“Scendiamo dai piedistalli di pietra e lottiamo contro i bavagli oscuranti a salvaguardia della libertà”

Riceviamo l’e-mail e pubblichiamo volentieri l’interessante articolo del Direttore di “Interris”

Don Aldo Buonaiuto: «La lettera dell'anziano moribondo nella ...

di Don Aldo Buonaiuto*

Migliaia di giovani continuano a manifestare a Hong Kong a salvaguardia della libertà. Nel grande aeroporto asiatico l’unico modo per esprimere ora il proprio dissenso senza essere schedati come nemici del regime è quello di issare una pagina bianca sulla quale metaforicamente ognuno di noi può scrivere il proprio grido di indignazione senza che il Leviatano possa imprigionarne l’anelito di indipendenza. Contro la verità di chi comprime e opprime le coscienze, si può combattere soltanto con il foglio bianco della propria autonomia. E ciò non solo nelle super tecnologiche Sparta del terzo millennio, ma anche nelle sedicenti Atene dell’occidente secolarizzato.

Non ci riferiamo ad un movimento o provvedimento in particolare bensì ad una fobia che attanaglia la mentalità globalizzata divenuta allergica alla più basilare forma di buon senso. Abbiamo dato notizia su In Terris dell’incredibile polemica nel Regno Unito per le parole di disarmante ovvietà della presidente delle ostetriche: “I bambini li fanno le donne”. Povera quella civiltà che ha il terrore della naturalità. Viene in mente l’antica fiaba del bambino che nella sua innocenza ebbe il coraggio di dire che il Re è nudo. Oggi sembra scesa la tenebra sulle più scontate e conseguenziali affermazioni che derivano non da convinzioni di fede ma da elementi naturali e pre-religiosi. Benedetto XVI già prima delle polemiche pretestuose orchestrate contro i principi “non negoziabili” ( vita, famiglia, libertà educativa ) diede un nome a questo autodistruttivo terrore verso la Verità: relativismo etico. Poi, sulle sue orme, Francesco ha completato magistralmente l’analisi parlando di “relativismo pratico”.

Ciò significa che si possono fare tutte le leggi artificiali del mondo ma non si potrà mai contraddire un dato di realtà come l’origine della vita dall’incontro di un uomo e una donna. Al tempo stesso lanciamo una bonaria e paterna esortazione a non ricadere in antiche, anacronistiche interpretazioni letterali di simboli e valori. La mente vola ovviamente alle statue distrutte di personaggi storici ai quali vengono applicate categorie e valutazioni contemporanee, senza tener conto per esempio che ben due Papi, ( Pio IX e Leone XIII ) intendevano aprire il processo di beatificazione di Cristoforo Colombo. Diventa poi autenticamente surreale indirizzare il furore iconoclasta contro l’effige di Gesù, cioè di Colui che primo nella storia ha proclamato l’uguaglianza tra gli uomini e abbattuto il tabù millenario della schiavitù.

Voglia perdonarci Nostro Signore se abbiamo ribaltato la realtà al punto da mettere al centro il sabato invece dell’uomo. Scendiamo dai piedistalli di pietra e inginocchiamoci davanti alla vita innocente della bambina di otto anni uccisa negli Stati Uniti dagli stessi manifestanti contro la violenza. E qui sta il diabolico paradosso: chi lotta contro qualsiasi forma di discriminazione deve essere alieno da ogni tipo di sopraffazione, emarginazione e crudeltà. Quando poi si osa puntare l’indice contro il Figlio di Dio bisognerebbe almeno sapere che tutta la Sua vita fu dedicata al superamento di pregiudizi, odii clanici, divisioni pretestuose che alimentavano il fariseismo ghettizzante della Sua e della nostra epoca.

Perché nessuno si straccia le vesti per la piccola Secoriea Turner, falciata da colpi d’arma da fuoco per essersi avvicinata alle trincee dei manifestanti antifa? Non sarà che la prima vittima della presunta moralizzazione “anti-discriminazioni” è proprio la Verità? La prossima vittima, nei regimi asiatici come nella culla della cattolicità, sarà la libertà di espressione? Scatteranno il bavaglio e le manette per chi vorrà sostenere la logica antropologia giusnaturalistica su cui poggia la nostra bimillenaria civiltà?

