Pantelleria, recuperato dai fondali un caccia Macchi 202 Folgore della seconda guerra mondiale

 

 

immagine assessore

 

 

Recuperati a Pantelleria, dai fondali in località Mursia, i resti di un aereo della seconda guerra mondiale. Si tratta di un caccia intercettatore Macchi C.202 Folgore, inabissatosi a 30 metri di profondità nel 1943. L’operazione di recupero è stata realizzata congiuntamente dall’Aeronautica militare – Distaccamento aeroportuale di Pantelleria, dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana e dalla Guardia costiera – Ufficio circondariale di Pantelleria con l’ausilio del 3° Nucleo subacquei della Guardia costiera di Messina.

«Il mare – afferma l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – ci restituisce una testimonianza della nostra storia recente, grazie a un intervento condotto con grande professionalità da tutti i soggetti che si sono spesi affinché la riemersione di tutte le parti del caccia potesse essere portata a termine. L’aereo recuperato assume grande importanza sia per ciò che rappresenta nella storia dell’Aeronautica militare italiana sia per la memoria dei drammatici frangenti del conflitto mondiale che interessarono l’isola di Pantelleria».

Del velivolo, individuato in fondo al mare già nel 2010, era già stata recuperata l’elica tripala metallica prodotta dalla Piaggio (un’elica a passo variabile in volo e velocità costante del diametro di oltre tre metri), già musealizzata nella sede dell’Aeronautica Militare di Pantelleria.

La storia del velivolo Macchi C.202

L’aereo fu progettato dalla italiana Aeronautica Macchi e rimase in produzione tra il 1941 ed il 1943; si trattava di un caccia intercettatore diurno interamente metallico, monomotore, monoposto, monoplano ad ala bassa a sbalzo con carrello retrattile. Impiegato nella seconda guerra mondiale dalla Regia Aeronautica, era equipaggiato inizialmente con il motore tedesco DB 601A, in seguito costruito su licenza dall’Alfa Romeo, e montava un armamento di due mitragliatrici da 12,7 mm, cui vennero aggiunte nelle serie successive, due armi alari da 7,7 mm. Dotato di tutte le caratteristiche più moderne per un caccia dell’epoca, come ipersostentatori e tettuccio chiuso, trovò il suo utilizzo privilegiato nello scacchiere del Nord Africa, dove si alternarono gran parte degli stormi che impiegarono il “Folgore”.

Il velivolo recuperato a Pantelleria è un Macchi C.202 bis serie XI, dotato del più potente motore DB605. Dalle informazioni fino ad ora disponibili, si sa che fu costruito dalla ditta Breda di Milano nel Novembre del 1942 e che probabilmente fu abbattuto mentre difendeva Pantelleria dai bombardamenti anglo-americani durante le fasi finali della operazione Corkscrew a Giugno del 1943.

 

L’inquadramento storico

I mari e i cieli della Sicilia furono teatro di intensi e drammatici avvenimenti bellici nel corso della seconda guerra mondiale, fino (e oltre) allo sbarco del 10 luglio 1943. L’operazione “Husky”, avviata dalle truppe alleate con l’obiettivo di aprire sul suolo italiano un fronte per l’Europa continentale, trovò nell’antefatto della conquista dell’isola di Pantelleria uno dei punti di partenza. Battezzata dagli inglesi “la Gibilterra italiana” e definita da Winston Churchill “una spina nel fianco”, l’isola di Pantelleria è stata al centro di operazioni preventive finalizzate all’eliminazione dei presidi strategici presenti sulle isole a Sud della Sicilia.

Dopo la resa delle forze dell’Asse in Africa settentrionale tra l’11 e il 12 maggio 1943, gli Alleati iniziarono i preparativi dello sbarco in Sicilia del 10 luglio, avviando l’operazione “Corkscrew”, così da togliere finalmente il “tappo” che ostruiva il Canale di Sicilia. Il primo e più importante obiettivo fu l’isola di Pantelleria, per i suoi impianti radar, il campo d’aviazione e l’annesso l’hangar “Nervi”, l’aviorimessa protetta più grande dell’epoca che poteva accogliere fino a 80 aerei. Dal 9 maggio al 11 giugno 1943 l’isola venne bombardata continuamente dagli aerei Usaf e Raf e, in seguito, isolata via mare da un blocco navale. La guarnigione dell’isola si arrese l’11 giugno 1943 dopo quasi un mese di bombardamenti aerei durante i quali furono sganciate oltre 6.200 tonnellate di bombe.

