Grillo usa le espressioni forti per avere più ascolto “ma il centrodestra strumentalizza….”

 

 

 

Battuta di Beppe Grillo su Elly Schlein e Giuseppe Conte: la ...

 

 

Il giorno dopo l’apparizione di Beppe Grillo e le sue affermazioni esplosive ,è un susseguirsi di reazioni e polemiche. A infiammare sono le parole pronunciate dal palco dal fondatore del Movimento su “brigate di cittadinanza” e “passamontagna”.

Il M5S  spiega che  Grillo usa le espressioni forti per avere più ascolto, la maggioranza compatta va all’attacco mentre nel Pd , alcuni si trovano in disaccordo  perché a quella manifestazione sabato, contro la precarietà del lavoro, c’era anche la leader dem Elly Schlein.

Il centrodestra incalza e definisce Grillo, con i giornali di quella cordata, un “Buffone”. “Il Movimento Cinque Stelle condivide le posizioni del suo fondatore perchè è stato lanciato così un messaggio molto forte ma i loro possibili alleati a sinistra tentennano La Lega contesta e vuol conoscere la posizione della leader del Pd.  Ma Matteo Renzi  non perde l’occasione di dare il suo affondo contro i grillini. : “Delirio dei 5Stelle ieri sul palco di Roma: aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi a Chigi è stata un’operazione difficile e rischiosa ma ne andremo fieri per sempre. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?”. E al Tg1 rincara: “Il Pd non è più riformista, lo abbiamo visto ieri quando Schlein ha inseguito Conte e Grillo in quel corteo davvero allucinante. Noi dobbiamo fare una lista tutti insieme e smettere di litigare nel terzo polo, ma i riformisti o stanno nel terzo polo o non hanno più casa nel Pd”.

A metà giornata piomba l’annuncio del consigliere della Regione Lazio, Alessio D’Amato , le sue dimissioni comunicate a Stefano Bonaccini:  “Non mi ritrovo in questa linea politica….”.

Nel Partito Democratico voci e sfumature diverse sulla manifestazione M5S e la presenza della leader dem. Brando Benifei, capodelegazione Pd a Bruxelles, parla di “un Movimento 5 stelle ancora imbrigliato dai confusi e a volte fraintendibili comizi di Beppe Grillo delle cui parole evidentemente non può rispondere Elly Schlein”.

Per l’avv Conte le parole di Grillo sono state strumentalizzate ed è partito un illogico coro di indignazione.

Meloni: “La vera svolta culturale ci viene offerta dal Pnrr dell’Ue”-Il prossimo anno Economia italiana al ribasso”

 

La destra della Meloni percepita come nuova - L'Editoriale, italia

 

Roma,

Nella sostanza la relazione del Presidente del consiglio ,oggi alle 11, alla Camera, come pubblicato dal nostro Quotidiano, si è soffermata sul  ruolo italiano nella Ue..    Sul puntoMeloni ha ricordato che l’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze. Stato fondatore dell’Unione Europea, dell’Eurozona e dell’Alleanza Atlantica, membro del G7 e ancor prima di tutto questo, culla, insieme alla Grecia, della civiltà occidentale e del suo sistema di valori fondato sulla libertà, l’uguaglianza e la democrazia; frutti preziosi che scaturiscono dalle radici classiche e giudaico cristiane dell’Europa. Noi siamo gli eredi di San Benedetto, un italiano, patrono principale dell’intera Europa”.
“Negli ultimi giorni in parecchi hanno detto di voler vigilare sul nostro Paese, direi che possono spendere meglio il loro tempo. In quest’aula ci sono valide e battagliere forze di opposizione in grado far sentire la loro voce senza soccorso esterno, mi auguro”. Chi sostiene di voler vigilare sull’Italia “manca di rispetto non a me o al mio governo ma al popolo italiano, che non ha lezioni da prendere da nessuno”.
“Ovviamente non mi sfuggono la curiosità e l’interesse per la postura che il Governo terrà verso le istituzioni europee. O ancora meglio, vorrei dire dentro le istituzioni europee. Perché è quello il luogo in cui l’Italia farà sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l’integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio più vicino ai cittadini e alle imprese”…

