SUD IN GINOCCHIO E, COLPITO PURE DAL VIRUS INFLUENZALE, NEL GELO ARTICO CONTINUA A BATTERE I DENTI

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Sud nella morsa del gelo artico. Non sono queste le temperature favorevoli per l’organismo umano e, soprattutto per le persone del Sud abituate a temperature miti. Sono diversi i comuni etnei che si sono ‘svegliati’ ammantati dal bianco della neve. L’ondata di freddo, infatti, che da qualche giorno sta investendo anche la Sicilia, sta facendo battere i denti anche ai più forti.Le strade sono isolate. Mezza Sicilia è stata colpita pure dal virus antiinfluenzale,favorita dal freddo polare, molto aggressivo quest’anno e ha già messo in ginocchio- e a letto- una intera popolazione siciliana. In provincia di Catania, in particolare, è anche emergenza. . Tra i comuni maggiormente colpiti anche quelli danneggiati dal sisma di Santo Stefano, di magnitudo 4.8 sull’Etna, come Santa Venerina, Zafferana Etnea e Acireale. La neve è caduta copiosa anche a Caltagirone, dove ha provocato numerosi disagi e un consistente rallentamento nel servizio di raccolta dei rifiuti.  Molti uffici pubblici registrano in questo periodo vuoti paurosi di assenze per malattie atteso che si è messo in  mezzo quest’anno- secondo i sanitari in coro – un virus che è davvero un “flagello di Dio”

Nella morsa del gelo anche Palermo. La neve che è caduta abbondante nei Comuni del comprensorio ha imbiancato ieri sera anche il capoluogo, facendo registrare un brusco calo delle temperature. Spalaneve e spargisale in azione su diverse strade dell’entroterra, dove la coltre bianca ha creato disagi di non poco conto alla circolazione. Ma i fiocchi hanno imbiancato nella notte anche Prizzi, Corleone, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Petralia Soprana e Petralia Sottana. Numerosi gli interventi di soccorso dei carabinieri da un capo all’altro della provincia ad automobilisti rimasti bloccati per la neve. Numerosi i disagi registrati all’aeroporto Falcone-Borsellino, dove alcuni voli sono stati cancellati e altri dirottati in altri scali.

Conte: “Mi accingo a deliberare lo stato di emergenza per la Sicilia”

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa diffuso da Giuseppe Conte, autore dello scritto. Eccolo in versione integrale:

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È da settimane che la nostra Penisola è martoriata da eventi meteorologici particolarmente violenti. Prima la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, poi dal 27 ottobre il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le province di Trento e Bolzano, nonché la Liguria e il basso Lazio. Il vento e le intense precipitazioni hanno causato vittime e ingenti danni. Già nei giorni scorsi il bilancio era tragico: 17 persone decedute, tantissime famiglie evacuate, interi territori distrutti.

Le precipitazioni delle ultime ore soprattutto in Sicilia incrementano il tragico bilancio: 12 nuovi decessi e un disperso in provincia di Palermo e nell’agrigentino.

Dobbiamo ringraziare il pronto intervento del servizio di protezione civile e l’intera macchina dei soccorsi per avere soccorso la popolazione e avere garantito interventi di ripristino delle infrastrutture danneggiate per consentire la ripresa, quanto più rapida, delle normali condizioni di vita.

In questi giorni mi sono mantenuto sempre in costante contatto con il Capo del Dipartimento Protezione Civile per avere un aggiornamento continuativo. Dopo avere firmato i provvedimenti necessari a gestire l’emergenza, mi accingo a convocare il Consiglio dei Ministri, la prossima settimana, per deliberare lo stato di emergenza.
Con la deliberazione dello stato di emergenza il Governo disporrà lo stanziamento delle prime risorse e adotterà gli interventi necessari a superare l’emergenza.

Il mio commosso pensiero va alle vittime di queste sciagure e ai loro familiari. E ancora una volta rinnovo la vicinanza a tutte le popolazioni colpite ed esprimo il mio personale ringraziamento alle donne e agli uomini del Servizio nazionale della Protezione civile che sono intervenuti e ancora stanno intervenendo per prestare soccorso.