*Sacerdote e direttore di “Interris” (Don Aldo Buobnaiuto nella foto sopra)

Sanchez e Conte in una missiva richiedono di riattivare l’economia ed eliminare i controlli alle frontiere

In una missiva il premier spagnolo Sanchez e il premier italiano Conte chiedono alla Ue  l’eliminazione dei  controlli alle frontiere tra i Paesi Ue. “È il momento di riattivare le nostre economie e recuperare la normalità anche se, per un po’ di tempo, rimarrà diversa da quella che conosciamo”,è coro unanime di Conte e Sanchez

“Il ritorno dell’Unione Europea alla normalità richiede, sui movimenti alle frontiere, criteri condivisi, trasparenza e pieno coordinamento Questa la lettera a firma dei due massimi governanti.

 

Conte-Sanchez, coordinare confini aperti - Politica - ANSA

 

.E. Ursula Von der Leyen
Presidente della Commissione
Unione europea
Caro Presidente, cara Ursula,
Finalmente, dopo molte settimane, e grazie all'enorme sforzo della nostra salute e della nostra legge i professionisti dell'applicazione e i nostri cittadini nel loro insieme, è tempo di iniziare a pensare
la riattivazione delle nostre economie e il recupero della normalità, anche se ancora per un po 'rimarrà in qualche modo diverso da quello che sapevamo. In questo contesto, non vediamo l'ora
recuperare rapidamente un elemento fondamentale del progetto europeo: la libertà di movimento nella vasta area UE / Schengen.         
A tale proposito, accogliamo con favore la pubblicazione della comunicazione da parte della Commissione il 13 maggio relativo alla revoca dei controlli alle frontiere interne. La sua coerente attuazione è ora fondamentale.
Riteniamo che, affinché questa ripresa sia efficace e armoniosa, la revoca delle restrizioni alle nostre frontiere interne devono essere attuate in modo coordinato, non discriminatorio e basato su epidemiologici comuni, chiari e trasparenti
criteri. 
In questo senso, proponiamo che l'ECDC svolga un ruolo guida, definendolo al più presto quanto più possibile questi criteri insieme agli Stati membri.
Riteniamo che l'obiettivo finale dovrebbe essere il pieno ripristino della libertà di movimento tra tutti gli stati membri. La libera circolazione dei cittadini nell'UE e in Schengen
dovrebbe essere interrotto solo se ciò è giustificato da criteri chiari e oggettivi stabiliti da a Ente europeo come l'ECDC in coordinamento con gli Stati membri. Per questi
scopi sarà di vitale importanza che tutti noi ci impegniamo a condividere il necessario informazioni con le autorità europee.
Riteniamo inoltre che sarebbe fondamentale considerare il modo migliore per organizzare un graduale e processo coordinato relativo all'apertura delle frontiere esterne basato su a
serie di criteri. Le soglie di incidenza covata nei paesi terzi, ad esempio, dovrebbero essere concordato tra noi, prima di ritrovare la piena mobilità con loro.
Sulla stessa linea, e conformemente alle proposte della Commissione, noi ritiene che sia essenziale che il trasporto sia regolato da protocolli di sicurezza sanitaria che
sono armonizzati e concordati da tutti. Ciò è particolarmente rilevante nel caso del confine misure di sicurezza sanitaria, che dovrebbero essere comuni a tutta l'UE e
Spazio Schengen.
Riteniamo pertanto che sia urgente che l'Unione europea intervenga nei campi sopra indicati. Molti dei nostri Stati membri si stanno avvicinando alla data
quando riapriranno i loro confini alla mobilità turistica. Come è questo processo realizzato determinerà in gran parte la percezione dei nostri cittadini della centralità del
Unione europea nell'affrontare questa crisi e la resilienza dei principi fondamentali dell'UE e Schengen.
Cordiali saluti,
 Pedro Sánchez Giuseppe Conte
Presidente del governo spagnolo Presidente del Consiglio dei ministri d'Italia

