Regione Sicilia, un anno di governo. Schifani: «Aumentano le entrate e si riduce il disavanzo»

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Palermo,

Aumento delle entrate, riduzione del disavanzo e accelerazione nei pagamenti. Sono tre dei risultati più importanti ottenuti nel primo anno dal governo regionale e presentati oggi in conferenza stampa dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

«Il 2023 – ha detto il governatore – si è chiuso con un aumento delle entrate tributarie della Regione di circa 1,3 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 10 per cento rispetto al 2022. Questo maggiore introito scaturisce soprattutto dall’aumento dei versamenti di Irpef, Ires, Iva e bollo auto. Per effetto di questo maggiore gettito, si prevede quindi che, con il Rendiconto al 31 dicembre 2023, il disavanzo possa ridursi di ulteriori 1,8 miliardi di euro circa, arrivando così a 2,9 miliardi. Dati che sono la diretta conseguenza della ripresa economica in corso in Sicilia dovuta anche alle imponenti iniezioni di liquidità che abbiamo realizzato nel mondo produttivo dell’isola».

Il presidente ha ricordato anche come nel 2023 sia aumentata l’erogazione dei pagamenti da parte della Regione alle imprese. «È cresciuta di 1,8 miliardi di euro rispetto al 2022 e di 2,4 miliardi rispetto al 2021. Al 31 dicembre 2023 sono stati immessi sul mercato 18,6 miliardi di euro, riducendo i tempi d’attesa di circa 5 mesi. Questo è un risultato importantissimo per le aziende che possono contare ora sulla certezza dei pagamenti in tempi più brevi e, conseguentemente, cresce il livello di fiducia nei confronti della pubblica amministrazione regionale».

Schifani ha annunciato anche la chiusura della spesa del Po Fesr 2014-2020 «senza incorrere nel disimpegno delle somme». «A seguito delle misure correttive introdotte dal governo regionale a luglio del 2023 e approvate dall’Unione Europea – ha spiegato – la spesa effettuata a fine programma, secondo le prime stime, dovrebbe attestarsi tra i 4 e i 4,4 miliardi di euro, raggiungendo o addirittura superando il target di 4,025 miliardi stabilito da Bruxelles». Nel dettaglio, le misure correttive apportate hanno riguardato principalmente: 345 milioni per il bonus energia famiglie, 110 milioni all’Irfis per le imprese, 80 milioni per fronteggiare il caro energia per le imprese, 40 milioni per il dissesto idrogeologico, 50 milioni per l’edilizia scolastica e 40 milioni per la depurazione.

Altri due obiettivi sono stati evidenziati dal presidente della Regione Schifani in conferenza stampa: il nuovo accordo Stato-Regione e la legge di stabilità e il bilancio regionali approvati nei termini, scongiurando l’esercizio provvisorio.

«Dopo vent’anni – ha detto il governatore – è stata ridotta la compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria, dal 49,1 per cento al 42,5 per cento. La riduzione consente di liberare risorse per oltre 600 milioni di euro l’anno. Inoltre, abbiamo sbloccato la possibilità di effettuare nuove assunzioni e prevediamo che dal 2024 al 2026 saranno 1.252 le posizioni interessate».

 

Autostrada Pa/Ct, il Presidente della Regione Sicilia On. Schifani: «Pronta la nomina dei due sub commissari»

 

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Palermo,

Individuati i due sub commissari che affiancheranno il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario dell’autostrada A19 Palermo-Catania. Dopo un incontro, stamattina a Roma, con l’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, il presidente Schifani si appresta alla nomina dell’ingegnere Sergio Tumminello, libero professionista palermitano di lunga esperienza nella gestione e negli interventi di numerose opere pubbliche, e dell’ingegnere Lelio Russo, coordinatore dei commissari straordinari dell’Anas e responsabile della stessa società per i rapporti con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per le procedure Via.

