No ad invio di truppe in Ucraina, le elezioni russe sono una farsa, gli errori ( e le assenze)di Salvini Giorgia Meloni raddrizza il tiro

 

Giorgia Meloni

 

 

 

Giorgia Meloni nell’Aula del Senato raddrizza il tiro dopo le parole di Matteo Salvini sulle elezioni in Russia. In pieno disaccordo intento con Macron , il presidente francese che vuole inviare un contingente dell’esercito a Kiev a maggio difesa dei confini ucraini.    Il ministro Tajani si dice preoccupato della proposta francese: “Se la Nato dovesse prendere in considerazione l’invio di truppe in Ucraina sarà davvero l’inizio della terza guerra mondiale”

 Rivendicando quanto fatto dall’Italia per l’Ucraina e puntando il dito contro il verdetto delle urne arrivato da Mosca afferma: “Ribadiamo la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territori ucraini – mette in chiaro – e alle vicende e che hanno portato al decesso in carcere di Aleksei Navalny. Il suo sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato”, dice tra gli applausi dell’emiciclo. Al suo fianco Antonio Tajani annuisce convinto. L’altro vicepremier però non siede sui banchi del governo: Salvini non c’è, e anche il ministro Giancarlo Giorgetti, seppur presente in Aula, diserta gli scranni dell’esecutivo e siede, solo, a pochi metri, salvo poi lasciare l’Aula al fianco della presidente del Consiglio.

“Salvini non c’era, immagino avrà avuto qualche impegno…”, taglia corto il capogruppo leghista Massimiliano Romeo rispondendo ai cronisti, mentre le opposizioni pungono in Aula: “Ognuno ha il suo Orban”, l’affondo, tra i tanti, del dem Filippo Sensi. A stretto giro di posta, una nota del Mit chiarisce che il leader della Lega era assente in Aula perché impegnato al ministero: dopo la mattinata a Palazzo Chigi per la cabina di regia sull’emergenza idrica, Salvini ha raggiunto Porta Pia per prendere parte a una serie di incontri e riunioni.

Gaza, Israele ritira le sue truppe dall’ ospedale al-Shifa Tregua sempre più difficile

 

Negoziati in salita dopo operazione Idf di ieri, intervengono funzionari egiziani. Qatar: “Nessun progresso, pace difficile in queste circostanze”. 

Gaza City, palestinesi in fuga dalle zone vicine all'ospedale al-Shifa - Afp
Gaza City, palestinesi si allontanano     dall’ospedale al-Shifa -bombardato da Israele

L’esercito israeliano si è ritirato dall’interno del complesso medico di al-Shifa dopo aver preso d’assalto l’ospedale. Si apprende che circa  150 persone sono ancora detenute all’interno della struttura sanitaria. Almeno 20 persone sono state uccise nel raid dell’Idf.

Lamenta il Qatar Gli edifici residenziali vengono bombardati incessantemente. Due edifici all’ingresso nord dell’ospedale al-Shifa sono stati completamente distrutti.

Negoziati in salita dopo operazione Idf.

Funzionari egiziani hanno sensibilizzato  negoziatori di Hamas  a non abbandonare la loro partecipazione ai colloqui a Doha, in Qatar, sulla tregua e sulla liberazione degli ostaggi trattenuti a Gaza dopo la nuova operazione israeliana sull’ospedale Al Shifa di Gaza City. 

L’intervento per assicurare il proseguimento dei colloqui sarebbe stato compiuto ieri mattina.     Non si parla però di tregua permanente: “Non si riesce cioè ad arrivare al ” cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza”, 

 

Firmata l’intesa per il piano di aiuti all’Egitto, in piena crisi economica

 

Incontro con Ursula von der Leyen, Presidente della ...

 

 

 Il  piano di aiuti da qui al 2027 per l’Egitto prevede la somma di sette miliardi e 400 milioni. Il Vecchio Continente sostiene il Cairo, prima di lei lo hanno fatto gli Emirati Arabi Uniti, l’Fmi e la Banca mondiale, evitando così il peggio a un Paese che, mai come ora, rappresenta la crisi acuta del Medio Oriente,   visto che la sterlina egiziana ha perso metà del valore rispetto al dollaro americano e le entrate dal canale di Suez messe a dura prova dagli attacchi degli Houthi.