Nei suoi fondali giacciono, come testimonia questo recupero, molteplici relitti di mezzi navali e aerei, testimoni drammatici di una vicenda terribile e nel contempo grandiosa, di cui ricorre quest’anno l’ottantesimo anniversario.

 

Ad aprile di quest’anno è stata realizzata una documentazione video-fotografica completa, un rilievo fotogrammetrico e una ricostruzione tridimensionale di dettaglio del relitto. Inoltre, è stato riportato alla luce il propulsore dell’aereo: un motore 12 cilindri invertito.

Grazie all’intervento del 3° Nucleo subacquei della Guardia costiera di Messina, infine, nei giorni scorsi è stata completato il delicato intervento di recupero del piano alare. Grazie a un supporto metallico creato direttamente sul fondale di 30 metri e l’utilizzo di palloni di sollevamento, con una operazione durata due giorni è stato riportato in superficie, dopo 80 anni di permanenza sul fondo del mare, il fragile reperto che conserva ancora intatte molte delle sue componenti.

Tutti i reperti sono stati collocati nella base dell’Aeronautica militare di Pantelleria per il primo trattamento di desalinizzazione. Un’attività multidisciplinare di studio già avviata da qualche mese, e alcuni interventi di consolidamento strutturale e restauro, consentiranno a breve di esporre il velivolo ricomposto all’interno del contenitore naturalmente vocato, l’hangar “Nervi”, sulla stessa isola.

Taormina, riapre domani “Isola Bella”

 

immagine

 

 

Riapre al pubblico da domani venerdì 23 giugno Isola Bella, il sito di interesse storico, culturale e naturalistico gestito dal Parco archeologico Naxos Taormina, al termine dei periodici lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Negli ultimi tre anni il Parco, diretto da Gabriella Tigano, ha realizzato vari interventi di manutenzione, inclusi lavori di somma urgenza seguiti alla violenta mareggiata di febbraio scorso, per oltre mezzo milione di euro (546 mila euro). 

«Isola Bella – commenta Francesco Scarpinato, assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana – è uno dei simboli più iconici della Sicilia, amatissima dai visitatori che ogni anno la popolano soprattutto in estate. Fondamentali gli interventi di manutenzione, complessi per logistica e impegnativi sotto il profilo economico, pianificati dalla direttrice Tigano durante il periodo invernale e che oggi consentono a residenti e visitatori un’eccezionale esperienza di visita dell’isolotto e della sua originale villa, un unicum nel patrimonio della Regione Siciliana, che include anche preziosi reperti subacquei».

Circondata dal mare e collegata alla terraferma da un sottile istmo di terra soggetto ai cicli fisiologici di bassa e alta marea, Isola Bella è un sito delicatissimo che ogni anno necessita di complessi lavori di manutenzione programmati durante la bassa stagione

dal Parco Naxos Taormina. Lavori che interessano prevalentemente la storica Villa Bosurgi, esempio di bioarchitettura ante-litteram per la conformazione a padiglioni mimetizzati fra le naturali rientranze delle rocce e il lussureggiante parco botanico. 

Quello appena concluso, che ha interessato principalmente la storica dàrsena – in cui approdavano le barche degli ospiti o le scorte di cibo per i lunghi soggiorni della famiglia Bosurgi – è il terzo intervento straordinario a cura del Parco, che ha ristrutturato, fra le altre cose, i due piani del corpo principale e le spettacolari terrazze protese sul mare, la piscina coperta, la piscina all’aperto (in cui è stata installata una rete di protezione) e i sentieri immersi nel verde. 

Gli interventi hanno consentito, grazie all’ausilio di rocciatori esperti di edilizia acrobatica, di mettere in sicurezza anche il costone di roccia prospiciente la piscina all’aperto e di ancorare un pino marittimo inclinato, che rischiava di abbattersi sui sentieri mettendo a rischio l’incolumità dei visitatori. In seguito alle violenti piogge e mareggiate che hanno flagellato lo scorso febbraio la costa ionica e alterato il litorale di diversi comuni, è stato necessario un intervento imprevisto e di somma urgenza per ripristinare i sottoservizi che collegano l’isolotto alla terraferma, spostati dalla loro sede abituale dall’urto di ondate e marosi. 