Questa mattina sono in Sicilia: sto effettuando un sopralluogo nel palermitano e nell’agrigentino. Nei prossimi giorni sarò al Nord: porterò di persona la deliberazione sullo stato di emergenza, non appena l’avremo adotta in Consiglio dei Ministri”.

Intervento della Regione siciliana per i Comuni alluvionati

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La pioggia anche questa volta, era già successo due giorni fa, si presenta abbondante nei  territori di Palagonia, Ramacca e Mineo. A Catania inoltre si sono verificati disagi in provincia dove è mancata e manca tuttora l’energia elettrica, a Nicolosi in contrada Ragala e Via Ragalidda che  collega Pedara ,con grave disagio dei residenti nelle villette turistiche, ed  anche all’interno dell’Aeroporto di Catania dove è saltata la luce e sono stati dirottati due voli: il Roma-Catania Alitalia Az 01751 delle 19:15 che è atterrato a Comiso, e il Ryanair da Bologna delle 19.40 che ha fatto rotta per Palermo

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A Palazzo d’Orleans il presidente della Regione Nello Musumeci ha convocato d’urgenza un vertice che si è concluso con la decisione di stanziare sei milioni di euro a favore delle Province e dei Comuni che hanno subito pesanti danni dall’alluvione di questi ultimi giorni. «La situazione – sottolinea il governatore – è davvero difficile e drammatica, migliaia di aziende, soprattutto agricole, sono in ginocchio. Bisogna subito dare un segnale concreto, ai sindaci ed alla gente colpita, affinché non si sentano soli».

Sono sei milioni così distribuiti, un milione di bilancio,  destinato agli Enti locali colpiti dalla calamità da utilizzare in lavori di somma urgenza per rimuovere le macerie e ripristinare la viabilità nelle strade di particolare interesse provinciale e comunale. Altri cinque milioni di euro serviranno per il ripristino delle infrastrutture danneggiate. Queste ultime risorse sono prelevate dal Fondo di sviluppo e coesione, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dallo stesso presidente della Regione. Gli interventi saranno coordinati dal dipartimento regionale della Protezione civile.

«Alle Province e ai Comuni alluvionati saranno assegnati sessanta giorni di tempo per presentare i progetti esecutivi, altrimenti perdono il finanziamento – sottolinea il presidente Musumeci – le esperienze passate ci dicono che i tempi di certa burocrazia spesso non sono compatibili con le urgenze dettate dalle necessità della gente e del territorio. Un muro crollato, una strada dissestata non debbono rimanere per anni in quelle condizioni. Servono tempi certi. Peraltro, se gli enti locali non dovessero avere sufficiente personale tecnico in organico, potranno benissimo procedere con l’affidamento di incarichi esterni.
«Nelle scorse ore – aggiunge il governatore – ho parlato con i sindaci dei Comuni colpiti ed ho assicurato la vicinanza della Regione. Ma dobbiamo pensare anche alle aziende danneggiate. E qui serve l’intervento urgente del governo di Roma. Per questo, abbiamo proclamato oggi stesso lo stato di calamità e chiesto al governo centrale di dichiarare l’emergenza. Se ai nostri provvedimenti aggiungiamo quelli che dovrebbero arrivare dalla Capitale, credo che avremo la possibilità di ridare un minino di serenità ai territori devastati. Certo – sottolinea Musumeci – quanto accaduto deve farci riflettere sulla attenzione che nel passato hanno avuto le istituzioni per la tutela del territorio. Una condotta irresponsabile! Per questo tre mesi fa abbiamo istituito l’Autorità di bacino, attesa da tanti anni: servirà a programmare e gestire gli interventi nel complesso sistema fluviale dell’Isola, del quale nessuno sembra essersi mai occupato. Nel frattempo – conclude il governatore – ho disposto delle indagini per possibili recenti omissioni da parte di alcuni funzionari e dirigenti dell’amministrazione regionale. Ma di questo non mi sento di parlare. Almeno per ora».