Oggi ricordo di un giornalista, Mario Francese, ” Libero sognatore” ucciso dalla Mafia

           “LA MEMORIA CONTRO LA MAFIA”

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Oggi al Teatro Santa Cecilia di Palermo, inizio alle ore 10, sarà dato il via al Premio giornalistico Mario e Giuseppe Francese, il Giornalista che diede testimonianze di coraggio e fece luce sulla Mafia siciliana

     SUD LIBERTA’  :       LE  IDEE DI LIBERTA’ DEI GIORNALISTI SOGNATORI E INNAMORATI DEL MESTIERE NON MUOIONO MAI

Mario Francese era un cronista del “Giornale di Sicilia”, che raccontava l’avidità dei Corleonesi, scesi su Palermo per diventarne i padroni. Per queste sue inchieste viene ucciso davanti a casa la sera del 26 gennaio 1979.

Mario Francese (Foto Archivio)

Quasi vent’anni dopo il figlio di Mario Francese, Giuseppe, che era bambino quando il padre venne ucciso,  riuscirà, a ricucire tutto il lavoro del padre Mario, a ottenere la condanna per omicidio della cupola di Cosa Nostra…

La morte di Mario Francese, apre la stagione feroce in cui Cosa Nostra  uccideva  i simboli più importanti  delle istituzioni italiane.

Giuseppe Francese  (foto d’Archivio Sud Libertà)

Una data significativa, il 6 febbraio, scelta non a caso,-commenta sul massimo social  il Presidente dell’Ordine dei giornalisti siciliani,Giulio Francese– perchè è il giorno in cui mio padre avrebbe compiuto 95 anni. Ci saranno autorità civili e militari, ci saranno i vincitori Nello Scavo, Umberto Santino e Tullio Filippone, ci sarà il bravo collega Gaetano Scariolo, di Siracusa, città di mio padre, che nell’ambito del Premio riceverà una menzione speciale. Ci saranno diversi ospiti, ci saranno le scuole che hanno partecipato al concorso per il miglior “corto” sul tema “La memoria contro la mafia”. I ragazzi saranno numerosi, verranno da tutta la Sicilia, con i loro professori che li hanno accompagnati in questo percorso.

Non ci sarà fisicamente Don Ciotti, che ha voluto però essere presente con un video attraverso il quale si rivolge ai ragazzi parlando dell’importanza della memoria e dell’impegno. Ci saranno invece i suoi ragazzi di Libera, preziosi partner del Premio Francese, che presenteranno la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunto al venticinquesimo appuntamento e che si svolgerà il 21 marzo a Palermo.

Ci saranno tanti amici e colleghi, i componenti delle due commissioni esaminatrici del Premio, ci saranno due conduttori a me molto cari, come Lidia Tilotta e Luigi Perollo, ci sarà per il secondo anno consecutivo il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna, che mi è sempre molto vicino e rappresenta per me una guida importante. Ci sarà anche la musica, quella dei giovani musicisti della Fondazione Brass Group che ha voluto metterci a disposizione ancora una volta il magnifico Teatro Santa Cecilia: grazie maestro Garsia, grazie Fabio Lannino, grazie Rosanna Minafò, preziosa e instancabile. Non mancherà la sorpresa: un video su un aspetto inedito della vita di mio padre realizzato dai colleghi Giovanni Tarantino e Pierpaolo Maddalena. Insomma, è tutto pronto, mancano poche ore: che sia festa. Buon compleanno papà

PAPA FRANCESCO: “LIBERTA’ SIGNIFICA SCENDERE IN CAMPO PER REGALARE UN PO’ DI BENE”

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In udienza del Papa oggi i  partecipanti all’Euromoot, un raduno internazionale a cui partecipano ragazzi e ragazze dai 16 ai 21 anni provenienti da 20 Nazioni, appartenenti all’Unione Internazionale delle Guide e degli Scouts d’Europa (Uisge).