Adesso, conclusi i lavori, Isola Bella, con il suo labirinto di sentieri nel verde, le porte segrete incardinate nella roccia, il piccolo museo con la sezione dei reperti di archeologia subacquea e la mostra sulla storia dell’isola, torna pienamente fruibile tutti i giorni, dalle 9 alle 19. Il costo del biglietto è invariato: intero 4 euro, ridotto 2 euro. 

Taormina-Naxos Archeofilm, dal 14 luglio parte il Festival del cinema,tra altri il critico prof Vittorio Sgarbi

immagine

 

 

Al via, dal 14 luglio, la prima edizione di Taormina-Naxos Archeofilm, il festival del cinema internazionale di archeologia, arte e ambiente. In programma quattro serate: il 14 e 16 al Teatro Antico di Taormina, il 15 e 17 al Parco archeologico – Teatro della Nike di Giardini Naxos. Ospiti Donatella Bianchi, volto della trasmissione “Linea blu”, Emilio Casalini, conduttore del programma “Generazione Bellezza” e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Saranno consegnati due premi: il “Taormina – Naxos Archeofilm”, per la pellicola più gradito al pubblico, e il “Sebastiano Tusa”, assegnato alla personalità che si è distinta nella comunicazione dei beni culturali. 

Un progetto di grande respiro culturale pensato per le famiglie, per i ragazzi e per gli appassionati del mondo antico, prodotto e organizzato dal Parco archeologico Naxos Taormina e dalla Fondazione Tusa, in collaborazione con Firenze Archeofilm e Archeologia Viva che, nell’arco di quattro giorni, proporrà al pubblico proiezioni di film-capolavoro selezionati a livello mondiale, incontri con i protagonisti della comunicazione, dibattiti e confronti sulle grandi civiltà del passato.

«Manifestazioni come l’Archeofilm – dice l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – hanno una grande valenza socio-culturale. Da un lato avvicinano le famiglie e i visitatori ai temi dell’archeologia, della tutela dei beni culturali e delle grandi scoperte degli studiosi che, dal mito di Troia ai dinosauri fino alle più recenti missioni di scavo nei mari siciliani, affascinano da sempre grandi e piccini, dall’altro sono un’occasione imperdibile per vivere la natura autentica dei monumenti di Taormina e Naxos e la loro storia».

Unica tappa in Sicilia, il “Taormina Naxos Archeofilm” s’inserisce nel quadro delle iniziative di Firenze Archeofilm, casa madre del grande “festival diffuso” organizzato dalla rivista “Archeologia Viva.

 

IL PROGRAMMA

Dinosauri, faraoni e il Cavallo di Troia. Un viaggio nel tempo e nello spazio che inizia dal documentario “Jurassic Cash” (Taormina, 14/7 durata 52’) sui collezionisti milionari di fossili di dinosauro, con un’opera che indaga sull’hobby controverso che può portare a una “corsa alle ossa” senza legge, passando per “Tutankhamon, i segreti del faraone” (Giardini Naxos, 15/7 durata 50’): un re guerriero che guida il pubblico alla scoperta del vero volto dell’enigmatico faraone bambino, fino ad approdare a “Il mistero del Cavallo di Troia” (Taormina, 16/7 durata 52’). Sulle tracce di un mito, per ripercorrere una delle storie più famose mai raccontate, con una domanda: e se il mito del cavallo non fosse vero?

La Sicilia sopra e sotto il mare. Tanti film dedicati alla Sicilia e proposti sul grande schermo tra cui: “L’antica nave del vino” (Taormina, 14/7 durata 28’) sulla scoperta di un relitto romano del II secolo avanti Cristo nel golfo dell’Isola delle Femmine, in provincia di Palermo; “Stromboli: a provocative island” (Giardini Naxos, 15/7 durata 11’) sulle testimonianze dei primi individui che popolarono l’affascinante, quanto ostile, isola vulcano. Infine, in onore a Tusa, il grande archeologo scomparso tragicamente nel 2019, sarà presentato il film: “Sulle orme di Sebastiano” (Taormina, domenica 16/7 durata 25’) un’occasione per ricordare il suo amore e impegno per l’archeologia, la ricerca e il mare.