 – “Il contesto nel quale si troverà ad agire il governo è molto complicato, forse il più difficile dal secondo dopoguerra ad oggi. Le tensioni geopolitiche e la crisi energetica frenano la auspicata ripresa economica post-pandemia”. “Le previsioni macroeconomiche per il 2023 indicano un marcato rallentamento dell’economia italiana, europea e mondiale, in un clima per di più di assoluta incertezza. La Banca Centrale Europea nel mese di settembre ha rivisto le previsioni di crescita 2023 per l’area euro, con un taglio di ben 1,2 punti percentuali rispetto alle previsioni del mese di giugno, prevedendo una crescita di appena lo 0,9%. Rallentamento e revisioni al ribasso che riguardano anche l’andamento dell’economia italiana per il prossimo anno. Nell’ultima Nota di aggiornamento al Def, la previsione di crescita del PIL per il 2023 si ferma allo 0,6%, esattamente un quarto del 2,4% previsto nel Documento di economia e finanza di aprile. E le previsioni del MEF sono addirittura ottimistiche rispetto a quelle più recenti del Fondo Monetario Internazionale, secondo le quali per l’economia italiana il 2023 sarà un anno di recessione: meno 0,2%, il peggior risultato tra le principali economie mondiali, dopo quello della Germania. E non si tratta purtroppo di una congiuntura isolata”, 

“Crescita bassa o nulla, quindi, accompagnata dall’impennata dell’inflazione che ha superato il 9% nell’area euro e ha indotto la BCE, al pari di altre banche centrali, per la prima volta dopo 11 anni, a rialzare i tassi di interesse. Una decisione da molti reputata azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese, e che si somma a quella già assunta dalla stessa Banca centrale di porre fine, a partire dal 1° luglio 2022, al programma di acquisto di titoli a reddito fisso sul mercato aperto, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico”.

PNRR – “Il Pnrr è un’opportunità straordinaria di ammodernare l’Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l’Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria”.

“Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal Pnrr a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell’aprile scorso. Il rispetto delle scadenze future richiederà ancora più attenzione considerato che finora si sono per lo più rendicontate opere già avviate in passato, cosa che non si potrà continuare a fare nei prossimi anni. Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU”, aggiunge.

“Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico”, E “il Pnrr non si deve intendere soltanto come un grande piano di spesa pubblica, ma come l’opportunità di compiere una vera svolta culturale”.

Festa della Repubblica- Intervento del Presidente della Repubblica On Sergio Mattarella

Il Presidente Sergio Mattarella con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione del concerto eseguito dall’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, diretta dal Maestro Myung-Whun Chung

Il Cambio solenne della Guardia d'Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, in occasione della Festa della Repubblica

Il Cambio solenne della Guardia d'Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, in occasione della Festa della Repubblica

Il Cambio solenne della Guardia d'Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, in occasione della Festa della Repubblica

Il Cambio solenne della Guardia d'Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, in occasione della Festa della Repubblica

Il Cambio solenne della Guardia d'Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, in occasione della Festa della Repubblica

Il Cambio solenne della Guardia d'Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, in occasione della Festa della Repubblica

la Festa della Repubblica

 Palazzo del Quirinale, 01/06/2022 (II mandato)

Ringrazio il Maestro Chung e l’Orchestra del Teatro La Fenice che tra poco ci offriranno una splendida espressione d’arte.

Domani, 2 giugno, celebreremo la Festa della nostra Repubblica, nata, per volontà del popolo italiano, settantasei anni or sono.

Rivolgo un saluto a quanti seguiranno questo momento di incontro attraverso la radio, la tv, la rete del web.

È per me un piacere – unitamente ai rappresentanti delle istituzioni qui convenuti – esprimere, in questa occasione, alla comunità degli ambasciatori accreditati a Roma i sentimenti di amicizia che da sempre caratterizzano i rapporti internazionali della Repubblica Italiana. Li ringrazio per l’attenzione e per la cooperazione che manifestano e invito a trasmettere questi sentimenti ai rispettivi governi.

Ho adoperato – non a caso e con un senso di auspicio – il termine ‘comunità’ per definire l’insieme dei diplomatici presenti in Italia.

Con la Costituzione l’Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell’interdipendenza dei destini dei popoli, nel rispetto reciproco, per garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani.

Ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno al ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

Oggi, l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata: l’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica.

Trovarsi, nel continente europeo, nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità; e la Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina.