I due tecnici svolgeranno gli incarichi a titolo gratuito. Il presidente Schifani è stato nominato commissario straordinario per il “Coordinamento degli interventi indicati del Piano di adeguamento e riqualificazione della A19” con decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 12 ottobre. La struttura tecnica che affiancherà il neo-commissario della A19 sarà composta da tecnici dell’Anas e da dipendenti regionali e avrà sede negli uffici di via Magliocco, a Palermo. «Con la nomina, nelle prossime ore, dei due professionisti – evidenzia il presidente Schifani – si avvia la gestione commissariale.

Fin dal mio insediamento a Palazzo d’Orleans, la A19 è stata una priorità assoluta e per questo motivo ho sollecitato la mia nomina a commissario straordinario per consentire il celere completamento degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e per poter vigilare al meglio sul rispetto della tempistica e sull’andamento dei lavori. Abbiamo necessità di accelerare per recuperare il tempo perduto e risolvere così un enorme problema che pesa come un macigno nel collegamento tra le due aree metropolitane della Sicilia».

Finanziaria Regione Sicilia, il Presidente Schifani :” In anno le nuove aziende sono 34 mila , il Precariato storico eliminato, riprendiamo a crescere..”

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Palermo,
«Dopo il grande lavoro fatto ieri all’Ars, con i lavori d’Aula che si sono protratti sino a tarda ora, la legge di Stabilità regionale del 2024 è ormai sostanzialmente chiusa, grazie all’approvazione della gran parte degli articoli che la compongono e con la conferma dell’impostazione politico-economica data dal governo regionale al disegno di legge. Un’impostazione che prosegue nel creare tutte quelle condizioni per nuovi investimenti nell’Isola già messe in campo dall’avvio della legislatura.
E i primi risultati si vedono, così come afferma Unioncamere Sicilia: in un anno le nuove aziende nell’Isola sono 34mila, con 15mila nuovi addetti. Dati che fanno il paio con quelli diffusi qualche settimana fa dalla Cgia di Mestre sul Pil del 2023. L’Isola non solo ha ripreso a crescere, recuperando il gap accumulato durante l’era Covid, ma si è portata in vantaggio segnando un rialzo pari al +1,12%, con un ritmo di produttività di gran lunga superiore ad alcune Nazioni, come la Germania e la Francia, da sempre locomotive dell’Europa». Lo dice il presidente della Regione Renato Schifani, commentando lo svolgimento dei lavori all’Ars per l’approvazione dei documenti finanziari.
«Sono già realtà – aggiunge l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone – i quattro pilastri che avevamo messo in campo. Innanzitutto, le iniziative per dare sostegno ai Comuni, con l’aumento delle risorse a disposizione delle amministrazioni locali, l’eliminazione del precariato storico della Regione, gli incentivi per il lavoro e le nuove assunzioni, la garanzia dei servizi per i siciliani. Inoltre, il governo Schifani scrive una pagina di storia sia per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori Asu impiegati nel settore dei Beni culturali e nei Comuni, impegno mantenuto reperendo le risorse necessarie, sia per l’aumento delle giornate lavorative per gli operatori antincendio, passate da 78 a 101. Tra le misure più rilevanti, l’Ars ha votato anche lo stanziamento di 50 milioni di euro per garantire, nel triennio 2024-26, ben 30 mila euro di contributi alle imprese che assumono a tempo indeterminato o trasformano i contratti a tempo determinato. C’è, infine, una importante spinta sulla detassazione in favore dei cittadini, con gli sconti sul bollo auto, con conseguenze anche nella alla lotta all’evasione. È confermato, dunque – conclude Falcone – l’impegno a fare della Regione l’attore protagonista della crescita economica della Sicilia nei prossimi mesi».

Mutui tasso variabile prima casa, Regione siciliana rimborsa 50% interessi (massimo 1500) alle famiglie con Isee inferiore a 30 mila euro.