 

“La Sicilia per i non vedenti, rendiamo fruibili i beni culturali e ambientali”: giovedì 8 a palazzo Zanca la presentazione del progetto realizzato dai Club Lions di Messina

 

 

Giovedì 8, alle ore 10, alla presenza del sindaco Federico Basile, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella Sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca, cui prenderà parte l’assessore alla Cultura e al Turismo Vincenzo Caruso, sarà presentato il progetto “La Sicilia per i non vedenti, rendiamo fruibili i beni culturali e ambientali”, realizzato dai 5 Club Lions di Messina, Host, Ionio, Peloro, Tyrrhenum e Colapesce, coordinati dalla presidente di Zona Anna Capillo.

All’incontro con i giornalisti, parteciperanno la soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Messina Mirella Vinci, i presidenti dei Lions messinesi rispettivamente dei club, “Host” Santo Morabito; “Ionio” Giuseppe Ruggeri;“Peloro” Maria Gabriella Urso; “Tyrrhenum” Giacomo Dugo; “Colapesce” Consuelo Maisano; il presidente della III circoscrizioneAndrea Donsì e la referente Marisa Volpini; il delegato al Service Distrettuale “La Sicilia per i non vedenti” Ignazio Caloggero; la coordinatrice distrettuale Area Progettualità Lucrezia Lorenzini; e il Past Governatore del Distretto Lions 108Yb Sicilia Francesco Freni Terranova.

Il progetto, patrocinato dal Comune e dalla Soprintendenza di Messina, è finalizzato all’abbattimento delle barriere sensoriali, all’integrazione socio-culturale e alla mobilità autonoma per i non vedenti e ipovedenti, al fine di promuovere e favorire l’inclusione sociale nell’ambito delle varie iniziative di utilità sociale e culturale promosse dal Distretto Lions 108Yb Sicilia, Governatore Maurizio Gibilaro.

Nella fattispecie saranno donate nel corso dell’incontro sei targhe “braille” munite di QR code con testo audio in lingua italiana e inglese per essere collocate a margine della cartellonistica turistica già esistente, allo scopo di rendere fruibilie accessibili a non vedenti e ipovedenti alcuni beni culturali del centro storico cittadino in particolare, il Duomo e il Campanile, la Statua dell’Immacolata, la Statua di Don Giovanni d’Austria, la Chiesa dei Catalani e la Statua di Messina. L’iniziativa si inserisce anche nell’ambito di un progetto di trekking urbano, condiviso dai Club Lions di Messina promosso dal Lions e Leo Club Messina Ionio, redatto da Filippo Grasso delegato Distrettuale Lions per lo sviluppo del Turismo territoriale – borghi e antichi cammini.

 

 

 

 

 

Archeologia in Sicilia, martedì 30 maggio riapre la Villa romana di Durrueli a Realmonte, risalente aL I sec.dopo Cristo

immagine

 

Sarà restituita alla comunità e ai visitatori la villa romana di Durrueli, a Realmonte, nell’Agrigentino. La villa che si trova alla foce del fiume Cottone, nella baia tra Punta Piccola e Punta Grande, riaprirà martedì 30 maggio alle 11.30. Si tratta di una vera e propria “villa maritima” di età imperiale, risalente al primo secolo dopo Cristo, decorata a mosaici, con le terme perfettamente visibili e affacciata sul mare, a poche centinaia di metri dalla Scala dei Turchi.
Il recupero e la manutenzione, curati e finanziati dal Parco Valle dei Templi, hanno permesso di rendere fruibili i mosaici, le terme e l’intera struttura che sarà aperta alle visite dal 1 giugno al 30 settembre (dalle 9 alle 19) secondo un piano di presenze contingentate e un progetto che prevede anche un percorso unico e un cartellone di spettacoli e incontri. Già dalla mattina di martedì si potrà partecipare a due visite guidate di CoopCulture, gestore dei servizi aggiuntivi. 

Siracusa,Beni culturali, partono i lavori di restauro nella chiesa Montevergine a Sortino

immagine

 

Palermo,
Parte  il restauro delle preziose maioliche che costituiscono parte del rivestimento interno della chiesa della Natività del monastero di Montevergine di Sortino, nel Siracusano. Venerdì 26 maggio, alle 10 nell’edificio di culto, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, in qualità di stazione appaltante, consegnerà i lavori alla ditta Kermes Conservazione Diagnostica e Restauro Srl di Ragusa, affidataria dell’intervento per un importo di poco più di 105 mila euro oltre Iva.