Non è un conflitto con effetti soltanto nel territorio che ne è teatro. Le conseguenze della guerra riguardano tutti. A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni.

Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare per molti Paesi; sull’ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali. Reca grave danno al perseguimento degli obiettivi legati all’emergenza climatica.

Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali; intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell’umanità. Ci interpella tutti.

La comunità internazionale vede pesantemente messi in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni.

Sembra l’avverarsi di scenari che vedono l’umanità protagonista della propria rovina.

Con lucidità e con coraggio occorre porre fine all’insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace.

L’incancrenirsi delle contrapposizioni conduce soltanto ad accrescere i serbatoi dell’odio, a negare le ragioni della libertà, della democrazia, della giustizia internazionale dei popoli, valori incompatibili con chi promuove conflitti.

Esistono per il genere umano, con la più grande evidenza, beni condivisi e gravi pericoli comuni che obbligano a superare ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione.

Occorre ripristinare una rinnovata legalità internazionale.

Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica.

Putin:”La memoria della guerra non potrà mai scomparire”

Le parate militari a Sebastopoli e a Mosca - Mondo - ANSA.it

 

Dall’Ucraina alla Nato al Donbass, ecco cosa ha detto il presidente russo nell’atteso – e breve – intervento dopo oltre due mesi dall’inizio della guerra di Mosca a Kiev.

Comunicazione di servizio: la Russia è ancora un regime (ma noi ci siamo  assuefatti al sovranismo) - Linkiesta.it

“Il pericolo è cresciuto ogni giorno, la Russia ha dato un colpo preventivo” ed “è stata una misura necessaria e assolutamente giusta, la decisione di un Paese sovrano autonomo e forte”, ha affermato. “La memoria della guerra non potrà mai scomparire”,  “il trionfo del nostro popolo sovietico unico, la compattezza, l’eroismo straordinario al fronte e sulle retrovie.

La giornata della vittoria è cara a tutti noi, non c’è famiglia in Russia che non sia stata toccata dalla guerra”. Putin ha ricordato che i sovietici durante la Grande guerra patriottica “hanno battuto il nemico nei pressi di Mosca, Kursk, Stalingrado, Minsk, Sebastopoli, Kharkiv, Leningrado”.

E, nel solco del messaggio della propaganda di Mosca, il Presidente russo ha citato il secondo termine dell’equazione: “Anche voi oggi combattere per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria, della Russia”. “Noi siamo fieri dei vincitori, siamo loro eredi”, e Putin si è  congratulato con i “compagni ufficiali e sottufficiali, compagni generali e ammiragli per il 77esimo anniversario della grande vittoria”.

“Voi combattete per la patria, per il suo futuro, perché nessuno possa scordare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale, perché non ci sia posto nel mondo per criminali nazisti”, ha aggiunto rivolgendosi “alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass”.

Poi l’attacco alla Nato e agli Usa: “I Paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci, quando lo scorso dicembre abbiamo proposto di definire un accordo sulla sicurezza. Significa che avevano altri progetti. Avevano preparato apertamente un’altra operazione punitiva nel Donbass, una aggressione nelle nostre terre storiche, inclusa la Crimea, a Kiev si è parlato di ripristinare le armi nucleari. Il blocco Nato ha iniziato a militarizzare i territori vicino ai nostri confini. E questo per noi rappresentava una minaccia inammissibile ai nostri confini”. “Chi ha vinto la Grande guerra ci ha chiesto di rimanere vigili perché non si ripeta una guerra mondiale”, “La Nato e i suoi satelliti hanno puntato sui neonazisti e sui seguaci di Bandera”, accusando gli Stati Uniti di “aver vietato ai veterani americani che volevano venire a Mosca a festeggiare di farlo”.

“Ricordiamoci di come i nemici della Russia abbiano cercato di usare i gruppi del terrorismo internazionale contro di noi, di come abbiano cercato di fomentare il conflitto nazionale e religioso per indebolirci e dividerci dall’interno. Nulla di tutto questo ha avuto successo”…..

Il Presidente russo, dopo aver osservato un minuto di silenzio in onore dei militari caduti, ha sottolineato che la morte di ogni soldato e di ogni ufficiale “è un grande lutto” per tutti i russi e una perdita enorme per i sui familiari e cari. Putin, citando la presenza alla Parata dei militari che hanno combattuto in Ucraina, ha anticipato l’erogazione di uno “speciale sostegno” per i figli dei soldati feriti e morti.