L’intesa  tra Egitto ed Europa al Cairo, siglata dal  presidente Abdel Fattah al-Sisi, la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, la premier Giorgia Meloni, il presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo, il premier greco Kyriakos Mitsotakis, il Cancelliere austriaco Karl Nehammer e il presidente cipriota, Nikos Christodoulidīs.

Meloni, che vede nella missione al Cairo anche un’opportunità sul Piano Mattei, rivendica il gioco di squadra portato avanti in questi mesi e il ruolo dell’Italia di cui si dice “orgogliosa”, attribuendo al suo governo il cambio di passo che l’Ue ha impresso alla strategia europea sui migranti.

Altri  200 milioni di euro dell’intero pacchetto di aiuti sono destinati – si apprende – per i flussi migratori. Anche al-Sisi mette il dossier dell’immigrazione irregolare tra “le sfide comuni”, spiegando che nel summit con l’Ue si è discusso “di come rafforzare i percorsi e le rotte di migrazione legale e di come intensificare gli sforzi per porre fine ai flussi illegali”.

Von der Leyen  afferma che l’Ue conta “sulla piena  collaborazione dell’Egitto al controllo dell’immigrazione clandestina e alla gestione delle frontiere”.

La premier italiana  definisce  l’ accordo stipulato “storico”. Perché se è vero che le opposizioni  hanno espresso vibrate critiche contro la relazione con al-Sisi, è altrettanto veritiero che anche a Bruxelles e Strasburgo si registrano disappunti per un accordo che porta moneta in un paese dove i diritti umani sono spesso trascurati

Netanyahu: “Cessate il fuoco? Richieste Hamas irrealistiche” Intanto altre 20 persone uccise e 155 ferite “dai bombardamenti israeliani”

(AP Photo/Ohad Zwigenberg, File)

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Tante e tante vittime ancora sulla Striscia di Gaza Il ministero della Sanità di Gaza afferma che almeno 20 persone sono state uccise e 155 ferite dai bombardamenti israeliani mentre ieri erano in attesa degli aiuti. L’esercito israeliano ha negato il suo intervento militare  e ha detto che sta indagando sull’incidente. Il bilancio delle vittime è destinato a aumentare poiché le vittime vengono ancora trasferite in ospedale, secondo Mohammad Ghrab, un medico del pronto soccorso dell’ospedale Al Shifa.

Secondo il ministero della Sanità la strage è “il risultato del fatto che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di cittadini in attesa di aiuti umanitari alla rotatoria ‘Kuwait’ a Gaza. Le squadre mediche non sono in grado di gestire il volume e il tipo di feriti che raggiungono gli ospedali nel nord di Gaza a causa delle deboli capacità mediche e di personale”, ha aggiunto il ministero.

La rotatoria del Kuwait a Gaza City è l’area in cui i camion degli aiuti distribuiscono cibo, attirando folle di persone alla disperata ricerca di aiuto per sopravvivere.   Si apprende che le  forze di difesa israeliane hanno negato di essere responsabili dell’attacco, “Le notizie secondo cui l’Idf ha attaccato decine di abitanti di Gaza in un punto di distribuzione degli aiuti sono false”.

Secondo alcuni testimoni  l’area è stata colpita da quello che secondo loro sembrava un fuoco di carri armati o di artiglieria. Il portavoce della difesa civile di Gaza, Mahmoud Basal, ieri ha accusato Israele di essere dietro l’attacco in una dichiarazione. “Le forze di occupazione israeliane stanno ancora praticando la politica di uccidere cittadini innocenti in attesa di aiuti umanitari a causa della carestia che si sta verificando nel nord della Striscia di Gaza”,

Netanyahu: “Cessate il fuoco? Richieste Hamas irrealistiche”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Hamas “continua a proporre richieste irrealistiche” per una tregua tra Israele e Hamas durante il mese sacro islamico del Ramadan.