Il restauro, tra i pochissimi di questa tipologia effettuati sino ad ora sul nostro territorio, è stato finanziato con le risorse del Fondo edifici di culto (Fec) e prevede il consolidamento della pavimentazione esistente attraverso l’integrazione e l’eventuale sostituzione e ripristino dei pezzi che risultino irrimediabilmente ammalorati a causa del cattivo stato di conservazione. 

La Chiesa, detta di Montevergine, un vero gioiello architettonico di gusto rinascimentale di cui si conosce con certezza solo l’anno di conclusione dei lavori di costruzione, il 1774, completata di decorazioni nel 1779, sorge accanto al monastero di clausura delle suore benedettine. Il pavimento maiolicato a piastrelle (di Valenza), oggetto dell’intervento, reca l’unitaria figurazione della “Pesca miracolosa” in un ampio e ricco scenario. I motivi decorativi, la posa delle figure e il loro aspetto espressivo, le scelte cromatiche, sembrano richiamare la scuola napoletana del Settecento e in particolare gli ornati paesaggistici e i decori che riprendono motivi fitomorfici di Leonardo Chianese (metà del secolo XVIII). 

Beni culturali in Sicilia: torna la “Notte europea dei musei”

immagine

Torna sabato 13 maggio la “Notte europea dei musei”, giunta quest’anno alla sua diciannovesima edizione. L’iniziativa,-informa la Regione Sicilia –  organizzata dal ministero della Cultura francese e patrocinata dall’Unesco, dal Consiglio d’Europa e dall’Icom, prevede l’apertura straordinaria serale di istituti e luoghi della cultura al costo simbolico di 1 euro (eccetto i casi di gratuità previsti). Obiettivo della manifestazione è quello di incentivare e 
La Regione Siciliana, su indicazione dell’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, ha aderito all’iniziativa con una serie di aperture straordinarie e appuntamenti nei principali musei della Sicilia che, per l’occasione, saranno visitabili fino a tarda sera.
Per celebrare la serata, molti siti regionali hanno programmato iniziative speciali. Per una maggiore certezza dell’orario di apertura e delle proposte di visita è sempre consigliabile consultare le pagine web o Facebook delle singole strutture museali.
Partendo da Palermo, apriranno le porte il Museo Archeologico Salinas (ore 19-24); il Museo regionale di Arte moderna e contemporanea con le due sedi di Palazzo d’Aumale e Palazzo Belmonte Riso (fino alle 24), che sabato riaprirà al pubblico il salone del primo piano e l’ala nuova del primo e secondo piano, con un inedito riallestimento della collezione permanente; la Galleria regionale di Palazzo Abatellis (ore 20-24), dove sarà visibile il piano terra dell’ala quattrocentesca, con l’esposizione di quattro dipinti seicenteschi di Giuseppe Recco raffiguranti nature morte; a Palazzo Mirto (ore 20-24) sarà aperto il piano nobile, mentre all’Oratorio dei Bianchi (ore 20-24) la chiesa inferiore con l’esposizione degli stucchi del Serpotta. Resteranno aperti anche il Villino Florio dalle 18 alle 24 e, ancora, il Centro regionale Progettazione e restauro, che aprirà la propria sede di Palazzo Montalbo dalle 19.30 alle 23.30 con una visita guidata ai laboratori di diagnostica e di restauro, oltre che alla biblioteca. Nella provincia, il Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato fino alle 23, con l’antiquarium e il museo Pirro Marconi di Himera, l’antiqurium di Solunto, quello di Monte Iato, il Museo archeologico della Valle dell’Eleuterio a Marineo, le Terme arabe a Cefalà Diana.
Ad Agrigento aderisce il Museo archeologico regionale Pietro Griffo (ore 21-00.30) con lo spettacolo sensoriale “L’anello dal passato” e un laboratorio per bambini in occasione della festa della mamma); in provincia, il Museo archeologico della Badia di Licata (fino alle 23), con un’estemporanea di arti grafica, la presentazione della guida archeologica e un concerto “Drink Floyd”.

Caltanissetta visite al Museo interdisciplinare (fino alle 24) e al Museo archeologico di Marianopoli (fino alle 24). 

Nel Catanese apriranno Museo della ceramica di Caltagirone, il Museo Saro Franco di Adrano (ore 20-23).