“Le milizie del Donbass, insieme ai soldati delle forze russe stanno combattendo sul territorio in cui gli uomini di Svyatoslav (il padre del principe Vladimir, ndr) e Vladimir il Monomaco, i soldati di Rumyantsev e Potemkin, Suvorov e Brusilov, hanno scacciato il nemico, dove gli eroi della Grande guerra patriottica, il generale Nikolai Vatutin, Sidor Kovpak (leader partigiano contro le forze naziste nell’Ucraina occupata, ndr) e Lyudmila Pavlichenko (cecchina dell’armata rossa che combatté soprattutto in Ucraina, ndr) hanno combattuto fino alla fine”…..

Putin che sconta già il peso delle sanzioni avverte il mondo: “Io consiglierei di non esacerbare la situazione con restrizioni….”

Russia, il cancelliere tedesco Scholz rifiuta il tampone? Vladimir Putin lo  umilia così: la brutalità dello zar – Libero Quotidiano
Putin con i suoi interlocutori si mette ad oltre 3o metri di distanza…..

 

Nel nono giorno della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, Vladimir Putin torna a parlare alla nazione assicurando di “non avere cattive intenzioni verso i Paesi confinanti”, ma ‘consigliando’ all’Occidente di “peggiorare la situazione”. “Io consiglierei di non esacerbare la situazione, non introdurre nessuna restrizione.   Sembra quindi che la Russia stia assorbendo se non scontando già il peso delle sanzioni Onu.

Putin dall’emittente russa assicura il mondo: ” N oi continueremo a rispettare i nostri obblighi”,, tornando a difendere l’attacco all’Ucraina come un’azione difensiva, una risposta “ad azioni negative di altri Paesi verso la Russia”. “Credo – ha concluso il presidente russo – che ognuno debba pensare a come normalizzare la situazione e cooperare normalmente”.

Secondo quanto rendono noto dal governo tedesco, Putin ha poi parlato con il cancelliere tedesco Olaf Scholz al quale ha annunciato che un nuovo round, il terzo, Russia e Ucraina è fissato per il weekend.

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non sono previsti contatti telefonici a breve tra il presidente russo, Vladimir Putin, ed il suo omologo statunitense, Joe Biden. Già ieri la portavoce della Casa Bianca, Jean Psaki, aveva affermato che “non è questo il momento per un contatto, una telefonata o un incontro” tra i due leader.Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.

Draghi ottiene la fiducia al Senato: dopo le parole adesso i fatti

 

Risultato immagini per immagine e foto  di draghi premier italiano

Il governo Draghi ottiene la fiducia ma non supera la soglia della maggioranza assoluta.            Alzano la scure i dissidenti pentastellati: sono 15 che votano ‘no’ a cui vanno aggiunti 6 assenti che non rispondono alla ‘chiama’. A questi si aggiungono i voti di Fdi, unica formazione all’opposizione, e poi i no dal gruppo Misto di Alfonso Ciampolillo, Elena Fattori, Michele Gianrusso, Carlo Martelli, Paola Nungnes e Luigi Paragone. Cinque i senatori in congedo: Umberto Bossi, Giorgio Napolitano, Salvatore Sciascia, Liliana Segre e Orietta Vanin dei 5 Stelle. Otto gli assenti e di questi 6 M5S: Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessì, Vincenzo Garruti, Nunzia Nocerino. In missione: Pier Ferdinando Casini, Eugenio Comincini di Iv e Francesco Castiello di M5S. Due gli astenuti: Tiziana Drago del Misto e Albert Laniece delle Autonomie.

 Ecco l’intervento del premier a palazzo Madama.

Il primo pensiero che vorrei condividere, nel chiedere la vostra fiducia, riguarda la nostra responsabilità nazionale – è l’esordio- Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti. Ed è nel commosso ricordo di chi non c’è più che cresce il nostro impegno. Prima di illustrarvi il mio programma, vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari. Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni. Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole“.

