Simulano la somministrazione del vaccino per avere il green pass. In arresto medico e due pazienti

 

 

Roma,

Hanno simulato la somministrazione del vaccino per ottenere il “green pass”. Un medico e due pazienti sono stati arrestati in flagranza di reato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Velletri – coordinate dalla locale Procura della Repubblica – hanno scoperto che il medico, dietro compenso, anziché inoculare il siero vaccinale messo a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale, avrebbe iniettato un’innocua soluzione fisiologica.

Conseguentemente, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro, presso il Ministero della Salute, delle certificazioni verdi ritenute fittizie e dei corrispondenti codici sorgente “Qrcode”.

I tre dovranno ora rispondere delle ipotesi di reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e falso.

Allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.

Napoli e Caserta: stop alle attività mafiose, arresti di 6 persone che volevano affermare la propria egemonia

Elicottero, Carabinieri, Decollo
Carabinieri in elicottero

 

Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Caserta e Napoli, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone hanno dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona, con le aggravanti di aver agito per motivi abbietti, in più persone, avvalendosi dell’uso di armi e di aver agito con metodo mafioso, ponendosi sul territorio di Castel Volturno in contrapposizione con affiliati al clan dei “Casalesi” al fine di affermarne la propria egemonia criminale.

I provvedimenti cautelari costituiscono l’epilogo di una complessa ed intensa attività investigativa condotta, dal settembre del 2021, dalla Sezione Operativa del NORM del Reparto Territoriale di Mondragone, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

Le investigazioni hanno consentito di documentare come uno dei destinatari del provvedimento, grazie alla disponibilità di una ingente somma di denaro e ad un agguerrito seguito di complici, che venivano cooptati con un vero e proprio rito di affiliazione nel corso del quale veniva consegnato loro un anello quale simbolo del loro vincolo associativo, pianificasse e realizzasse un preciso piano criminale affermando la propria leadership criminale in Castel Volturno.  

Gli episodi criminali contestati vanno dalle rapine alle estorsioni ed ai danneggiamenti a esercizi commerciali del luogo, fino ad arrivare a violenti pestaggi ed atti intimidatori perpetrati anche mediante l’uso di armi. In talune circostanze sono stati altresì esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco e posti in essere sequestri di persona a scopo estorsivo nei confronti di “gestori” di piazze di spaccio, sempre al fine di affermare la propria egemonia su Castel Volturno.

Le perquisizioni eseguite nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, con l’impiego di unità cinofile hanno consentito di rinvenire armi nonché ulteriore materiale a riscontro delle risultanze investigative.

Stangata in arrivo Bollette Luce e gas. Naturalmente pensioni e stipendi fermi

 

Aumenti luce e gas: la stangata di Ottobre
Si prepara la stangata

Bollette luce e gas, arriva la stangata per  imprese e famiglie .   Si fanno le prime stime, scendono in campo le associazioni dei consumatori.Nel primo trimestre di quest’anno le imprese saranno chiamate a pagare, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), ben 14,7 miliardi di euro in più di energia elettrica e gas. Togliendo a questo importo 1,7 miliardi di misure di mitigazione introdotte dal Governo nelle settimane scorse, nel primo trimestre 2022 le aziende dovranno farsi carico di un extra costo pari a 13 miliardi: una vera e propria stangata. E’ la stima elaborata dalla Cgia di Mestre, che giudica ancora insufficiente la prossima misura annunciata dal Governo.

Rinnovo CCNL dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi: le novità  contributive - Previndai

Certo, il Premier Draghi ha annunciato che l’esecutivo sta elaborando qualcosa di positivo a riguardo . Pare di capire che questa misura dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Sia chiaro, in termini assoluti parliamo di una cifra elevatissima; se confermata,-affermano le associazioni- sarebbe comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, in particolar modo le imprese, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno”

“Abbiamo inteso tutti che nel medio periodo dovremo ridurre la dipendenza dall’estero, aumentare la produzione di gas italiano e proseguire sulla strada degli investimenti nelle fonti rinnovabili. Le imprese, tuttavia, necessitano di misure in grado di calmierare immediatamente il caro bollette: i 5-7 miliardi ipotizzati in questi giorni non sono sufficienti; pertanto non abbiamo alternative. O salviamo le aziende, recuperando le risorse attraverso un nuovo scostamento di bilancio, altrimenti molte saranno destinate a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente gli organici”.

Certo, l’obiezione di chi sostiene che siamo troppo indebitati e non possiamo farlo ulteriormente è legittimo. Ma è altrettanto legittimo segnalare che i soldi che risparmiamo, evitando di approvare aiuti importanti, saremo chiamati a spenderli erogando la Cig o l’indennità di disoccupazione a coloro che perderanno il posto di lavoro”, conclude l’associazione.