 

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Palermo,

La Regione Siciliana ha stanziato 50 milioni di euro per finanziare contributi a fondo perduto per l’abbattimento dell’aumento dei tassi di interesse su mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa. L’avviso per potere accedere all’agevolazione, destinata alle famiglie con reddito Isee inferiore a 30 mila euro, – comunica la Regione -è stato pubblicato sul sito web dell’Irfis 
«Si tratta di un intervento rilevante voluto dal governo regionale – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – per andare incontro alle esigenze di migliaia di famiglie che nel corso dell’ultimo biennio hanno visto impennarsi gli interessi sui mutui. Un incremento considerevole che è coinciso, inoltre, con l’aumento del costo della vita, a partire dalle spese per energia e gas. Le procedure messe in campo attraverso l’Irfis, la banca della Regione, sono molto semplificate per agevolare sia la presentazione delle domande che la successiva liquidazione delle somme». Per potere ottenere il contributo bisognerà essere cittadini italiani, residenti in Sicilia, intestatari o cointestatari di un mutuo a tasso variabile per l’acquisto di un immobile ubicato nell’Isola e adibito a prima abitazione, ed essere in possesso di Isee 2023 inferiore a 30 mila euro.
L’Irfis stima di poter rispondere positivamente alle richieste di circa ventimila famiglie. L’ammontare del contributo sarà pari al 50 per cento della quota di interessi regolarmente pagati nel biennio 2022-2023 e certificati dalla banca alla data di presentazione della domanda di accesso. Il rimborso non potrà superare il limite massimo di 1.500 euro per ciascuna delle due annualità. Nel caso di mutui cointestati, l’agevolazione prevista potrà essere richiesta dai cointestatari che siano in possesso dei requisiti di ammissibilità, per la quota di mutuo di propria pertinenza. . L’invio delle istanze potrà avvenire da mercoledì 7 febbraio 2024 alle ore 10 a giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 17.

Dopo anni di corruzione e malaffare il Comune di Catania mostra deboli segnali di ripresa e approva il documento contabile

 

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L‘Aula ha dato il via libera al documento con 26 consiglieri presenti, dei quali 18 favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti. 

Catania

Il Consiglio comunale di Catania ha approvato nella seduta di ieri sera, convocata  dal Commissario ad acta, il  il Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2022.
Con il documento, illustrato dall’assessore al Bilancio Giuseppe Marletta, l’Assemblea cittadina ha deliberato  nello specifico di approvare il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2022,  formato dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale, e gli allegati che ne fanno parte integrante.  Sono segnali di ripresa dopo il ben noto tracollo economico -finanziario del passato neanche molto lontano. Anni di corruzione e di malaffare condannati con la lente di ingrandimento dalla Corte dei conti

Nel merito il documento contabile osserva -informa il Comune- i parametri di diminuzione del debito complessivo del Comune previsti dal bilancio stabilmente approvato dal Ministero dell’Interno. In sostanza la gestione del 2022  il disavanzo residuo è diminuito, a fronte dei 40 preventivati, migliorando così di  sei milioni di euro l’avanzo registrato. Nel suo intervento in aula l’assessore Marletta ha evidenziato anche i risultati della gestione del 2022 che dimostrano concretamente come ” il Comune di Catania negli ultimi anni abbia operato coi suoi uffici finanziari e l’indirizzo politico del mio predecessore Roberto Bonaccorsi, con equilibrio e sagacia nella gestione economico finanziaria, tanto che, nel 2022, sono state migliorate di oltre sei milioni di euro le previsioni del piano di risanamento”.
L‘Aula ha dato il via libera al documento con 26 consiglieri presenti, dei quali 18 favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti. Disposta anche l’immediata esecutività.

