Zelenski: “Ci aspettiamo altri aiuti – armi in particolare per fermare gli attacchi aerei…”

Zelenski: "Vivo tra la gente, non dormo e bevo caffè. L'Ue contro Mosca deve fare di più" - HuffPost Italia

il presidente ucraino Volodymyr Zelenskij in un discorso video afferma che “il Donbass sarà nuovamente ucraino”.  Poi  ha ammesso la “situazione molto difficile” nella regione orientale dell’Ucraina dove le forze armate russe hanno intensificato l’offensiva e rivendicato conquiste. ”La Russia non dovrebbe pensare che terrà sotto il loro controllo le città di Lyman o Sievierodonetsk poiché alla fine torneranno in Ucraina”.

“Ecco perché dobbiamo aumentare la nostra difesa, aumentare la nostra resistenza e il Donbass sarà di nuovo ucraino. Anche se la Russia porterà tutte le sofferenze e la rovina nel Donbass, ricostruiremo ogni città, ogni comunità”….. Raccoglie l’invito il presidente americano Biden che promette l’invio a Kiev di missili ultima generazione a lungo raggio.

La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale perchè manca una posizione globale condivisa, ha poi detto il presidente ucraino affermando che ”sfortunatamente non stiamo vedendo che le sanzioni hanno esercitato molta pressione sulla Russia”.

In un videomessaggio rivolto studenti della Stanford University in California, il presidente ucraino ha esortato i leader mondiali a imporre sanzioni a Mosca dicendo che è “l’arma giusta contro la Russia”.

 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia in occasione della ricorrenza del 10° anniversario del sisma in Emilia del maggio 2012

 

 

Comunicato Stampa più Video Quirinale

 Medolla, 20/05/2022 (II mandato)

Desidero rivolgere un saluto molto cordiale a tutti i presenti, al Cardinale Zuppi, al Ministro dell’Istruzione, ai rappresentanti del Parlamento, al Presidente della Regione, al Sindaco e, con lui, ai suoi concittadini, ai tanti Sindaci presenti, ringraziandoli per l’impegno quotidiano dei loro Comuni.

Un saluto pieno di riconoscenza a Vasco Errani, al Direttore e al Capo Dipartimento della Protezione civile.

Sono trascorsi dieci anni – come abbiamo visto e ascoltato – dalla prima, forte scossa di terremoto del 20 maggio di dieci anni fa e dai giorni drammatici che sono seguiti.

Oggi ricordiamo le vittime, i tanti feriti, le migliaia di sfollati, le comunità segnate profondamente da smarrimento e da angoscia.

Medolla è stata, con Mirandola e San Felice sul Panaro, epicentro della scossa successiva del mattino del 29 maggio, che ha causato il maggior numero di vittime; molte delle quali – come sappiamo – nei capannoni dove si lavorava per riparare le strutture lesionate qualche giorno prima.

I Comuni di questo territorio e la loro gente hanno reagito con laboriosità, con il desiderio di rinascita, con la solidarietà che li accompagna: i sentimenti più forti per affrontare e superare i momenti della disperazione e delle difficoltà.

La chiave della ripartenza dopo il terremoto è passata attraverso la solidarietà. È significativo che lo abbiano sottolineato con vigore il Presidente Bonaccini, Vasco Errani e il Sindaco.

 

Foto Quirinale
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Medolla accolto da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna,in occasione della ricorrenza del 10° anniversario del sisma in Emilia del maggio 2012
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

 

 

Solidarietà tra i cittadini, solidarietà tra le famiglie. Solidarietà tra la società e le istituzioni locali e nazionali. Solidarietà dell’intero popolo italiano verso le comunità in difficoltà, di cui ancora una volta il volontariato, nelle sue forme diverse, è stato espressione straordinaria. Solidarietà tra forze sociali, sindacato, imprese per rimettere in moto, in fretta, le attività produttive, che in alcuni settori raggiungono qui vertici di eccellenza.

Vi si è accompagnata lucidità nella scelta delle priorità, come abbiamo ascoltato per il caso della scuola, per ridare vita al senso di comunità.

Solidarietà, lucidità e tenacia.