Nell’Ennese aderiscono la Villa romana del Casale e il Museo della città del territorio a Piazza Armerina (ore 20-23), il Museo archeologico di Centuripe (ore 20-23).

Messina aperto il Museo regionale (ore 20-24), nella provincia, invece, il Museo delle tradizioni silvo-pastorali di Mistretta (ore 20-24), il Teatro antico di Taormina e il Museo archeologico di Naxos (ore 20-23), il Museo archeologico eoliano Bernabò Brea Lipari (ore 20-23).

Nel Ragusano visite serali al complesso monumentale ex Convento della croce a Scicli e al Museo archeologico regionale di Camarina (ore 19-22).
Porte aperte a Siracusa al Museo archeologico Paolo Orsi (ore 19-22) con un percorso tematico “Per le antiche note”, a Palazzolo Acreide (Sr) al Museo archeologico Palazzo Cappellani (ore 19-23), al Parco archeologico Leontinoi e Megara (fino alle 22) con l’esposizione “Ambre e bronzi da Cava S. Aloe”.

Trapani aderisce il Museo regionale Agostino Pepoli (ore 20-24), secondo il seguente programma: alle 20 l’itinerario per famiglie “Bimbi al Museo”; alle 21 percorsi guidati “Tra arte e racconto”, alle 22 “Chitarre al Museo, da Bach a Francisco Tàrrega”, concerto di Chiara Buzzurro, Ivan Strano e Claudio Terzo. In provincia, il Parco archeologico Lilibeo di Marsala (Ore 20-23) con l’itinerario “Storie dal mare”; il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, con l’area monumentale di Selinunte (ore 20-24), il Museo del Satiro di Mazara del Vallo (ore 20-24), il Museo Castello di Grifeo di Partanna (ore 20-24); il tempio del Parco archeologico di Segesta (ore 19.30-22.30).

Archeologia subacquea, ritrovato a Brucoli (Sr) il relitto del rimorchiatore Curzola

 

 

immagine

Brucoli (Siracusa)

A quasi 90 anni dalla sua scomparsa è stato ritrovato il relitto del  rimorchiatore “Curzola”, del quale si erano perse le tracce al largo delle coste di Brucoli, nel Siracusano, il 12 marzo del 1935. Causa del naufragio furono verosimilmente le avverse condizioni meteo o una collisione con una nave ignota. A bordo del rimorchiatore un equipaggio composto da 18 uomini, 3 sottufficiali e 15 marinai. Non fu trovato nessun superstite. 
Le operazioni che hanno poi permesso, in maniera del tutto casuale, di identificare l’imbarcazione affondata, grazie alla presenza del nome ben evidente sulla poppa, sono state condotte dall’ispettore onorario per i beni subacquei di Siracusa, Fabio Portella, che si era messo sulle tracce di un sommergibile della seconda guerra mondiale, in stretto contatto con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. 
Il relitto è stato rinvenuto, all’apparenza pressoché intatto, ad una profondità di circa 120 metri e ad una distanza di 2,3 miglia dalla costa, al traverso di Capo Campolato, nei pressi di Brucoli. A causa dell’elevata profondità e delle difficili condizioni in cui operare, dovute alla completa oscurità, alla bassa temperatura e a problemi di decompressione, sarà improbabile riuscire a portare a galla parti del rimorchiatore. Certamente si procederà ad una documentazione video e fotografica. 
«Il ritrovamento del rimorchiatore Curzola –  afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – è per noi motivo di orgoglio e al tempo stesso di sorpresa. Desidero esprimere un plauso all’ispettore Portella e ai suoi collaboratori. Un professionista del mare dalle elevate capacità tecniche che ha operato in condizioni estremamente complesse…

Venerdi 10 Marzo giornata dedicata a Tusa. Scarpinato: «Tramandiamo suo amore per la Sicilia»

 

Immagine

Anche quest’anno venerdì 10 marzo torna la Giornata dei Beni Culturali Siciliani, dedicata alla memoria di Sebastiano Tusa, il grande archeologo e assessore regionale dei Beni culturali tragicamente scomparso nel disastro aereo avvenuto in Etiopia nello stesso giorno del 2019.
Per l’evento tutti i luoghi d’interesse culturale della Regione Siciliana, siti archeologici, musei, gallerie e  biblioteche, saranno aperti gratuitamente al pubblico. Oltre agli ingressi gratuiti, inoltre, i Parchi archeologici realizzeranno numerose attività.