Intorno alle 20.40 la replica in Senato. Replica breve “Gli interventi del dibattito hanno dimostrato – comclude il premier-la consapevolezza del disastro economico, sanitario, sociale, educativo e culturale. È con questa consapevolezza che questo governo costruirà nei fatti con sia la sua credibilità. Ringrazio per la stima ma anche questa dovrà essere giustificata e validata nei fatti del governo da me presieduto”

ANCHE DRAGHI -COME MATTARELLA- CHIEDE AL PARLAMENTO “LA FIDUCIA.”

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Mario Draghi, come di rito, ha accettato con riserva. Per l’ex presidente Bce, si tratta di un “momento difficile” mentre si attraversa una “drammatica crisi sanitaria” e quindi “servono risposte all’altezza della situazione”. “Accetto con speranza”, ha detto ancora, mentre assicura che “mi rivolgerò con rispetto al Parlamento” in giorni in cui si rende necessario “dare una risposta responsabile e positiva all’appello del Capo dello Stato”. Draghi si dice “fiducioso che emerga unità” tra le forze politiche mentre con le risorse Ue a disposizione, spiega, “possiamo fare tanto”.

L’ex presidente Bce è arrivato a mezzogiorno per il colloquio con il Capo dello Stato dopo la crisi del governo Conte e la rottura definitiva di ieri fra Italia Viva e la maggioranza al tavolo sul programma voluto da Fico. Mattarella nella serata di ieri serata aveva lanciato un “appello a tutte le forze politiche” perché “conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo”, quindi la convocazione dell’ex presidente Bce.

Le parole di Draghi al Colle

“Con grande rispetto mi rivolgerò innanzi tutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i Gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e co essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del Presidente della Repubblica. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni”. Queste le parole del il presidente del Consiglio incaricato Draghi, al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica.

“Ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare – ha aggiunto Draghi – conferendomi l’incarico per la formazione del nuovo governo. E’ un momento difficile, il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria, con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull’economia, sulla società. La consapevolezza richiede risposte all’altezza della situazione. Ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo positivamente all’appello del Presidente della Repubblica”.

“Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese sono le sfide che ci confrontano. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Unione europea, abbiamo l’opportunità di fare molto per il nostro Paese, con uno sguardo attento alle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale”, ha spiegato ancora.

Il premier incaricato da Fico e Casellati

Il premier incaricato Mario Draghi si è quindi diretto a Montecitorio per incontrare il presidente della Camera, Roberto Fico. Dopo il colloquio, Draghi si recherà al Palazzo Madama per incontrare la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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Joe Biden: “Dobbiamo recuperare l’anima dell’America”

Joe Biden, Nuovo Presidente degli Stati Uniti anche senza la stretta di mano di Trump.”Mi impegno ad essere il presidente che non divide ma unisce, che non vede stati rossi o stati blu, vede solo gli Stati Uniti”.  E’ l’apertura del suo  discorso a Wilimington, in Delaware,. “Il popolo di questa nazione ha parlato, ci ha garantito una vittoria chiara, convincente, una vittoria per il popolo con il maggior numero di voti ottenuto da un ticket presidenziale: 74 milioni di voti”, è l’esordio di  Biden.

Capisco la delusione di chi ha votato per il presidente Trump, anche io ho perso un paio di volte. Ma ora diamoci una possibilità, è ora di mettere da parte la retorica dura, abbassiamo la temperatura. Torniamo a guardarci, torniamo ad ascoltarci. Per fare progressi dobbiamo smettere di trattare i nostri avversari come nemici. Non sono nemici, sono americani. Sono americani”. “La Bibbia ci dice che c’è un tempo per ogni cosa. C’è un tempo per costruire, un tempo per raccogliere, un tempo per seminare e un tempo per guarire. Questo è il momento di guarire in America“, .

Dobbiamo recuperare l’anima dell’America. La nostra nazione è plasmata dalla battaglia costante tra i nostri istinti migliori e i nostri impulsi più oscuri. E ciò che i presidenti dicono in questa battaglia è importante. È tempo che i nostri istinti migliori prevalgano”, afferma. “Stasera il mondo intero sta guardando l’America, e credo che al nostro meglio, l’America sia un faro per il mondo. Guideremo non solo con l’esempio del nostro potere, ma con il potere del nostro esempio”,.