Israele ha accettato un cessate il fuoco di sei settimane in cambio del rilascio di alcuni dei suoi prigionieri detenuti da Hamas a Gaza. Ma l’organizzazione islamista ha insistito che sarà necessario solo un accordo che preveda un “cessate il fuoco permanente” e il ritiro completo delle truppe israeliane.

Nuove sanzioni del Dipartimento americano contro  coloni in Cisgiordania

Intanto il Dipartimento di Stato americano ha annunciato nuove sanzioni contro tre coloni israeliani e due fattorie nella Cisgiordania occupata, poiché l’amministrazione prende di mira le minacce alla pace e alla sicurezza nell’area.

Le ultime sanzioni riflettono un ordine esecutivo firmato il mese scorso dal presidente Joe Biden volto a prendere di mira i coloni israeliani violenti in Cisgiordania che, secondo lui, minano la stabilità nell’area.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller ha affermato che “dai terribili attacchi terroristici contro Israele del 7 ottobre, la violenza in Cisgiordania è aumentata notevolmente”.

Putin, pronti per negoziare ma solo sulla base delle realtà che si sono create…

 

Vladimir Putin si dice “pronto per i negoziati” tra Russia e Ucraina ma solo “sulla base delle realtà che si sono sviluppate, come si dice in questi casi, sul terreno, e non su desideri derivanti dall’uso di psicofarmaci”.

Ucraina. Il tragico errore di Putin - Tempi
La Russia, avverte poi il leader del Cremlino, è pronta a usare armi nucleari se dovesse esserci una minaccia per l’esistenza dello Stato russo, ma non la auspica. Putin assicura che “da un punto di vista tecnico-militare, siamo, naturalmente, pronti”.

Le armi esistono per essere usate“, osserva. “Abbiamo i nostri principi”, aggiunge però Putin sostenendo che usare questo tipo di armi non rientra nei desideri del Cremlino. “Perché dobbiamo usare armi di distruzione di massa? Non c’è mai stata questa necessità”.

Il presidente russo critica l’allargamento della Nato, che ha appena accolto Finlandia e Svezia. “E’ un passo assolutamente senza senso” per i due paesi “dal punto di vista della tutela dei rispettivi interessi nazionali. Non avevamo soldati” al confine con la Finlandia “e ora ci saranno. Non c’era sistemi” di armi “di distruzione lì, ora appariranno.Non ha senso sfidarci…”

Israele ed Hamas non accettano accordi di tregua: ora si apre lo scenario del Ramadan

 

Le forze di difesa israeliane “pronte a ogni scenario”. Qatar: via vertici Hamas se non accettano accordo

Israele - Hamas, le immagini di oggi della guerra: i raid ...

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Inizia il Ramadan, non c’è accordo tra Israele e Hamas: l’operazione militare a Gaza continua. I vertici militari israeliani e lo Shin Bet hanno “approvato i piani per continuare la guerra”, è l’informazione che filtra dalle Forze di difesa israeliane (Idf) dopo una riunione tra il capo di Stato maggiore, Herzi Halevi, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, andata in scena presso il quartier generale del Comando meridionale a Beersheba. Secondo le Idf, all’incontro hanno partecipato anche il capo del Comando meridionale, il generale Yaron Finkelman, il vice capo dello Shin Bet ed altri ufficiali.

Israele si prepara allo ‘scenario Ramadan’

L’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, può coincidere con un momento di particolare tensione e le Forze di difesa israeliane (Idf) sono pronte “per ogni scenario possibile in tutti i teatri”, assicura il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, affermando che l’esercito sta “rafforzando” la sua preparazione.

“Hamas impedisce un accordo e agisce al contrario di quello che suggeriscono i mediatori“, dice Hagari in una conferenza stampa. Il portavoce aggiunge che secondo l’intelligence israeliana, “Hamas sta accumulando equipaggiamenti e cibo per i suoi membri, mentre la popolazione di Gaza ha difficoltà a ottenere rifornimenti”.