Con aumenti che in alcuni casi sfiorano anche il 400 per cento, i settori energivori sono più a rischio degli altri.   Sul  consumo del gas,  difficoltà  stanno colpendo le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica etc. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, rischiano il blackout le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, etc.).

Anche Tir, pescherecci e agricoltori sono allo stremo. A preoccupare il mondo del lavoro non sono solo i rincari di luce e gas, ma anche quello dei carburanti. Il gasolio per autotrazione, ad esempio, ha subito nell’ultimo anno un aumento di prezzo di oltre il 22 per cento. Molti settori, pertanto, rischiano di doversi fermare: l’autotrasporto, la pesca e l’agricoltura hanno già manifestato grande disappunto per la mancanza di interventi da parte del Governo, avverte la Cgia.

Le difficoltà colpiscono molte imprese e conseguentemente anche tanti distretti produttivi che sono il motore dell’economia e dell’export del Paese. Si tratta del cartario di Lucca-Capannori; materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova; metalli di Brescia-Lumezzane; metalmeccanico basso mantovano; metalmeccanico di Lecco; piastrelle di Sassuolo; termomeccanica Padova; vetro di Murano.

ADDIO A LUC MONTAGNIER, IL NOBEL FUORI DAL CORO

Luc Montagnier, il premio Nobel colpisce ancora | OggiScienza
Nella foto Luc Montagnier

 

Addio al professor Luc Montagnier . Icona No vax non ha mai creduto al vaccino anticovid. 

La notizia della morte del biologo e virologo 89 anni, Premio Nobel ,era stata diffusa ieri da France Soir e rilanciata sui social da alcune figure legate al mondo scientifico francese. Recentemente Montagnier, che aveva assunto posizioni critiche nei confronti del vaccino anti covid, aveva partecipato a Milano ad un evento no vax e no green pass organizzato dal senatore Gianluigi Paragone.

Aleggia ancora un pò di mistero sul decesso del grande scienziato.”Non ci sono conferme sul decesso ma non riusciamo a stabilire contatti con l’entourage del professore”, le parole ieri sera dell’ex esponente grillino in un video social

Liberation oggi spiega di aver ottenuto una conferma in ambito medico e un’altra da fonti istituzionali. Montagnier è deceduto martedì all’ospedale americano di Neuilly, come confermato al quotidiano dalla dottoressa Beatrice Milbert. Il municipio di Neully, inoltre, ha confermato che è stato depositato il certificato attestante il decesso.

Luc Montagnier, direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di oncologia virale dell’Istituto Pasteur di Parigi, fu pioniere nella ricerca del virus responsabile dell’Aids, insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Jean-Claude Chermann, studi che gli valsero il premio Nobel per la Medicina. Una scoperta, però, accompagnata da forti polemiche con lo scienziato americano Robert Gallo, che scatenò un’accesa disputa internazionale su chi dei due potesse fregiarsi della paternità della ricerca. Non mancarono poi, all’epoca del Nobel nel 2008, rivalità anche ‘interne’ con i colleghi del suo stesso istituto che parteciparono alla scoperta premiata con il Nobel.

Negli anni, però, le posizioni di Montagnier si sono fatte sempre più controverse rispetto alla scienza e alla medicina ufficiale: da quelle sulla relazione tra vaccini e autismo, a quelle sullo stesso Aids, a quelle sulla cosiddetta ‘memoria dell’acqua’ principio alla base dell’omeopatia, fino al passato recente su Covid-19, infezione rispetto al quale ha sempre sostenuto, riguardo all’origine e alla diffusione del virus Sars-CoV-2, l’ipotesi di un complotto ad hoc.

Nel 2009, infatti, Montagnier non esitava ad affermare in un documentario americano che negava l’origine virale dell’Aids, che “un buon sistema immunitario” è in grado di lottare contro l’Hiv. Ciò nonostante il suo nome fosse il primo dell’articolo pubblicato sulla rivista ‘Science’ nel maggio del 1983, che descriveva per la prima volta un retrovirus umano trovato in tutti i malati di Aids.

Nel 2010, a circa 80 anni, Montagnier, trasferitosi à Shanghai, in un colloquio con la stessa rivista riferiva di essere impegnato in studi sulle “onde elettromagnetiche prodotte dal Dna a contatto con l’acqua”. Lavori da molti ritenuti “folli”, che hanno finito per screditare il virologo agli occhi della comunità scientifica.