La nuova amministrazione ha una missione immediata: “Non possiamo riparare l’economia, ripristinare la nostra vitalità o assaporare i momenti più preziosi della vita – abbracciare un nipote, compleanni, matrimoni, lauree, tutti i momenti che contano di più per noi – finché non avremo riportato sotto controllo questo virus”, dice riferendosi alla pandemia di coronavirus. Biden “farà ogni sforzo” per contrastare l’emergenza sanitaria: “Bisogna riportare il Covid sotto controllo”,  . “E’ venuto il momento di guarire gli Stati Uniti”, ribadisce alludendo alla necessità di dialogare. “E’ venuto il momento di eliminare il razzismo”.

Democratici e repubblicani possono cooperare. “Se possiamo decidere di non cooperare, allora possiamo decidere di cooperare. E io credo che questo sia parte del mandato del popolo americano, ci chiedono di cooperare”.

PAPA FRANCESCO: “SENTO UN RITORNELLO IN EUROPA CHE ASSOMIGLIA A QUELLO DI HITLER NEL 34”

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Problema educazione giovani in Africa. Sul volo di ritorno Papa Francesco  ha posto l’attenzione su alcuni  problemi del nostro tempo:”Le xenofobie tante volte cavalcano sui cosiddetti populismi politici. Ho detto la settimana scorsa o l’altra che delle volte sento in alcuni posti discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel ’34″.

Si vede – ha aggiunto Bergoglio – che c’è un ritornello in Europa, ma anche in Africa. Io ho letto sui giornali di questo problema della xenofobia. Ma non è un problema solo dell’Africa, è una malattia umana, come il morbillo. E’ una malattia, ti viene, entra in un Paese, entra in un continente. E mettiamo muri, no? E i muri lasciano soli coloro che li fabbricano. Sì, lasciano fuori tanta gente, ma coloro che rimangono dentro i muri rimarranno soli, e alla fine della storia sconfitti per delle invasioni potenti. Ma la xenofobia è una malattia: una malattia ‘giustificabile’, tra virgolette, no la purezza della razza, ad esempio, per nominare una xenofobia del secolo scorso”.

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  “LE CRITICHE SONO BEN ACCETTE MA CHI LANCIA LE PIETRE NON DEVE NASCONDERE LA MANO”

Le critiche al Papa? Sono ben accette e possono anche aiutare, se leali, ma se arrivano come pietre da qualcuno che le lancia nascondendo la mano, “questo non è leale, non è umano”, .

“Prima di tutto – ha detto Francesco – le critiche sempre aiutano, quando uno riceve una critica subito deve fare autocritica, e dire questo è vero, non è vero, fino a che punto..io sempre delle critiche vedo i vantaggi. Delle volte ti arrabbi, ma i vantaggi ci sono. Poi nel viaggio di andata a Maputo, è venuto uno di voi… sei stato tu a darmi il libro?… uno di voi mi ha dato quel libro. No il papa sotto l’attacco degli americani…ecco come gli americani vogliono cambiare il papa, ecco questo il libro che mi avete dato un esemplare, io sapevo del libro, sapevo ma non lo avevo letto. Le critiche non sono soltanto degli americani un po’ dappertutto, anche in curia, almeno quelli che le dicono hanno il vantaggio dell’onestà di dirlo, e a me piace questo, a me non piace quando le critiche stanno sotto il tavolo, fanno un sorriso che ti fanno vedere i denti e poi ti danno il pugnale da dietro, questo non è leale, non è umano”.

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Non ho paura degli scismi ma prego che non ce ne siano“, parole di Papa Francesco. “Il problema dello scisma, – nella Chiesa ci sono state tanti scismi, dopo il Vaticano I, l’ultima votazione quella dell’infallibilità, un bel gruppo se ne è andato, si è staccato dalla chiesa, ha fondato i vetero- cattolici , per essere proprio onesti alla tradizione della chiesa, poi loro hanno trovato uno sviluppo differente e adesso fanno l’ordinazione delle donne, ma in quel momento erano rigidi, andavano dietro a un’ortodossia che pensavano che il concilio aveva sbagliato. Un altro gruppo se ne è andato senza votare, zitti zitti, ma non ha voluto votare, il Vaticano II ha creato queste cose, forse lo stacco più conosciuto è quello di Lefevbre, sempre c’è l‘azione scismatica nella chiesa. E’ una delle azioni che il Signore lascia sempre alla libertà umana, io non ho paura degli scismi, prego perché non ce ne siano, perché c’è la salute spirituale di tanta gente, che ci sia il dialogo, che ci sia la correzione se c’è qualche sbaglio, ma il cammino nello scisma non è cristiano”.