Hamas “sta rafforzando la sua posizione, come se non fosse interessato a un accordo, e cerca di infiammare le regione durante il Ramadan”, che inizia oggi, “a spese della popolazione palestinese della Striscia di Gaza”, è la valutazione del Mossad, secondo quanto reso noto dall’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Confermato incontro tra il direttore David Barnea e il capo della Cia, William Burns, un faccia a faccia avvenuto venerdì “nel quadro dell’impegno incessante per promuovere un altro accordo per il ritorno degli ostaggi”. “Continuano i colloqui e la cooperazione con i mediatori”, aggiungono da Israele.

Qatar, pressing su Hamas

Il Qatar, mediatore dall’inizio della crisi,si spinge  verso una posizione più intransigente nei confronti di Hamas. Doha, secondo il Wall Street Journal, starebbe minacciando di espellere i leader di Hamas, tra cui il capo dell’ufficio politico Ismail Haniyeh, che vivono in autoesilio nell’emirato qualora continuassero a non accettare un accordo sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi.

Husam Badran, esponente del gruppo palestinese che risiede a Doha, smentisce tuttavia la notizia, sottolineando che senza un accordo, la violenza aumenterà durante il mese sacro di Ramadan. “Non abbiamo dichiarato che i negoziati sono stati interrotti. Siamo la parte che più desidera fermare questa guerra”, dice, rimarcando che le condizioni poste da Hamas per un accordo sugli ostaggi includono un cessate il fuoco permanente, il ritorno dei civili sfollati nel nord di Gaza, l’aumento degli aiuti umanitari e il ritiro delle truppe

“Ogni nazione deve garantire che all’Ucraina arrivino le armi “perchè la libertà possa trionfare sulla tirannia”

 

 

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ha lanciato un appello urgente agli alleati occidentali affinché forniscano a Kiev armi di ogni tipo senza restrizioni.Una fornitura di armi “illimitata e tempestiva” per consentire all’Ucraina di battere la Russia ed evitare che la guerra si espanda in tutta Europa.  “Siamo estremamente grati per quello che avete fatto per l’Ucraina. Ma la strategia di far arrivare gli aiuti all’Ucraina goccia a goccia non funziona più”, ha detto Kuleba a Vilnius dopo un incontro con i ministri degli Esteri di Francia e delle Repubbliche baltiche.

“Dobbiamo accettare come una nuova realtà il fatto che l’era della pace in Europa è finita”, ha aggiunto.

ministri degli Esteri di Estonia, Lettonia e Lituania hanno appoggiato le affermazioni di Kuleba. “Dobbiamo tracciare delle linee rosse per la Russia, non per noi stessi.

Un cannone ad obice per far indietreggiare i russi –    Archivi – Sud Libertà

 

Anche il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha esortato le nazioni occidentali a copiare l’esempio della Gran Bretagna, aumentando il loro sostegno all’Ucraina. In un video pubblicato sui social media, si vede Shapps, in visita a Kiev, camminare davanti a un carro armato distrutto a Kiev mentre lancia un “campanello d’allarme” al mondo per assicurarsi che Vladimir Putin venga sconfitto.

Sono a Kiev per lanciare l’allarme al mondo democratico: dobbiamo assicurarci che l’Ucraina vinca questa guerra – ha affermato Shapps -. Il Regno Unito si è fatto avanti per fare più che mai, con il nostro più grande pacchetto di sostegno militare fino ad oggi. Ogni nazione deve ora fare lo stesso e garantire che la libertà trionfi sulla tirannia“.

Il segretario alla Difesa ha incoraggiato gli alleati della Gran Bretagna a riflettere sui valori democratici, chiedendo: “Cosa accadrebbe se permettessimo che un paese democratico venisse preso da un dittatore?”. Shapps ha incontrato giovedì il presidente Zelensky a Kiev, dove ha annunciato l’impegno della Gran Bretagna ad acquistare altri 10.000 droni per l’Ucraina, per un valore di 325 milioni di sterline.