Nell’ambito della stessa seduta il civico consesso ha inoltre approvato, all’unanimità dei 27 consiglieri presenti, l’ordine del giorno “Misure di contrasto ai debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 lettera A del decreto legislativo 267/2000″, proposto dalla Prima Commissione Consiliare permanente, primi firmatari il presidente Maurizio Zarbo e i vicepresidenti Andrea Barresi e Gianina Ciancio.
 

Regione Sicilia: lotta a bullismo e cyberbullismo, parte progetto sperimentale per contrastare il devastante fenomeno in oltre 800 scuole

 

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Palermo,

Un approccio integrato tra scuole e territorio per prevenire tempestivamente e in maniera efficace i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. È l’obiettivo del progetto sperimentale finanziato con 1,8 milioni di euro dall’assessorato regionale dell’Istruzione e predisposto dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia. L’importante intervento interistituzionale è stato presentato in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dagli assessori all’Istruzione, Mimmo Turano, e alle Politiche sociali, Nuccia Albano, e dal direttore dell’Usr Sicilia, Giuseppe Pierro.

«Solo con il lavoro di squadra – dichiara il governatore – è possibile contrastare il bullismo, un fenomeno devastante per i giovani e per l’intera società, una piaga sociale che va studiata e combattuta. Partendo da questa riflessione, abbiamo voluto sostenere pienamente questo progetto che mette insieme, in un percorso comune, non solo studenti e insegnanti ma anche le famiglie. L’iniziativa si aggiunge alle altre che stiamo portando avanti, come la consulta regionale e gli sportelli scolastici, e che hanno un punto di partenza comune: quello di ascoltare, innanzitutto, le nostre ragazze e i nostri ragazzi».

Il progetto è frutto della recente legge regionale n.27 del 2021 dedicata agli “Interventi per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sul territorio della Regione”. Il coordinamento è affidato a una Cabina di regia che ha elaborato le linee guida. Le attività si svolgeranno per tutto il 2024 e saranno sviluppate da nove Centri territoriali di supporto (Cts), ovvero una scuola per ogni provincia con una consolidata esperienza in materia di inclusione e nuove tecnologie; capofila della rete regionale è il liceo scientifico “Galileo Galilei” di Palermo. Ogni Centro organizzerà un determinato numero di snodi provinciali, ciascuno composto da circa 16 istituti, per diffondere in modo capillare le azioni del progetto che vedrà complessivamente la partecipazione di 802 istituzioni scolastiche statali del primo e secondo ciclo di istruzione.

«Non esistono leggi o provvedimenti per sradicare il male dal cuore dell’uomo  – osserva l’assessore Turano –, un male che esiste e continuerà ad esistere in tutte le sue declinazioni, compresa quella della sopraffazione nei confronti dei più fragili. Con questo progetto però vogliamo dire con forza che crediamo nella prevenzione, nella capacità di unire le forze migliori per individuare situazioni di potenziale pericolo, circoscriverle e provare a cambiare menti e cuori. Lo faremo con la determinazione delle comunità educative e con il supporto delle nuove tecnologie che non sono un nemico da combattere ma un mezzo da utilizzare bene e, come nel nostro caso, addirittura un alleato per prevenire i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo».

«Cittadini più informati sono cittadini più consapevoli anche su questi fenomeni così delicati – dice il direttore dell’Usr, Pierro –. L’attenzione data alle famiglie con il progetto pilota nasce dalla consapevolezza che l’alfabetizzazione digitale è indispensabile in ogni contesto sia informale sia formale. Pertanto, ci si rivolge ai genitori affinché possano accompagnare i figli all’acquisizione di uno spirito critico nell’utilizzo delle nuove tecnologie».