VIA LIBERA AL “LIBRO DEI SOGNI”- DEL GOVERNO CONTE BIS

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VIDEO INTEGRALE DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROF. GIUSEPPE CONTE

Un lunghissimo elenco di cose da fare tanto lungo e-bello per la giustizia che rappresenta- che non basteranno certo gli anni della legislatura per realizzarlo “Equilibrio, misura, sobrietà e rigore”. Si fonda su questi pilastri il programma di governo che Giuseppe Conte ha presentato alla Camera nel suo discorso per ottenere la fiducia. Un programma di cui, ha assicurato, “sarò il garante e il primo responsabile”. Il premier ha iniziato il suo discorso rivolgendo un saluto al Capo dello Stato, accompagno da un applauso corale dell’Aula di Montecitorio dedicato a Sergio Mattarella.

Domani, martedì 10 settembre, il premier parlerà invece al Senato replicando il suo intervento.

Seduto tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, Conte ha spiegato che “il programma non è l’elencazione di proposte eterogenee che si sovrappongono, né la sommatoria delle diverse posizioni politiche che sostengono questa iniziativa. E’, al contrario, una sintesi programmatica che disegna l’Italia del futuro, un progetto di governo del Paese fortemente collocato sul piano politico”. Quindi ha ribadito che il governo M5S-Pd “è un progetto politico di ampia portata, anche culturale”.

– Conte ha poi invitato a un’invenzione di rotta sul linguaggio del governo, auspicando un lessico rispettoso: “Vogliamo volgerci alle spalle il frastuono dei proclami inutili e delle dichiarazioni bellicose e roboanti” ha spiegato il premier, contrastato da brusii e polemiche dai banchi dell’opposizione. “Io e tutti i miei ministri prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee – ha aggiunto -. Ci impegniamo a essere pazienti anche nel linguaggio, misurandolo sull’esigenza della comprensione. La lingua del governo sarà una lingua ‘mite’, perché siamo consapevoli che la forza della nostra azione non si misurerà con l’arroganza delle nostre parole”.

Quanto al progetto di governo, Conte ha spiegato che “segna l’inizio di una nuova, risolutiva stagione riformatrice, è un progetto che presenta forti caratteristiche di novità”. “Nuovo – ha argomentato – nella sua impostazione, nuovo nell’impianto progettuale, nuovo nella determinazione a invertire gli indirizzi meno efficaci delle azioni pregresse; nuovo nelle modalità di elaborazione delle soluzioni ai bisogni dei cittadini, alle urgenze che assillano la società; nuovo nel suo sforzo di affrontare con la massima rapidità le questioni più sensibili e critiche“.

Conte ha poi citato l’ex presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat: “Faccio mie le parole pronunciate da Saragat nella seduta inaugurale dell’Assemblea costituente: ‘Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano. Ricordatevi che la democrazia non è soltanto un rapporto fra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide’”.

– Nello specifico, il discorso ha affrontato diversi temi, dalla scuola all’ambiente, passando per il sociale e annunciando una banca pubblica per il rilancio degli investimenti al Sud. “Scuole e università di qualità, asili nido e servizi alle famiglie, specialmente quelle con figli, saranno le prime leve sulle quali agire” ha spiegato Conte. Tra le prime misure di intervento a favore delle famiglie del Conte 2, ha spiegato il premier sarà l’azzeramento delle “rette per la frequenza di asili-nido e micro-nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021 e per ampliare, contestualmente, l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno”.

– “Per quanto riguarda la scuola, occorre intervenire per migliorare la didattica e per contrastare la dispersione scolastica, concentrando i nostri sforzi sulla professionalità dei docenti, ai quali occorre garantire la giusta valorizzazione, anche economica, in linea con quanto accade in altri Paesi europei”. “Occorre anche, in questo contesto, contrastare il precariato, attraverso lo strumento di concorsi ordinari e straordinari, che riconoscano il valore dell’esperienza e, nello stesso tempo, valorizzino il merito – e i meriti – di chi, con passione e vocazione, vuole dedicarsi a far crescere le prossime generazioni“,

Quanto al fenomeno dei giovani italiani all’estero, “occorre invertire questa tendenza – ha rimarcato – che espone la nostra Nazione al rischio di un inesorabile declino. Questo è il Governo più giovane della storia della Repubblica. Non può rinnegare se stesso. Deve assolutamente raccogliere e vincere questa sfida“.