Biden: “la storia sta guardando l’America, non dobbiamo fermarci davanti a Putin”

li Stati Uniti sono stati la più importante fonte di armi e sistemi difensivi insieme alla Gran Bretagna. Secondo una scheda informativa diffusa dal Ministero statunitense statunitense, all’inizio di dicembre 2022 gli Stati Uniti avevano fornito all’Ucraina:

  • Più di 1.600 sistemi antiaerei Stinger.
  • Più di 8.500 sistemi anticarro Javelin.
  • Oltre 46mila sistemi e munizioni anti-carro di altro tipo.
  • Oltre 700 droni Switchblade.
  • 142 obici da 155 mm e più di 1 milione di proiettili d’artiglieria da 155 mm.
  • 4.700 proiettili di artiglieria da 155 mm a guida di precisione.
  • 9.000 proiettili da 155 mm per il lancio di mine anti carro Remote anti-armor mine (Raam).
  • 36 obici da 105 mm e 180 mila proiettili d’artiglieria da 105 mm.
  • 276 veicoli tattici per il traino delle armi.
  • 22 veicoli tattici per il recupero delle attrezzature.
  • 38 sistemi Himras, i lnaciarazzi multipli leggeri ad alta mobilità fondamentali per la controffensiva ucraina.
  • 20 mortai da 120 millimetri e 135 mila proiettili da 120 millimetri.
  • 1.500 missili anticarro a lunga gittata filoguidati Tube-launched, optically-tracked, wire-guided (Tow).
  • Quattro veicoli corazzati per il trasporto dei posti di comando.
  • Otto sistemi missilistici antiaerei a corto e medio raggio Nasams e munizioni.
  • Missili per i sistemi di difesa aerea a guida radar Hawk.
  • Quattro sistemi di difesa aerea a corto raggio Avenger, efficaci contro droni ed elicotteri.
  • Missili anti radar ad alta velocità (Harm).
  • 20 elicotteri Mi-17.
  • 45 carri armati T-72B.
  • Oltre mille veicoli da ricognizione Humvee (Hmmwv).
  • Oltre 100 veicoli da ricognizione tattici leggeri.
  • 44 camion e 88 rimorchi per il trasporto di attrezzature pesanti.
  • 200 veicoli blindati M113 per il trasporto di personale.
  • 250 veicoli blindati M1117 e 440 veicoli blindati anti mine MaxxPro.
  • Attrezzature e sistemi di sminamento.
  • Più di 11mila lanciagranate e armi leggere.
  • Oltre 104 milioni di munizioni per armi leggere.
  • Oltre 75mila set di giubbotti antiproiettile ed elmetti.
  • Circa 1.800 droni Phoenix Ghost.
  • Sistemi missilistici a guida laser.
  • Droni Puma.
  • 15 droni Scan Eagle.
  • Due radar per droni.
  • Droni navali da ricognizione e attacco.
  • Oltre 50 radar per contrastare gli attacchi di artiglieria.
  • Quattro radar di contro i mortai.
  • 20 radar multifunzione.
  • Sistemi di disturbo delle frequenze per la guida dei droni.
  • Sistemi antiaerei.
  • 10 radar di sorveglianza aerea.
  • Due sistemi di difesa costiera ad arpione.
  • 58 motovedette costiere e fluviali.
  • Mine antiuomo M18A1 Claymore.
  • Esplosivi C-4, munizioni da demolizione e attrezzature per la demolizione di ostacoli anticarro.
  • Attrezzature per il posizionamento degli ostacoli anticarro.
  • Sistemi di comunicazione tattici sicuri e non intercettabili.
  • Quattro antenne per le comunicazioni satellitari.
  • Migliaia di dispositivi per la visione notturna e termica, sistemi di sorveglianza e ottiche laser.
  • Servizi di immagini satellitari.
  • Attrezzature per lo smaltimento di ordigni esplosivi e dispositivi di protezione.
  • Attrezzature di protezione chimica, biologica, radiologica e nucleare.
  • 100 veicoli blindati per il soccorso medico.
  • Più di 350 generatori.
  • Forniture mediche come kit di pronto soccorso, bende e altre attrezzature.
  • Apparecchiature per il disturbo elettronico.
  • Attrezzature da campo, equipaggiamento per resistere alle basse temperature e parti di ricambio.
  • Finanziamenti per l’addestramento delle truppe, la manutenzione delle attrezzature e il rinforzo delle postazioni militari.