«Abbiamo appena costituito la Consulta regionale sul bullismo e sul cyberbullismo – spiega l’assessore Albano – composta anche da rappresentanti delle Asp, del terzo settore, delle associazioni familiari, del mondo accademico, dei genitori, della polizia postale, del Coni, il cui insediamento è previsto tra qualche giorno. Ha lo scopo di raccogliere informazioni sul bullismo e sulle iniziative di prevenzione e contrasto di ogni tipo di violenza, con un approccio multidisciplinare al fine di ottimizzare le azioni sul territorio. La Consulta proporrà anche attività di rete con soggetti analoghi operanti in altre regioni, con altre istituzioni di livello nazionale ed europeo impegnate nel contrasto dei fenomeni di violenza esercitata tramite gli strumenti digitali, in particolare l’Agenzia nazionale per i giovani, e con ogni altro soggetto coinvolto nello sviluppo dell’European Digital Educational Hub promosso dalla Commissione Europea».

Alla conferenza hanno partecipato anche i rappresentanti dei partner del progetto: Ernesto Caffo, fondatore di Telefono Azzurro; Ersilia Menesini dell’Università di Firenze, coordinatrice team del progetto Elisa del Ministero dell’istruzione e del merito; Paolo Picchio, presidente onorario della fondazione Carolina; Mirko Cazzato, leader del movimento antibullismo MaBasta.

Il liceo Galilei, in qualità di capofila, avrà anche il compito di coordinare la piattaforma di ascolto (con linea telefonica dedicata e sistema online), affidata alla Fondazione Onlus Telefono Azzurro. La campagna di comunicazione del progetto, a cura sempre dell’istituto palermitano, punterà non solo a sensibilizzare sul contrasto al bullismo ma anche a far conoscere a studenti e famiglie le opportunità offerte dalla piattaforma di ascolto. Uno spot video sarà inoltre realizzato dalla Fondazione Carolina per promuovere tra i ragazzi un uso di internet più consapevole e responsabile.

Oltre alle numerose attività di sensibilizzazione sul tema e di sostegno alle famiglie delle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo, il progetto si concentra in particolare su percorsi di formazione rivolti a docenti, studenti e famiglie. Per gli insegnanti è previsto un corso di 25 ore con 50 esperti formati dall’Usr in collaborazione con l’Università di Firenze; per gli alunni la formazione con incontri, laboratori ed educazione tra pari è affidata all’associazione MaBasta. Le attività di formazione dei genitori saranno curate dalla Fondazione Carolina (dal nome di Carolina Picchio, prima vittima di cyberbullismo nel 2013) e consisteranno in attività come gruppi di lavoro, condivisione di esperienze e laboratori in relazione anche all’educazione digitale dei ragazzi.

Disco verde della Giunta al bilancio della Regione siciliana 2022. Adesso passerà al vaglio dell’Ars e poi-la prova della verità- al controllo della Corte dei conti

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Palermo,

Via libera dalla giunta al bilancio consolidato della Regione Siciliana per l’anno 2022. Dopo questo passaggio di regolarizzazione dei conti, può riprendere l’iter per le assunzioni previste dai concorsi pendenti. Il documento contabile, che adesso passerà al vaglio dell’Ars, rappresenta la situazione finanziaria e patrimoniale della Regione e il risultato economico dell’attività complessiva svolta dall’Istituzione attraverso tutte le proprie articolazioni organizzative, enti strumentali, società controllate e partecipate.

«Il mio governo – dice il presidente Renato Schifani – continua spedito nell’opera di messa in ordine dei conti della Regione in modo da avere documenti contabili trasparenti e in linea con le scadenze. Avere dei fondamentali solidi ci permette di conseguire risultati immediati come la ripartenza dell’iter per completare i concorsi pendenti e procedere, finalmente, con le assunzioni. Con le carte in regola, adesso, possiamo costruire un futuro per la Sicilia fatto di sviluppo, lavoro, crescita economica e miglioramento dei servizi».

«L’approvazione del bilancio consolidato del 2022 – spiega l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone – accresce l’affidabilità della Regione anche di fronte al mercato e agli organismi di controllo. Continuiamo a perseguire l’obiettivo di dotare la Sicilia di documenti contabili contraddistinti dal rispetto dei principi di certezza e veridicità del bilancio pubblico».