                                                –SUBITO IL “TAGLIO DEI 35O PARLAMENTARI”

Conte si è poi soffermato sulla determinazione di arrivare subito alla legge del Taglio dei 350 parlamentari. Pioggia di contestazioni su questo punto soffocate dalla successiva dichiarazione della necessità di revisione del sistema elettorale

– Conte ha poi affrontato il capitolo fisco e tasse. “Occorre perseguire una riforma fiscale che contempli la semplificazione della disciplina, una più efficace alleanza tra contribuenti e Amministrazione finanziari – ha detto – l’obiettivo primario è alleggerire la pressione fiscale, nel rispetto dei vincoli di equilibrio del quadro di finanza pubblica”. Tra gli obiettivi, ha osservato ancora, c’è poi quello di “introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne”.

– Contro la povertà, la ricetta di Conte è quella di “creare le condizioni affinché il tessuto del Paese sia forte e altamente produttivo e basi la sua capacità di ‘stare sui mercati’ non sul lavoro precario e a basso costo, ma sulla qualità e l’innovazione dei prodotti”. Parole d’ordine “una crescita integrale e inclusiva, che ponga al centro il benessere del cittadino e del lavoratore, nella prospettiva di uno sviluppo equo e solidale”.

“La sfida sul piano interno è quella di ampliare la partecipazione alla vita lavorativa delle fasce di popolazione finora escluse. Esse si concentrano soprattutto tra i giovani e le donne, particolarmente nel Mezzogiorno – ha detto ancora Conte -. Vogliamo offrire loro, come a tutti gli altri lavoratori, opportunità di lavoro, salari adeguati e condizioni di vita degne di un Paese civile, di un Paese che, fin dal 1948, ha sancito, nella propria Carta fondamentale, il diritto del lavoratore a un’esistenza libera e dignitosa”.

Sul fenomeno immigrazione il premier vuole favorire l’integrazione degli aventi diritto a restare in Italia. Coloro i quali non avranno i requisiti dovranno uscire dal Paese.   Osserveremo le indicazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la revisione urgente del decreto sulla Sicurezza, quello che in un primo momento ha compromesso l’equilibrio complessivo.     Contestazioni provenivano dai banc hi dell’opposizione che gridavano in coro al premier: “Poltrona, poltrona…”      Poi  un accenno di difesa per i ministri sessisti colpiti ed offesi sul massimo social in particolare per il modo di vestire e la mancanza del titolo di studio.       Fischi ed ironie  dall’opposizione quando Conte ha parlato di un governo titolato e giovane, il più giovane nella storia della Repubblica italiana.           Conte si è pure soffermato sul cuneo fiscale, per allegerire il peso delle tasse alle famiglie e alle imprese. Se tutti pagano- ha affermato Conte- tutti pagano meno tasse”.   Altro punto prioritario l’intervento e l’impegno del governo per le zone terremotate     Contestazioni di alcuni deputati che hanno rivolto al Premier l’aggettivo di “Ipocrita”.

CREEREMO UNA BANCA PUBBLICA PER  IL SUD –

Conte ha poi annunciato “un piano straordinario di investimenti per il Mezzogiorno, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti, che aiuti le imprese in tutta Italia e dia impulso all’accumulazione di capitale fisico, umano, sociale e naturale del Sud”.

Tra gli obiettivi del governo c’è poi la realizzazione di Green New Deal, “che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici”.

Capitolo trivellazioni, “siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi – ha detto Conte -. Chi verrà dopo di noi, se mai vorrà assumersi l’irresponsabilità di far tornare il Paese indietro, dovrà farlo modificando questa norma di legge”.   

 Non c’è punto, crediamo,del vivere sociale che Conte non abbia toccato.   Ma sarà possibile realizzarlo?  O è stata raccontata una bella, bellissima fiaba da una persona che davvero  crede ai sogni ?. Già, perchè questo governo, non è quello “delle capre” come l’ha definito un pò faziosamente,il critico parlamentare  Vittorio Sgarbi, ma quello- sì-  dei Sognatori.