INCHIESTA OPEN, PROCURA DI FIRENZE: PRONTO UN CAPPIO PER RENZI PER L’ACCUSA DI FINANZIAMENTO ILLECITO

 

Momenti davvero difficili , come politici, per la Boschi e Renzi, accusati di finanziamento illecito aipartti

 

DI   RAFFAELE    LANZA

Ci chiediamo da tempo sui motivi che spingono un parlamentare come Renzi- nome più di spicco fra i rinviati a giudizio- ad inventare formule o alchimie varie per accrescere le proprie risorse finanziarie.   Si inventa la Fondazione.  Organizzare gli eventi comunicativi e di marketing con un gruppo specialistico che anzichè chiamarsi agenzia di comunicazione dove il personale dovrebbe avere contratti registrati a norme e pagarli e detrarli dal corposo ,privilegiato stipendio di parlamentare della Repubblica, ha l’etichetta di Fondazione per ricevere contributi -omaggio dallo Stato    Il vizietto è conosciuto molto in Sicilia dove dietro le Fondazioni inventate spiccano nomi importanti che nell’ombra e con la complicità di parlamentari “doc” riescono a far affluire il denaro a piacimento dell’inventore-politico.       La dilatazione del vizio è automatica: la Sicilia conosce il trucco da mezzo secolo e con i partiti è riuscita       a distribuire denaro a chiunque avesse la titolarità di una associazione amica o vicina all’onorevole. Non importava neppure se esistente. Anche quelle fantasma hanno avuto la loro dose.  Chi non crede a queste cose basterà che legga i bilanci della Regione siciliana “approvati” -con la regola mafiosa del dare-avere,- negli ultimi cinquantanni.

Ora la magistratura, Carabinieri ed altri, sono più svelti ,superinformatizzati, e diventa difficile anche per chi si ritiene più furbo degli altri, eludere i controlli.  Il cuore della vicenda giudiziaria, come già sottolineato in passato, sembra ruotare proprio attorno alla definizione di ciò che è politico o meno. Ma si sa che  la funzione principale svolta da Open è stata organizzare le varie edizioni della Leopolda, cioè un evento politico-culturale , affine al  partito.   Quel che conta è “i soldi sono arrivati a pioggia” con denaro pubblico

Renzi è imputato per il reato di finanziamento illecito ai partiti assieme all’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione Open, agli imprenditori Marco Carrai e Patrizio Donninia Boschi e Lotti.       Difesa Renzi: denuncia contro i magistrati di Firenze” le accuse sono da dimostrare”.   

Anche se fosse vero, un politico che ha rivestito importanti cariche pubbliche come Matteo Renzi, dovrebbe avere il buon senso e la saggezza di pagare con le indennità parlamentari gli eventi politici -o di “partito” – che a lui e al suo gruppo uditore interessano.  Troppe mani affondano nel denaro pubblico.

Due gli episodi di corruzione per l’esercizio della funzione che vengono contestati entrambi a Lotti, ex membro del cda della Fondazione e membro del governo tra il 2014 e il 2017, prima come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e poi come ministro dello Sport, periodo in cui, secondo le accuse della Procura, si sarebbe adoperato per disposizioni normative favorevoli a due società che aveva finanziato Open, la Toto Costruzioni e la British American Tobacco. Tra le accuse anche un episodio di presunto autoriciclaggio e traffico d’influenze illecite.

L’inchiesta della Procura fiorentina, guidata da Giuseppe Creazzo, è stata condotta dal Procuratore aggiunto Luca Turco e il Pubblico ministero Antonino Nastasi.

Secondo l’accusa dei pm Luca Turco e Antonino Nastasi, Open sarebbe stata una vera e propria “articolazione di partito”, impiegata come strumento di finanziamento illecito. Una tesi rinvigorita adesso con il rinvio a giudizio anche se  in sede cautelare, a Corte di Cassazione,  nell’annullare il sequestro di pc e documenti nei confronti di Carrai ha evidenziato come i pm abbiano “data per scontata” l’equiparazione tra la fondazione Open e un’articolazione di partito.

  L’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze si terrà il prossimo 4 aprile.

I PM ,ANTONELLO ARDITURO E ANTONELLA FRATELLO SCOPRONO “CORRUZIONE FRA PERSONAGGI ECCELLENTI AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO”

 

 

Ai domiciliari sono finiti anche un avvocato, due imprenditori e un ex generale della Guardia di Finanza

alternate text
Immagine di repertorio (Fotogramma)

 

NAPOLI

Fa spicco tra gli arrestati  Roberto Penna, all’epoca dei fatti sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, tra le cinque persone arrestate dal Ros di Napoli nell’ambito di una inchiesta, coordinata dalla Procura di Napoli. L’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli riguarda anche Maria Grabriella Gallevi, avvocato del Foro di Salerno, gli imprenditori Francesco Vorro, Umberto Inverso e Fabrizio Lisi, ex generale della Guardia di Finanza.