” La libertà – ha detto loro Papa Francesco- non arriva stando chiusi in stanza col telefonino e nemmeno sballandosi un po’ per evadere dalla realtà. No, la libertà arriva in cammino, passo dopo passo, insieme agli altri”.

Gesù ti rende felice dentro, non fuori, ti dà quello che nessuna cosa ti può dare; perché l’ultimo smartphone, la macchina più veloce o il vestito alla moda, oltre a non bastare mai, non ti daranno mai la gioia di sentirti amato e di amare” ha sottolineato Bergoglio. “Prima di tutto date. Oggi – ha aggiunto il Pontefice – si pensa subito ad avere. Tanti vivono col solo scopo di possedere quel che piace. Ma non sono mai soddisfatti, perché quando hai una cosa ne vuoi un’altra e un’altra ancora e avanti così, senza fine, senza trovare quello che fa bene al cuore. Il cuore si allena col dono. Per questo Gesù fissa come punto di partenza non l’avere, ma il dare: date, cioè iniziate a mettere in gioco la vita! Dare vuol dire alzarsi dalla poltrona, dalle comodità che fanno ripiegare su se stessi, e mettersi in cammino. Dare vuol dire smettere di subire la vita e scendere in campo per regalare al mondo un po’ di bene. Per favore, non lasciate la vita sul comodino, non accontentatevi di vederla scorrere in televisione, non credete che sarà la prossima app da scaricare a farvi felici“.

          “LA  NATURA E’ IL SOCIAL DI DIO, LE PIANTE, I BOSCHI, GLI ANIMALI CRESCONO SENZA CONFINI E SONO FATTI PER CAPIRE E COLLEGARCI CON DIO”

Il Papa si è soffermato pure sull’ambiente: “Date e vi sarà dato vale anche nei confronti del creato. Se continuiamo a sfruttarlo, ci darà una lezione terribile. Se ce ne prendiamo cura, avremo una casa anche domani”. “Nel vostro cammino vi siete immersi nella natura. Avete notato che il creato non ha frontiere? Le piante, i boschi, gli animali crescono senza confini, senza dogane. Il creato è un libro aperto che ci dà un insegnamento prezioso: siamo al mondo per incontrare gli altri, per creare comunione, perché siamo tutti collegati. Il creato – è fatto per collegarci con Dio e tra di noi, è il social di Dio, ha concluso il Pontefice. Ma se partiamo dai preconcetti sugli altri, da idee prestabilite, vedremo sempre limiti e barriere. Se invece incominciamo a incontrare l’altro, con la sua storia, con la sua realtà, scopriremo un fratello col quale abitare la casa comune”.

Il Gip libera Carola, ha salvato vite umane,(soddisfazione dell’Ue), gli imbecilli invece vogliono allontanarla dall’Italia

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Fibrillazione al Viminale dopo la decisione del Gip di Agrigento, Alessandra Vella, di non convalidare  l’arresto della comandante della Sea Watche escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo il Gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. Da stasera la donna tornerà quindi libera perché cessa, anzi risulterebbe arbitraria la misura degli arresti domiciliari.
La decisione di attraccare a Lampedusa -avverte la magistratura -non sarebbe stata “strumentale, ma obbligatoria” perché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. Di altro avviso la Procura secondo cui non c’era “lo stato di necessità”. Inoltre, per la Procura l’impatto tra la nave Sea watch e la vedetta della Gdf è stato “volontario”, come rivelato i dal Procuratore Luigi Patronaggio al termine dell’udienza di convalida. “E’ stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina.

Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà”, ha detto. Carol Rackete è libera ma accusata per i reati 1100 del codice della navigazione, cioè resistenza a nave da guerra, e l’articolo 337 del codice penale, cioè resistenza a pubblico ufficiale. .La motivazione del Gip è comunque prevalente: Carola ha agito per salvare vite umane. Va rispettata dunque. Tutto il resto che si sta confezionando contro questa guerriera è roba da imbecilli. Il prefetto di Agrigento ha disposto nei confronti di Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. Il provvedimento dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria. Anche qui sussistono dubbi e perplessità sulla liceità del provvedimento prefettizio. Senza dubbio fuori luogo e non più pertinente. Che indecenza…!