«Iniziative come questa – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – testimoniano e ci permettono di comprendere quanto Tusa, uomo di grande capacità ed equilibrio, abbia amato quest’Isola. Un uomo che ha messo al centro del suo impegno il recupero della memoria storica pur essendo sempre proiettato in un futuro fatto di innovazione e sperimentazione. Il nostro obiettivo è tramandarne il ricordo e l’operato, affinché i suoi insegnamenti e le sue passioni possano continuare a vivere e ci consentano di portare avanti la sua visione dei beni culturali come strumento per la crescita della nostra regione».

Queste alcune fra le iniziative dei Parchi archeologici siciliani. Nella Valle dei Templi di Agrigento sarà possibile prendere a parte a visite guidate inedite, grazie all’apertura di luoghi esclusivi come le catacombe. A Selinunte il Parco archeologico organizzerà, al Baglio Florio e a Pantelleria nei locali comunali e nella sede del Parco nazionale, la proiezione di due cortometraggi dal titolo: “Oltre Selinunte” e “Appunti per la terra di Yrnm”,  in cui Tusa racconta “le storie” di due terre a cui fu profondamente legato. Nel Parco archeologico di Segesta sarà possibile prendere parte ad una speciale visita guidata al Tempio Dorico, dove saranno fornite ai visitatori le coordinate storico-geografiche inerenti l’antica colonia elima e illustrate alcune tradizioni storiche relative all’origine dei segestani. Al Parco archeologico di Siracusa sarà invece possibile prendere parte ai due eventi che si terranno nei locali del museo Paolo Orsi: alle ore 16.30 è previsto il laboratorio didattico “Piccoli Vasai”, dedicato ai giovani dai 6 ai 12 anni a cura di Civita Sicilia; alle ore 17.30 è in programma la proiezione del docufilm “Ciauru i risina: I ricordi di un maestro d’ascia”.
 
Numerose le altre attività in calendario per la Giornata del 10 marzo. Tra queste, all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, prossima sede del primo Museo del Mare della Sicilia, la mostra “Sebastiano Tusa, una vita per la cultura”: cinque sezioni che grazie ad apparati multimediali, video, foto, documenti e reperti archeologici recuperati nei fondali siciliani, ripercorrono la storia del fondatore della Soprintendenza del Mare dai primi studi di archeologia preistorica fino alla costituzione dei primi gruppi di archeologia subacquea che hanno dato vita, nel 2004, alla Soprintendenza del Mare. In esposizione reperti provenienti dai ritrovamenti e dagli scavi effettuati in tutta l’Isola. Visite guidate dalle ore 9 fino alle 19.
Palazzo Montalbo, a Palermo, sede del Centro regionale Progettazione e restauro, si potrà fare una visita guidata alla preziosa struttura, con la sua biblioteca di ben 14 mila volumi e i suoi laboratori di diagnostica e di restauro, dove possono essere ammirati gli interventi di recupero più recenti e in programmazione, come diversi affreschi, alcuni dipinti murali e un manufatto tessile. La visita potrà essere effettuata dalle ore 9 alle 17.30, con orario continuato.
Sempre a Palermo, a Palazzo Abatellis, Palazzo Mirto e Oratorio dei Bianchi, tre diverse esposizioni facenti parte dell’iniziativa: “Tessuti e ricami per la storia del gusto dai saloni e dai guardaroba di antiche dimore”. Le mostre saranno visitabili, per i primi due siti fino al 26 marzo dalle ore 10 alle  19, mentre per l’Oratorio dei Bianchi attraverso un calendario di visite per gruppi alle ore 11–12-13-16-17.
Al museo archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo un doppio appuntamento, la mattina alle 11 una visita guidata sui materiali provenienti da altri istituti museali ospitati in mostre temporanee nelle sale del piano terra e alle 16 una visita didattica, proposta da CoopCulture, tra i reperti del museo, per ripercorrere la vita tra studi e ricerche di Tusa.
Al museo regionale di Terrasini “Palazzo d’Aumale” sarà presentato il video di Riccardo Cingillo sul recupero del relitto di Marausa, prodotto dalla Soprintendenza del Mare. Il documentario è uno straordinario racconto delle diverse fasi del ritrovamento, recupero, restauro e musealizzazione dei resti di una nave oneraria romana del III secolo d.c., operazione diretta e coordinata da Tusa.
All’ex Dormitorio dei Benedettini a Monreale l’esposizione “Trame mediterranee”, una selezione di oggetti, tessuti e gioielli provenienti dall’omonimo museo di Gibellina, attraverso i quali si può ammirare l’apporto del Medio Oriente nella cultura europea e cogliere quella matrice culturale che accomuna i popoli mediterranei. L’ingresso alla mostra è consentito fino al 28 maggio dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19, domenica e festivi dalle 9 alle 13.30.
Al museo regionale di Trapani “Agostino Pepoli”, alle 10 è in programma una conferenza di Cecilia Buccellato sul tema “Il rostro della Battaglia delle Egadi”: al centro del dibattito il reperto bronzeo a tridente appartenuto ad una nave romana affondata nel corso della battaglia svoltasi al largo dell’isola di Levanzo nel 241 a. C., scontro che pose fine alla Prima Guerra Punica. Recuperato a Trapani nel 2004, grazie a un’operazione del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, il prezioso rostro venne affidato in custodia giudiziale a Tusa, nella qualità di Soprintendente del Mare, che ne prescrisse il deposito nel Museo Pepoli di Trapani. Si tratta del primo di una lunga serie di rostri rinvenuti negli ultimi anni nello stesso tratto marino e ha dato il la alle proficue ricerche condotte dallo stesso Tusa sul tema della Battaglia delle Egadi.