Tutti indiziati, a vario titolo, dei reati di corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Avrebbe fornito informazioni riservate ad imprenditori circa indagini condotte dal suo ufficio, in cambio di incarichi professionali a un’avvocatessa alla quale era legato sentimentalmente. Questa l’accusa ipotizzata nei confronti di Roberto Penna.

A luglio 2021 sono state eseguite dal Ros delle perquisizioni nell’ufficio e nell’abitazione di Penna.

Dalle indagini, coordinate dai pm Antonello Ardituro e Antonella Fratello, sarebbe emerso lo svolgimento di incontri tra Penna e gli imprenditori coinvolti nel suo ufficio della cittadella giudiziaria di Salerno, nel corso dei quali, sempre secondo l’accusa, Penna avrebbe rivelato l’esistenza di alcuni procedimenti penali ai diretti interessati, in cambio dell’ottenimento di incarichi professionali per Gallevi, sua compagna.

Nel corso dei suoi anni alla Procura di Salerno, Penna si è distinto in particolare per aver coordinato le indagini sull’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca riguardanti la realizzazione di un termovalorizzatore. A gennaio 2015 De Luca è stato condannato in primo grado a un anno di reclusione, a fronte di una richiesta formulata dal pm Penna a 3 anni. De Luca è stato poi assolto nel processo di appello.

 

Sequestrati centinaia di tamponi e mascherine ffp2 non a norma

Sequestrate centinaia di tamponi rapidi e mascherine ffp2 non a norma

 

NAPOLI

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sottoposto a sequestro, in un grande magazzino di Barano di Ischia (Napoli), 487 confezioni di tamponi rapidi antigenici Covid-19 e 284 mascherine facciali FFP2 non conformi alle normative sanitarie.

Sono stati i finanzieri della Tenenza di Ischia a scoprire che i dispositivi erano stati messi in commercio privi di etichettatura e indicazioni in lingua italiana e quindi delle informazioni e delle avvertenze per il consumatore.

Il titolare del grande magazzino, un 33enne di origine cinese, è stato segnalato alla Camera di Commercio per le violazioni amministrative previste dal Codice del Consumo.

L’operazione rientra nel quadro della costante attività di prevenzione e contrasto alla speculazione economica legata all’emergenza da COVID-19 svolta dalle Fiamme Gialle partenopee, a difesa della sicurezza dei prodotti, ma anche degli imprenditori onesti e dei consumatori.

Operazione Antimafia dei Carabinieri in lotta contro le cosche di indrangheta

LE 5 ORGANIZZAZIONI CRIMINALI PIÙ POTENTI DEL MONDO - YouTube
Lotta alle cosche di indrangheta

 

 

La Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Tribunale di Catanzaro, ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni mobili ed immobili nella disponibilità di un imprenditore di origini calabresi stabilitosi da oltre 20 anni in provincia di Padova ed attualmente in regime di detenzione domiciliare.

Lo stesso era stato già colpito nell’ambito di una precedente operazione antimafia poiché ritenuto uomo di fiducia sul territorio padovano dell’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetista della quale sarebbe stata partecipe e per la quale avrebbe fornito in via continuativa supporto logistico, economico ed investimenti imprenditoriali in provincia di Padova.

Il provvedimento trae origine dalle indagini coordinate dalle DDA di Catanzaro e Venezia, che hanno consentito di acclarare elementi relativi ad una pericolosità sociale sia generica che qualificata.

Le investigazioni avrebbero documentato incontri e rapporti con esponenti di spicco delle cosche di ‘ndrangheta, lasciando ipotizzare la costituzione di un’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e all’autoriciclaggio di denaro, quest’ultimi sarebbero stati perpetrati attraverso un articolato sistema di emissione di fatture per operazioni inesistenti i cui pagamenti sarebbero stati schermati grazie alla compiacenza di funzionari di Banca.

Con il provvedimento odierno sono stati posti in sequestro beni mobili registrati, una società operante nel settore delle costruzioni con sede in MILANO e posizioni finanziarie per un valore complessivo di circa 19.000 euro.
Il risultato operativo si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.