La ricostruzione va proseguita: vi sono obiettivi importanti da raggiungere, opere da concludere, programmi da sviluppare.

Sappiamo che non sono pochi nella nostra Italia i territori esposti al rischio sismico. E la storia, anche quella recente, ci ha riservato prove durissime, con autentiche devastazioni in alcune regioni.

Anche il sisma del 2012 ha messo ancora una volta alla prova l’impegno della Protezione Civile nel soccorso d’emergenza, nell’assistenza, nelle complesse attività di messa in sicurezza, nei vari interventi.

Vorrei rinnovare, anche qui, alla nostra Protezione Civile l’apprezzamento e la riconoscenza per l’opera che svolge con tanta dedizione.

Quel terremoto ha colpito una delle aree più produttive del Paese e ha rischiato di spezzare filiere, oltre che reti logistiche, essenziali per la competitività della nostra economia.

In una terra così industriosa si è rimesso il lavoro al centro della vita della comunità: non soltanto nelle opere di ricostruzione ma anche nella continuità della produzione, con presenza e qualità confermate sui mercati, con export che non ha subito battute d’arresto; sorprendendo talvolta gli stessi competitori internazionali. Tutto questo ha contribuito a saldare quella frattura che poteva produrre pesanti conseguenze nell’ossatura economico-sociale del nostro Paese, rafforzandone la coesione.

Le istituzioni hanno fatto la loro parte. Così il governo nazionale. Così l’Unione europea, che – si può rilevare – ha anticipato, per il terremoto dell’Emilia, quella svolta di segno espansivo e solidale, poi espressa in misura ampia e puntuale più compiuta con gli interventi e le politiche di contrasto e di rilancio seguite alla pandemia.

Tutto ciò che si è sviluppato positivamente ha un nome: cooperazione istituzionale. Che vuol dire confronto aperto, partecipazione, impegno, convergenza, e infine unità di azione.

Se le istituzioni sono in prima linea, e quelle che lo sono operano in maniera coordinata e concorde, le decisioni risultano più efficaci e i cittadini possono far sentire meglio la loro voce.

Ai Sindaci, al loro impegno quotidiano, insieme al lavoro di tutti i rappresentanti dei cittadini, in maggioranza o nell’opposizione, va il riconoscimento per quanto è stato realizzato.

È intervenuta poi la pandemia. Un freno nella ricostruzione e un carico ulteriore – e grave – di preoccupazioni.

Dal terremoto e dalla pandemia sono giunti degli ammaestramenti, delle esperienze.

La forza di una comunità risiede nella partecipazione, nel rendersi conto che ciascuno di noi – nessuno escluso – ha bisogno degli altri. Nella consapevolezza che le istituzioni sono più forti se i cittadini si riconoscono in esse e se vi trovano un ancoraggio sicuro, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà.

Così è avvenuto qui.

È insieme che possiamo edificare l’avvenire.

Per costruire una realtà migliore, più funzionale, più giusta, non per tornare semplicemente al punto di prima, come ha osservato Vasco Errani.

Il decennale celebra la resilienza di queste comunità e i valori profondi che ne sono alla radice.

L’accoglienza che, anche nei Comuni colpiti dal sisma del 2012, è stata offerta alle famiglie, alle donne, ai ragazzi ucraini in fuga da questa scellerata guerra di aggressione rappresentano una prova di come la solidarietà resti un filo robusto che tesse le vite e le storie in queste comunità.

Di questa accoglienza dobbiamo essere orgogliosi nel nostro Paese. Perché si tratta di una prova di umanità che fa comprendere al mondo, e anche agli aggressori, che il nostro obiettivo non è continuare la guerra ma sconfiggere la prepotenza di chi la muove, facendo vincere la pace e la convivenza, nella libertà e nel rispetto del diritto.

Rivolgo i miei auguri alle cittadine e ai cittadini di Medolla, e a tutti i Comuni e le comunità che hanno sofferto i duri colpi del terremoto ma hanno avuto la forza di ripartire.

Il filmato che abbiamo visto è davvero coinvolgente e illuminante, nel percorso che si è compiuto.

C’è tanta strada da percorrere, insieme, e sono certo che vi sarà ancora il forte impegno di quanti qui hanno vissuto questo decennio.