La Soprintendenza di Siracusa completa il restauro del castello Maniace ..Migliorati i servizi

 

Immagine

 

Siracusa,

Ultimati i lavori di restauro nel castello Maniace di Siracusa. Le opere hanno riguardato la pavimentazione della corte d’ingresso, la ristrutturazione della sala adibita al servizio di custodia e, per quanto riguarda l’impiantistica, la riqualificazione dei servizi igienici e dell’impianto di smaltimento delle acque reflue.
Gli interventi, sotto la vigilanza della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, sono stati realizzati con risorse del Comune destinate alla valorizzazione dei siti archeologici e di interesse storico-culturale. «Oltre a valorizzare lo spazio interno al castello – evidenzia l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana Elvira Amata – l’intervento aveva l’obiettivo di migliorare le condizioni complessive di accessibilità alla sala ipostila, con i suoi 800 metri quadri di volte a crociera e di colonne in pietra luminosa, nella sobria architettura normanna. Un impegno coerente con l’impulso dato da questo governo di rendere sempre più attrattivo e fruibile il patrimonio regionale, garantendo a tutti i visitatori le migliori condizioni per apprezzare i nostri beni culturali». «Le opere di ammodernamento – precisa il soprintendente dei Beni culturali di Siracusa Salvatore Martinez – sono frutto della collaborazione tra istituzioni: in particolare il sindaco di Siracusa Francesco Italia, gli uffici del settore Mobilità e trasporti del Comune e la Siam S.p.a., società che gestisce il servizio idrico integrato».
Scheda tecnica L’ingresso al castello Maniace è segnato da un portale in marmi policromi oltre il quale si trova la corte creata a seguito della riedificazione spagnola dopo l’esplosione che nel 1704 provocò la distruzione di 15 delle 25 campate che facevano parte dell’originaria sala ipostila. La corte interna al castello, così riconfigurata, al termine del restauro del 2017, si presentava con fasce incrociate in calcestruzzo grezzo che delimitavano una maglia quadrata ricoperta da ghiaietto che richiamava le preesistenti campate della sala ipostila.
Con i lavori di restauro è stata mantenuta la geometria preesistente con interventi sulle fasce che sono state realizzate nella stessa pietra calcarea che ricopre il pavimento della sala e rivestimento dello spazio interno con il cocciopesto. All’intersezione delle fasce, sono state disegnate, in pianta, la forma e le dimensioni delle basi e delle colonne preesistenti. La campata centrale, infatti, era costituita da colonne monolitiche accostate che mettevano in evidenza il centro del castello, focalizzato dall’impluvium.
Il basamento del portale monumentale, all’ingresso della corte, era composto da un rettangolo di pietre laviche e calcaree sconnesse che, grazie al progetto di restauro, sono state regolarizzate e sarcite per rendere il piano calpestio meno accidentato e più agevole da percorrere, riacquistando la piena fruibilità di un suggestivo spazio interno che sarà reso disponibile anche per manifestazioni ed eventi culturali.