Il Tribunale di Napoli cade in un “infortunio tecnico” perchè il giudice non può decidere sul “consenso politico” già dato a Conte

Grillo e Conte attesi dall'ambasciatore cinese a Roma per un colloquio.  L'ex premier non va per "impegni concomitanti" - Il Fatto Quotidiano
Conte e Grillo. Quest’ultimo ritorna avere pieni poteri. Ma Conte è amato da parte del Movimento e dal pubblico italiano

“Il nuovo Comitato di garanzia dovrebbe essere riletto, visto che l’attuale organo è decaduto insieme a tutte le altre cariche statutarie del Movimento”. Si tratta di un passaggio necessario, viene sottolineato, perché da vecchio statuto, in assenza del Comitat direttivo (cioè l’organo collegiale voluto dagli iscritti in occasione degli ultimi Stati generali), è il presidente del Comitato di garanzia a determinare “le modalità di svolgimento e votazione dell’assemblea” degli iscritti.

Il Comitato di Garanzia è composto da tre membri eletti mediante consultazione online, all’interno di una rosa di almeno sei nominativi proposti dal garante. Stando sempre al vecchio statuto, all’interno di questo organo non potranno sedere parlamentari o consiglieri: “La carica di componente del predetto Comitato è incompatibile con qualsivoglia carica elettiva”

Cosa fare dunque in assenza di una legge che regolamenta e disciplina l’organizzazione dei partiti? ipotesi, piattaforma , legge elettorale

O votare i cinque membri del Comitato direttivo così come deciso dagli iscritti agli Stati generali del 2020; oppure può indire un voto sul nuovo statuto di Conte allargando la votazione agli iscritti con meno di sei mesi di anzianità”, chiedendo dunque la ratifica delle delibere sospese in via provvisoria. Quest’ultima è la soluzione preferita da Conte, come tra l’altro si intuisce dalla nota diramata ieri dal Movimento. Resta però il nodo della piattaforma: le votazioni dovranno svolgersi su Rousseau, come vuole il precedente statuto, o sul nuovo portale SkyVote? “In entrambi i casi il rischio di impugnazione è dietro l’angolo”…

Insomma, non sarà semplice uscire dal guado. Conte lo sa bene e continua a sondare tutte le piste. Oggi l’avvocato di Volturara Appula ha incontrato la capogruppo al Senato Mariolina Castellone e continuato a confrontarsi con i suoi legali.

Secondo i giuristi  l’ordinanza del Tribunale di Napoli è una mera sospensione, si  è in attesa della definizione del giudizio, poi   si dovrà leggere la sentenza. Il partito ha certamente un leader,  perchè non “dipende dalle carte bollate” ripete Conte.

. Il timore che serpeggia nel Movimento è che, alla luce dell’ordinanza del Tribunale, il M5S non possa presentare le liste elettorali e non viè più un rappresentante con pieni poteri di firma.

 

M5S: ” La sospensione di Conte? Tutti al potere ma nessun pentastellato comanda

Caso Moby, Beppe Grillo indagato per contratti pubblicitari

TUTTI AL POTERE:   LA STRANA FORMULA POLITICA DEL M5S

Beppe Grillo, garante, del Movimento pentastellato, interviene sui social dopo l’ordinanza del Tribunale di Napoli che azzera, a seguito di ricorso di oltre un centinaio di militanti, le cariche e lo statuto :”Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata”. A seguito dell’Ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile che ha sospeso, ai sensi dell’art. 23 c.c., le delibere impugnate del MoVimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 di modifica dello statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del Presidente, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021″

Finanza a casa di Giuseppe Conte, nel mirino le consulenze da 400mila euro  dell'ex premier: l'indagine dopo le rivelazioni di Amara - Il Riformista
Micidiali attacchi a Giuseppe Conte da diverso tempo
In questo momento -sottolinea – non si possono prendere decisioni avventate. Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte. Nel frattempo, invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”, conclude il fondatore del M5S, in un post già rilanciato da Giuseppe Conte.

L’ordinanza di Napoli ha azzerato tutto e le cariche verticistiche, quelle ridisegnate da Conte con cura,  rilanciare il Movimento 2.0 che, tra fibrillazioni interne e grane giuridiche, corre il rischio di seguire le sorti  -malviste dalla gente – degli altri partiti

Il peso culturale e giuridico  di Giuseppe Conte diventa indiscutibile tuttavia. Sono più di 400 i commenti nella pagina social di Conte. “Non condivido la “sentenza”- afferma Conte – tantomeno  sul piano politico e sociale dove le relazioni e le condivisioni di guida non possono essere oggetto di attenzione di un giudice. Ciò lo dichiaro non solo come capo del Movimento ma soprattutto come avvocato:::conclude Conte