A tutti loro desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica”.  –  Comunicato Stampa Quirinale

 

 

Oggi l’Anniversario del cataclisma del 1908 che distrusse la città di Messina. Non dobbiamo mai dimenticare

 

Il terremoto di Messina del 1908: la più grande catastrofe naturale  europea- Corriere.it
Terremoto del 1908 a Reggio Calabria e Messina: 112 anni fa l'apocalisse in  pochi secondi · Il Reggino
Cataclisma 1908 a Messina e Reggio Calabria – Foto Archivio Sud Libertà

“La ricostruzione di una città è la ricostruzione di una storia, una storia che non può e non deve essere dimenticata”. Questa la riflessione del Sindaco Cateno De Luca, nel giorno del 113esimo anniversario del terribile terremoto di magnitudo 7.1, che il 28 dicembre del 1908, alle ore 5.21, in soli 37 secondi, distrusse Messina lasciando sotto le macerie più di 80mila vittime.

“Messina non potrà mai dimenticare quel lutto ed è per questa ragione che annualmente sono promosse iniziative finalizzate a restituire nel suo insieme ai messinesi, durante il periodo natalizio, il patrimonio frazionato di documenti, immagini e progetti custodito negli archivi di ogni singolo Ente territoriale. Per questa edizione l’Amministrazione comunale ha voluto organizzare non soltanto un Natale della RiNascita, anche se l’evolversi della crisi epidemiologica ci ha visti costretti a rinviare tutti gli eventi musicali e le prestazioni artistiche, ma anche della Ricostruzione, in quanto per la prima volta – ha concluso il Sindaco – sono stati realizzati progetti della Messina post terremoto”. Si tratta della mostra diffusa sulla ricostruzione post-terremoto, “Come l’Araba Fenice: Messina e il Laboratorio della Rinascita”, coordinata dall’Assessorato alla Cultura diretto da Enzo Caruso, in collaborazione con la Soprintendenza, il Genio Civile, la Biblioteca Comunale, l’Archivio di Stato, il Museo Regionale, villa Cianciafara e il Museo del ‘900.

L’intera mostra si articola in cinque sezioni e ognuna di esse raccoglie testimonianze grafiche, fotografiche e documentali che raccontano storie diverse della ricostruzione. È possibile visitare il prezioso patrimonio documentale che rappresenta nell’insieme la produzione non solo letteraria, ma soprattutto progettuale della “Ricostruzione” di Messina negli anni successivi al terribile sisma, nelle sedi degli enti coinvolti: al Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”, la mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire (ieri, oggi, domani).

Itinerario retrospettivo sulla rinascita e sviluppo della città dopo il 1908”; al Genio Civile, “Il ruolo del Genio Civile nella ricostruzione post terremoto. Planimetrie, sezioni e prospetti degli edifici di Messina dopo il 1908”; alla Biblioteca regionale, “Sulla città piagata e straziata dalla devastazione del 28 dicembre. La censura riguardo all’esistente processo di urbanizzazione della Messina pre-1908 nei nuovi modelli di ricostruzione post-sisma. Il tributo alle vittime di poeti, scrittori e giornalisti”; all’Archivio di Stato, “Prospettiva di una ricostruzione: Messina dopo il terremoto del 1908”; al Museo regionale, “La Città scomparsa. La Chiesa e il Monastero di San Gregorio”. Infine a villa Cianciafara, oggi, 28 dicembre, alle ore 16.30, sarà inaugurata la mostra “Dalle macerie di Cianciafara alla ricostruzione di Mallandrino”.