Afferma Biden :  “Non dobbiamo arretrare davanti a Putin, -parole del presidente al Congresso -la storia ci sta letteralmente guardando“. Nel discorso sullo stato dell’Unione che la stampa americana ha definito infuocato, Joe Biden è tornato intanto ad esortare i repubblicani a non tardare ancora l’approvazione degli aiuti militari di cui l’Ucraina ha sempre più disperato bisogno.

Ucraina, “missile russo vicino auto Zelensky , con il premier greco Mitsottakis,a Odessa”: 5 morti

Il presidente Zelensky  con il premier greco Mitsotakis: “Abbiamo visto l’esplosione”.

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky
Abbiamo visto l’esplosione. Rendetevi conto con chi abbiamo a che fare. Colpiscono ovunque senza preoccuparsi. So che ci sono state vittime oggi, non so ancora i dettagli. So che qualcuno è morto e qualcuno è rimasto ferito”, le parole di Zelensky.

Si apprende pure che l’esplosione è avvenuta quando il corteo d’auto della presidenza ucraina si trovava a 150 metri dalla sede della delegazione greca. Nessun membro della delegazione greca è rimasto ferito. La visita di Mitsotakis non era stata annunciata per motivi di sicurezza.

Nota dei russi

Mosca rivendica l’attacco di oggi nel porto di Odessa e afferma di aver distrutto un hangar dove veniva realizzati droni navali. “Alle 11.40 ora di Mosca, le forze armate della Federazione russa hanno condotto un attacco missilistico di alta precisione contro un hangar nel porto industriale di Odessa, usato dalle forze armate dell’Ucraina per preparare imbarcazioni senza pilota da combattimento. L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto. L’impianto è stato colpito“, ha reso noto il ministero russo della Difesa,. Da parte ucraina non è stato reso noto l’obiettivo colpito.

Sotto mira centro commerciale a Nikopol

Forze russe hanno bombardato un grande centro commerciale a Nikopol, provocando un incendio che ha completamente distrutto la struttura di 4mila metri quadri. P

 

Il Presidente Mattarella ha ricevuto al Quirinale il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Scholz .

 

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

 

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

 

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

 

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

Il Presidente Sergio Mattarella con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, S.E. il Signor Olaf Scholz

 

C o m u n i c a t o Quirinale

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz.

 

 

Incontro del Presidente del Consiglio G.Meloni con Joe Biden. Temi: Medio Oriente, Africa, migranti,intelligenza artificiale, Chico Forti

 

L’incontro con Biden: Gaza e migranti al centro

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni   si è soffermata alla Casa Bianca  con il presidente americano Joe Biden per discutere di alcune problematiche vitali. Meloni è stata accolta nello Studio Ovale come presidente di turno del G7 a sette mesi dal primo faccia a faccia tra i due nel luglio del 2023. “Sono felice di essere qui. Non vedo l’ora di vederti in Puglia, ti aspettiamo”, ha detto la presidente del Consiglio ‘invitando’ il leader Usa al meeting dei Grandi in programma Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno.

Biden, un attimo prima, aveva voluto ringraziare ‘Giorgia’ per l’impegno dell’Italia in Ucraina e si era detto felice per il nuovo incontro con la presidente del Consiglio. Nel faccia a faccia, i due leader hanno parlato del G7 ma soprattutto di Medio Oriente, Africa, migranti, Ucraina, Intelligenza artificiale e a come dare un “booster” ai rapporti bilaterali tra i due Paesi.

La Meloni: “La crisi in Medio Oriente è una nostra preoccupazione, dobbiamo coordinare le azioni per evitare una escalation, e sosteniamo pienamente lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti”,  “Abbiamo bisogno di concordare la nostra azione per evitare una escalation“.

La questione umanitaria “è una priorità” per l’Italia, che è “concentrata a contribuire con i propri sforzi” a una soluzione. Mentre per risolvere la crisi in Medio Oriente, l’Italia lavora per “garantire la prospettiva dei due Stati, l’unica soluzione di lungo termine”.

, Meloni ha lanciato una proposta a Biden: vogliamo “risolvere la crisi dei migranti” e “combattere il traffico di essere umani”, per questo “sono qui per proporre una alleanza globale contro il traffico di esseri umani”. 

 

 

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