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MATTARELLA: “LIBERTA’ E DEMOCRAZIA NON SONO COMPATIBILI CON CHI ALIMENTA CONFLITTI..”

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Il 2 giugno è la Festa degli italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e democrazia da parte del nostro popolo.Parole del Presidente Sergio Mattarella.” E un appuntamento-aggiunge- che rinsalda da parte dei cittadini la loro leale adesione e il loro sostegno all’ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle proprie Autonomie, sociali e territoriali“.

“In ogni ambito libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate tra identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo”.

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I valori della civiltà e delle culture di ogni popolo – ha ricordato Mattarella – contrastano in modo radicale con quella deriva e fanno, invece, appello a salde fondamenta di umanità, per confidare nel progresso. Per quanto ci riguarda, in questo anno, cinquecentesimo dalla morte di Leonardo Da Vinci, avvertiamo in modo ancora più esigente questa prospettiva. Abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso, con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo“.

 

 

Mattarella: “La libertà di stampa non può essere oggetto di insidie volte a ridurre il ruolo del giornalismo…….”

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Libertà di stampa.Tanti sono i giornalisti e coloro che svolgono un ruolo importante di comunicazione nelle Istituzioni che sono minacciati da dirigenti, politici, manager, persone servili che si prestano a querele di intimidazione per fermare la verità o non rendere credibile con le sentenze il lavoro giornalistico o pubblicistico. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprime il suo pensiero in una nota  inviata all’amministratore delegato della Società Editrice Sud Spa, Pasquale Morgante e così afferma:-.

L’incondizionata libertà di stampa costituisce elemento portante e fondamentale della democrazia e non può essere oggetto di insidie volte a fiaccarne la piena autonomia e a ridurre il ruolo del giornalismo”. 

“Una stampa credibile, sgombra da condizionamenti di poteri pubblici e privati, società editrici capaci di sostenere lo sforzo dell’innovazione e dell’allargamento della fruizione dei contenuti giornalistici attraverso i nuovi mezzi, sono strumenti importanti – sottolinea – a tutela della democrazia. Questa consapevolezza deve saper guidare l’azione delle istituzioni”.

I Magistrati “burattini” della Spagna congelano l’investitura di Puigdemont, leader della Catalogna

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Non c’è pace per la Catalogna e il suo leader.  La Spagna decide di congelare la nomina di Puigdemont e usa la Corte Costituzionale per sospendere l’investitura di Carles Puigdemont a presidente del governo regionale catalano, accogliendo il ricorso del governo spagnolo. Puigdemont a Bruxelles da ottobre, è ricercato in Spagna con ” l’accusa di ribellione” dopo aver dichiarato l’indipendenza catalana. I rappresentanti della Corte hanno deciso all’unanimità “di sospendere preventivamente l’investitura di Puigdemont a meno che non compaia di persona nel parlamento (catalano) con previa autorizzazione giudiziaria“.

“Il dibattito e la votazione per l’investitura di Carles Puigdemont non potranno essere tenuti tramite videoconferenza né delegando il suo voto”, secondo la sentenza. “L’investitura di un candidato senza l’autorizzazione giudiziaria pertinente non può andare avanti”, si legge. I 12 magistrati hanno preso la decisione dopo una sessione plenaria che è durata oltre sette ore.    E’ un’altra prova che la magistratura spagnola è nelle mani del governo che vuole fermare a tutti i costi con “invenzioni personalizzate”chi  è riuscito ad ottenere l’indipendenza della Catalogna –

Puigdemont è l’unico candidato per la presidenza regionale catalana. Il governo spagnolo aveva contestato la sua nomina alla corte, affermando che un “fuggiasco” non può guidare un parlamento regionale.  “Balla”  accolta pienamente dai magistrati-burattini della Spagna.