 

ACI SANT’ANTONIO: PAROLA D’ORDINE TRASPARENZA SUI FINANZIAMENTI -ANCHE PICCOLE SOMME- E SVILUPPO PLESSI SCOLASTICI

 

L’Istituto comprensivo De Andrè

Un altro finanziamento per il Comune di Aci Sant’Antonio: stavolta si tratta di duecentomila euro che andranno investiti per ‘lavori di adattamento spazi, ambienti e aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19’.
La somma è legata all’avviso del Ministero dell’Istruzione dello scorso agosto che assegnava risorse agli enti locali per lavori di messa in sicurezza e adeguamento di edifici scolastici, e l’Ente santantonese ha ottenuto la somma necessaria per interventi nei plessi centrali degli istituti comprensivi “Fabrizio De André” e “Alcide De Gasperi”, nei quali verranno effettuati lavori legati all’aerazione e alla sanificazione degli ambienti, specie quelli dove in genere vengono concentrate le maggiori presenze.
“Si tratta di interventi di piccola edilizia ma di grande importanza alla luce dell’emergenza che stiamo ancora vivendo – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi – e vanno a sommarsi a quanto già fatto in questo senso. Come mostrato nel corso di questi anni, Aci Sant’Antonio non si ferma e continua nell’opera di sviluppo e miglioramento degli indici di vivibilità”.

 

 

L’Istituto comprensivo “De Gasperi”
Il Sindaco, Santo Caruso, mette in evidenze l’importanza data al settore destinatario dei fondi: “L’abbiamo sempre detto: la scuola prima di tutto. In questi giorni avevamo dato la notizia, importantissima, della demolizione e ricostruzione della scuola della circonvallazione, che avevamo scoperto essere stata realizzata con cemento depotenziato e che
eravamo stati costretti a chiudere. E adesso arriva quest’altra bella notizia dei fondi per i lavori nei plessi centrali, notizia che si somma alle tante già date, come quella del microasilo di Santa Maria La Stella, o della palestra. E, di certo, questo non sarà l’ultimo annuncio in questo senso”.

 

Sisma di Santo Stefano, due nuovi ingegneri per il Comune di Aci Sant’Antonio.

Terremoto, Aci Sant'Antonio è il primo Comune a ricevere il CAS - Giornale  di Sicilia

Archivi -Sud Libertà

Quattro nuovi professionisti che si aggiungono alle figure professionali già presenti e che daranno man forte nella gestione degli aspetti tecnici inerenti la ricostruzione per ciò che riguarda il sisma del 26 dicembre del 2018: si tratta dello scenario prospettato dopo quanto avvenuto ieri mattina presso la stanza del Sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso, quando due delle nuove figure, gli ingegneri Giuseppe Lorenzo Blanco e Giovanni Crinò, hanno posto la firma sui contratti a tempo determinato approntati su mandato della struttura commissariale, contratti che riportano la scadenza 31 dicembre 2021, a meno di proroghe.
Oltre al primo cittadino, all’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi, al responsabile del VI Settore, Vincenzo Lauria, e ad alcune figure professionali dell’Ente, era presente il Commissario
Straordinario per la ricostruzione dell’area etnea, Salvatore Scalia,che ha così commentato, a margine delle firme: “I Comuni sono il punto centrale della ricostruzione, e purtroppo il personale a loro disposizione era pochissimo, ma siamo riusciti a fare inserire questa norma che consente l’assunzione di personale a tempo determinato. Anche il Comune di Aci S. Antonio è riuscito adesso ad effettuare le assunzioni, quindi speriamo che, appena arriveranno tutte le pratiche,con l’aiuto di questo personale che come ho visto è già di spessore riusciremo a dare avvio con uno sprint alla ricostruzione”.
Caruso ha evidenziato l’importanza del passaggio odierno: “Si tratta di un momento di continuità, e attraverso queste assunzioni noi daremo risposte immediate ai cittadini che faranno richiesta attraverso i nostri uffici per poter avere il contributo per la ricostruzione.Ricordo a tutti gli interessati che la scadenza è il 30 giungo 2021, e spero che giungano più richieste possibili.
“Approfitto della presenza del dottore Scalia per ringraziarlo – ha continuato – perché la sua presenza costante funge da pungolo e ci spinge a portare avanti con ancora maggiore efficacia tutte le iniziative necessarie per riuscire a superare quel doloroso episodio del terremoto di Santo Stefano.
Quello di oggi è un momento importante – ha concluso – ed è giusto mettere in evidenza il lavoro di chi fino ad ora ha seguito le pratiche, i quattro professionisti che hanno curato questa parte di passaggio fino all’arrivo delle assunzioni di adesso. Noi siamo quindi pronti a dare risposte, e speriamo che i cittadini possano arrivare a chiedere quello che è dovuto”.