Disco verde in Sicilia alla stabilizzazione degli Asu. Schifani: «Impegno continuo contro il precariato» La massa dei disoccupati:” Asu stabili senza alcun concorso nè esami, che indecenza, questa è la Mafia della politica!

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Dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

«Dopo il personale delle società in liquidazione, il bacino ex Resais, i dipendenti ex Keller, i precari dei comuni in dissesto e i lavoratori ex Pip Emergenza Palermo, va a buon fine anche la soluzione che il governo regionale ha trovato per un’altra categoria di precari storici, ovvero i lavoratori impegnati in attività socialmente utili (Asu). Nel mio programma di governo era previsto lo stop al precariato e stiamo mantenendo l’impegno. Con questo obiettivo, raggiunto dopo la mancata impugnativa della norma sull’iter di stabilizzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, rendiamo la nostra Regione più solida e ordinata, riconoscendo dignità e diritti a migliaia di lavoratori siciliani».

Dichiara l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano

«La stabilizzazione dei 3.700 lavoratori Asu adesso è realtà. Abbiamo dovuto attendere le decisioni di Roma sulla legge di Stabilità: la norma che riguarda questa categoria di precari, approvata nell’ultima finanziaria regionale, non è stata impugnata, così come immaginavamo – . Ciò sancisce la bontà del provvedimento, fortemente voluto dal governo regionale, e al quale abbiamo lavorato assiduamente assieme all’assessore Falcone e all’onorevole Pace. Gli uffici stanno già preparando la circolare da inviare agli enti utilizzatori per velocizzare la fase di applicazione e avviare le procedure per la stabilizzazione. I lavoratori Asu dovranno poi presentare la domanda direttamente agli enti».

Ipab, dall’assessorato della Regione Sicilia, delle Famiglie, impegnati 3,6 milioni di euro per stipendi e contributi ai dipendenti

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Palermo

 

Circa 3,6 milioni di euro per il pagamento degli stipendi e dei contributi previdenziali dei dipendenti delle Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficenza) dell’isola. La Regione Siciliana, attraverso l’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali, ha impegnato i fondi per il 2023, dei quali quasi 2,9 milioni per pagare le integrazioni stipendiali e gli oneri previdenziali del personale dipendente delle Ipab e circa 721 mila euro riservati, invece, alla regolarizzazione contributiva delle posizioni previdenziali dei dipendenti degli Istituti definitivamente inattivi.

«Questo contributo – dichiara l’assessore Nuccia Albano in una nota informativa – servirà agli enti per regolarizzare la posizione stipendiale e contributiva dei dipendenti. Così come prevede la legge, il 20% del totale viene corrisposto per il pagamento dei contributi previdenziali di coloro che sono a carico di quelli inattivi. Ancora una volta il governo Schifani dimostra sensibilità verso lavoratori e lavoratrici che, in molti casi, si ritrovano con un credito di numerose mensilità»

Madonie, ripopolamento attraverso l’inclusione dei migranti

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Cinquantasette immobili in venti Comuni delle Madonie e 54 aziende agricole, edili e della ristorazione disponibili ad assumere personale; 56 famiglie pronte a diventare tutor per coloro i quali decideranno di trasferirsi: sono questi alcuni dei dati sui modelli di governance del fenomeno migratorio nelle aree interne della Sicilia presentati questa mattina in conferenza stampa all’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.

 

«La Sicilia – dice l’assessore Nuccia Albano – per la sua natura geopolitica, rappresenta il primo approdo dell’Unione Europea per le persone provenienti dai Paesi medio-orientali e da quelli africani. Al tempo stesso, nella nostra Isola, ci sono alcune aree che si stanno spopolando.

Ecco che in questo quadro ben si adatta il modello spagnolo Nuevos senderos, che ha ispirato quello siciliano che abbiamo presentato oggi. Il calo demografico in alcune aree interne della Sicilia può essere contrastato grazie all’inclusione delle persone migranti in queste zone, dove sarà possibile trovare con più facilità un lavoro e un’abitazione. Nelle aree rurali, quindi, la presenza dei migranti è un’opportunità, i borghi si ripopoleranno e ci sarà gente che continuerà a lavorare i campi e a dedicarsi alla zootecnia. Tra l’altro, avremo risultati anche nel contrasto al calo della natalità, mentre viene recuperato il patrimonio immobiliare e ripreso il tessuto economico».

La ricerca-azione, realizzata nell’ambito del progetto “COM.IN.4.0. – Competenze per l’integrazione”, finanziato dal Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020, ha elaborato un modello di governance condivisa con i sindaci, gli enti del terzo settore e la Chiesa, sull’inclusione socio-lavorativa dei cittadini di Paesi Terzi nelle aree soggette a forte calo demografico, dando avvio a un piano programmatico per l’inclusione. È stata individuata nel territorio delle Madonie l’area in cui avviare la sperimentazione di un modello di inclusione e di rinascita demografica delle aree interne della Sicilia, ispirato alla metodologia, già attuata con ottimi risultati nelle aree interne rurali di alcune province della Spagna.

«Il lavoro che oggi presentiamo – dichiara Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali – è un percorso di progettualità condivisa tra assessorato ed enti locali che può facilitare l’inclusione e l’inversione del fenomeno di depauperamento demografico dei Comuni delle aree interne e dimostra che la popolazione migrante può rappresentare una grande risorsa per la nostra terra. Un particolare ringraziamento va ai sindaci che, recependo la bontà del progetto, si sono messi a disposizione diventando anche loro attori principali. Il lavoro avviato con il progetto COM.IN.4.0. continuerà con la prossima programmazione».

