politico dei 5 Stelle il testo sulla pace fiscale trasmesso al Quirinale sarebbe stato modificato  dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri.  Sarebbe così apparso anche uno scudo per il riciclaggio. Di Maio annuncia l’intenzione di depositare subito una denuncia alla Procura della Repubblica e assicura che se il testo non verrà modificato, cancellando la parte sui capitali all’estero, i 5 Stelle non lo voteranno.

Se le cose stanno così e visti i pesanti sospetti sui dirigenti del Tesoro è intuibile che anche nel passato siano avvenute cose poco chiare, inserimenti nei testi  legislativi di contenuti graditi solo agli autori “ignoti”

Dopo le parole del vicepremier il Colle però precisa di non aver mai ricevuto il documento. Il premier Giuseppe Conte.  ha bloccato l’invio ufficiale del testo al Quirinale. Il premier vuole infatti rivedere personalmente il provvedimento punto su punto,articolo per articolo compresa ogni singola sillaba.

Il decreto fiscale, come è consuetudine,si apprende, era stato anticipato ma solo in via meramente informale. Insomma il testo ufficiale non è ancora stato trasmesso al Presidente della Repubblica per l’esame, la firma e l’emanazione. La soluzione per Di Maio è allora stralciare quella parte.

Signori , ” l’Italia sta cambiando”: accordo raggiunto- anche con l’azzardo – sulla manovra finanziaria

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E’ la manovra del cambiamento”. Così i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno commentato l’accordo raggiunto ieri sera sul documento finanziario che fissa l’asticella del rapporto deficit/Pil al 2,4% per i prossimi tre anni. Dopo ore di trattative e aver vinto la resistenza del  ministro dell’Economia Giovanni Tria, che avrebbe voluto mantenere l’impegno preso in Europa con l’asticella all’1,6%, ha dunque prevalso l’asse Lega-M5S.  Vale a dire il cambiamento totale con il rischio però che la Commissione europea faccia lo sgambetto

Tra le misure contenute in manovra anche il reddito di cittadinanza per cui, ha garantito il vicepremier Di Maio, verranno stanziati “10 miliardi di euro” da distribuire a 6,5 milioni di persone. “Via libera anche alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionanti”, ha aggiunto il ministro del Lavoro, che annovera tra le misure della prossima finanziaria anche “il superamento della Fornero” ed “un Fondo ad hoc di 1,5 mld” destinato a coloro che sono stati “truffati delle banche“.

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Confermata- si apprende da un comunicato pervenuto in redazione – anche la Flat tax, cavallo di battaglia della Lega, ovvero “tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani”, ha spiegato il ministro dell’Interno Salvini. E ancora, nella prima finanziaria targata M5S-Lega ci sarà anche “il diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni” e, commenta  ancora Salvini, “nessun aumento dell’Iva”.

Di Maio e i ministri M5S affacciati dal balcone di Palazzo Chigi per esultare (Ansa)

(Foto Ansa)