Approvata oggi in Giunta della Regione Sicilia la Finanziaria che vale 900 milioni di euro su un bilancio di 16,5 miliardi, Schifani: «Scende il debito pubblico, previsti incentivi per le aziende siciliane che assumeranno giovani

 

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Palermo,

Rafforzamento finanziario, contributi alle imprese che assumono, aumento delle risorse per i Comuni, fondi per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali e per la stabilizzazione del precariato storico, investimenti nei servizi essenziali e per il contrasto agli incendi. Sono questi alcuni punti del disegno di legge di stabilità regionale che vale 900 milioni di euro (su una mole complessiva del bilancio di 16,5 miliardi) e che è stato approvato oggi dal governo Schifani e presentato in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore all’Economia, Marco Falcone.

Vede la luce un testo di 40 articoli che prevede anche l’accantonamento prudenziale di 900 milioni sul triennio nelle more del recepimento della riforma dell’accordo Stato-Regione sul ripiano decennale del disavanzo. Il ddl approderà adesso all’Assemblea regionale siciliana, per l’esame delle commissioni di merito e poi dell’Aula.

«Questa manovra – dice Schifani – si fonda esclusivamente su fondi regionali per metterla al riparo da eventuali impugnative. È una legge che intende rilanciare l’economia e lo sviluppo della nostra Isola. Vanno in questa direzione i complessivi interventi di rafforzamento degli equilibri di finanza pubblica e la misura degli incentivi alle aziende siciliane che assumeranno o che stabilizzeranno i propri dipendenti, per la quale stanziamo cento milioni di euro. Intendiamo migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, ponendo attenzione alla salute e ai diritti della persona, alla cultura e al turismo, alla promozione sociale. Vari interventi riguardano la prevenzione e il contrasto degli incendi, mentre aumentano le risorse per le autonomie locali, raccogliendo le aspettative di sindaci e amministratori, per la scuola, per la disabilità e il disagio sociale, per i teatri, cinema e spettacolo, ma anche per gli aeroporti, per le aree naturali protette, per l’agricoltura. La Regione grazie alla conclusione di una accordo finanziario di rilievo storico con lo Stato, che trova riscontro adesso nella manovra nazionale, raggiungerà l’obiettivo, dopo un ventennio, di vedersi riconosciute risorse sino a 630 milioni di euro all’anno.

Questo grazie a una Sicilia finanziariamente credibile, dove scende ancora l’indebitamento e migliorano gli equilibri finanziari e i flussi di cassa. Le risorse aggiuntive saranno orientate agli investimenti, linfa vitale per garantire la crescita nel cammino che inauguriamo con questa manovra. Siamo nel pieno rispetto della tabella di marcia che ci siamo prefissati, ora lavoriamo per conseguire l’obiettivo, di valenza storica, di approvare la Finanziaria entro dicembre».

«La Finanziaria che abbiamo elaborato – aggiunge Falcone – poggia su quattro macro-linee d’intervento, mantenendo sempre pieno rigore contabile. Il primo, il sostegno al governo del territorio, attraverso l’aumento del 20 per cento con proiezione triennale dei trasferimenti a Comuni ed enti locali, per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dare stabilità finanziaria alle amministrazioni. Si passa poi al mondo del lavoro, per favorire l’occupazione e la crescita economica, prevedendo il contributo per le aziende siciliane che nel 2024 assumeranno a tempo indeterminato.

Una leva di crescita saranno anche i 60 milioni per i fondi di progettazione di Comuni e Regione. Terzo pilastro, il rafforzamento della macchina amministrativa regionale con i nuovi concorsi e grazie agli adeguamenti e alle riclassificazioni da tempo attese del nostro personale, e la lotta al precariato per dare serenità e stabilizzazioni ai bacini Asu ed ex Pip. Infine, garantiamo i servizi essenziali in tutti i campi di competenza della Regione, investendo nuove risorse. Meno tasse, inoltre, grazie allo sconto del 20 per cento sul bollo auto per chi è in regola. Tutto ciò è reso possibile dalla storica riforma dell’Accordo Stato-Regione».