Proprio per le iniziative virtuose messe in campo nella gestione dei flussi migratori, il prossimo 10 ottobre la Regione Siciliana, in qualità di di capofila del partenariato del programma Supreme, è stata selezionata e riceverà, a Bruxelles, assieme alle altre regioni e al partner tecnico, un riconoscimento nell’ambito della “Settimana europea delle regioni e delle città” per le buone pratiche di politica pubblica in tema di innovazione della governance.
 

La Regione Sicilia comunica. Ispettori del lavoro, Albano: «Nessuna rinuncia. Sciolte le riserve, sì alla convenzione»

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«Il governo regionale -informa un comunicato -non ha assolutamente rinunciato all’utilizzo in Sicilia degli ispettori del lavoro vincitori del concorso Inl. Nelle prossime settimane, sciolte le riserve, potrà essere firmata la convenzione, che regolerà i rapporti tra Stato e Regione sul loro impiego nell’Isola». Lo chiarisce l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano, commentando la notizia sulla presunta volontà della Regione di non utilizzare gli ispettori del lavoro dell’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro).

«Così come a conoscenza delle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, appositamente informate lo scorso 12 gennaio, i ritardi nel completamento dell’iter amministrativo – continua l’assessore Albano – sono stati dovuti a problemi contingenti. Le interlocuzioni sono proseguite con il nuovo dirigente dell’Inl, nominato dopo l’insediamento del governo nazionale, e si ritiene che nel giro di qualche settimana potrà essere sottoscritta la convenzione».
 

«In un articolo di stampa – continua l’assessore – viene riportata una mia presunta dichiarazione attraverso la quale rilevo qualche criticità. Tengo a precisare, senza voler fare polemica, che approfondire qualche criticità non vuol dire rinunciare, ma voler operare nel rispetto delle norme, per evitare successivamente fatti ostativi. Ne è prova che l’attuale protocollo siglato tra Regione e Inl sostituisce ben due precedenti, uno del 2016 e uno del 2018. I miei uffici hanno incontrato i sindacati, rassicurandoli sulla volontà di proseguire nell’iter amministrativo, per stipulare così la convenzione. In quella occasione fu anche detto loro che c’era la necessità di approfondire sul piano giuridico alcuni punti, in particolare la destinazione delle sanzioni irrogate dall’Inl sul territorio siciliano e la natura del rapporto di lavoro degli ispettori che opereranno in Sicilia. Quest’ultimo punto fu chiarito con gli uffici dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed è in corso di definizione il tema dell’incameramento delle ammende».

Pertanto, aggiunge l’assessore al Lavoro, «stupisce la dichiarazione della Cgil, in cui si afferma che il governo regionale rinuncerebbe ai rinforzi ed è singolare che sia soltanto quel sindacato a denunciare questi presunti ritardi, quando invece le altre due sigle sindacali confederali, proprio perché a conoscenza di fatti e interlocuzioni, non hanno sollevato le stesse critiche».

Palermo: prima Conferenza regionale sull’immigrazione. Albano: «Favorire l’inclusione»

 

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Palermo,

Dobbiamo uscire da un approccio emergenziale e mettere in atto, attraverso un maggiore coordinamento interistituzionale, politiche di sostegno diverse da quelle che attualmente riguardano i migranti, a livello lavorativo, sanitario, di istruzione e formazione e sociale». Lo ha detto l’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro Nuccia Albano, in apertura dei lavori della prima Conferenza annuale sul fenomeno migratorio. L’assise, organizzata dall’Ufficio speciale immigrazione della Regione Siciliana, si è tenuta oggi allo Splendid Hotel La Torre, a Palermo. 
 
«Uno dei progetti sperimentali avviati dalla Regione – ha aggiunto l’esponente del governo Schifani – prevede la ricollocazione dei migranti nei paesi delle Madonie, soprattutto in quelli dove lo spopolamento è maggiore: sarebbe un notevole passo avanti per integrarli a livello sia sociale sia lavorativo e ne trarrebbero beneficio il nostro artigianato e l’agricoltura. Dobbiamo sostenere le comunità locali sul piano degli interventi finanziari e culturali per facilitare percorsi di inserimento e servizi per le famiglie. L’immigrato non va visto più soltanto come il lavoratore che risiede temporaneamente nel nostro territorio; sono sempre più numerosi i cittadini di origine straniera che vivono stabilmente nella nostra regione e, quindi, servono specifiche proposte operative sull’accoglienza e l’inclusione da inserire nel Piano triennale».

L’iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sull’applicazione della legge 20 del 2021. Durante i lavori, inoltre, a tutti gli attori a vario titolo coinvolti nelle questioni legate alla gestione del fenomeno migratorio sono state illustrate le linee strategiche e la nuova programmazione che saranno contenute nel Piano regionale, in fase di elaborazione da parte della struttura diretta da Michela Bongiorno. 

«Il documento prodotto dall’Ufficio speciale immigrazione – ha concluso l’assessore Albano – è il frutto di un lavoro di ascolto e di analisi delle esigenze del territorio, che ci ha permesso di individuare indicazioni preziose sul modello di governance per l’attuazione del futuro Piano».