Immigrazione,l’assessore alle Famiglie Regione Sicilia Nuccia Albano: «I poli sociali integrati un modello vincente di inclusione»

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Una giornata di confronto sui servizi offerti dai 9 poli sociali integrati della Regione Siciliana per l’inclusione dei cittadini stranieri si è svolta, oggi, all’hotel Federico II di Enna. Presenti l’assessore regionale alla Famiglia e politiche sociali, Nuccia Albano, la referente della direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Stefania Congia, il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta.

«Sono 1.200 i cittadini stranieri accolti e accompagnati dai Poli sociali integrati nelle 9 province siciliane da maggio a settembre 2023 – afferma l’assessore Albano -. Si tratta di un modello d’intervento territoriale ormai radicato e consolidato grazie al lavoro costante di professionisti che seguono i cittadini stranieri nell’orientamento ai servizi, nell’inserimento lavorativo, nella ricerca di un’abitazione e nel supporto contro lo sfruttamento lavorativo. Questo è l’emblema dell’inclusione. Chi arriva nella nostra terra deve essere accompagnato attraverso un percorso che possa permettere al soggetto di vivere dignitosamente».

I poli, finanziati dall’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, all’interno del programma P.I.U. Su.pr.Eme. (percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento), hanno l’obiettivo di migliorare la qualità e l’accessibilità al sistema dei servizi territoriali (sociali, sanitari, abitativi, lavorativi) e di sviluppare strategie in grado di strutturare un’offerta di servizi utili a prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo, accompagnando i cittadini stranieri verso l’autonomia. 

Durante l’incontro, i referenti dei 9 poli, partendo da 7 diversi hashtag (Orientamento e prevenzione; Inserimento socio-lavorativo; Inclusione abitativa; Rete territoriale; Servizi di prossimità; Lavoro stagionale regolare; Intermediazione legale), hanno messo in evidenza le peculiarità di ogni intervento svolto sul territorio nella presa in carico e nel supporto ai cittadini stranieri. 

Nel corso della giornata sono intervenuti anche Michela Bongiorno, dirigente del Servizio 3 del dipartimento regionale Famiglia; Francesco Di Venti, assessore alle Politiche sociali del Comune di Enna; Gianpietro Losapio, direttore Consorzio Nova; Salvatore Cappellano, Iblea Servizi territoriali; Matteo Biffoni, delegato Anci Politiche immigrazione e integrazione; Saverino Richiusa, funzionario del Servizio 3 del dipartimento Famiglia.

Rifiuti in Sicilia : «Superate le criticità di 8 comuni, i rifiuti saranno conferiti a Cozzo Vuturo»

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Nella foto l’Assessore della Regione Sicilia all’Energia e servizi di Pubblica utilità R-Di Mauro

 

Rientra l’allarme ad Aci Castello, Belpasso, Campobello di Licata, Campofelice di Roccella, Cefalù, Licata, Nicolosi e Sant’Agata Li Battiati, che rischiavano il blocco del conferimento dei rifiuti nell’impianto di contrada Cozzo Vuturo, a Enna, perché hanno superato o sono in procinto di superare le quantità previste dal contratto.

Grazie a un intervento dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, la Ambiente e tecnologia srl che gestisce l’impianto di contrada Cozzo Vuturo, ha comunicato l’intenzione di concedere una proroga che consentirà di risolvere il problema.

«Siamo intervenuti con immediatezza – afferma l’assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – per superare le criticità relative a questi otto comuni e scongiurare così l’insorgere di emergenze igienico ambientali. Stiamo lavorando all’individuazione di soluzioni che evitino per il futuro nuove situazioni di difficoltà».